Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Ricorda la storia  |       
Autore: FlyLoveBelieve    30/06/2013    0 recensioni
Quando era piccola sua madre le aveva insegnato a dire le preghiere prima di andare a dormire, la sua preferita era quella all'angelo custode..se lo era sempre immaginato con le ali e l'aureola, ma mai avrebbe creduto di poter vivere con un angelo vero al suo fianco..
[dal testo]
"Appoggiando entrambe le mani sul vetro si avvicinò ad esso per poter meglio osservare quella figura misteriosa,e ciò che vide al di là del vetro le fece battere il cuore a mille..due pozze d’ambra sciolta, due occhi color miele meravigliosi fissavano i suoi…erano due calamite irresistibili..non si accorse nemmeno di essersi spalmata sulla parete, come se stesse cercando di fondersi con essa per poterla oltrepassare ed avvicinarsi a quella figura angelica dalla bellezza sovrumana. I palmi delle loro mani si sarebbero potuti toccare se solo non fossero stati impediti dal vetro, e i loro corpi erano protesi l’uno verso l’altro."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Correva, correva senza sosta, non sapeva da quanto e verso dove, non sapeva perché..eppure sentiva che doveva farlo, c’era qualcosa che la attirava e che la costringeva ad andare avanti, a non fermarsi..stava cominciando ad ansimare, il cuore le batteva nel petto e il pulsare del sangue nelle orecchie la stava uccidendo, ma correva senza sosta..intorno a lei il nulla, correva come nel vuoto, non riusciva a vedere niente a causa di una nebbiolina che la circondava rendendo l’atmosfera surreale. Man mano che avanzava sentiva un’ansia crescerle nel petto, sentiva che stava per arrivare..dove, non lo sapeva..sapeva solo che stava per arrivare, se lo sentiva. Il sudore cominciò a colarle sulla fronte e sugli occhi, bruciandole e facendola lacrimare, così fu costretta a fermarsi per riprendere fiato ed asciugarsi il volto, cominciò a camminare lentamente guardandosi intorno, cercando di riconoscere un particolare che le facesse capire dove si trovava..niente, solo quella nebbiolina umida che le si appiccicava addosso dandole una sensazione sgradevole…se avesse potuto si sarebbe strappata via la pelle. Nonostante non sapesse dove si trovava i suoi sensi erano attenti e vigili, pronti a cogliere ogni minimo suono o movimento..i piedi cominciavano a farle male e le sue gambe imploravano riposo, mentre i suoi occhi continuavano a bruciarle per le lacrime…piangeva..piangeva ma non voleva fermarsi. Continuò a camminare facendosi coraggio da sola…stava camminando quando il suo corpo urtò contro un qualcosa che la fece rimbalzare all’indietro..allungò le braccia davanti al viso cautamente per tastare con le mani la superficie che si trovava davanti..al tatto risultava fredda e liscia..una lastra di vetro. Non riusciva a distinguerne le dimensioni, perciò decise di ricominciare a camminare mantenendo sempre una mano sulla parete..il suo cuore aveva ricominciato a pulsarle forte, sentiva nelle sue gambe nuova forza e vigore e l’ansia di arrivare alla fine di quella parete le ricrebbe nel petto. Continuando a camminare cominciò ad avvertire una sensazione strana, come se l’aria che inspirava entrandole nei polmoni li trafiggesse; nel frattempo notò che sui suoi bracci era spuntata la pelle d’oca e avvertì come mille scariche elettriche percorrerle la schiena…aveva freddo. Stringendosi nelle spalle riprese a camminare poi a correre, fino a quando fu costretta a fermarsi a causa del dolore al petto che si faceva sempre più forte; si dovette addirittura piegare in due per cercare di ricucire quella ferita aperta che sentiva nei polmoni. Era distrutta e sentiva che, nonostante la sua forza di volontà, non sarebbe potuta andare oltre. Si appoggiò con la fronte contro il vetro fissandosi le punte delle scarpe, quando sentì scorrerle sulle guancie delle piccole lacrime calde che si infrangevano sulle sue labbra, il loro sapore salato e amaro non era la più dissetante delle bevande..stava piangendo di nuovo, e per evitare che le lacrime bagnassero le amate blazer che portava ai piedi si asciugò in fretta gli occhi. Quando li rialzò vide al di là del vetro un’ombra, un alone opaco, quasi un riflesso