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Autore: rie_ieri    01/07/2013    1 recensioni
In una tenda puoi trovare molte cose: la speranza di vivere prima tra tutte.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo, Contesto generale/vago
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Beta: AlternativeBrain
Pairing: Draco/Harry
Rating: R
Trama: in una tenda puoi trovare molte cose: la speranza di vivere prima tra tutte.
Avvertimenti: sesso non descrittivo.
Note di rie: OS un po’ angst a segnare il mio esordio nel mondo delle fanfic. Ringrazio tantissimo AlternativeBrain per l’aiuto che mi ha dato e che, spero, continuerà a darmi.
Non sapendo che altro dire: buona lettura! :D

 
 

Una Tenda per la tua Vita
Capitolo Unico




 
La tenda Babbana in cui sei intrappolato è piccola, puzza di piscio di gatto e ha sicuramente visto giorni migliori, a giudicare dai molti buchi che infestano il tessuto. È claustrofobica, sporca, una folata di vento potrebbe spazzarla via ma, ora come ora, è la tua casa. Tua e di Potter.
Siete andati a vivere insieme all’incirca cinque mesi fa, anche se ti sembra sia passato molto più tempo. In quel periodo il Signore Oscuro mieteva vittime con la stessa facilità e la stessa frequenza di un contadino che falcia il grano.
I genitori avevano iniziato a pensare che, se proprio sarebbero dovuti morire, avrebbero per lo meno voluto farlo in compagnia dei loro figli e Hogwarts aveva dovuto chiudere perché ormai erano rimasti solo gli orfani e i figli di Mangiamorte a cui insegnare. Nonostante questo, i tuoi genitori ti avevano spinto tra le braccia dell’Ordine della Fenice per garantirti una via d’uscita sicura in caso la situazione, per il loro schieramento, fosse precipitata.

Non era successo. Loro erano morti – il Signore Oscuro aveva preso questa loro premura come un grave atto di tradimento – e tu ti eri ritrovato a nasconderti con Potter. Siete tuttora i due principali ricercati. Potter, un paio di giorni fa, ti ha detto che c’è da sentirsi onorati. Hai scoperto che ha un umorismo alquanto discutibile.

Anche se all’inizio è stato difficile vivere insieme a Grimmauld Place perché non c’era la fiducia necessaria a creare un rapporto che permettesse la cooperazione in battaglia, arrivati a un certo punto vi siete ritrovati quasi obbligati a gettare le ostilità alle ortiche: la morte sa avvicinare tutti, alla fine. Così siete arrivati ad apprezzare alcune sfumature dei vostri caratteri: sai che a lui non dispiacciono la tua schiettezza e la tua capacità di mantenere i nervi saldi e tu gli hai concesso un “il tuo coraggio è utile ma disturbante”. Lui ha capito.

Poi Kreacher ha fatto una visitina alla cara zia Bella e tutto è precipitato. Siete scappati come ragni davanti a un basilisco: voi giovani, perlopiù Grifondoro e Tassorosso, vi siete divisi in gruppi di tre o quattro ragazzi dalle capacità magiche diverse, per garantire a ognuno delle possibilità minime di salvezza. Tu e Potter eravate con Paciock e la Lovegood, nella Londra Babbana. Abitavate in una catapecchia in periferia, praticamente irrintracciabili, eppure due Mangiamorte di passaggio vi hanno scoperti mentre facevate la spesa sicuri del fatto che lì non vi avrebbero mai trovati. Avete sbagliato e Paciock è morto.

Dopo due giorni è toccato alla Lovegood. Stavate tornando da un incontro con il gruppo della Granger e di Smith e i Mangiamorte vi hanno intercettati. Non riesci a toglierti dalla testa i suoi enormi occhi azzurri che, se prima sembravano distanti, in quel momento erano totalmente assenti. Ti guardavano, fissi nella loro vacuità, e tu non riuscivi a muoverti. Potter ti ha afferrato per un braccio e si è Smaterializzato.

Tornati all’appartamento, avete raccolto tutte le vostre cose e vi siete dati alla macchia. Nei primi tre mesi di fuga, senza un tetto sotto cui riposare, siete stati spesso malati. Poi Potter è tornato da un incontro con Weasley – tu eri rimasto nascosto in una cabina telefonica nel bel mezzo di Londra, perché avevi la febbre – e con sé aveva questa tenda tutta bucherellata che puzzava da morire. Ma era un tetto, un rifugio.

