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Autore: angel15    14/01/2008    5 recensioni
Un cavaliere, un orfanello, un predicatore, un locandiere. Una piccola storia ambientata nei secoli bui. Piacevole, senza troppe pretese ^^
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Grazie mille per i commenti!! ^^ Ecco il seguito...
Capitolo due
Il bambino


Sanzo procedeva verso la città fortificata di Lyasise, perso nei suoi pensieri.
 Non si era neanche preoccupato di chiedere a quel ragazzino perché due soldati lo stessero inseguendo.
 Inoltre aveva evitato di entrare a Chiarella non solo per il fatto che il villaggio fosse disabitato, ma anche perché aveva percepito quell’odore acre di sangue.
Il destriero sbuffò. Sanzo alzò lo sguardo. Erano giunti a una locanda di passaggio. Lyasise era ancora distante e avevano cavalcato tutto il giorno. Il biondo scese di sella e decise di fermarsi per la notte. Lasciò il cavallo allo stalliere della locanda ed entrò.
La taverna era vuota, ma l’aria era ancora densa di fumo e bevande alcoliche. Si avvicinò al bancone, dietro al quale stava un giovane dai lunghi capelli rossi, raccolti in una coda, intento ad asciugare i boccali di birra.
-    Posso aiutarvi?- chiese il giovane, squadrando il biondo da capo a piedi e intuendo subito la sua identità. Si capiva lontano un miglio che Sanzo fosse un ramingo.
-    Cerco una stanza singola per passare la notte…-
-    Una notte… tranquilla…?- chiese l’oste, ammiccando.
-    Che vuoi dire?- chiese gelido Sanzo.
-    Che abbiamo qualche servizio extra… solo qualche danaro in più…-
-    Se non la finisci di dire cavolate, te lo do io l’extra…- disse Sanzo, accarezzando lievemente l’elsa della spada.
-    Va bene, va bene! D’accordo! Ecco la chiave! Buona nottata tranquilla, signore!- si affrettò a rispondere il giovane dai capelli rossi, agitando le mani convulsamente.
Sanzo non si degnò neanche di ribattere, afferrò la chiave e prese a salire le scale. Giunto nella camera, si stese sul letto, addirittura senza togliersi dalla cintura la spada. Egli dormiva sempre con l’arma al fianco.
Chiuse gli occhi, nella speranza di riuscire a sprofondare in un sonno profondo e senza incubi a tormentarlo.

