Taciturno è il mio arrivo





Forse sono sopraggiunto silenzioso, o forse ho causato il fragore di mille tuoni, un suono come di specchi infranti, le cui schegge ti hanno raggiunta, e trafitta.
Non lo ricordi. Non puoi serbare memoria di quando sono arrivato. Semplicemente perché non hai voluto accorgertene.
Sai solo che ora sono qui, con te; la mia presenza ti addolora, ti ferisce. Ma non puoi scacciarmi.
Dapprima regina del suo cuore. Poi, bambola tra le sue mani. Poi, spazzatura alla sua porta.
Credevi di essere il centro del mondo, del suo mondo. Ma non è così.
Ed ora io sono qui.
Io.
L’Abbandono.