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Autore: _Lolli910    01/07/2013    2 recensioni
La protagonista è una ragazza italiana che si è trasferita a Seoul per lavorare ma soprattutto per cambiare vita. Lì incontra Chanyeol, il quale diventa subito il suo migliore amico. Da un po' di tempo però lo vede pensieroso, con la testa fra le nuvole. Cosa sarà successo? Riuscirà a scoprire il motivo di questo suo improvviso cambio di umore?
***
"Quell'attimo... avrei voluto rimanere così per sempre.
Il suo profumo era dolce e avvolgente. Mi allontanò da sé.
-Ti amo Lory.-
Questa fu l'ultima cosa che riuscii a ricordare prima di perdermi nel sapore delle sue labbra morbide e carnose."
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PARTE
1 di 2





 
Salve a tutti!
Mi chiamo Laura e sono una ragazza di ventun'anni, italiana, che vive a Seoul, la città dei miei sogni fin da piccola.
Mi sono trasferita qui alcuni anni fa perché non ne potevo più di starmene a casa con i miei genitori.
Quindi a diciannove anni presi la mia decisione: sarei arrivata qui a Seoul dopo aver messo da parte alcuni spiccioli, quanto bastava per prendere l'aereo e vivere nella nuova città.
Avrei lavorato qui e avrei vissuto qui. Ecco quello che avrei sempre voluto fare.
Ci riuscii. Realizzai il mio sogno.
Arrivata qui cercai un appartamento, fino a quando incontrai un ragazzo.
Era davvero molto simpatico e disponibile. Divenne il mio migliore amico. Mi riuscì a trovare un appartamento nel suo stesso condominio e mi trovò anche un lavoro. Se non fosse stato per lui non so dove sarei ora. Gliene sono davvero grata.
Lui si chiama Park Chanyeol, o come mi piace chiamarlo, Yeollie (o Channie, dipende).
E' sudcoreano.
Ho solo qualche mese in più di lui e mi piace considerarlo un 'bambino troppo cresciuto'.
Il perché? Mi piace farlo arrabbiare. Ma soprattutto per alcuni dettagli: per esempio la sua voce. Ha il faccino da bimbo però il tono della sua voce è molto basso, mascolino, cosa che non immagineresti mai se lo vedessi solo esteriormente.
La prima volta che lo incontrai, infatti, mi presi un serio colpo.
Un altro dettaglio è l'altezza. So che le persone, soprattutto occidentali, pensano che gli asiatici siano tutti dei tappi. Beh.. non hanno mai incontrato Chanyeol.
E' un palo della luce. Quando gli stai accanto, la sua altezza è il triplo della tua. E per la cronaca, io sono uno e sessantanove.
Con il suo metro e ottantacinque ogni volta che lo incontro o lo guardo negli occhi, mi viene il torcicollo...
E poi le sue mani così grandi... sono il doppio delle mie.
Nonostante la sua massa corporea, è anche molto simpatico. E sorride sempre. E' molto positivo e ottimista: se serve qualcuno che ti tiri su il morale, è la persona giusta.
***
Quel pomeriggio di inizio luglio faceva davvero TROPPO caldo. Si soffocava dalla troppa afa, sembrava non ci fosse più ossigeno nell'aria, se ce ne fosse stata.
Così, essendo a casa dal lavoro, io e lui ci tenemmo compagnia decidendo di andare a mangiare un gelato.
Uscimmo e arrivammo a destinazione in poco tempo: c'erano davvero moltissimi gusti e tipi di gelato. Notammo anche varie granite, tutte coloratissime e con gusti differenti. Io presi un cono con due palline, una limone e l'altra cioccolato, i miei gusti preferiti. Lui semplicemente un ghiacciolo all'arancia.
Ci sedemmo su uno dei tavoli all'esterno della gelateria e iniziammo a gustare quei due dolci che in estate non potevano assolutamente mancare.
