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Autore: thexchromosomee    30/06/2013    2 recensioni
One-shot sulla Nuova Generazione.
Rose, costretta ad accompagnare sua madre ad un ballo, è determinata a non divertirsi per niente, ma qualcuno di sua conoscenza le farà cambiare idea...
Dalla storia:
"Rose Weasley era nervosa. Guardava il suo riflesso nello specchio, tirandosi il vestito nel tentativo di lisciare la gonna, si passò le mani su tutto il viso, cercando di coprire con del trucco le lentiggini e raccolse i capelli con delle forcine per renderli meno ribelli.
Invano.
Era decisa: sarebbe andata di sotto a dire a sua madre che non l’avrebbe fatto.
Con la mano sulla maniglia, esitò; poteva già immaginare l’espressione delusa sul volto di sua madre, che avrebbe insistito fino a farla capitolare.
E va bene: sarebbe andata, ma non si sarebbe divertita."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Hermione Granger, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Disclaimer: la storia è frutto della fantasia di thexchromosomee, i personaggi di quella di JKR, ergo non mi appartiene nulla.

The Gardenton Waltz


 

Rose Weasley era nervosa. Guardava il suo riflesso nello specchio, tirandosi il vestito nel tentativo di lisciare la gonna, si passò le mani su tutto il viso, cercando di coprire con del trucco le lentiggini e raccolse i capelli con delle forcine per renderli meno ribelli.

Invano.

Era decisa: sarebbe andata di sotto a dire a sua madre che non l’avrebbe fatto.

Con la mano sulla maniglia, esitò; poteva già immaginare l’espressione delusa sul volto di sua madre, che avrebbe insistito fino a farla capitolare.

E va bene: sarebbe andata, ma non si sarebbe divertita.

Infilate le scarpe scese le scale, precipitandosi per diversi gradini, prima di entrare nel salotto dov’era riunita la sua famiglia.

Oh, Rosie – chiocciò Lily, lasciando scorrere le dita lungo il setoso abito rosa pallido. –Sei stupenda… E il rosa non stona affatto col tuo incarnato.

E che scollatura audace– disse Victoire, posando una mano sull’estesa porzione di schiena scoperta. –Sarà meglio metterti un mantello, o zio Ron non ti lascerà uscire di casa!

Rose sorrise e infilò una giacca.

Grazie– rispose.

Suo padre, seduto sul divano insieme a suo zio Harry, le chiese –Non preferiresti guardare la partita dei Cannoni?

Non ha importanza– disse James, facendosi spazio tra i due uomini, –tanto le Vespe vinceranno la stagione.

Potrei ritornare in tempo per la fine.

Si piegò in avanti e diede un bacio sulla fronte a suo padre. –Tieni a mente tutte le azioni più spettacolari, così tu e zio Harry potrete rifarle per me, dopo.

Fatte da Fincey e Thermon sono meglio. Sicura di voler andare?

Mamma vuole compagnia al ballo e, dato che ti sei rifiutato di accompagnarla, andrò io al tuo posto.

Mi trascina sempre a parlare con la sua migliore amica, Astoria Malfoy. Sai quanto detesti quella famiglia– borbottò Ron. –Preparati a fare da tappezzeria e bere. Anzi, no, non bere e non ballare con nessuno.

Ronald!– sbraitò Hermione, vestita di blu, entrando nella stanza. –Rose è una giovane donna indipendente e farà ciò che vuole. Non state svegli fino a tardi a guardare la partita, tu e Harry avete una riunione di prima mattina con la squadra e, se la saltate perché Fincey non è riuscito a prendere il dannato boccino, dormirai sul divano– disse e lo baciò a fior di labbra.

Non dare troppa confidenza a quella Malfoy!– le urlò dietro mentre Rose andava a prendere il cappotto.

Era vero: Hermione Weasley e Astoria Malfoy erano intime amiche.

Rose non conosceva l’esatto motivo del suo disprezzo per i Malfoy, ma sua madre l’aveva superato da quando Astoria aveva firmato la sua petizione per aiutare gli elfi domestici della Gran Bretagna.

