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Autore: Ashton43    30/06/2013    0 recensioni
Era solo in quella stanza. Si sedette, e si mise a guardare fuori dalla finestra. Pioveva, pioveva fortissimo e forse quel tempo esprimeva il suo stato d'animo. Era Ottobre, e a Peppe ciò non piaceva affatto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Odio le mezze stagioni. Sanno di diverso, di qualcosa di nuovo che deve accadere. Odio il futuro, preferisco vivere nel presente. Odio il mio presente e preferisco immergermi nel mio passato. Le mezze stagioni sono periodi di transizione, che ti fanno confondere ancora di più. Durante le mezze stagioni succede sempre qualcosa che mi urta, e mi getta in uno stato pietoso.L’odio riguardo le mezze stagioni inizia già quando sono nato, un giorno di giugno, soleggiato, accogliente, come per dire :”Benvenuto, Giuseppe”. La vita mi sembrava una cosa fantastica, in tutte le sue sfaccettature, ma ripensandoci adesso, ancora mi domando come io possa aver fatto un pensiero del genere. Ero un bambino bellissimo, biondo con gli occhi chiari, birbante, dispettoso, amichevole. Sin da piccolo sono stato emarginato da miei compagnetti, non ho passato un’infanzia stupenda, eppure sembrava che io mi comportassi bene con gli altri, eppure mi sembrava che andasse tutto bene. Già da quando ero piccolo, mi sono sempre trovato in un piano sopra o sotto rispetto ai miei compagni. Non sono mai stato come loro, come tutti loro. A sei anni, l’amore per lo studio, per il sapere e per la conoscenza ha istaurato un muro tra me e i miei compagni. Io ero me stesso. Credo che ancora oggi assomiglio a quel bambino riccioluto di sei anni, piccolo, sensibile ma allo stesso tempo forte e coraggioso. Non penso di comportarmi male con nessuno. Vivo di istinti. Tendo a comportarmi senza aver pensato bene alle conseguenze: è questo che mi ha sempre fregato.  Come la lupa, che per cerca di soddisfare i suoi istinti, io sono così: Sia chiaro i miei non sono istinti sessuali, ma magari tentativi per riuscire ad uscire da una situazione negativa. Mi ricordo quando a otto anni, già non sopportavo più la lontananza dai miei compagni, non mi meritavo ciò : infondo non facevo niente di male. Purtroppo le cose non sono mai migliorate, mi sentivo tanto vicino dai miei compagni, tanto lontano da una realtà normale, diversa, tranquilla. Le medie sono state un inferno. Tante volte mi sono trovato a fronteggiarmi contro i miei compagni, io contro te, scontro diretto, come le partite di Champions: solo uno può vincere. Loro mi prendevano in giro, mi dicevano che ero gay, e ne hanno inventate cose. Dalle parole poi passavano ai fatti: carpette fuori dalla finestra, cuffie rubate, libri rotti. Ripensando a quei momenti, credo che in realtà ero troppo piccolo mentalmente rispetto a loro: mi hanno preso solo in giro, mi usavano a convenienza, quando ero comodo ero l’ “amico”, per il resto… Provo solo dolore pensando a quei momenti, il mio cuore si stringe, il mio respiro si ferma. Questo è forse il periodo più brutto della mia breve-lunga vita: tutto mi sembrava nero, cupo ed ero solo, la sensazione più brutta che qualcuno possa provare..Sin dalle medie, mi sono reso conto che ho difficoltà ad istaurare dei rapporti d’amicizia. Per me l’amicizia è il sentimento, l’emozione, la sensazione più bella del mondo.  Ai miei amici do tutto, ma di conseguenza, voglio che anche loro mi diano qualcosa, anche un minimo. La mancanza di amicizia mi ha fatto diventare il ragazzo indipendente di ora: Mi adatto a tutto, non mi faccio sentire, sono molto debole interiormente. Se penso ai periodi scolastici, li paragono a spazzatura. Le estati. Le estati erano i periodi più belli. Coricarsi alle 4 e alzarsi il giorno dopo a 12, non fare niente per tutto il giorno. Spassarsela alla grande con quelle persone che pensi siano state create apposta per te. Ma il tempo passa, tutto cambia, e le cose non rimangono come prima. Se proprio devo pensare a una cosa penso a lei: Piccola, minuta, Pel di carota. Forte, testarda e provocatrice. La persona che ha sconvolto la mia vita, con cui fare una cazzata era la cosa più bella che potessi desiderare. La mia migliore amica. Ma non voglio utilizzare questa parola, perché preferisco essere amico delle persone, anziché migliore amico. Oggi le cose sono cambiate, noi siamo cambiati. Sarebbe molto lungo spiegare questa situazione, la ricordo con molto dolore, perché non ci credevo. Forse però non sono così tanto solo. E me ne accorsi in seguito.