Chiacchierammo del più e del meno, fino a quando Chanyeol non fece una battuta che mi fece quasi soffocare. Lui vedendomi in difficoltà si preoccupò così tanto da continuare a dire cose come "Ommioddio non morirmi qui! Chiamatemi un'ambulanza! Sta morendo!!! Sei troppo giovane per lasciarmi, ti prego ripensaci tra un po' di anni!!" mentre mi continuó a battere sulla schiena. Però facendo così peggiorò le cose perché mi fece ridere ancora di più, addirittura mi iniziarono a scendere le lacrime.
Dopo aver riso per un bel po' mi riuscii a fermare. Gli dissi che andava tutto bene e che poteva stare calmo. Finii il gelato in alcuni attimi mentre lui si risedette iniziando a bisbigliare a se stesso che certe battute stupide davanti a me non doveva più dirle. A quel punto vedendo la sua espressione, mista tra preoccupazione e senso di colpa, io scoppiai di nuovo a ridere come una deficiente facendo girare verso di noi tutte le altre persone che si erano appena voltate per il baccano che avevamo fatto.
Dovetti andare in bagno a risistemarmi il trucco. Andava sempre a finire così.
E ogni volta mi lamentavo del fatto che mi bruciavano gli occhi per colpa del trucco sbavato.
E ogni volta dovevo cercare un bagno per risistemarmelo.
E ogni volta tutti ci guardavano male.
Ah, non sapevo cosa fare. Credo che ormai non c'era più possibilità di andare a fare una passeggiata tranquilla, senza che nessuno ci guardasse male o che avesse un'espressione divertita.
Ritornai dal bagno e quando andai verso di lui, mi sorprese vederlo guardare la strada con un'espressione assente, pensierosa. Gli toccai la spalla e lui fece un salto di due metri per lo spavento. Sempre il solito esagerato.
-Tutto bene?- gli dissi sistemandomi di nuovo sulla sedia.
-Sì sì non ti preoccupare. Ero solo un po' sovra pensiero.- sorrise.
Passarono alcuni minuti di silenzio: lui continuò a guardare la strada e i passanti, con aria pensierosa. Non era il solito Channie che conoscevo. Era da un po' di tempo che lo vedevo così, credo forse due settimane.
Il silenzio si interruppe quando ci accorgemmo che era davvero tardi. Le sei e tre quarti.
-Oh mammina! Ecco perché non esco mai di sera a mangiare dolciumi con te! Finisce sempre che il tempo passa troppo in fretta!- dissi alzandomi dalla sedia.
-Cos'è, un'accusa?- domandò lui alzando un sopraciglio.
Mi misi a ridere a quell'espressione mentre lo presi per il braccio, tirandolo verso l'alto. Lui si alzò e ci incamminammo verso casa.
Lungo il tragitto chiacchierammo serenamente come prima del mio soffocamento, causa battuta-stupida, fino a quando non raggiungemmo il nostro condominio.
Salimmo le scale, perché anche se c'era l'ascensore, qualcuno un paio di giorni prima lo aveva rotto, non si sa come. Beh, iniziai a maledire quel qualcuno fin da subito.
-Aigoo, quante scale!..- disse lui, mentre faticava tenendosi alla ringhiera.
-Un po' di movimento ti fa solo bene.-
-Aish, lo dice quella che ogni mattina si lamenta dei troppi scalini! Anche tu hai il fiatone!-
-Vero. Hai ragione. Ma il motivo é il troppo caldo.-
-Se-se ovvio!-
-Cosa "Se-se ovvio"? E' vero!-
Lui scoppiò a ridere, trascinando anche me poco dopo.
Arrivammo davanti alla mia porta. L'appartamento di Chanyeol era un piano sopra.
Lo invitai ad entrare. Lui accettò e dopo aver avuto il permesso di andare in bagno a rinfrescarsi, si andò a sedere sul divano in soggiorno. Stava sudando tantissimo.
