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Autore: Frostings    30/06/2013    3 recensioni
Kakashi prova a confessare i propri sentimenti a Sakura, ma è totalmente impacciato e davvero molto sfortunato. Riuscirà infine a dichiararsi alla bella kunoichi dai capelli rosa?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Ciao a tutti! :D Qui è Rhues che vi parla. u.u Questa storia è una traduzione della bellissima fanfiction scritta dall'autrice Frostings, che trovate qui. Questo è invece il suo permesso a tradurre la ff. Che dire? Spero che la traduzione le renda i giusti meriti e che vi piaccia! ^^ Booyah!



Art by dimisfit


Non c'era bisogno di essere uno shinobi per sapere che i sentimenti erano... scomodi.
E l'espressione dei suddetti sentimenti lo era ancora di più.
Avrebbe dovuto dire qualcosa l'ultima volta che erano usciti, ma lei era così bella, e lui aveva abbastanza presenza di spirito soltanto per mantenere viva una conversazione. Non era sicuro di come fare ad essere così, un corteggiatore, una persona che provava a mantenere interessata a sé qualcun altro. Prima non gli era mai importato veramente di piacere o meno alle persone. Con lei, però...
Era come se fosse avvinto da un costante stato di agitazione ogni volta che le era vicino. Il suo odore era a posto? La cosa che aveva appena detto suonava forse troppo altezzosa? Doveva continuamente ricordare a sé stesso che si trattava di Sakura, colei che un tempo era stata sua studentessa e che aveva trattato in maniera ripugnante. Mmh. Forse questo era il suo karma, innamorarsi di lei, e ora farsi perdonare per quello.
Eccolo di nuovo lì: innamorato.
Parte della ragione per cui voleva dirlo espressamente era solo per cacciare quelle dannate farfalle fuori dallo stomaco. Il proprio stomaco gli piaceva calmo e tranquillo, grazie mille.
Ora lui, Kakashi Hatake, il leggendario Copia-Ninja, fissava l'interno della caffetteria dell'Ospedale di Konoha e si sentiva come uno stramaledetto adolescente. Oggi avrebbe dovuto incontrare Sakura a pranzo, e anche se le circostanze non erano esattamente romantiche, era risoluto a farle sapere i suoi sentimenti il più presto possibile. Anche solo per scacciare via le dannate farfalle.
Camminò a grandi passi verso di lei, evitando l'esausto personale dell'ospedale e le infermiere distratte. Sakura stessa era seduta ad un tavolo nel mezzo della caffetteria, impassibile al controllato caos attorno a sé. Stava leggendo un libro di testo di medicina piuttosto grosso e pesante, facendo ciondolare con aria assente una penna tra le labbra. Si rese conto di volerla baciare.
“Yo.”
Sakura guardò in alto, e il suo sguardo si ravvivò. “Kakashi! Sei-”
Prima che potesse continuare, un'infermiera andò a schiantarsi addosso a Kakashi, rovesciando la propria bibita su tutta la sua uniforme. Il liquido scuro filtrò ovunque attraverso il maglione. Fantastico, proprio fantastico.
Non ottenne neanche una scusa. L'infermiera stava cercando Sakura. “Senpai, abbiamo bisogno del tuo aiuto! Degli studenti dell'Accademia hanno mangiato del cibo avvelenato e hanno immediatamente bisogno di te al pronto soccorso!”
“Bene.” Sakura fu in piedi in questione di secondi. Annuì sbrigativamente nella sua direzione. “Parlerò con te più tardi, ok?” disse mentre si affrettava al seguito della per nulla dispiaciuta infermiera, lasciandolo con un maglione fradicio e il cuore in mano.

