Videogiochi > Assassin's Creed
Ricorda la storia  |      
Autore: _Lilli_    30/06/2013    2 recensioni
Non sono diventata un'Assassina seguendo un sogno, unideale, o perchè volevo proteggere il popolo da quei Templari corrotti che avevano messo in ginocchio la città, ma perchè ero sola e sconfitta dentro di me, e la Confraternita mi avrebbe dato ciò che avevo sempre cercato. O almeno, così avevo ingenuamente creduto.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Osservo con sguardo distratto la mia mano, che tengo alzata sul viso a schermare la luce del sole primaverile che con i suoi raggi caldi, ferisce i miei occhi impedendomi di vedere con chiarezza il cielo limpido e privo di nuvole.
L'occhio scorre lungo le mie dita affusolate, costellate qua e la da piccole cicatrici quasi invisibili, come se nel tempo si fossero unite al mio corpo come una seconda pelle, divenendo definitivamente parte di me. Come se il ricordo non fosse già sufficiente...
Avevo sempre amato le mie mani, con quell'aria delicata e fragile, ma ora sembrano appartenere ad un'altra persona, un'estranea che si è impossessata del mio corpo manovrandolo a suo piacimento. Scendo più in basso e mi soffermo proprio li, sulla bruciatura alla base dell'anulare, dalla forma circolare. Mi accorgo di trattenere il respiro, la mente si offusca e lascia spazio ai ricordi di quella notte in cui entrai definitivamente nella Confraternita, i cui membri divennero la mia nuova famiglia nel bene e nel male.
"Soprattutto" nel male.
Quel male che, come un'epidemia si è diffusa attorno a noi contagiando i più deboli e bisognosi di aiuto. Il nostro aiuto.
Stringo il pugno fino a che le nocche non diventano bianche e il marchio, si "quel marchio", fa più male che mai proprio come in quella notte quando il ferro rovente ha lasciato per sempre il suo segno sulla mia pelle. Mi ha marchiata rendendomi, mio malgrado, riconoscibile a tutti quelli che posano lo sguardo proprio li, su quella bruciatura che, senza volerlo, mi rende visibile anche a quei nemici a cui do la caccia e che si sono ritrovati ad incrociare il mio cammino.
Un senso di nausea attanaglia le mie viscere e mi alzo di scatto ricordandomi solo in quel momento di trovarmi su un tetto, ma non perdo l'equilibrio e sospiro stranamente sollevata.
Mi sento come in gabbia, con la convinzione che non riuscirò ad adempire sino in fondo ai doveri di cui quasi per gioco, o per codardia forse, mi sono presa carico.
Perchè è questa la verità...
Non sono diventata un'Assassina seguendo un sogno, un ideale, o perchè volevo proteggere il popolo da quei Templari corrotti che avevano messo in ginocchio la città, ma perchè ero sola e sconfitta dentro di me, e la Confraternita mi avrebbe dato ciò che avevo sempre cercato. O almeno, così avevo ingenuamente creduto. Mi avvicino al limitare del tetto, in quello strano bilico fatto di paura e adrenalina, che inizia a scorrermi nelle vene come un veleno mortale, intorpidendo i sensi e la mente.
Alzo lo sguardo verso il sole allungando il braccio verso di esso, e proprio come Icaro spicco il volo sperando di avvicinarmi a lui per potermi sentire finalmente libera...
Come un'aquila maestosa...
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Assassin's Creed / Vai alla pagina dell'autore: _Lilli_