Quando lo vidi in quelle condizioni, gli andai a prendere un po' di acqua gelida dal mio frigorifero.
La mia cucina era unita al soggiorno quindi ci misi poco a raggiungerlo.
Da sempre non sopportavo l'acqua in bottiglia, perciò una mattina mi venne l'idea di prendere una bottiglia di vetro, riempirla con l'acqua di rubinetto e lasciarla in frigo per farla raffreddare. Da allora appena svegliata cambiavo l'acqua rimettendola poi al suo posto.
Gliene portai un bicchiere.
-Tieni. Bevi.- gli dissi.
-Cos'è?-
-Veleno.-
-Che cosa?!- esclamò sgranando gli occhi dalla sorpresa. Non potei non ridere divertita alla sua reazione.
-Acqua.-
Nonostante la mia seconda risposta mi continuò a guardare insospettito.
-Grazie.- disse continuando a guardarmi male, per poi annusare il liquido, non ancora sicuro.
-Chanyeol, è acqua. Ti stavo prendendo in giro. Non ti fidi della tua migliore amica? Non ti farei mai del male!- esclamaisorridendo divertita ritornando in cucina.
Aprii il frigorifero per vedere cosa potevo mangiare. Avevo una fame da lupi.
-Fa troppo caldo..- sentì dire dall'altra stanza.
-Sopporta. Non si può fare nient'altro.-
-Sì ma non è normale bagnarsi il viso e dopo due secondi essere più accaldati di prima!-
-Lo so. Ma che ci vuoi fare..- poi mi venne in mente che avevo un ventilatore in camera mia.
-Aspetta, vuoi che ti accenda il ventilatore?-
-Davvero? Grazie! Mi faresti felice!-
-Ok. Aspetta lì.-
Chiusi l'anta del frigo e andai in camera. Ritornai poco dopo con il ventilatore in mano.
-Ecco qui.- cercai una presa elettrica e lo accesi.
Lo sentì fare dei sospiri di sollievo. Riandai in cucina e presi una lattina di Coca-cola dal frigorifero.
Presi un bicchiere e ce la versai all'interno.
-Channie!-
-Uhm?-
-Ne vuoi anche tu?- chiesi facendogli vedere la lattina.
-Sì grazie. Prendi questo bicchiere che ho già usato.-
Mi avviai con la lattina in una mano e nell'altra il mio bicchiere, fino a quando non alzai lo sguardo verso di lui. Mi fermai di scatto. Lo vidi levarsi la maglietta e restare a petto nudo. "Nononono cosa mi prende. Non puoi fermarti così di scatto Lory. NON PUOI. E' solo un po' sudato e a petto nudo, non puoi agitarti per questo, lo hai già visto così altre volte. Ok.. Lory: concentrati sul tuo bellissimo ventilatore."
-Perché ti sei bloccata?- mi sentii dire.
-Eh?! Ah no niente, mi sembrava di aver sentito un rumore alla porta.-
-Ma perché stai guardando il ventilatore, se la porta è dall'altra parte?-
-Eh? Oh già ahahaha è vero.- feci finta di schiarirmi la voce. Okay. Fail totale.
-Hai così caldo che il tuo cervello si sta fondendo.- mi disse muovendo la testa a destra e sinistra.
-Già forse hai ragione.- dissi toccandomi la fronte con il braccio, cercando di asciugarmi il sudore senza fare cadere la bevanda. Cosa mi stava succedendo?
Andai verso di lui con gli occhi puntati verso il piccolo tavolino, posizionato a fianco al divano.
Gli presi il bicchiere cercando di non fare caso alle piccole gocce di sudore che scivolavano sui suoi pettorali.
Lui aveva gli occhi chiusi ed era scivolato più in giù di come era seduto prima, mettendosi più comodo.
In quel momento maledì il caldo.
Versai la Coca-cola nel suo bicchiere e prendendo anche il mio, mi sedetti accanto a lui.
