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Autore: _Fy    02/07/2013    1 recensioni
Riccardo ha 22 anni, si è trasferito da un paio d'anni lontano dalla sua famiglia pronto ad iniziare una nuova vita, lontano dagli oneri aziendali e da una realtà a cui non sente di appartenere. Non ama i legami, la sua esistenza è contornata da cose futili e storielle di una notte. La sua vita cambia quando incontra Sofia, ragazza bella e dolce, dal carattere forte e vispo. C'è solo un piccolo problema, è la fidanzata di suo fratello.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La luce filtrava dalle finestre aperte del suo appartamento ferendogli gli occhi; si domandò come mai la sera prima si fosse dimenticato di chiuderle. Sbadigliò vistosamente e portò una mano sulle labbra per attutirne il suono. Ancora mezzo addormentato, provò a muoversi per sgranchire i muscoli indolenziti, ma il corpo addormentato di una biondina gli impediva ogni movimento. Scocciato, sbuffò.

Non ricordava nemmeno il suo nome, l'aveva rimorchiata in discoteca la sera precedente e lei non aveva fatto molta resistenza prima di venire a letto con lui. La osservò per pochi secondi; il viso piccolo e tondo, appoggiato sul suo petto, era macchiato dal mascara sciolto, le labbra erano ancora rosse e gonfie per via dei baci che si erano scambiati, il suo respiro calmo gli solleticava la pelle sensibile dello stomaco.

- Che diavolo!

Sussurrò con la voce arrochita dal sonno.

Gettò la testa sul cuscino producendo un sonoro sbuffo; quella mattina si sentiva particolarmente nervoso. Lasciò vagare lo sguardo sul soffitto bianco del suo appartamento mentre la sua testa si riempiva di pensieri.

Rumore bianco.

Proprio come le pareti della sua stanza.

Non aveva mai creduto nell'amore.

O meglio, ci credeva. I suoi genitori, sposati ormai da tanti anni, ne erano la conferma. E anche suo fratello Alex, che ormai non vedeva più da ormai un paio di anni, sembrava aver trovato l'amore. Lui però, non era intenzionato ad alcun tipo di legame emotivo.

Era ancora troppo giovane.

Aveva avuto una relazione seria ai tempi del liceo, ma non si era sentito tanto preso e come era nata, ben presto, quella storia giunse al termine.

Pensò alla sua famiglia; ormai da quando si era trasferito a Milano, aveva praticamente perso ogni tipo di contatto con loro. Vi erano state solo alcune lettere sporadiche da parte di sua madre, in cui gli chiedeva come stava e lo informava che Alex, aveva finalmente trovato la ragazza giusta.

Niente di speciale.

Il lieve tocco di una mano lo riportò alla realtà; abbassò lo sguardo trovandosi ad osservare due occhi di un verde acceso.

-Buongiorno tesoro!

Squittì la bionda con un sorriso malizioso sulle labbra rosee.

-Giorno!

Mormorò lui con meno entusiasmo.

La mattina, non era particolarmente loquace, anzi, detestava qualsiasi tipo di approccio verbale.

La ragazza gli si avvicinò guardandolo con sguardo lascivo, per poi baciarli lievemente le labbra.

Sorrise divertito di fronte a quel gesto dolce.

- Devo andare a lavoro, ti farei restare ma non mi sembra il caso. Ci si becca in giro, ok?

Lo sguardo della bionda si incupì e le labbra, dapprima distese in un sorriso malizioso, ora erano strette in una linea dura.

-Stronzo!

Sibilò aspra.

Avvolse il lenzuolo intorno al suo corpo snello e sgattaiolò dal letto di tutta fretta, piegandosi di tanto in tanto sul pavimento per raccattare la sua roba.

-Guarda che ho già visto tutto, eh?!

Disse con tono divertito.

Era davvero uno stronzo, lo sapeva bene. Così diverso da suo fratello che, pur avendo pochi anni più di lui, aveva preso le redini dell'impresa di famiglia e della sua vita sentimentale.

Il suo sorriso si allargò di fronte all'espressione arrabbiata della biondina che non si era degnata di rispondergli.

"Poco male" pensò.

Avrebbe trovato nuove fonti di divertimento quella stessa sera in una nuova discoteca.

Senza staccare gli occhi dalla ragazza ancora intenta a vestirsi con aria stizzita, prese dal comodino un pacchetto di sigarette.