Con Astoria in politica ed Hermione ai Diritti delle Creature Magiche, erano una forza inarrestabile.

Draco Malfoy era il genere di marito forte e silenzioso che supportava la moglie. Si era fatto contagiare dalla sua amicizia con i Weasley e, per guadagnarne la fiducia, aveva sponsorizzato le Holyhead Harpies quando Ginny Weasley era in squadra. Sebbene non in confidenza con la famiglia quanto sua moglie, aveva con loro rapporti civili.

Donna dalla solida reputazione, ad Astoria piaceva organizzare numerosi eventi nel corso dell’anno. Quello a cui avrebbero partecipato quella sera si teneva nella residenza dei Malfoy, Gardenton Hall, era una festa di fine estate.

È una donna gentile, Ron.

Lo dici solo perché ha aderito al Crepa.

C.R.E.P.A!– lo corresse Hermione, colpendolo sulla nuca con la borsa, facendolo tossire.

Ron accese la Magivisione, facendo risuonare i commenti pre-partita.

Non faremo tardi– disse avvicinandosi a Rose. –Pronta ad andare?

Sì, mamma.

Lasciarono la Tana e si incamminarono verso il sito di smaterializzazione.

Grazie di essere venuta, Rose. So che tuo padre non ama questi eventi e vorrei che tu uscissi di più. Ci sarà anche il tuo capo-dipartimento, nei giorni passati ha farneticato circa un progetto che vorrebbe proporre, magari potresti discuterne con lui.

Non so per quanto mi tratterrò, mamma– sospirò.

Sei la degna figlia di tuo padre– disse Hermione. –Non pensi di divertirti?

Vedremo.

Rose vagava per la sala da ballo sempre più stupita, se possibile, ad ogni occhiata. Mentre camminava dal sito di materializzazione aveva trattenuto il respiro tante volte da sentirsi lievemente stordita. Gardenton Hall era davvero una magnifica dimora, una casa reale, ma Astoria Malfoy era considerata praticamente una regina nell’Inghilterra magica, per cui…

Era il braccio destro del Ministro, aveva la soluzione giusta per ogni problema e sembrava molto a suo agio nel risolverli, anche grazie all’ingente fortuna di suo marito, sebbene soltanto una piccola parte del denaro restasse in mano alla famiglia Malfoy; Astoria faceva molta beneficenza e organizzava feste talmente sfarzose che c’era da chiedersi come facessero a restare Galeoni per le spese.

Rose scivolava tra la folla, cercando, invano, di tenere d’occhio la chioma castana e cespugliosa di sua madre.

Rose perse di vista Hermione in un attimo, si ritirò in un angolino e sorrise ai vestiti e completi costosi che la circondavano, torcendosi le mani nervosamente. Avrebbe fatto meglio a rimanere a casa a guardare i Cannoni di Chudley alla Magivisione con suo padre, che era più sulla sua lunghezza d’onda; sua madre, invece, era quella che partecipava alle serate eleganti, mentre la sua famiglia faceva i propri comodi.

Era stata stupida a credere che, dopo i M.A.G.O. e l’assunzione al Ministero, sarebbe riuscita ad integrarsi in quell’ambiente.

Allungò una mano e strinse la gonna del vestito in una mano, determinata a trovare sua madre, prima di andarsene.

Rose si faceva largo a spintoni tra i gruppetti di invitati, borbottando qualche scusa in risposta alle loro occhiatacce, finchè, inaspettatamente, non si imbattè in sua madre, andando a sbattere contro di lei così all’improvviso da farsela finire addosso.

Rosie!– si illuminò lei, quando realizzò chi fosse. –Credevo di averti persa. Non importa, vieni, voglio presentarti Astoria.

Hermione si fece da parte, rivelando una bellissima donna, con capelli biondi e pelle di porcellana. Indossava un abito scuro, dallo scollo drappeggiato e tempestato di cristalli come un cielo stellato, abbinati al girocollo di diamanti. Tutti sapevano che Draco Malfoy viziava sua moglie senza badare a spese.