-T-tieni.- gli dissi. "Perché balbetti, adesso?? Calmati.." pensai.
-Grazie.- prese il bicchiere e iniziò a bere. Lo senti deglutire. Non riuscii a non guardare il suo pomo d'Adamo che andava su e giù.
-Bene. Ora che si fa?- disse lui all'improvviso, allungandosi verso il tavolino per appoggiare il bicchiere.
Il suono della sua voce mi riportò alla realtà.
-Non saprei!- incominciai a bere anche se troppo velocemente, tanto che mi si bagnarono gli occhi dalle troppe bollicine.
-Ah guardati. Sembra che tu stia piangendo! Ahaha- allungò una mano e mi asciugò una piccola gocciolina che stava per cadere dal mio occhio.
-Eheh.. già.- tirai su con il naso.
-Sei proprio carina lo sai? Ahaha- spalancai gli occhi e arrossii senza accorgemene. Lui se ne accorse.
-Stai diventando rossa. Hai troppo caldo. Togliti qualcosa prima che tu svenga.- disse diventando serio.
Diventai ancora più rossa.
-T-togliermi.. qualcosa?- mi bloccai per qualche secondo.
-Sì. Tanto non mi scandalizzo mica ahahaha. Ti ho già vista in costume al mare. Piuttosto che vederti soffrire il caldo..- mi disse cercando di tranquillizzarmi.
Deglutii.
-Che cos-- vengo subito. Forse se mi bagnassi il viso starei meglio!- gli dissi.
-Buona idea se non fosse che dopo un minuto sei tale uguale a prima. Comunque.. fai pure.-
Mi alzai di scatto e andai in bagno. Mi sciacquai la faccia e dopo essermi asciugata, mi fermai davanti allo specchio. Ero rossa come un pomodoro.
-Perché sei così rossa? Non hai mai sofferto il caldo così tanto..- mi dissi fra me e me.
-......aaaah!- mi diedi alcuni schiaffetti sulle guance e mi ribagnai il viso.
Dopo essermi riasciugata uscii in soggiorno. Lui era ancora lì, però a fissare il soffitto, con la solita espressione vuota di un'ora prima. Un'ora. Era già passata un'ora ed io avevo più fame di prima.
Così mi decisi.
-Ascolta. Ho una proposta da farti Channie.-
-Uh? Oh sì.. e quale sarebbe?- si rimise seduto composto.
-Vuoi s-stare qui a cena? Avresti voglia? Sai. Senza farti fare quelle TROPPE scale..-
-Sei gentile davvero. Grazie, accetto volentieri. Anche perché non riesco a stare senza questo ventilatore ormai! E' fantastico. Mi sta rilassando tantissimo..-
-Vedo..-
-Uh?-
-Niente niente!- andai in cucina aumentando il passo e iniziai a studiare cosa poter fare di buono ma allo stesso tempo rinfrescante. Decisi di fare un'insalata di riso. Sì. Avevo voglia di qualcosa di diverso, così da farla assaggiare anche a Yeollie.
Passò una mezz'oretta. Erano le otto e quindici. Presi le bacchette e i piatti quando sentii arrivare una presenza in cucina.
-Ehilà posso aiutare in qualche modo?-
-Umh...- mi girai verso di lui e vidi che aveva rimesso la maglietta. Feci un respiro di sollievo.
-...sì. Mi potresti preparare la tavola? Oggi ti faccio assaggiare qualcosa di nuovo.- gli dissi, porgendogli le cose prese prima.
-Gnam gnam, che buon profumo!- andò a lavarsi le mani.
-Dammi qua.- sorrise e iniziò a preparare ordinatamente i piatti e le bacchette sulla tavola.
Pensai che quando sorrideva era carino.
Mi rigirai verso i fornelli.
-Finito!- sentii dopo qualche minuto.
