MORNING
La luce filtrava raggiante dalla finestra, diramandosi in lacrime sulle lenzuola.
Pigramente, Zoro aprì un occhio, guardando ancora assonnato l’alba entrare dalla finestra.
Ghignò, accorgendosi che era giorno.
Finalmente era giorno.
Volse piano lo sguardo verso la figura dormiente alla sua destra, studiandola nelle prime leggere movenze del risveglio.
La fissò trattenendo il fiato, mentre stringeva le palpebre, rubando altri piccoli attimi di pace, stiracchiando i piedi che fuoriuscivano dal lenzuolo sgualcito e stringendo al petto nudo le braccia piegate.
Ansioso, lo spadaccino contava i secondi in cui lei si sgranchiva ad occhi chiusi, aspettando con impazienza il suo totale risveglio.
Appena Nami accennò ad aprire i suoi occhi di cioccolata, Zoro serrò i suoi, fingendo di dormire.
Leggiadra, la sentì muoversi al suo fianco, scivolando tra le lenzuola, fino ad accarezzargli la mascella destra, sfiorandogli il profilo del viso e infine, con tocco delicato, disegnargli le labbra.
Le molle del letto scricciolarono quando la navigatrice si puntò sul materasso per alzarsi e posare un casto bacio sulle sue labbra arricciate a ghignare.
-Buongiorno… Amore …- soffiò piano, mentre quello riapriva gli occhi.
-Buongiorno…- ghignò, al loro piccolo e quotidiano rituale.
Buongiorno.
E sapeva già che lo sarebbe stato…
ANGOLO DELL’AUTORE:
A Dottor Trafalgar, seguendo la sua traccia di “Scrivi una storia con 199 parole, senza senso e sul Buongiorno” con cui sconto la penitenza nei suoi confronti per l’ennesima, mai ultima, la-prossima-volta-vinco-io scommessa: Doc, preparati perché prima o poi vinco, e me le paghi tutte!!!!
Zomi