Ricard, Tanya e L’Ordine del succo di zucca
“Su, a nanna
che è tardi…”
Harry guardò con dolcezza il bambino che gli stava
davanti, che invece dal canto suo stava sbuffando.
“Ma no, zio Harry! avevi detto che se andavo a
dormire presto mi raccontavi una storia!” protestò il bambino, facendo
diventare i suoi capelli di un particolare blu elettrico e gli occhi neri come
l’ebano.
Quell’espressione ricordò Tonks al ragazzo, quando protestava
per non essere chiamata Ninfadora. Quando l’aveva conosciuta gli sembrava solo
una strega fuori dal comune, molto spiritosa… Chi poteva immaginare che,
insieme al caro Remus, avesse potuto dar vita ad un bambino così meraviglioso?
Rassegnato, acconsentì, iniziando a parlare.
“C’erano una volta tre fratelli…”
Ma, sentendo ciò, il piccolo Teddy protestò. “E che scocciatura, zio! Basta! Io sono
grande sai!” disse, indicandosi con il pollice.
Harry rise, annuendo.
“Si, certo, un bambino di sette anni come te deve
ascoltare cose più da grandi, si, si…”
Iniziò a pensare, mentre il bambino ostentava un’espressione
soddisfatta per averlo convinto. E la storia da raccontare gli uscì naturale.
“C’erano una volta un uomo ed una donna. Erano bravissime
persone, che tutti stimavano da morire. Lui si chiamava Re… ehm, Riccard, e lei
Tanya”
“E cosa facevano?” chiese preso Teddy.
“Beh, loro aiutavano le persone a sconfiggere una
persona cattiva, che… Che voleva rubare tutte le Cioccorane e gli Zuccotti di
Zucca ai bambini” rispose, sorridendo.
Teddy sembrava scandalizzato. “Davvero?” chiese, e
lo incitò a proseguire.
“Si. Facevano parte di un’associazione chiamata i…
ehm… “L’Ordine del Succo di Zucca”, che doveva sconfiggere questa persona
cattiva”
“E come si chiamava, zio Harry?” chiese nuovamente,
ormai del tutto preso.
“Come si chiamava? Beh, Teddy non te lo posso dire”
inventò, dato che cercava di non ridere immaginandosi un Voldemort che cercava
di rubare caramelle, e di conseguenza non riusciva ad inventarsi un nome
decente, “Perché altrimenti viene e mangia tutte le tue caramelle. Dicevo,
Riccard e Tanya così, aiutarono altre
persone a sconfiggere questa persona cattiva, e si sposarono, ed ebbero anche
un figlio”
Si fermò, perché, ricordando ciò, le lacrime agli
occhi non potevano non sgorgargli. Teddy pensò che suo “Zio” si stesse
commovendo per la storia.
“E allora?” chiese poi.
“Poi… beh, combatterono, ma purtroppo non ce la
fecero, e morirono. Ma il cattivo fu sconfitto!” aggiunse, per alleviare la
delusione di Ted, che sembrava indignato e confuso.
“Aaah! E da chi?”
“Dal figlio di Riccard e Tanya, naturalmente! Era il
miglior bambino del mondo, perché sapeva fare a meno di caramelle e dolci, così
lo fece esplodere e lo rinchiuse in una Gomma gigante. E così vissero per sempre
felici e contenti” concluse Harry.
Teddy rimase un po’ zitto. Guardava il padrino. Quindi,
un bambino forte sapeva far meno di
caramelle e cose simili… La cosa gli diede a pensare.
“Si, ma il bambino, come fece? Non aveva più una
mamma ed un papà! Come me!” esclamò, preso dal discorso, e rizzandosi a sedere.
In un certo senso era come se vedesse un affinità con quel bambino, non sapendo
che lo zio in segreto stava pensando a lui, a tal punto di non chiederne nemmeno
il nome.
Harry annuì, serissimo. “Si, ma il papà e la mamma
lo hanno sempre sorvegliato, sempre, e gli vogliono un gran bene” disse.
Teddy parve convinto, perché si decise a ristendersi
nel letto. “Dirai a Nonna Andromeda che ho fatto il bravo?” chiese.
Harry sorrise. “Ma certo! Tu sei bravo!” rivelò,
abbracciandolo forte a sé. Quel bambino era la cosa migliore che il mondo
potesse desiderare, che lui poteva desiderare per sentirsi bene e felice.
Gli rimboccò le coperte, e uscì.
“Buonanotte, piccolo” sussurrò.
“Buonanotte, zio Harry! e dai un bacio da pare mia a
zia Ginny!” esclamò il bambino.
Pensò alla storia del bambino per tanto tempo, e
giunse a due conclusioni. La prima era che tutti i genitori vogliono bene ai
figli, anche se sono “Lassù”, e la seconda…
“Harry! Harry! Harry! diamine, svegliati!” urlò
Ginny al settimo cielo, la mattina dopo. Gli tolse le coperte di dosso, il che
suscitò varie proteste del marito dato che era domenica mattina.
“C-che c’è, Gin?” chiese lui sbadigliando.
Ginny era radiosa.
“Teddy ha finalmente capito che non deve rimpinzarsi
di caramelle!” dichiarò, come se avesse detto la novità del secolo.
Harry si alzò, ancora assonnato. “Ah, e perché?”
chiese.
“Dice che i bambini forti sanno farne a meno! Dice che lo ha letto in una favola” aggiunse
pensierosa.
Harry scoppiò a ridere, lasciandola sorpresa.
Almeno, tutta la storia di Voldemort, sebbene modificata, era servita a
qualcosa!
Salve! Beh, ho scritto questa one-shot rapidamente,
quindi non so cosa ne sia uscito fuori… Accetto critiche e commenti! ^^
Ovviamente la storia che voleva narrare Harry era
quella dei Tre Fratelli, e ho fatto conto che Teddy fosse andato a dormire a
casa sua e di Ginny un sabato sera.
Fatemi sapere, milly92.