Hai passato ore a renderla abitabile, ore a recitare incantesimi di disillusione e di pulizia. E il risultato non è così pessimo, alla fine.

In quest’ultimo mese, con tutte le morti che ci sono state e le preoccupazioni e Potter che non c’è mai perché deve salvare il mondo, la tenda è stata tutto: una casa, una famiglia, una confidente, una spettatrice.

La guardi e ricordi la notte in cui è morto il Lupo Mannaro, le lacrime di Potter e la sua disperazione. Ricordi anche la pacca che gli hai dato su una spalla e lui si è appoggiato a te. Ricordi quel mezzo abbraccio, quella stretta troppo forte e quell’odore di sporco che emanavate: erano giorni che non vi lavavate. Ricordi anche di come ha alzato di colpo la testa, di come ti ha tirato bruscamente i capelli, di come ti ha baciato mordendoti le labbra a sangue. La guardi e ricordi tutto di quella notte: le sue spinte violente, i suoi baci affamati e quella frenesia di fondo, sempre presente, sempre lì a ricordarvi che quello che state facendo non è altro che un nuovo modo di confortarvi, una nuova scappatoia dal dolore.

La mattina dopo non ne avevate parlato, vi eravate guardati negli occhi e Potter aveva brontolato qualcosa tra sé. Poi se n’era andato a uno dei suoi incontri da eroe e tu eri rimasto nella tenda a preparare pozioni curative con quei pochi ingredienti che ti erano rimasti.

Era successo altre volte, comunque. Ed ogni volta giuravi che sarebbe stata l’ultima, ma poi trovavi sempre un motivo valido, o che almeno lo sembrava in quel momento, per rimandare: ho bisogno di un momento di pausa, sono un adolescente pieno di ormoni da sfogare, domani potrei morire e questo è il mio ultimo desiderio. Quest’ultima era stata la tua preferita: l’avevi stretta a te morbosamente, ogni volta sempre di più, finché non eri arrivato al punto di vivere per aspettare quei momenti in cui la rabbia e il dolore ti soffocavano in un modo talmente dolce da farti attorcigliare lo stomaco e chiedere di più.

Potter si era accorto che avevi sviluppato una sorta di dipendenza da quei rapporti occasionali e aveva provato, provato davvero, con calci e pugni nello stomaco, a farti cambiare idea. Ma, ancora una volta, la morte vi aveva avvicinati. Lo sterminio dei suoi parenti Babbani aveva riportato a galla quel carico di emozioni che Potter non riusciva a controllare e lui lo aveva sfogato nell’unico modo possibile: seppellendolo in te fino a consumarsi e consumarti. Quella notte era stata un delirio continuo, un viaggio verso una meta irraggiungibile. Il confine tra il prima e il poi.

Anche adesso, mentre lui dorme e ti tiene tra le braccia, non puoi non pensare che dopo questa guerra le cose torneranno come in questo momento: ci sarà Potter con te, non metti neanche in conto la sua dipartita, e nonostante una guerra appena affrontata e la scarsa voglia di combattere, dovrete farlo - per quello che avete costruito in questi mesi: un’amicizia, un rapporto di fiducia e lealtà e forse qualcosa di più.

Prima ti ha detto che, quando domani mattina ti sveglierai, non lo troverai nella tenda, che è arrivato il momento di fare ciò che è giusto per tutti tranne che per voi. Non hai alcun dubbio sul fatto che tornerà a casa, questa vostra casa, che puzza di piscio ed è piena di buchi. Tornerà, ti tirerà per i capelli e affogherà in te tutto lo stress accumulato.

Andrà così perché hai bisogno di sperare in una vita che non sia guerra e morte, in un futuro in cui dovrete lottare solo per voi. Guardi un buco nel nylon e le speranze, i dubbi, i sogni, la rabbia e le paure si incollano lì, tappano quel forellino che tante volte, durante un acquazzone, ha fatto entrare la pioggia. Sai che, se la possibilità di vivere arriverà, sarà nella vostra tenda. Anche se è piccola e claustrofobica, puzza di piscio di gatto e una folata di vento potrebbe spazzarla via.
 
Fine
 
Spero che vi sia piaciuta! :) Ringrazio chi è arrivato fin qui e chi commenterà. Un saluto!
  
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