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Autore: chocobanana_    01/07/2013    3 recensioni
[ | PruHun| Verde| Het| SliceOfLif/Fluff/Sentimentale| Raccolta| ]
Cinque Prompt x Cinque FlashFic
Auguri Reby~
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1# Ricordo: Era consapevole che la sofferenza della distanza che c’era stata tra loro sarebbe diventata solo un doloroso ricordo.
2# Gioco: “Se questo è un gioco non mi piace, fatti vedere!” Esclamò, mentre iniziava ad innervosirsi.
3# Regalo: Gilbert sorrise quando capì che entrambi stavano cercando il regalo giusto.
4# Fiore: Gilbert, pochi secondi prima, aveva allungato la mano verso il suo viso e le aveva sistemato il bellissimo fiore tra i capelli.
5# Diario: Di solito non faceva queste cose, ma dopo essersi trovato tra le mani un vecchio diario di Ungheria, non era riuscito a trattenere la curiosità e aveva deciso di leggerlo.
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camy
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A BIT OF US
-| Ricordo | Gioco | Regalo| Fiore | Diario |-

 
 
 
1# Ricordo
 
Era rimasta immobile, come paralizzata, gli occhi verdi spalancati in un’espressione di sorpresa.
Non sapeva cosa dire. Qualche minuto prima era pronta a sgridare chiunque fosse apparso dietro a quella porta, per via dell’orario, ma ora le parole non uscivano, soffocate nella sua gola.
La ragazza incrociò gli occhi rossi del ragazzo che aveva davanti.
Le sorrideva, felice di essere tornato.
Allungò una mano verso di lei, Ungheria fece un passo in avanti; sentiva le lacrime rigarle le guance arrossate.
Con uno scatto allacciò le braccia intorno al collo di Prussia, sollevata che fosse tornato.
Era consapevole che la sofferenza della distanza che c’era stata tra loro sarebbe diventata solo un doloroso ricordo.
“Non si bussa alle tre di notte, stupido.”
Gilbert rise, contento che la sua Elizabeta non fosse cambiata neanche un po’, e la strinse forte.
Non erano stati così vicini per troppo tempo.


 
2# Gioco
 
Ungheria si era fermata davanti al tavolo, mentre accarezzava delicatamente la sua amata padella.
Prussia alzò lo sguardo verso di lei, mentre se ne stava seduto sul pavimento della cucina.
La ragazza non sembrava avere un’espressione del tutto pacifica, anzi pareva volesse colpirlo per l’ennesima volta.
“Esci da lì.” Disse, accennando un sorriso che non preannunciava niente di buono.
Gilbert ci pensò su qualche secondo, poi sgattaiolò fuori e corse verso un’altra stanza.
La castana scosse la testa, determinata ad acciuffare l’albino.
Si mise le mani sui fianchi e seguì il ragazzo.
Entrata nell’altra stanza cercò Gilbert con lo sguardo, fece qualche passo in avanti, ma ancora non riusciva a vederlo.
“Se questo è un gioco non mi piace, fatti vedere!” Esclamò, mentre iniziava ad innervosirsi.
Non aveva mai amato il nascondino, odiava cercare le cose –e le persone.
Gilbert le spuntò alle spalle e le cinse la vita, poi le baciò il capo.
“Visto? Sono uscito allo scoperto, ora posa quella padella! Non vorrai mica colpire di nuovo una persona magnifica come me?”
La ragazza arrossì.
“Invece la mia idea era proprio quella!” disse Ungheria, imbarazzata.
Strinse le dita intorno al manico dell’utensile, pronta a colpirlo in caso fosse uscita qualche idiozia dalla bocca di quella “magnifica” persona.


 
3# Regalo
 
L’albino continuava a fermarsi ad ogni vetrina. Scrutava tutto ciò che era esposto, sperando di trovare qualcosa di perfetto.
Peccato che lui non fosse mai stato bravo in questo genere di cose.
Si bloccava, osservava, sbuffava e riprendeva la sua ricerca.
Non voleva deludere le aspettative di Elizabeta, e per una volta non voleva fare la figura di quello che dimenticava sempre compleanni e anniversari.
Alzò gli occhi al cielo, stanco. Com’era possibile che proprio lui, il Magnifico Prussia, non riuscisse a trovare niente di bello per la sua ragazza?
Dopo qualche secondo sentì qualcosa sbattergli contro, barcollò all’indietro e per poco non perse l’equilibrio.
Stava per dire qualcosa alla figura che lo aveva colpito, quando si rese conto che gli occhi smeraldini che aveva davanti appartenevano ad Ungheria.
“E-Eliza!” Esclamò, confuso e stupito. “Cosa ci fai qui?”
La castana abbassò lo sguardo, imbarazzata, e rimase in silenzio.
Gilbert sorrise quando capì che entrambi stavano cercando il regalo giusto.
Le prese la mano. “Cerchiamo insieme?” chiese.
La ragazza annuì e arrossì leggermente.
Nessuno dei due parlò per una manciata di secondi.
“Cosa c’è? Il Magnifico Prussia ha perso la lingua?” chiese Ungheria, sorridendogli.
L’albino borbottò qualcosa, mentre sentiva le sue guance farsi di un colore più acceso. “C-certo che no!” Esclamò qualche secondo dopo.