Miss Rose Weasley– le rivolse un sorriso sincero. –Non ti vedo da quando ti sei diplomata insieme a mio figlio. Eri così bella, allora, e oserei dire che questi pochi anni non hanno fatto che migliorare il tuo aspetto.

Rose arrossì e la ringraziò di cuore.

Stando a quanto mi ha raccontato tua madre, adesso lavori al Ministero, giusto? Hai forse per capo un soffocante, vecchio perdigiorno?– si avvicinò, sussurrandole in tono cospiratorio. –I miei primi cinque anni furono orribili: non puoi immaginare il genere di uomini con cui ho dovuto lavorare. Beh, sono lieta che stia facendo carriera, fanno sempre comodo in ufficio giovani menti brillanti. Se mai volessi entrare in politica vieni pure da me.

Prese un bicchiere di champagne e lo passò a Rose, che non potè trattenersi dal fissarla: Astoria Malfoy era diversa da come l’aveva immaginata.

Devo discutere con tua madre di alcuni punti del nostro nuovo disegno di legge, ma mio figlio è qui, da qualche parte, e sono sicura sarebbe felice di tenerti compagnia. Mi odia da morire perché, secondo lui, non invito abbastanza giovani– disse e i suoi occhi brillarono mentre rideva. –L’ultima volta che l’ho visto stava dirigendosi al bar. Se vuoi farti cascare le orecchie dalla noia con i racconti sull’Africa ti consiglio di raggiungerlo, è alla continua ricerca di nuove vittime, suo padre e io ci rifiutiamo di ascoltarlo.

Rose annuì una, due, tre volte, prima di voltarsi. Dopo cinque passi si ricordò di non aver informato sua madre della sua intenzione di tornare a casa. Girandosi verso il punto in cui si trovava vide solamente una massiccia signora con un abito molto ampio, e decise di lasciar perdere. Forse sarebbe caduta tra le braccia di un uomo affascinante, che l’avrebbe portata a volteggiare sulla pista da ballo, rubandole la serata e il cuore.

Sua cugina Lily l’avrebbe adorato.

Rose andava di qua e di là, sorseggiando lo champagne fino a vuotare il bicchiere; a quel punto si diresse al bar, affollato di persone ebbre e ridacchianti.

Posò il bicchiere sul bancone e il barman lo prese per riempirlo. Rimase lì, a tamburellare le dita sul bancone di legno, osservando le coppie piroettare a ritmo di waltzer. Ogni desiderio di danzare svanì nel momento in cui si rese conto di non saper ballare il waltzer, quindi non sarebbe stata all’altezza del partner, se mai qualcuno le avesse chiesto un ballo.

Accidenti– ringhiò sottovoce, guadagnandosi un’occhiata stranita dal vicino di posto, per poi girarsi a recuperare il drink.

Quando si girò nuovamente scoprì che la visuale della pista da ballo era bloccata, ma non le importò: preferiva guardare lui, piuttosto che le coppie danzanti.

Rose Weasley– disse lui, estraendo una mano dalla tasca per catturare la sua e portarla, brevemente, alle labbra. –Ti offrirei da bere, ma pare abbia provveduto da sola.

A causa del poco spazio a disposizione, si fece più vicino al bancone del bar. –Uno scotch, per favore.

Malfoy– disse, tentando di non sembrare troppo eccitata al vederlo.

Mi chiami per cognome, Weasley? È da tanto che non mi rimproveri per qualcosa… Riporta alla mente bei ricordi.

Scorpius– si corresse, roteando gli occhi. –Non sarei stata costretta a rimproverarti, se non ti fossi messo nei guai tanto spesso. È bello rivederti. Sei stato in Africa, ho sentito dire.

Hai letto l’articolo sul Profeta, vero?– rise. –Sono tornato la scorsa settimana. Mamma e papà si rifiutano di ascoltare oltre le mie storie sui talismani e i rituali magici. Le racconterei a te, ma ho promesso loro che stasera mi sarei comportato da gentiluomo, e credo che quella donna laggiù sverrebbe, se descrivessi in quali faticose condizioni ho condotto gli scavi: il sole cocente che batteva a picco, la sporcizia che mi ricopriva, il sudore che mi colava lungo il torace nudo… Queste matrone eleganti mi prenderebbero un selvaggio.

