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Autore: afumacdougall    01/07/2013    6 recensioni
"Lui ha quell’incessante sicurezza di essere sbagliato. Sbagliato per lui, per la sua famiglia ormai volata via, per il mondo stesso.
L’altro, invece, ha quell’incessante sicurezza di non essere abbastanza. Abbastanza per suo padre, per il suo migliore amico, per il mondo.
Magari, però, poi, Derek sorriderà alla visione di quelle guance rosse, che fanno spiccare ancora di più quei nei e quel naso all’insù, e Stiles inizierà a sentirsi abbastanza per qualcosa. Qualcuno.
E allora sorriderà a sua volta, con quei suoi sorrisi che non hai bisogno di interpretare, perché te la sbattono in faccia la felicità, e Derek saprà che sta sorridendo a lui, grazie a lui. "
sterek, sterek, sterek. Interamente dedicata alla mia Awa.
afu
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi di nuovo qua! Ahahah, dovevate snobbarmi con la prima che ho postato, colpa vostra u.u Sempre sterek, sempre a modo mio. Spero vi piaccia. Un bacione, Afu. Buona lettura (?)

Ps: È interamente dedicato a te, tutto questo, ed è la tua forza ad ispirarmi per queste cose.

Lui e l’altro.

 

 

 

 

 

 

 

Lui ha quell’incessante sicurezza di essere sbagliato. Sbagliato per lui, per la sua famiglia ormai volata via, per il mondo stesso.

Sbagliato per quello che prova, per come il suo corpo reagisce, per come i suoi occhi cambiano colore.

Sbagliato perché vorrebbe non essere così; così bello, così impossibile, così chiuso nella gabbia che lui stesso si è creato.

Lui ha quell’incessante sicurezza di essere sbagliato.

Prova così tanto rancore verso se stesso, che il suo sguardo non vede altro e  il suo cuore non batte più.

Prova così tanto delusione per se stesso, che i suoi muscoli non sono nient’altro che una punizione, visto che lui è bravo a fare solo quello.

A ringhiare, a staccare la testa con un morso. Ad allontanare le persone, a non fidarsi, a vivere costantemente nel passato, a non voler gioire, a scappare.

Lui ha quell’incessante sicurezza di essere sbagliato, che ogni notte lo porta a dormire da solo, in quel letto.

Solo al mondo, solo per sempre; sembra che si sia fatto questa promessa, e che sia l’unica che davvero vuole mantenere.

Lui ha quell’incessante sicurezza di essere sbagliato, lui con quegli occhi verdi, che se solo vorresti, ci vedresti il mondo.

 

 

 

L’altro, invece, ha quell’incessante sicurezza di non essere abbastanza. Abbastanza per suo padre, per il suo migliore amico, per il mondo.

Di non essere abbastanza tanto da non meritare quell’amore di quella ragazza che tanto sogna, di non essere abbastanza tanto da essere sempre preso per ultimo, nei gruppi. Quell’incessante sicurezza che lo fa parlare, e parlare, senza essere ascoltato.

L’altro ha quell’incessante sicurezza di non essere abbastanza, che lo fa ridere a più non posso, che lo porta a sognare, anziché vivere.

Che lo porta a guardarlo da lontano, senza muoversi.

Quella sicurezza che lo fa nascondere dietro chili di simpatia, che a volte vorrebbe toglierseli via e mandare a fanculo il Pianeta Terra, perché sì, se lo merita.

Quella sicurezza che lo fa correre vicino al suo amico, in quel mondo così strano, perché senza di lui si sentirebbe perso, e magari finalmente si sente parte di qualcosa.

L’altro, invece, ha quell’incessante sicurezza di non essere abbastanza, e non importa se tutti gli dicono che non sia vero, non importa se ha ottimi risultati a scuola e sia un mago nel risolvere i problemi; lui non si sente abbastanza.

Forse, semplicemente, non l’ha sentito dalla persona dalla quale si aspetta quelle parole.

O forse, la persona che glielo diceva meglio, che glielo cantava e sussurrava la sera, mettendolo a letto, è così lontana da lui, che nemmeno dal terrazzo dell’ultimo piano di un palazzo la potrebbe raggiungere.

Magari sta semplicemente aspettando qualcun altro che glielo dica.

Magari sta aspettando lui, ma è così sicuro che non arrivi.

L’altro, quello con l’incessante sicurezza di non essere abbastanza, e quei nei che creano percorsi sul suo corpo, percorsi che le mani di lui vorrebbero percorrere, su e giù, per tanto, tanto tempo.

 

 

 

 

Ma entrambi rimangono là, fermi. Immobili nei loro pensieri, nelle loro idee. Nei loro «Sono sbagliato per lui, lo rovinerei.» e «Che se ne fa di uno come me?».

Bloccati dalle loro paure, imprigionati dalla vita che gli ha sputato addosso così tante volte.

Bloccati nel loro ciondolare con la testa, e sbuffare, e rassegnarsi. Nel loro farsi vedere normali tutti i giorni, nel bloccare odori che potrebbero far capire tutto… come se non lo sapessero, da loro stessi, senza bisogno di odori, di sguardi, di occhiatacce esterne.