Il piccolo pervenne stremato di fronte alla locanda. Si doveva fermare? O il cavaliere aveva proseguito fino ad arrivare alla città?
Non ebbe il tempo di pensarci perché vide la porta aprirsi di scatto, con rabbia.
Un uomo stava sulla soglia, lo sguardo rivolto all’interno dell’osteria.
-    Sono stufo del vostro gioco sporco! Se ottengo una cosa, la voglio tenere in seguito, è chiaro??-
-    Non è certo colpa mia- ribatté una voce dall’interno – hai perso e ora ti tocca cedermi il premio!-
-    Scordatelo!- grugnì l’uomo, fece per voltarsi e andarsene , ma, sotto lo sguardo stupito e terrorizzato del bimbo, il poveretto fu trapassato da parte a parte da un pugnale.
L’uomo boccheggiò, sputando sangue, mentre il cucciolo tratteneva a fatica un urlo. Il corpo cadde a terra, ai piedi del bambino.
Subito sulla porta comparve l’assassino, che stringeva convulsamente un pugnale. Era così intento a frugare nella casacca della vittima, che non si accorse dell’unico testimone, finché questi non singhiozzò.
L’assassino alzò lo sguardo e incrociò i bagnati occhi dorati del ragazzino. Il bimbo arretrò di un passo, ma l’uomo fu più rapido e lo afferrò per un braccio, tirandolo a sé.
Il piccolo strillò e cercò di divincolarsi dalla forte stretta.
-    I mocciosi come te non dovrebbero girovagare a quest’ora di notte!- affermò l’uomo, irritato.
-    M.. mi lasci andare…la prego…non mi faccia del male…- balbettò il bimbetto, continuando a cercare di sfuggire alla morsa di quel pazzo.
-    Zitto!- sbraitò. Girò il bimbo e, stringendolo fra le braccia, gli tappò la bocca con una mano.
-    Accidenti… e adesso che faccio..?- l’uomo stava velocemente perdendo la calma. Il piccolo strinse gli occhi e trattenne un conato di vomito. La mano di quell’uomo puzzava terribilmente di sangue. Tremò leggermente. Cosa gli avrebbe fatto quell’individuo? Stava praticamente perdendo la ragione…
-    Che faccio? Che faccio? Maledetto marmocchio, se tu non fossi mai nato…-
Ecco. Raggiunta la soglia della follia. L’uomo sollevò il pugnale.
Il piccolo urlò, ma  ne uscì solo un mugolio, a causa della mano premuta sulla sua bocca.
-    Hai fatto sicuramente la scelta sbagliata, figliolo.- disse una voce pacata.
-    C..cosa?- l’uomo si bloccò e si voltò. “ Un altro testimone?!”
-    Lascia il bambino, per favore. Non fare azioni di cui in seguito potresti pentirtene!- continuò il nuovo arrivato.
-    E tu chi diavolo sei per dirmi cosa fare??-
-    Oh! Vi prego non pronunciate il Diavolo! Il mio nome è Hakkai e sono un predicatore errante!- si presentò lo sconosciuto.
Il bambino si voltò quanto bastava per vedere un giovane uomo, vestito con una lunga tonaca nera. Gli occhi, color verde come lo smeraldo, lo guardavano e tentavano di tranquillizzarlo.
-    Ora, la prego! In nome del Signore, lasci il bambino. So che può farlo! Se lei chiede perdono, il Signore la perdonerà.- tentò di condircelo Hakkai.
-    E come la metti con la giustizia, idiota?- urlò l’uomo, stringendo ancora più forte il corpicino, come se fosse uno scudo. Per fortuna del bimbo, almeno tolse la sua tozza mano dalla piccola bocca, che si aprì subito per inalare profondi respiri.
-    Ora, sciocco, sarò costretto a uccidere anche te!- affermò l’assassino.
-    Non credo proprio, IDIOTA! Finiscila di fare baccano!!! Mi stai irritando!-
Il piccolo sobbalzò. Riconosceva quella voce. L’aveva seguita tanto a lungo e, a causa di questa disavventura, si era dimenticato il motivo per cui era finito nei guai. Per seguire il sole.
Sanzo aveva sentito casino proprio sotto la sua finestra, ma aveva sperato che il frastuono si spegnesse, prima o poi. Sperava proprio di non dover intervenire, per il semplice fatto che sarebbe dovuto scendere dal letto e suonarle a qualcuno, con il gelido vento della notte che gli avrebbe sferzato il viso. Ora, però, era sbalordito nel vedere il bambino, che oggi stesso aveva salvato e poi scacciato, davanti a lui, che lo guardava con uno sguardo…d’adorazione?
“ Che stupido! Mi conosce solo da stamattina e già mi saltella dietro come una scimmia! Solo che almeno le scimmie non sono tanto stupide da cacciarsi così facilmente nei guai!” pensò Sanzo.
Velocemente sfilò la spada dal fodero. L’assassino se ne accorse e reagì prontamente. Puntò il pugnale alla gola del ragazzino, che sussultò nel sentire la lama fredda e affilata poggiare sul suo collo. Sembrava quasi lo volesse accarezzare. Ma se la lama si fosse avvicinata di più avrebbe lasciato una carezza un po’ dolorosa.
-    Non vi avvicinate! Non esiterò a sgozzarlo!!- urlò il pazzo, oramai sul punto di esplodere.
-    No la prego! Il Signore non la perdonerà per questo…-
-    Cosa vuoi che me ne importi?-
Il tono gelido del biondino schiaffeggiò il piccolo, che scosso guardò il ramingo come se fosse uno spettro.
-    Tu…Tu menti!!!- urlò l’uomo.
-    Affatto.-
Il bimbo, troppo sbigottito e triste a causa della risposta del cavaliere, prese a singhiozzare.
L’assassino sobbalzò, sorpreso. Sanzo, non l’avrebbe mai ammesso, ma sentì come una stretta al cuore. Il suo sguardo, però, rimase indifferente. “Guarda cosa hai fatto..”
Con uno scatto veloce, prima che l’uomo se ne accorgesse, conficcò la spada nel torace dell’assassino, che lasciò la presa sul ragazzino, e cadde a terra come un peso morto. Il bimbo si accasciò e, sorpreso, alzò lo sguardo sul biondo, che lo ricambiò freddo.
-    Stupido!- disse solo il cavaliere, dopodiché si allontanò per riprendere la spada.
-    Tutto bene?- Hakkai sollevò gentilmente il piccolo.
-    S.. sì – rispose il bimbetto, asciugandosi le lacrime con i piccolo polsi.
-    Bene!-
-    Tutto bene, qui??- il giovane rosso, che poco fa aveva servito Sanzo, uscì frettoloso dalla locanda e si avvicinò ad Hakkai.
-    Certo! Il Signore ci ha protetti!- rispose Hakkai.
-    Oh sì! Il signor Sanzo ci ha protetti!- affermò il piccolo, ripresosi un pochino.
-    Non intendevo quel tipo di signore, piccolo…- disse Hakkai, alquanto imbarazzato.
-    Ma allora quel pazzo fulminato dai capelli biondi ha ucciso questi clienti!!- esclamò il giovane dai capelli rossi.
-    No si sbaglia! Il signor Sanzo ha ucciso l’assassino di quel cliente in nome della giustizia!- affermò Hakkai solenne.
-    No!!- ribatté Sanzo. – In nome di una bella dormita!!!-
-    Beh signore non l’ho ancora ringraziata e volevo complimentarmi per…- disse Hakkai.
Ma Sanzo non lo ascoltava. Aveva già preso a salire le scale, verso la sua camera. Il bambino gli sgattaiolò dietro.
“ Oh per tutte le donne!” pensò il giovane oste “Ora sono rimasto solo con questo sfigato, dal sorriso da ebete!!”
-    Ehm…- disse – Posso offrirti qualcosa?-