 
4# Fiore
 
Non era riuscito a trattenersi. Quando aveva visto quella margherita, sola e infastidita dal vento, aveva deciso di coglierla.
Aveva osservato il bianco dei petali per interminabili minuti.
Poi aveva deciso che sarebbe stata perfetta tra i capelli castani di Ungheria.
Ora squadrava il volto perplesso e imbarazzato della ragazza. Gilbert, pochi secondi prima, aveva allungato la mano verso il suo viso e le aveva sistemato il bellissimo fiore tra i capelli.
Non era riuscita a ribattere come suo solito.
Si era sentita davvero amata da quel ragazzo che ora la guardava soddisfatto, mentre un sorriso  si faceva spazio sul suo volto.
Aveva avuto una magnifica intuizione: quella margherita stava benissimo vicino al viso di Eliza, e rendeva ancora più leggiadra quella figura che di femminile e grazioso, di solito, aveva ben poco.
Ungheria se la cavava molto meglio in tutto ciò che era prettamente maschile, come la caccia e i combattimenti.
La sua femminilità si notava ben poco.
Ma anche per questo a Gilbert piaceva così tanto, perché lei era diversa dalle altre, era particolare.
Era semplicemente Ungheria, quella donna che quando erano bambini gli faceva compagnia, convinta di essere un ragazzo e di essere uguale a lui.
“La smetti di fissarmi?” Chiese lei, che si sentiva a disagio quando quelle iridi rosse la guardavano troppo a lungo.
L’altro ridacchiò e la prese in braccio. “Sei troppo bella per non essere guardata.” Rispose.
Quella fu una delle cose più vere che uscirono dalle labbra di Gilbert. Elizabeta gli accennò un sorriso, mentre pensava che per lei, quelle parole, valevano come un “ti amo”.
Felice che Gilbert l’amasse per quello che era, e che quindi non si sarebbe dovuta sforzare per sembrare una persona che non era, magari comportandosi come qualsiasi altra ragazza.


 
5# Diario
 
Prussia si guardò intornocon aria furtiva, poi i suoi occhi rubino tornarono a leggere quelle pagine scritte tempo prima.
Di solito non faceva queste cose, ma dopo essersi trovato tra le mani un vecchio diario di Ungheria, non era riuscito a trattenere la curiosità e aveva deciso di leggerlo.
C’erano paragrafi interi dedicati a quel damerino di Austria, a Chibitalia, al piccolo Sacro Romano Impero.
Il tedesco era rimasto lievemente infastidito, quando aveva letto i tanti complimenti dedicati a Roderich.
Probabilmente quella era gelosia, anche se lui non l’avrebbe mai chiamata così:  non poteva essere geloso per colpa di uno stupido quattrocchi che sapeva solo suonare il pianoforte.
Sfogliò ancora quel piccolo libro dalla copertina gialla, in cerca di qualche parole o frase sul proprio conto.
Le uniche cose che era riuscito a trovare fino ad ora erano stati insulti poco piacevoli alla sua magnificenza.
Ungheria si fermò sull’uscio della porta, fissò il ragazzo e l’oggetto che aveva tra le mani.
Ci mise poco a riconoscerlo.
“Gilbert!” Esclamò. “Posa quel diario!”
L’albino rabbrividì e fece un salto per lo spavento.
“Qualche diario?” chiese, mentre chiudeva il libro e lo nascondeva dietro la schiena.
La ragazza indicò un punto dietro di lui, mentre il suo viso si faceva completamente rosso.
“C-cos’hai letto?”
Prussia sbuffò. “Solo lodi ad Austria” borbottò irritato.
Elizabeta lasciò andare un sospirò di sollievo, lieta che Gilbert non fosse arrivato alle ultime pagine.
“Ora ridammelo.”
L’albino fece spallucce e poggiò il diario sul tavolo, poi girò le spalle, pronto ad andarsene, offeso.
Prima che potesse varcare la soglia, Ungheria gli afferrò un polso.
Gilbert si girò, trovandosi faccia a faccia con dei fogli rovinati, pieni di scritte, colmi di pensieri rivolti a lui.
Arrossì, poi si chinò sulla sua ragazza e gli baciò le labbra.
D’accordo, probabilmente era inutile essere geloso di Austria, perché alla fin fine, ora Elizabeta era solo sua.

 

 
 
.:Angolo di una chocobanana:.
Buongiorno c:
Eccomi di nuovo in questo fandom, stavolta con la PruHun –otp otp otp- <3
Devo dire che ho sempre amato Prussia e Ungheria c: insieme mi piacciono tantissimo <3
E tipo ringrazio la mia Ohana che mi ha fatto da beta *---* <3
E Maki per i prompt uvu <3
E Clau per l’aiuto con il titolo.
Devo ringraziare un sacco di gente oh (?). però vi assicuro che la fic l’ho scritta proprio io eh –purtroppo per voi tutti (?).
----######-----
TATATATATATA (?).
Eh be’, poi direi che questa piccola raccolta è dedicata alla mia adorata Reby che oggi compie gli anni c:
Auguri Reb c:
Ti mando un abbraccio e spero che la fic possa piacerti almeno un po’ *---*
A prestoh
camy

   
 
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