Come se non lo sapessero che quel gioco ormai c’è da troppo tempo, e che entrambi si sono stancati.

E vorrebbero fare qualcosa, vorrebbero davvero. Ma sono bloccati nelle loro posizioni, e la vita non è  una scacchiera, e loro non possono muoversi.

Vorrebbero annullare le distanze, prendere la vita come sarà, e viverla insieme.

Lui, con la sua incessante sicurezza di essere sbagliato, dagli occhi verdi e il corpo muscoloso. E l’altro, con la sua incessante sicurezza di non essere abbastanza, dagli occhi grandi e profondi e i tanti nei.

 

 

 

 

E magari ci riusciranno davvero, chi lo sa. Magari non è semplicemente il periodo giusto per loro. Come i frutti, che escono dalla terra solo in determinate stagioni.

Magari stanno solamente aspettando la primavera. O forse l’inverno, per potersi scaldare a suon di abbracci e parole sussurrate.

Magari il loro momento non è ora ma poi. Magari, ora, non capiscono nemmeno quanto importanti diventeranno.

Bisogna solo aspettare, allora, e stare a vedere come la vita li farà unire, come dal solito salvataggio, si arriverà a qualcosa di più.

Ad un «grazie.» sussurrato da Derek-grande-lupo, tutto bagnato, perché le abitudini sono dure a morire, e loro si ritroveranno di nuovo zuppi a dover combattere per le loro vite.

E Stiles riuscirà a salvarlo, possibilmente, proprio per la sua fragilità.

E così poi, magari la vita li farà abbracciare, perché sono così grati che entrambi siano vivi; più di quanto lo siano per loro stessi.

E le loro magliette bagnate creeranno una sorta di magia, in quell’abbraccio, come se ci fosse la colla e non li farà più allontanare. Staccare.

Allora si scuseranno, magari, e Stiles diventerà tutto rosso, perché l’incessante sicurezza di non essere abbastanza è sempre lì presente, anche dopo tutto quello.

Magari, però, poi, Derek sorriderà alla visione di quelle guance rosse, che fanno spiccare ancora di più quei nei e quel naso all’insù, e Stiles inizierà a sentirsi abbastanza per qualcosa. Qualcuno.

E allora sorriderà a sua volta, con quei suoi sorrisi che non hai bisogno di interpretare, perché te la sbattono in faccia la felicità, e Derek saprà che sta sorridendo a lui, grazie a lui. E quel lucchetto che gli tieni imprigionato il cuore si spezzerà, e quell’incessante sicurezza di essere sbagliato lo lascerà pian piano.

 

Perché la loro non sarà una storia facile; non si sveglieranno un giorno, e si ritroveranno fidanzati.

Sarà molto più di questo.

Sarà cancellarsi insieme tutte quelle paure scritte sulle loro anime, sarà un abbracciarsi e darsi forza a vicenda, senza chiedere per forza altro.

Sarà vivere ogni giorno, e abituarsi a farlo di nuovo. Sarà piangere per le loro perdite, e sapere che finalmente qualcosa non andrà via.

Sarà dirlo a Scott, a Peter che sogghigna e li manda a quel paese, perché lui lo sapeva già.

Sarà salvare Scott da un attacco di panico, anche se non dovrebbe più averli.

Sarà ridere a quella visione, a lasciarlo cullare da un Isaac ridacchiante, che si congratula con loro.

Sarà vedere Derek cambiare, e aprirsi di più. Parlare tanto, con l’altro, ogni notte.

Sarà addormentarsi abbracciati, ancora vestiti, e con gli occhi leggermente bagnati.

Sarà svegliarsi e sentire i loro corpi vicini, e sorridere ad occhi chiusi.

Sarà credere in qualcosa, finalmente.

 

 

Saranno molto più di una semplice coppia; saranno un tutt’uno, entrambi più sorridenti, di quei sorrisi veri, che Stiles ormai non era più abituato a fare, e Derek si era completamente dimenticato come quegli angoli si potessero alzare in su.

Saranno loro stessi… loro stessi, come entrambi si ero dimenticati di essere.

 

 

E magari da lassù qualcuno sorriderà, e dirà finalmente ce l’hanno fatta, e daranno un cinque al destino e si congratuleranno con quello.

 

 

 

Non vi so dire quando lui e l’altro iniziarono ad essere loro stessi, non vi so dire quando iniziarono ad essere un tutt’uno né quando ci sarà quell’ennesimo salvataggio.

Vi posso dire che ci sarà.

E lo sanno pure loro. Se lo leggono negli occhi.

 

 

E quale miglior modo di incominciare un amore, se non dirselo con gli occhi?

Con tutti quei grazie non detti, con tutte quelle battute malcelate, con tutti quegli sbuffi e ringhi. Con tutti quei trovarsi insieme anche non si vorrebbe, ogni volta. Con tutti quegli sguardi, che si sono già conosciuti, e già si piacciono.

Con tutto quell’amore che sta nascendo, e vi giuro, vi giuro, sarà bellissimo.

  
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