-Anch'io! Finito!- gli dissi -Portami qui i piatti.- Presi il suo piatto e gli chiesi quanto riso avrebbe mangiato.
Riempii il suo, poi finito di dosare anche il mio, mi sedetti vicino a lui.
Iniziammo a mangiare tra qualche esclamazione di "WOOOW che buono!! Sei bravissima a cucinare!" e "Uhmmm che buono, davvero, sei la miglior cuoca del mondo! Ti invidio.". Come se fossi stata veramente la ragazza più brava di tutto il mondo a cucinare.
Verso le nove eravamo ancora a tavola.
-Ma è possibile che ogni volta che sono con te ci metta così tanto a mandare giù un boccone???- gli dissi cercando di bere e mandare giù il chicco di riso assassino che quasi mi fece soffocare.
-AHAHAHA ma non è colpa mia questa volta! E comunque sei tu che quasi mi hai fatto soffocare! Mi hai quasi sputacchiato in faccia tutto!-
-Ma è ovvio, mi fai ridere! La prossima volta mi rifiuterò di mangiare insieme a te.-
-Okay come vuoi.-
-Ma come? Che buon amico che sei!-
-E' perché ti voglio troppo bene ahahah-
-Ah ah ah.- e finii per fargli la linguaccia. Lui rise divertito e quasi non gli andò di traverso il boccone.
Ci fu un momento di silenzio poi mi alzai dalla sedia.
-Dammi il tuo piatto.- gli dissi sorridendo, con l'intenzione di lavare i piatti. Ma lui si era riperso nei suoi pensieri quindi non si accorse della mia richiesta..
-Yeollie?......- non mi rispose.
-Chanyeol. Sei troppo pensieroso, cosa c'è che non va? Dimmelo che magari ti posso aiutare.- ancora niente. Si era incantato a guardare nel nulla.
Allora lo toccai sulla testa, facendolo sussultare. Però non staccai la mano. Mi sedetti e avvicinai la mia sedia alla sua. Iniziai ad accarezzarlo.
-Cosa c'è che non va? Cos'è successo?-
-Niente, non preoccuparti.- mi disse chiudendo gli occhi, presumibilmente per abbandonarsi alle carezze.
-E' da un po' che non sei più te stesso. Almeno non del tutto. Cosa sta succedendo? Uh?- gli dissi appoggiando la mia guancia sul mio braccio che avevo sul tavolo.
Lui aprì gli occhi e fissò dritto nei miei. Sentii bruciare, anche se di poco, le guance.
Il suo sguardo era serio ma rilassato.
-..è che..- disse ad un tratto. Però si fermò e sospirò. Io mi rialzai dalla sedia interrompendo le carezze.
-Non vuoi dirmelo? Non ti sforzo.- dissi andando con i piatti verso il lavandino.
-Non-non è così.-
-Allora perché non me lo vuoi dire?-
-Perché...- mi rigirai verso di lui.
-Perché?- aspettai una risposta che purtroppo non arrivò. Sospirai.
-Lascia perdere.-
Aveva il viso un po' rosso. Forse aveva caldo.
-Vai dal tuo adorato ventilatore, prima che tu ti sciolga sulla sedia dal caldo.- .
Disse qualcosa che non riuscii a capire.
-Non per il caldo.. per colpa tua..-
-Cosa? Non ti ho sentito, davvero.-
-Niente. Ehm.. comunque grazie per la cena. Era squisita.- mi disse sorridendo e dopo essersi alzato, venne vicino a me: voleva aiutarmi a lavare. Cercai di non perdere la sfida ma vinse lui.
Erano ormai arrivate le nove e mezza e il cielo era scuro.
Dopo aver chiacchierato per credo un quarto d'ora, venne l'ora di andare, per lui. Dopo aver sbadigliato infatti mi disse di essere molto stanco.
-Ora è meglio che vada a dormire. Altrimenti domani non riesco a svegliarmi.-
-Ma domani è domenica. Cosa devi fare?- chiesi curiosa.
