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Autore: Telyn    30/06/2013    3 recensioni
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Sirius è lì, accanto a te.
Ti soffermi a guardarlo, la banchina del binario che non smette di vuotarsi lentamente. Siete lì, in piedi, dritti come fusi in mezzo a quella marea di genitori, strida di gufi e carrelli.
Sei in silenzio. Senti l'allegria di un'estate che aspetta di sfociare in quello che potrebbe essere, e sei teso. Allegro, forse felice, e teso. Forse un controsenso, forse un ossimoro, forse sei qualcuno che ama Sirius - che non è forse un sinonimo aggravato delle altre? - ."
Scritta per caso, ma messa qua per l'atteso compleanno di DracoLikesHamsters
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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(Specchietto, perché ormai fa più figo metterlo sempre anche se non parteciperà mai a nessun contest e non serve a un fico secco)

 

TITOLO: New Life Coming
PERSONAGGI: Remus Lupin, Sirius Black
RATING: verde
GENERE:
introspettivo, romantico, fluff. Scusatemi la melassa ;_;
CONTESTO: Malandrini-I guerra magica
INTRODUZIONE:
AVVERTIMENTI:
One shot, melassa. I'm sorry D:
NdA ( facoltative):
Melensaggine scritta mercoledì notte. Fonda. L'ho mai detto che le idee mi vengono solo tra le undici e le quattro del mattino?

Comunque, niente di che. È una scemenzina che mi è venuta in mente mentre ascoltavo Carry On. Ho letto la frase di Sirius in una fic di Amarinta su Nocturne Alley e... boh, ho sentito la necessità di aprire Office. Mi sento uno schifo: non so più scrivere flash e ci metto un'ora per vomitare 746 parole (così dice Office).

È (ovviamente) dedicata alla Rebba, visto che domaniè il suo compleanno (e dovrebbe cruciarmi perché non sarò lì con lei) e perché se non fosse stato per lei la prima coppia a cui avrei pensato quando mi è venuta l'idea non sarebbe stata la Wolfstar. Grazie amore <3

Spero almeno che questa... cosa... piaccia a qualcuno :)

 

 

 

 

Sirius è lì, accanto a te.

Ti soffermi a guardarlo, la banchina del binario che non smette di vuotarsi lentamente. Siete lì, in piedi, dritti come fusi in mezzo a quella marea di genitori, strida di gufi e carrelli.

Sei in silenzio. Senti l'allegria di un'estate che aspetta di sfociare in quello che potrebbe essere, e sei teso. Allegro, forse felice, e teso. Forse un controsenso, forse un ossimoro, forse sei qualcuno che ama Sirius - che non è forse un sinonimo aggravato delle altre? -.

Sirius avrebbe potuto ripondere alla tua domanda almeno dieci minuti fa, ma tu sai benissimo perché non lo sta facendo. Lui ama questo posto. Lo ama e basta. Tu non sai perché, a dir la verità, e non sei neanche troppo in grado di capirlo: non presti mai troppa attenzione al posto in cui stai o a cose simili, ma lui con King's Cross ha sempre avuto un rapporto speciale. La tua parte razionale, quella scientifica con lo stesso odore di una biblioteca, dice che è perché nella sua ottica un po' infantile è il posto in cui per la prima volta ha avuto via di fuga da Walburga Black.

La tua parte matta - quella che fa scherzi stupidi insieme a quei matti più matti di te e che l'ha baciato la settimana scorsa e che sorride quando lui socchiude gli occhi e inspira lo smog - pensa che ami questo posto per quello che una stazione rappresenta nella sua testa, i viaggi e i sogni in partenza che per lui sono solo una sfumatura dentro una raffica d'aria sulla pelle.

Anche il tuo è un sogno in partenza. È un sogno strano, spericolato, che non avresti mai pensato di fare. Eppure è quello che hai fatto per tutta la settimana, accarezzandogli i capelli e guardando il cielo. Un colpo di testa. Cos'altro potrebbe essere, chiedergli di stare insieme? Siete giovani, troppo giovani, forse. Potreste morire ancora prima di iniziare a combattere, potreste appassire in mezzo alla disillusione che nasconde la gente agli occhi della felicità. Eppure... Se fossi stato un ragazzo normale, gliel'avrei chiesto. Se fossi in me, gli avrei chiesto cosa significavano i baci, cosa erano le carezze, cos'era l'amore.

Ma c'è l'estate, ci sono pochi giorni prima che impugnare una bacchetta in mezzo al caldo infernale diventi quasi letale, e c'è il vento che ti fa ancora pensare. È per questo che gli hai chiesto di stare insieme, senza parole a metà, sottotesti o l'insicurezza che, diamine, ti appartiene da quando sei nato.

Ora lo guardi e basta. È bello, Sirius. L'hai sempre pensato, dalla prima volta in cui l'hai visto su quella banchina.

È bello con la schiena dritta, le spalle leggermente aperte, i capelli neri che il vento frusta impassibile, quella curva breve che è il suo sorriso, la peluria scura sul suo labbro e quella più scura che gli sporca la mascella.

Tu faresti follie, per quel viso e quel sorriso; faresti follie per la testa matta che pensa di avere nel cranio e per tutto quello che Sirius, semplicemente, è.

Ti senti un irresponsabile, o forse solo uno sciocco: non sai cosa risponderà Sirius, ma non riesci a concentrarti sul serio sull'instabilità che, in realtà, dovresti sentire. Riesci solo a sentirti la testa leggera, ondeggiarla appena al ritmo delle radio babbane, soffiare quelle note confuse dalle labbra.

Quello che Sirius dirà è... È fondamentale, ovvio. Sai benissimo che se lui dicesse di no tu ti ridurresti a "una scaloppina stiticamente secca". Eppure non riesci a trattenere il sorriso, non riesci a trattenere la voglia di essere oltre tutto quel caos e goderti insieme a lui la banchina deserta e il vento che porta quelle canzoni strane - come suona stravagante una canzone babbana dopo mesi ad Hogwarts! -.

Sirius si volta a guardarti con quel suo sorriso scapestrato, Malandrino, e un luccichio negli occhi. Chiunque definirebbe quella specie di scintilla un indice di follia totale; tu lo sai benissimo, no?

Perché Sirius è matto, ma finché puoi ridere come un matto alle sue proposte o scuotere la testa con un'altra risata non ci vedi niente di male. In fondo, anche quello che ti dice mentre finalmente lasciate al binario di Hogwarts la sua quiete è una follia.

"Sai che ti dico? Proviamoci"

E, ti ripeti mentre l'ossigeno torna nei tuoi polmoni - quando, esattamente, se n'era andato? -, non c'è niente di male nella sua follia finché lui è vicino a te.

 

  
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