Provò poi con la via del romanticismo.
Aveva assegnato ai ninken un punto sul tragitto dall'ospedale all'appartamento di Sakura. Loro dovevano darle una semplice rosa finché non fosse tornata a casa, dove ovviamente lui l'avrebbe aspettata. Ad essere onesti, ciò lo faceva sentire in imbarazzo, ma Pakkun e gli altri erano stati piuttosto cortesi quando li aveva avvicinati con la sua richiesta. Più tardi avrebbero probabilmente voluto dei regali.
Kakashi stava sulla soglia d'ingresso. Ci volevano solitamente dieci minuti dall'ospedale al suo appartamento, ma ne erano già passati venti e Sakura ancora non arrivava. Non che le vie di Konoha fossero pericolose, e Sakura poteva prendersi cura di sé molto bene, ma Kakashi stava per iniziare a preoccuparsi, quando la donna stessa comparve all'improvviso con uno sbuffo di fumo.
“Kakashi! I tuoi ninken sono finiti in uno scontro coi cani di Hana-san!” urlò Sakura con grande preoccupazione, afferrando la sua mano. Si trasportarono alla scena del crimine, le rose introvabili, i ninken graffiati, e il suo grandioso piano in pezzi. Diede a tutti loro una sonora sgridata, o almeno tanto quanto gli afflitti occhi dei cani glielo permisero. Sakura lo aiutò a riportarli tutti a casa, ma a quel punto lui era troppo deluso per qualcosa più che un abbraccio e un cenno di saluto.

Provò poi un giorno con la strada del fascino, mostrandosi a torso nudo durante l'allenamento, ma lei semplicemente lo prese in giro. Provò a confessarsi portandola a vedere un film, ma prima ancora che potesse furtivamente stenderle il braccio attorno, lei si era addormentata (lavorava davvero troppo duramente negli ultimi tempi).
Provò per la via dell'ammiratore segreto, ma non fu efficace, dato che Sakura aveva almeno dieci ammiratori segreti. La sua penosa scatola di cioccolatini si sarebbe facilmente persa nel mare delle altre.
Considerò seriamente di farle una serenata, ma il suo ultimo tentativo al karaoke era risultato in un giorno di infamia tra i suoi colleghi.
Magari un bento? Aspetta, lui era assolutamente incapace a fare i bento.
Lo stress stava iniziando ad arrivare. Stava diventando scontroso, e anche Naruto finì per ricevere una delle sue rare prediche quando provò a scroccargli il pranzo (“Il ramen è così poco sano! Mangia qualcos'altro!”). La gente si teneva a debita distanza quando lui passava, e Sakura fu costretta ad accorgersene. Finalmente.
“Cos'hai che non va? Le persone si comportano come se fosse la seconda venuta dell'Akatsuki quando ci sei tu.” disse Sakura nella caffetteria dell'ospedale, mentre posizionava il proprio vassoio del pranzo accanto a lui. Kakashi non si curò di risponderle, masticando cupamente il proprio cibo.
“Stai male?” insisté lei, posando una mano dal colorito radioso sulla sua fronte. “Sei caldo.”
“Sto bene.” borbottò Kakashi, arrossendo sotto la maschera. Accidenti a quella donna. Seriamente.
“Convincente. Hanno di nuovo intenzione di farti Hokage? È per questo che sei di cattivo umore?” lo stava beffeggiando di nuovo.
No, sono innamorato di te e ho provato a dirtelo per tutta la settimana ed è andato tutto storto, pensò.
Furono la faccia di Sakura e il suo attonito silenzio a suggerire a Kakashi di aver in realtà pensato a voce alta.
“L'ho detto ad alta voce?” domandò stupidamente.
Lei annuì, ancora allibita, la faccia tutta rossa.
“Oh.”
“... quindi... mi ami?”
Lui stava tremando, ma non voleva mostrarlo. Fissò il proprio vassoio del pranzo, e provò ad ignorare il ruggito nelle proprie orecchie. “Bene. Non lasciare che ti dia alla testa.”
“No.” Incredibilmente, gli prese la mano e sorrise. “Mi è arrivato dritto al cuore.”

   
 
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