Aggirò Rose per prendere il suo scotch.

Prendere. Lo prenderebbero.

Pensò che sarebbe stata lei, a svenire.

Ad ogni modo, ho promesso di tacere sul mio viaggio, per stasera, ma posso parlare d’altro. Ti andrebbe di unirti a me?– chiese, indicando con la testa un arco, che conduceva in una stanza ideale per sedersi e conversare.

Rose annuì e lo seguì, cercando di impedirsi di arrossire mentre ammirava la sua schiena.

Non ricordava l’ultima volta che l’aveva visto: forse alla Tana, l’estate precedente? No, era stato dai Potter. Più di un anno prima. Era cambiato: più abbronzato, più in forma.

Grazie, Africa.

Non sapeva bene come considerarlo: erano più che semplici conoscenti, ma meno che amici. Avevano studiato insieme, a scuola, erano stati Prefetti insieme, ed era un amico di suo cugino Albus.

Non riusciva a decidere se fosse sconveniente o meno flirtare con lui.

Scorpius si fermò al primo tavolo libero, la fece sedere e si sedette a sua volta. Era in una posizione perfetta: avrebbe potuto osservare le coppie che danzavano e, allo stesso tempo, lui. Anche lui la stava guardando.

Allora… Come ti sta trattando la vita?– le chiese.

Non ci sono parole. Ho iniziato un internato al Dipartimento di Magisprudenza, e da lì le cose sono praticamente… venute giù come una valanga. Sono la nuova responsabile per le relazioni tra il nostro dipartimento e gli Auror; vedo Albus tutte le settimane: ha terminato l’addestramento da Auror, sai?–

Bevve un sorso del suo drink.

Non ne ero a conoscenza. Sai quanto Albus sia terribile con la posta via gufo: gli ho mandato delle lettere, di quando in quando, ma ha risposto soltanto a una. Non che mi importi. È più interessato a scagliare maledizioni che a comprendere i perché della magia.

Scorpius fece una risata profonda.

Ci prese in giro per un anno intero perché frequentavamo Antiche Rune. Quel ragazzo è veramente ottuso.

Forse avrei dovuto corrispondere con te– disse osservandola attraverso il bicchiere. Lei si voltò a guardarlo. –Penso che le mie scoperte ti avrebbero interessata.

È così.

Te le mostrerò, una volta– scosse lentamente la testa. –Verrò al brunch dei Weasley, questo week-end. Ti porterò qualcosa da mostrarti

Sarebbe fantastico. L’anno scorso James ci ha mostrato e raccontato tutto della sua divisa da Vespa.

Ce l’ha fatta ad entrare in squadra? Buon per lui. Non arrivano molte notizie sportive, laggiù. Novità riguardo gli altri tuoi cugini?

Da dove comincio…– disse Rose ridendo, alzando lo sguardo al soffitto a volta –Victoire e Teddy sono fidanzati. Il matrimonio è fissato per questa primavera, con un po’ di fortuna sarai qui… Promette di essere un evento incredibile, più pazzo e sfarzoso persino delle feste di tua madre. Dom è a Parigi, gestisce una libreria e studia design. Fred e Roxanne si sono diplomati entrambi e danno una mano a zio George col negozio di scherzi; si stanno espandendo e lavorano con gli Auror al progetto di alcune attrezzature segrete. Tutti gli altri sono ancora ad Hogwarts.

Mi fingerò adeguatamente sorpreso quando mi daranno l’annuncio al brunch.

Scorpius sollevò la sedia su due gambe e bevve un lungo sorso del suo drink, sorridendo.

Dopo la quinta o sesta volta ti autorizzo ad affatturarli. Teddy mi ha ripetuto che si sarebbe sposato almeno una dozzina di volte… Ed ero presente quando ha fatto la proposta!