-Ah... giusto. Me n'ero scordato.- mi misi a ridere. Era proprio perso nel suo mondo di elefantini e giraffe.
-Beh.. grazie ancora per la cena. Sono davvero stanco però, quindi... buonanotte Lory.- mi disse schioccandomi un bacio sulla fronte.
Non me lo sarei mai aspettato. Infatti rimasi bloccata per alcuni secondi.
Lui si alzò e andò verso la porta. Lo seguii e aprii la porta. Prima di andare si girò ancora verso di me.
-Grazie ancora per tutto.-
-Di cosa? Figurati.- gli dissi sorridendo.
-Allora.. ciao.- lo disse con un tono un po'.. triste? Si avviò.
-Ciao. E buonanotte anche a te.-
Lui si girò verso di me e mi fece uno dei suoi sorrisi che ogni volta mi facevano sciogliere il cuore.
Lo guardai salire le scale due a due. Mi venne da sorridere ancora una volta. Poi chiusi la porta d'entrata e andai in soggiorno. Guardai l'ora. Le nove e cinquantuno.
Mi misi a sbadigliare anch'io e dopo essere andata in bagno a sistemarmi, mi misi il pigiama, se si poteva definire così: erano una canottiera a spalline strette blu con disegnato al centro un cuore rosso e dei pantaloncini corti dello stesso colore di quest'ultimo. La canottiera la odiavo: mi era troppo stretta sul seno. Però la mettevo perché era l'unica leggera tra gli indumenti superiori che avevo.
Andai a letto.
Fu silenzio più totale. Quello che riuscivo a sentire era solo il mio respiro e le pochissime automobili che passavano sotto il condominio.
Mi girai e rigirai nel letto per un bel po' di volte, fino a quando non decisi di alzarmi e bere un bicchiere d'acqua. Uscii dalla camera e dopo aver percorso il corridoio, accesi la luce del soggiorno.
Andai verso il solito frigorifero e presi la bottiglia di acqua fresca. Mi riempii un bicchiere fino all'orlo e la bevetti tutta in un fiato. Non so come abbia fatto. So solo che avevo sete.
Risciacquai il bicchiere e lo misi al suo posto. Dopo aver rimesso la bottiglia in frigo, iniziai a camminare verso il piccolo terrazzo fuori dal soggiorno. Aprii la porta scorrevole e uscii mentre finalmente sentii alcuni fili d'aria passarmi fra i capelli. Era più fresco di quel pomeriggio passato.
Così mi venne in mente lui, il suo viso. Quel viso così pensieroso e assente. Chanyeol...non lo avevo mai visto così. Decisi di non pensarci più.
Così ammirai la splendida città di Seoul dall'alto, illuminata da migliaia di lucette brillanti. All'improvviso mi attraversò un brivido di freddo lungo la schiena. Decisi di rientrare.
Andai per la seconda volta a letto senza addormentarmi per almeno un'oretta.
Pensieri. Troppi pensieri riguardanti sempre e solo una persona. Chanyeol dominava la mia mente e non mi faceva dormire.
Fino a quando, non so come, chiusi gli occhi e riuscii ad abbandonarmi a Morfeo.







 

SPAZIO AUTRICE!
 
Buooooon giornoooo, pomeriggio o seraaaa o notteeee miei lettori (?)
Questa è una parte delle due parti dei due capitoli che okno. *ricomincia*
Questa è una delle due parti di una one-shot (sì praticamente all'inizio
era una one-shot, poi me gustava di più farla in due parti quindi ecco qui la prima parte)
nata dalla mia testolina :D
Spero che piaccia e se avete consigli o scorgete qualche errore, riferitemelo grazie ^^
Anche solo per farmi sapere cosa ne pensate. (^o^ )
Alla prossima parte in cui vi assicuro, succederà qualcosa di più interessante ^^ ;) 
Bye bye <3
   
 
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