Freddo.
Ecco cosa provavo: solo freddo. Non era normale. Era il 20 giugno. Questa data sarebbe stata impressa per sempre nella mia vita. Il sole bruciava la pelle delle persone indaffarate a ventilarsi che avere un po’ d’aria fresca. Avevo appena finito di correre nel parco vicino casa mia; in effetti stavo correndo prima di cadere a terra e di cominciare a tremare. Avevo le allucinazioni. Non era la prima volta che mi succedeva: sin da piccola ne avevo sempre sofferto. I dottori non riuscivano mai a capire il perché e di cosa si trattasse.
 Ed ero lì accasciata a terra e piangevo. Non riuscivo a controllare le lacrime, uscivano fuori senza che me ne accorgessi e non avevo la forza di fermarle. Qualcuno si avvicinò a me e chiamo l’ambulanza. Non vedevo niente, tutto il mondo mi sembrava sbiadito tra le mie lacrime. Il respiro stava diventando pesante e tutta la forza che impiegavo per respirare mi lasciava a corto di energie per muovermi. Ma volevo reagire. Volevo alzarmi. Con tutta che avevo debole corpo mi diedi una spinta con i piedi.
“Fermati! Non muoverti!”- urlò un ragazzo dagli occhi perfetti; in quel momento era l’unica cosa che riuscii a vedere.
Con so perché cominciai a tossire e qualcuno della folla che si era formata intorno a me mi poggiò un impacco di ghiaccio sulla testa.
“è tutto apposto, tranquilla”- disse delicatamente accarezzandomi la fronte per spostarmi i capelli.
Non avrei mai saputo descrivere che cosa provavo in quel momento: le mie forze m stavano abbandonando e intorno a me c’erano solo sconosciuti, ma quegli occhi mi facevano sentire bene nonostante tutto. Avrei voluto urlare “mamma”, ma quando ci provai le parole uscirono sotto forma un respiro  sforzato.
“hey, ci sono io qui!”- continuò il ragazzo, come se mi avesse letto nella mente. In quell’instante avrei potuto pensare che fosse un angelo, ma la testa mi faceva troppo male per riflettere.
Continuavo a combattere per respirare guardando gli occhi di quel giovane, ma ormai le mie forze erano arrivate allo stremo, così gli occhi si chiusero.