Scorpius sbuffò, quindi si fece avanti, lasciando che le gambe della sedia sbattessero sul pavimento in maniera alquanto sgraziata.

Oh, Teddy. Sarei eccitato anche io se stessi per sposare una Veela.

È Veela solo per un sedicesimo, c’è poco di cui vantarsi.

Rose serrò le labbra e distolse lo sguardo: non osava paragonarsi alla stupenda cugina.

Credo che anche tu sia bella, Rose.

Si risedette quando lei guardò altrove, gli occhi fissi sul suo scotch. –E decisamente meno spaventosa quando ti arrabbi. Credo che me la farei sotto se Victoire dovesse mai avercela con me. Non so come fa Teddy. Ha pensato a come diventerà in gravidanza?

Credo di no.

Rose stava ancora provando a non pensare a quanto le aveva detto prima. Si premette una mano sul petto e respirò normalmente. –Sarà una vera e propria belva.

Lui stava per replicare quando, all’improvviso, sua madre apparve dalla folla, agitando una mano mentre lo chiamava.

Oh, Scorpius-; salutò.

Si fermò al loro tavolo e baciò il figlio sulla guancia quando si alzò per salutarla. –Vedo che la nostra giovane Miss Weasley alla fine ti ha scovato. L’hai annoiata a morte con le tue avventure africane?

Certo che no, madre, ho a malapena accennato all’argomento.

È vero– lo difese Rose quando sua madre le rivolse un’occhiata sorpresa.

Non importa… Non ti ho ancora vista ballare, Miss Weasley. Nessun affascinante giovane uomo ha attirato la tua attenzione?

Astoria si sedette, scrutando le persone che danzavano.

Temo, madre, che non ci siano giovani uomini a sufficienza per accontentare Rose. In effetti, l’unica persona qui presente della sua età sono io. E non sono sicuro di averla intrattenuta. Tu credi che, ogni volta che apro bocca, faccia addormentare la gente– disse scherzosamente Scorpius.

Le hai chiesto un ballo?

Non sono incline alla danza, perciò no.

Neppure se la partner è tanto amabile?

Scorpius aprì la bocca, poi la richiuse, cercando una replica intelligente.

Non fa niente– intervenne Rose. –Ho paura di non ballare bene quanto gli altri. Non conosco nemmeno i passi del waltzer.

Oh, ma danzare non è questione di talento… Divertiti e basta! E poi Scorpius è un magnifico insegnante. Avanti, su, figliolo.

Astoria lo sospinse verso Rose.

Si compiacque nel notare un lieve rossore sulle sue guance mentre la guardava, ma poteva essere benissimo un’illusione ottica.

Scorpius si mise in piedi e si lisciò la cravatta.

Rose Weasley, mi faresti l’onore di concedermi un ballo?

Astoria annuì vigorosamente quando Rose si voltò verso di lei.

Andate, vi terrò il posto.

Mi piacerebbe– rispose, accettò la mano che le tendeva e lui la attirò a sé, cingendole la vita, le dita che toccavano l’incavo della schiena. Lei tremò, ma si sforzò di non darlo a vedere.

Lui la spinse con gentilezza in mezzo agli invitati immobili fino al limitare della pista da ballo, poi le prese la mano e la fece roteare sotto il suo braccio.

Oh– esclamò lei, incerta su dove mettere le mani. –Davvero non so come si balla il waltzer, Scorpius.

Va tutto bene, basta che segua me.

Intrecciò le dita alle sue e la sospinse ancor più vicino a sé, mettendole un braccio lungo il fianco. La mano di lei si poggiò sulla spalla di lui.

Rose si pentì all’istante del vestito scelto: la scollatura posteriore lasciava scoperta la schiena, e le dita di lui bruciavano sulla sua pelle.

Era Scorpius a portare, e lei faceva del suo meglio per non inciampare nei propri piedi. Ritenne che non fosse poi granchè, solo giravolte e dondolii, e finchè fosse stato lui a portare, avrebbe potuto limitarsi a seguirlo.

