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Autore: Sphaira    01/07/2013    1 recensioni
{Ispirata a Carnival, canzone cantata da Gumi, composta e scritta da Otetsu.}
Gioco da sola. Mi piace stare da sola. Completamente sola. Ma non voglio stare da sola. Qualcuno. Chiunque. Qualcuno... ma non c'è nessuno qui.
Gioia, divertimento, devastazione!
Rido di me stessa.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Gioco da sola.
 
Sono perfettamente felice. In questa solitudine esiste il mio mondo; anche se è immateriale e popolato da persone lontane riesco a trovare la vera me stessa, che riesce a esprimersi e che si guadagna amicizie meravigliose, che riesce a divertirsi con poco, che non ha alcun pensiero. Lo voglio ripetere: sono davvero, davvero felice!
 
Mi piace stare da sola.
 
Rispetto a tutto quello che c’è là fuori sono soddisfatta della mia gabbia d’oro. Le persone che puoi incontrare da vicino sono una su un milione speciali come le trovi altrove. Essendo stata sempre così sfortunata nella ricerca ormai l’ho abbandonata, non ho bisogno di altre delusioni di quel genere. Preferisco questo alle pugnalate alle spalle.
 
Completamente sola.
 
Tuttavia non riesco a non essere curiosa di quello che c’è là fuori. Spesso mi ritrovo ad osservare da lontano gli altri, che ridono, scherzano, giocano, escono, diventano amici stretti, e a volte qualcuno si innamora anche. Non riesco né a capire né a provare la loro spontaneità e disinvoltura, anche quando sono in mezzo a loro. Hanno qualcosa in più rispetto a me per essere capaci di questo?
 
Ma non voglio stare da sola.
 
Non posso rimanere indifferente a tutti loro. Il mio mondo inizia a non bastarmi più. Un saporaccio amaro inizia ad infestarmi la bocca, come quando si mangia talmente tanto da avere la nausea: invidia. Per quanto fantastiche, nessuna di quelle amicizie lontane è più in grado di essere abbastanza. È doloroso, ma devo cercare di trovare qualcosa di meglio anche qui.
 
Qualcuno.
 
La mia migliore amica non esiste più. Sono stata rimpiazzata, e ho scoperto una personalità del tutto diversa da quella che conoscevo. È una persona egoista ed egocentrica, che cerca soltanto attenzioni e si ritiene infallibile. Anche uno dei miei due migliori amici di qui se n’è andato, ma lui è più comprensibile, anche se bruciante per me. Ormai ha la ragazza.
 
Chiunque.
 
L’unico rimasto è il secondo ragazzo più vicino che ho. Però non abita proprio in città, quindi non possiamo vederci molto spesso. E poi ha centomila cose per la testa, che lo fanno diventare paranoico. Ho la sensazione che non mi capisca, tanto che è impegnato con i fatti suoi. Non riesce a intuire che ho bisogno anch’io di qualcosa ora, e non mi accontento soltanto di stargli a fianco e dargli consigli. Vorrei sviluppare un rapporto più speciale. Quello di amicizia fraterna e duratura che ho visto nascere negli altri gruppi. Penso che sarebbe abbastanza per bilanciare i miei sentimenti, ma non ne vuole sapere. Perché è così difficile?
 
Qualcuno...
 
Non riesco a muovermi. Non so da dove cominciare a cercare. Oltre queste tre persone, a parte delle altre che sono state importanti e poi mi hanno fatto soffrire in passato – ragione per cui mi sono chiusa in me stessa per tutti questi anni – non conosco nessuno. Non frequentando nessun posto in particolare non ho altri incontri da provare. Ho fatto tardi.
 
Ma non c’è nessuno qui.
 
Non posso che poggiare la schiena al muro, lasciarmi scivolare giù e rannicchiarmi a pensare. Mi devo accontentare, qualcosa prima o poi cambierà. Le mie volontà sono controverse. Non voglio vivere in questo stato, ma non sembrano esserci vie di fuga, da sola non ce la faccio. La morte non è una soluzione, l’ho imparato, ma anche se lo fosse ho troppa paura di attuarla.
 
Gioia, divertimento, devastazione!
 
Qualche lacrima non può che scappare, seguita da dei singhiozzi.
La gabbia d’oro ha rivelato il suo lato più raccapricciante, quello di una prigione di cui non si trovano più le chiavi poiché si pensava non sarebbe mai stato opportuno uscire.
 
Rido di me stessa.

  
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