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Autore: Hokori    15/01/2008    11 recensioni
Un risveglio, niente di più.
Perché anche alzarsi dal letto la mattina può essere un momento per il quale incantarsi, pur nella sua semplicità.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è una cosina piccola, nulla di che. Scritta per colpa di una frase, nata dal nulla. Non è niente di speciale, o approfondito, o originale, ma ci sono molto affezionata, visto che è la prima shot che io abbia mai scritto^^.
E spero possa piacervi, almeno la metà di quanto mi è piaciuto scriverla.

Disclaimers: i personaggi non appartengono me, ma a Hiromu Arakawa, che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è scritta a scopo di lucro.

Dedica (doverosa, in ordine rigorosamente temporale):
- a elyxyz, che con le sue storie mi ha fatto tornare la voglia di scrivere (e per essere stata così disponibile da aiutarmi con la mia iscrizione al sito);
- a Martina, la mia prima lettrice, per avermi ascoltata e consigliata;
- a Giorgia, che ha sempre una parola positiva e consolante, e Silvia, che l’ha letta e le è piaciuta, anche se non la entusiasma più di tanto lo yaoi, le mie seconde lettrici;
- a Giuls, che ha dato il fondamentale input finale per convincermi a pubblicare, anche se non ci crede.
Grazie, ragazze.


Waking



Raggio.
Una calda scheggia di luce che si intrufola con coraggio e avventata inconsapevolezza tra le tende non ermeticamente chiuse.
Uno schifoso, spietato bagliore che centra con crudele precisione l’indifesissimo bulbo oculare di un moro dormiente.

- Dannazione…Ah, merda!

Ex dormiente.

Un frusciare lieve di lenzuola leggere. L’uomo si muove, rizzandosi a sedere tra borbottii e vane promesse di vendetta verso il raggio beffardo e insensibile alla stanchezza del poveretto.
Uno sbadiglio, coperto approssimativamente da una mano forte, mentre un respiro appena più pesante attira, alla sua destra, la sua attenzione.
Un sorriso giusto accennato, colmo di tenerezza e di sentimenti mai pronunciati ad alta voce, si fa largo sul suo viso, mentre segue con lo sguardo il corpo magro e forte accanto a lui, sdraiato prono sul materasso ed avvolto sommariamente dal lenzuolo aggrovigliato, sollevarsi faticosamente dal materasso, facendo leva sulle braccia.

- Buongiorno…- biascica il neo-sveglio, con gli occhi dorati ancora semichiusi e impastati di sonno, grattandosi la testa bionda con la mano metallica e gemendo appena quando i capelli vi restano incastrati.

L’uomo sorride più apertamente, e ancora più dolcemente, mentre striscia brevemente sul letto per raggiungere il ragazzo accanto a sé e libera con poche, veloci e divertite mosse le dita impigliate dell’altro, accarezzandogli poi delicatamente le ciocche ora libere. Le sue mani trattengono quella metallica dell’altro, accompagnandola verso il basso e raccogliendo, lungo il loro percorso, anche la sua mano umana.

- Grazie - farfuglia il biondo, che evidentemente non ha ancora recuperato il corretto uso della lingua. Meglio rimediare, pensa l’uomo più grande, sporgendosi verso il ragazzo e appoggiando delicatamente le labbra sulle sue, in un contatto breve che si approfondisce quando l’altro schiude la bocca e gli va incontro, senza troppa fretta, con una carezza languida della lingua. In un bacio che sa di sonno, di mattina, di imperfezione, ma che si fanno bastare, perché non chiedono altro.

Ed eccoli lì, quel sabato mattina, a baciarsi senza pretese e senza volere di più, stringendosi le mani e intrecciando le dita, semi-sdraiati sul loro letto, senza nessun altro testimone che non sia il piccolo raggio ignaro dell’amore di cui è involontario testimone.

I due si separano lentamente, consci che potrebbero continuare a baciarsi per sempre, ma anche che dovrebbero districarsi dalle lenzuola sfatte e alzarsi per cominciare la giornata.
Roy, che non ha mai lasciato le mani dell’altro, le avvicina alle sue labbra, baciandole lievemente, con deferenza e devozione, sia quella di carne, sia quella d’acciaio.

- Buongiorno anche a te - mormora, ed Ed gli sorride, ora del tutto sveglio, gli schiocca un bacio rapido sulla fronte e gli fa cenno di alzarsi con l’aria svogliata di chi è ligio al proprio dovere, ma che non si preoccupa di mostrare quanta poca voglia di compierlo abbia. La cosa strappa un ghigno al Colonnello, che risponde all’aria interrogativa del ragazzo scrollando appena le spalle, e sollevandosi con un sospiro dal giaciglio che li ha ospitati, seguito a ruota dall’altro.

Sotto l’indifferente sguardo del raggio molesto, la loro giornata è iniziata.


Fine


Due note per finire: questa è la prima fic che pubblico, e quindi sono nuova, se così vogliamo dire (in realtà frequento assiduamente il sito da tempo, e forse qualcuno mi conosce come Chiara, nome con cui mi sono finora firmata nelle recensioni^^). Quindi ci tengo a precisarlo: ho tantissimo da migliorare, e perciò qualsiasi critica negativa (se motivata, sennò non ha molto senso XD) è benaccetta. Davvero.
E, beh, se qualcuno invece volesse commentare positivamente, tanto di guadagnato!
E grazie per aver letto, per chi è arrivato fin qui^^.


  
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