Non credo che le tue storie sull’Africa mi annoierebbero– gli disse una volta che ebbero trovato il giusto ritmo.

A mia madre piace scherzare, è un tipo simpatico.

Mi piacerebbe sentirle, una volta di queste, e anche vedere i manufatti che hai portato.

Anche il racconto di come i miei bicipiti tremavano per lo sforzo mentre scavavo nella terra rossa africana per riportare alla luce meravigliosi pezzi di storia magica lì sepolti?– le sussurrò all’orecchio, strascicando le parole.

Ascolterò qualsiasi cosa vorrai raccontarmi– bisbigliò lei di rimando, girando leggermente il viso, facendo si che il suo naso gli sfiorasse una guancia. Desiderò che anche lui avvampasse, così da consentirle di vedere chiaramente cosa provava.

In tal caso, dovrò pensare a qualcosa di buono, storie che ti facciano accapponare la pelle al solo pensiero.

Tracciò dei cerchi sulla sua schiena, e Rose era sicura che sapesse l’effetto che aveva su di lei, premuta contro di lui, rossa e con la pelle in fiamme.

Un ballo divenne due, e poi tre.

Alla fine, Scorpius la portò fuori dalla pista, nuovamente al tavolo, dove sua madre li stava aspettando con espressione eccitata.

Certo che voi due siete stati via per un bel pezzo. Sbaglio, o non avevi inclinazione per la danza?

Perché no, quando la mia partner è tanto amabile?– replicò tranquillamente Scorpius, facendo ridere Astoria.

Rose arrossì furiosamente, e cercò il suo bicchiere, che scoprì essere quasi vuoto.

Te ne prendo un altro, Rose.

Scorpius le tolse velocemente di mano il bicchiere e sparì prima che potesse obiettare; di sicuro non era l’alcool a colorarle le guance in quel momento.

Ti è piaciuto il tuo primo Ballo a Gardenton?– domandò Astoria. –Spero che il giovane uomo qui presente sia di tuo gradimento. Dovrò invitare gente più giovane, se deciderai di tornare, non posso permettere che Scorpius ti monopolizzi, gonfierebbe il suo ego .

È stato tutto perfetto, Mrs. Malfoy– si affrettò ad assicurarle Rose. Non voleva apparire ingrata. –Dubito di essermi mai divertita tanto in vita mia, e Scorpius è incantevole, sembra aver abbandonato la passione per gli scherzi stupidi con mio cugino.

Così sembrerebbe… Ma non mi fiderei troppo: non ho scorto in giro il giovane Mr. Potter, e non c’è dubbio che escogiteranno qualcosa per il prossimo brunch dai Weasley. Ci sarai?

Si, certo.

Dovrò mandare qualcosa tramite lui, come ringraziamento per la sopportazione del suo comportamento. So già che ci sarà una “sorpresa” di benvenuto– disse Astoria scuotendo il capo, sorridendo in direzione del figlio, ricomparso con i loro drink. Si alzò in piedi e disse: –Devo ancora salutare molte persone e ho promesso un ballo a tuo padre. Devo andare, Rose. Credo che tua madre stia per tornare a casa, ma sentiti libera di usare la Polvere Volante in caso decidessi di trattenerti più a lungo. Scorpius ti darà una mano, vero, caro?

Scorpius stralunò gli occhi e annuì mentre porgeva il drink a Rose.

È meglio che vada– disse, alzandosi in piedi a sua volta. –Non voglio che i miei genitori stiano svegli fino a tardi ad aspettarmi.

Vivi con i tuoi genitori?– chiese lui. –Credevo avessi preso in affitto un appartamento.

Siamo tutti alla Tana per le vacanze estive. C’è una folla infernale, ma siamo in famiglia.

Vieni, ti aiuto a trovare tua madre.

Le porse una mano. Logico, data la quantità di persone nella sala: si sarebbe persa, altrimenti.

Senza contare che era bello poterlo toccare.

Scorpius la trascinò fuori dalla sala gremita lungo il margine della pista da ballo, prima di condurla ad una scalinata di marmo che avrebbe potuto rivaleggiare con quella di Hogwarts.

