MY DEEPEST ERISED
Piton stava camminando per i corridoi di Hogwarts. Era
notte.
Immerso nei suoi pensieri, si ritrovò in un corridoio sconosciuto. Piton stentava a crederci.
Sette anni da studente, quasi undici da insegnate e ancora riusciva a perdersi
nei corridoi dell'immensa scuola.
Stizzito, aprì una
porta ed entrò, sperando di trovare un corridoio familiare dall'altra parte. Si
ritrovò in una piccola stanza piena di banchi dall'aria antica. Doveva essere
un'aula in disuso. Stava quasi per uscire, quando notò qualcosa di cui non
si era accorto prima. Al fondo della stanza c'era un enorme specchio con una
cornice d'oro molto elaborata. Sembrava decisamente fuori posto nella
vecchia stanza polverosa. Su di esso c'era una scritta:
"Erised stra ehru oyt ube cafru
oyt on wohsi"
Parole senza senso, che incuriosirono
Piton e lo indussero ad avvicinarsi allo specchio.
Quando l'uomo si specchiò rimase senza fiato. Lì dove
avrebbe dovuto esserci il suo riflesso, c'era l'immagine di una donna
bellissima, con i capelli rossi, gli occhi verdi e brillanti e il sorriso dolce.
Lily.
Gli occhi di Piton
si dilatarono per lo stupore. Si voltò, ma nella stanza non c'era nessuno a
parte lui. Si diede mentalmente dello stupido. Lily era morta tanto tempo prima,
eppure per un solo, folle istante aveva pensato che l'avrebbe rivista,
sorridente, bellissima, com'era sempre stata.
Quanto avrebbe desiderato
rivederla... poterla toccare, poterle parlare.
Sapeva quanto fosse sciocco
questo desiderio. Lily era morta, morta, non sarebbe tornata mai più.
E tutto
per colpa mia...
Non potè fare a meno di pensare.
Se solo non l'avessi mai
chiamata piccola sudicia Mezzosangue...
Se solo non avessi mai ascoltato
quella profezia...
Se solo non fossi stato così stupido da dire tutto a
Voldemort...
Erano passati più di dieci anni, ma Piton non se n'era ancora
fatto una ragione. Non se ne sarebbe mai fatto una ragione.
L'uomo
deglutì.
Lei era così bella... era tutto come quando erano a scuola. I suoi
occhi sembravano sapergli leggere l'anima e il suo dolcissimo sorriso gli
scaldava il cuore.
Allungò la mano e toccò lo specchio. Nello stesso momento,
l'immagine di Lily compì esattamente lo stesso gesto. Le loro dita si toccarono
attraverso il vetro freddo.
Il sorriso di Lily si incrinò. I suoi occhi si
riempirono di lacrime.
Le sue labbra sillabarono alcune semplici
parole:
"Ti voglio bene, Sev."
Una lacrima solitaria scesa sul volto cereo
di Piton.
Lily.
La sua Lily.
La sua migliore
amica.
La donna che amava, che aveva amato sempre e che avrebbe sempre
continuato ad amare.
Nessun'altro l'aveva mai chiamato "Sev".
Il destino
era stato crudele, gliel'aveva portata via e l'aveva unita all'uomo che lui
odiava. E ora lui doveva proteggere il figlio di quel... di quel Potter.
Non
era giusto. Ma Piton l'avrebbe fatto. L'avrebbe protetto anche a costo della
vita.
Lily aveva sacrificato la sua vita per quel bambino dagli occhi
smeraldini identici ai suoi. Il suo sacrificio non poteva, non doveva essere
sprecato. Altrimenti Lily sarebbe morta invano.
Piton riguardò la scritta
incisa sulla cornice dello specchio e capì:
"I show not your face but your
heart's desire"... Non mostro il tuo volto ma i desideri del tuo cuore.
Il
suo desiderio era Lily. Riaverla anche solo per un secondo, per poterle dire
tutte le parole mai dette quando ancora ne aveva la possibilità.
Che l'amava,
che l'aveva amata sempre, che gli dispiaceva per averla chiamata in quel modo,
che non aveva mai avuto intenzione di venderla a Voldemort.
Ma non ne avrebbe
mai avuto la possibilità. Quello era solo uno specchio, Lily non era che
un'immagine vuota, un riflesso del suo desiderio. Quella non era la vera
Lily.
La vera Lily era morta e niente l'avrebbe mai riportata
indietro.
Piton staccò la mano dallo specchio e uscì dalla stanza
asciugandosi gli occhi.
Il suo volto tornò ad essere la maschera impassibile
di sempre. La maschera attraverso cui solo Lily era riscita a vedere.
Prima
di richiudersi la porta alle spalle, l'uomo guardò un ultima volta lo specchio
di sottecchi e mormorò:
"Ti amo, Lily"
SPAZIO DELL'AUTRICE
Sì,
lo so, lo so, in questi giorni le mie ficcy sono un tantino deprimenti... ma che
ci volete fare? Mi sento ispirata dalla triste storia di Sev...
poverino!!!
Questa ficcy la dedico a AshleySnape, che è stata così gentile da
dedicarmi una bellissima Tropay nella sezione HSM... grazie!!!
Colgo
l'occasione anche per ringraziare quelle persone fantastiche che hanno letto e
commentato le mie due precedenti one-shot "La storia secondo... Voldy!!!" e
"Lily's Eyes".
Ah, un'ultima cosa... il titolo è my deepest erised perchè in
inglese lo specchio della brame si chiama Mirror of ERISED, che poi è desire
(desideri) al contrario.
Be' spero che vi sia piaciuta...
commentino???^^
Bacioni a tutti
DreamGirl91
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