che le si avvicinava..non poteva essere il riflesso di una persona, perchè aveva più volte controllato se ci fosse qualcuno con lei in quel luogo, ma si era sempre ritrovata a fissare il vuoto..era come un fantasma, uno spirito. Appoggiando entrambe le mani sul vetro si avvicinò ad esso per poter meglio osservare quella figura misteriosa,e ciò che vide al di là del vetro le fece battere il cuore a mille..due pozze d’ambra sciolta, due occhi color miele meravigliosi fissavano i suoi…erano due calamite irresistibili..non si accorse nemmeno di essersi spalmata sulla parete, come se stesse cercando di fondersi con essa per poterla oltrepassare ed avvicinarsi a quella figura angelica dalla bellezza sovrumana. I palmi delle loro mani si sarebbero potuti toccare se solo non fossero stati impediti dal vetro, e i loro corpi erano protesi l’uno verso l’altro. Improvvisamente il freddo che le era penetrato nelle ossa scomparve lasciando il posto ad un tepore che la invase in ogni sua parte e sentì l’impulso irrefrenabile di abbattere quella barriera e potersi avviciniare a quella figura misteriosa. Sentiva che quel qualcosa che l’aveva spinta a correre incessantemente fino a quel momento, quel desiderio di appagare l’ansia che la stava divorando era diventato talmente forte da essere incontenibile…tutta l’energia che avvertiva nel suo corpo scaturiva da quel misterioso angelo aldilà del vetro, ecco perché doveva raggiungerlo, lui avrebbe saputo darle le risposte che cercava, lui avrebbe appagato il suo bisogno di sapere perché aveva corso tanto, aveva bisogno di lui…doveva raggiungerlo. Mentre nella sua testa analizzava i vari modi che aveva per ridurre a zero quella distanza che la stava facendo impazzire, una luce soffusa illuminò il viso angelico della figura aldilà della parete di vetro….l’angelo misterioso stava sorridendo. Un magnifico sorriso gli illuminava il volto, facendolo risplendere come se un raggio di sole avesse colpito un diamante…come folgorata da quella visione, la ragazza cadde sulle ginocchia fissando immobile quello spettacolo, il più bello a cui avesse mai assistito. Non seppe quanto a lungo rimase ferma a terra, seppe solo che dopo un tempo che le parve dilatato all’infinito la presenza luminosa si girò nascondendole il volto e il sorriso, e fece per allontanarsi. Terrorizzata che potesse scomparire di nuovo si alzò in piedi di scatto e si riappoggiò alla parete di vetro con un’espressione disperata in volto..come se avesse avvertito il suo movimento, l’angelo si voltò e a passi lenti si riavvicinò a sua volta alla parete che li divideva; come attirata da una calamita la ragazza si avvicinò talmente tanto alla parete liscia e fredda da sfiorarla con le labbra e, con sua grande sorpresa, l’angelo dall’altra parte di essa fece lo stesso…anche se le loro labbra non si sfioravano minimamente fu scossa da una scarica elettrica che la fece rabbrividire, una sensazione meravigliosa, e dopo tanto vagare finalmente sentì di aver trovato pace..il suo cuore tuttavia non si trovò riposo, anzi continuò a battere all’impazzata, e mai come in quel momento desiderò che quella barriera scomparisse, si dileguasse, perché potesse finalmente capire chi o cosa era quell’essere misterioso che tanto la attirava. Le mani le sudavano e le gambe ripresero a tremare convulsamente, era come incollata al vetro, stava provando emozioni che non sarebbe mai riuscita a descrivere…l’unica certezza che aveva era che stava bene, e che da molto tempo ormai non si sentiva così tranquilla come in quel momento…dimenticò tutto, che era stanca, che non sapeva dove si trovava, che avrebbe dovuto andarsene da lì in qualche modo..niente, l’unica cosa che riusciva ad avvertire era l’immensa voragine che le si era creata all’altezza dello somaco. D’improvviso un alone di luce la accecò e quando riuscì a riaprire gli occhi il bell’angelo era svanito, come dissolto nell’aria…subito il gelo la avvolse, e tutta la stanchezza che aveva dimenticato la assalì di nuovo, come se tutta la vita e il calore le fossero state risucchiate via, le gambe non ressero più, gli occhi si chiusero e con un tonfo morto cadde a terra come morta.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: FlyLoveBelieve