La fece salire fino a circa metà della scala e scrutò tra la folla, in cerca di sua madre.

Sono felice che tu sia venuta, stasera– disse, guardando ancora la sala. –Queste feste sono molto meno barbose, se hai qualcuno con cui parlare.

Ho passato una splendida serata– disse Rose lanciandogli un’occhiata a palpebre socchiuse. –Verrò al prossimo ballo, tua madre mi ha promesso di saranno più invitati della nostra età.

Basti tu. Fintantoché ho qualcuno con cui conversare, c’è un cinquanta per cento di possibilità che non faccia qualcosa di disdicevole, come far esplodere dei fuochi d’artificio magici sulla pista da ballo.

Curvò le labbra in un ghigno.

Rose lo guardò male.

Non oseresti.

No– annuì lui, per poi piegarsi verso il suo orecchio. –Perché ci sei tu a distrarmi. Hai salvato il Ballo di Gardenton.

Ecco mia madre– sospirò Rose, riconoscendo sua madre che si sbracciava.

Scorpius si allontanò e la portò da Hermione.

La donna andò loro incontro alla base delle scale.

Rosie… E, oh, Scorpius! Sto per andare a casa, non voglio che Ron stia alzato fino a tardi a guardare le partite dei Cannoni di Chudley, lui e tuo zio Harry devono alzarsi presto, domani.

Vengo con te– disse Rose, affiancandola. –Lily vuole andare a Londra a compare i libri di scuola, e le ho promesso che l’avrei accompagnata.

Vado a recuperare i cappotti– disse Hermione, indicando con la testa una saletta alla loro destra. –È stato un piacere vederti, Scorpius.

Anche per me, Mrs. Weasley– replicò lui con indicibile charme. –E, Miss Weasley, mi assicurerò di portare con me qualcosa da mostrarti, al prossimo brunch a casa Weasley.

Grazie– arrossì Rose e acconsentì a che le baciasse il dorso della mano per la seconda volta in una notte. –Allora… Ci vediamo.

Lui rise a quel saluto informale.

Ci vediamo, Rose.

Lo lasciò alla base delle scale, incapace di trattenersi dal voltarsi indietro, mentre stringeva la mano di sua madre. Stava appoggiato al corrimano, i capelli biondi impeccabili e il vestito elegante che lo avvolgeva alla perfezione, tanto da sembrare essere stato fatto su misura. Probabilmente lo era.

Le soffiò un bacio giocoso, quindi si allontanò dal corrimano per unirsi a sua madre, che le salutava con entusiasmo.

Ti sei divertita?– le domandò Hermione. –Scorpius è senza dubbio un ragazzo affascinante. Verrà al brunch?

Mi sono divertita tanto. E sì, verrà.

E pensare che non avevi intenzione di divertirti.

Ho cambiato idea.


 

Note della traduttrice:

Non appena ho letto questa storia ho pensato: “devo tradurla!”.

Mi è piaciuta subito, sia per i personaggi che per l’atmosfera (il fascino delle serate di gala è indiscutibile)... Non so perché, ma trovo che la festa a casa Malfoy sia lo sfondo perfetto per il flirt tra Rose e Scorpius (che ha un solo difetto: il nome! XD)

Spero sia piaciuta anche a voi che l’avete letta.

Un grazie speciale alla mia beta sempre in prima linea AryYuna e un’informazione di servizio: amanti delle Rose/Scorpius e/o delle storie con tanto Quidditch (sono un’ultras del Quidditch, se non si fosse capito… Altro che calcio!), a breve arriverà un’altra opera, una long, stavolta, di thexchromosomee, perciò stay tuned!

Ps: I Cannoni di Chudley e le Vespe (di Wimbourne) sono due squadre della Quidditch league. Una è la squadra del cuore di Ron, l'altra è quella in cui ha giocato come battitore Ludo Bagman (per ulteriori informazioni, si rimanda a "Harry Potter e il Calice di fuoco").



 

   
 
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