-    Che vuoi? Perché cavolo continui a seguirmi?- chiese il biondo fermandosi sulle scale e voltandosi verso il bambino.
-    Non so…- rispose il ragazzino, sincero.
Sanzo sbuffò. Restò un attimo in silenzio, poi…
-    Qual è il tuo nome?- chiese.
Il bimbo si illuminò in volto e sorrise, felice.
-    Goku! Son Goku!!-
-    Non dirlo con quell’espressione idiota sulla faccia..-
-    E che sono contento che tu me l’abbia chiesto…- ammise Goku, con un sorrisino timido e innocente.
-    E ora cosa pensi di fare? Non crederai che io ti porti con te?! Vero?- chiese Sanzo.
Goku abbassò lo sguardo.
-    Tsk! Scordatelo!-
-    Ti prego!-
Sanzo si bloccò. Quella scimmia piangeva di continuo! I suoi occhi color ametista incontrarono due pozzi dorati, colmi di lacrime.
-    Ti prego!- ripeté il bambino – Non lasciarmi solo ancora…-
-    I tuoi genitori sono morti, vero?-
Goku lo fissò sbigottito.
-    …- non rispose.
-    Tsk!-
-    Perché hanno attaccato il tuo villaggio? Perché tu vieni da Chiarella, vero?- continuò gelido Sanzo.
-    Sì, Chiarella…non so perché l’abbiano fatto…-  il piccolo abbassò lo sguardo.
-    Fatti dare da quel pervertito di un locandiere una coperta, poi raggiungimi nella mia stanza.- disse Sanzo, inaspettatamente.
Goku lo fissò. Poi trattenne un grido di gioia.
-    Sbrigati! Prima che cambi idea!!- sbottò Sanzo, scocciato.
Il piccolo schizzò via.
“ Agile come una scimmia…” pensò il biondo.

Aggiornerò il prima possibile!! Grazie a chi commenta o anche solo a chi legge...^^
   
 
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