-Hai da accendere?

Domandò portandosi la sigaretta tra le labbra ancora aperte in un sorriso di scherno.

-Fottiti!

Scosse la testa e si sporse nuovamente verso il suo comodino per aprirne il cassetto. Sotto uno strato di boxer e canottiere trovò quello che cercava.

-Fatto, grazie lo stesso!

Disse sventolando l'accendino.

Chiuse gli occhi e gettò la testa sul cuscino aspirandone una profonda boccata. Il fumo di prima mattina era l'unica cosa che lo rendeva più trattabile.

-Me ne vado! Sappi che non sei neanche così bravo!

Riccardo aprì gli occhi seguendo la figura della ragazza mentre si dirigeva verso la porta.

-Non mi sembrava fosse così ieri sera!

Il suo sguardo, dapprima serio, era diventato malizioso.

La ragazza fece una smorfia prima di scomparire dietro la porta con un tonfo.

-Quanto sono suscettibili le donne! In fondo, si è divertita anche lei...

Dopo poco si decise ad alzarsi; non era vero che doveva andare a lavoro, la sua famiglia era benestante e provvedeva a lui nonostante avesse 22 anni ormai. Entrò nel bagno e si diresse subito verso la doccia. Girò le manopole dell'acqua e aspetto che si facesse tiepida.

L'acqua calda sul suo corpo rilassò i suoi muscoli tesi.

"Ci voleva proprio!" pensò, lasciandosi cullare dal tepore.

E dire che quando era poco più che un bambino odiava farsi il bagno. Si trascinava nudo per tutta casa per sfuggire a sua madre che lo inseguiva gridando stizzita. Davanti a quella scena, suo padre rideva sempre di gusto. A lui piaceva vedere ridere suo padre, muoveva sempre gli enormi baffi.

E nelle rare volte in cui non era impegnato a lavorare, lo faceva sedere sulle sue gambe, e lui ne approfittava per toccarglieli.

Suo padre; era proprio osservando lui che Riccardo aveva scelto una vita diversa per sé.

Non voleva passare la sua intera esistenza tra scartoffie da ricontrollare e qualche marmocchio che gironzola nudo per casa.

Voleva di più, voleva divertirsi, divertirsi davvero.

Avrebbe lasciato volentieri quell'onere a suo fratello Alex, deciso a continuare la tradizione di famiglia.

Uscì, e dopo aver afferrato un'asciugamano bianco, lo attorcigliò in vita. Passò di fronte al grande specchio situato sopra il lavandino e fissò la sua immagine riflessa: non era un brutto ragazzo, anzi. Il suo aspetto era gradevole ed era per questo che molte ragazze cascavano subito ai suoi piedi senza troppe cerimonie. I suoi capelli castani scendevano sfilati sulla fronte, gli occhi dal taglio piccolo erano di un blu acciaio, che contornati da folte ciglia gli regalavano uno sguardo penetrante ma dolce, gli zigomi alti e poco accentuati, il naso era dritto e proporzionato, le labbra rosee e sottili, il tutto incorniciato da un viso piccolo e ovale.

Anche fisicamente non era messo poi così male, i muscoli del petto e delle gambe erano ben visibili se pur non eccessivi.

Soddisfatto di sé, sorrise.

Si vestì di tutta fretta scegliendo dall'armadio pochi e semplici vestiti; una t-shirt nera con un profondo scollo a v e un paio di jeans stretti che gli fasciavano perfettamente le gambe sode e il sedere piccolo e pieno.

Infilò i ray-ban dal taglio a goccia, un regalo di suo padre, e munito di giacchetta di pelle, si apprestò ad uscire dal suo appartamento. A fermarlo, una piccola busta caduta per terra dalla pila di posta che aveva ritirato il giorno prima. Incuriosito e anche un pò sorpreso, la raccolse e si affrettò ad aprirla per poi leggerne il contenuto.

Le sue labbra, dapprima chiuse, piano si aprirono in un sorriso sghembo.

-E bravo il mio fratellone! E cosi ti sposi, eh?!

 

 

 

Ciao a tutti! Sto iniziando una nuova storia meno impegnativa di quella precedente! xD spero possa piacervi lo stesso! u.u

Fatemi sapere cosa ne pensate, se vale la pensa continuarla o meno D:

Un bacione! E alla prossima...  

 

 

   
 
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