SETTEMBRE 2010: Inizia la scuola. La nuova scuola. Ora sono un liceale cazzo, incendia tutto e fai vedere chi sei! Ho dato il cuore alla mia classe fin dal primo momento, fin da quando non conoscevo nessuno. 32 Persone sconosciute, ma che già consideravo compagni di una vita. Questo giorno è cruciale sotto molti fronti, amorosi o meno. Possiamo definirlo il giorno del riscatto. Cari amici miei falsi, andate a quel paese, perché io sono cambiato e voglio cambiare il mondo. Il ricordo più bello è legato a loro. Due persone che appena vista non consideravo nemmeno. O forse si. Due persone speciali, che ho appena incontrato e che mi stanno facendo vivere un sogno. Sono due ragazze che vivono vicino al mio borgo, spontanee, veraci, divertenti, sincere, amichevoli, PERFETTE.  chiamano Chiara e Valeria. Sono due persone meravigliose: credo che infondo una completi l’altra, e trovo che questa sia una cosa fantastica. Mi hanno aiutato in un momento molto difficile della mia vita, un momento in cui tutto mi sembrava nero e tutti mi andavano contro. I miei periodi neri sono particolari: sbotto e insulto il primo che passa. Poi i sensi di colpa mi divorano. Con loro rido, scherzo e mi sento speciale, mi sento felice e capace di mandare a quel paese tutto e tutti! Il tempo con loro, purtroppo, passa troppo velocemente, e ciò mi rende triste. Con loro ho provato nuove emozioni: nessuno mi aveva invitato ad una tombolata natalizia, nessuno mi chiama al telefono la sera, nessuno dedica cosi` tanto tempo a me: solo loro! Sono delle persone uniche. Grazie alle superiori ho conosciuto loro. Già quando scrivo SUPERIORI, ho un po` di timore, come quello che avevo io pochi mesi prima del primo giorno da liceale. Mi sono scritto al Liceo Linguistico: le lingue sono la mia vita, adoro comunicare con gli altri, con qualcuno che mi possa capire. Credo che nel tempo, esse diverranno importanti per tutti noi. Le superiori in realtà sono una cazzata: ti senti grande, studi e vieni promosso. Non vi sembra facile? Facile il cazzo. Facile se poi, come il dolcificante nel caffè, dulci e sinfundo, entra in ballo l’amore. E che amore! Alta, Mora, Sensuale, Stupenda! Quando l’abbracciavo tutto mi sembrava un sogno. Purtroppo le persone tendono a comportarsi diversamente a secondo di come le convengono. Lei mi ha lasciato perché doveva studiare, ma in realtà penso che lei non provasse più niente per me. Meglio così, almeno abbiamo arginato i mali! Ma quando mai.. Ti senti affossato, nei guai, noti che tutto intorno a te è buio, e solo la musica ti può aiutare a farti uscire da questo momento. Amo cantare. Quando canto esprimo me stesso, mi sento libero. Confesso che non sono un portento, ma chissenefrega! Strano o no io continuerò sempre a cantare, perché per me è una sorta di ricarica la musica. Forse la musica sta contribuendo a farmi uscire da questo momento bruttissimo. Voglio ritornare a vivere come prima, col sorriso in bocca, fregandomene della gente e sentendomi il piccolo Giuseppe di sempre!

  
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