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Autore: lemnia    16/01/2008    5 recensioni
Piccola raccolta di brevi racconti surreali...anche se si tratta di semplici frammenti senza pretesa, ci terrei molto a sapere cosa ne pensate...in fondo un breve commento non costa poi molto,ma rende davvero felice chi lo riceve ^-^...bacio
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Piccola scheggia di sogno...nulla di più...una breve poesia in prosa...grazie a ki la leggerà e commenterà! Elogiadiunquadrotriste

Elogia di un quadro triste



Questo quadro vi appare triste.

Di lui non vi colpisce né lo stile pittorico, né la padronanza del colore o la fama (inesistente) dell'autore.

Se ne sta lì, ammassato a molti altri, disperso in quel mercatino che fiorisce ai piedi del ponte di Rialto. Anonimo e silenzioso.

Ritrae un piccolo terrazzo, così tipico del lido di Venezia, visto dall'interno.

Il cielo che lo sovrasta è plumbeo e greve, così pesante che sembra quasi schiacciare i contorni delle case circostanti.

Se appoggiate l'orecchio potete forse udirne lo scricchiolio delle linee e delle forme che stanno per cedere e spezzarsi.

Le tonalità sono opache, grigie, sfumate come fossero riflesse da uno specchio appannato.

Alcuni gabbiani, in lontananza, poggiano stanchi su di un davanzale, gli sguardi bassi, le ali bagnate e ripiegate su sé stesse, fermi in attesa.

In attesa del sole, in attesa di poter volare di nuovo, in attesa...semplicemente in attesa.

Ma è sulla ringhiera del nostro terrazzo che possiamo scorgere il vero protagonista del dipinto: un cappello.

Il consueto cappello di un gondoliere.

Col suo nastro scarlatto mosso da un vento carico di una pioggia fitta e pungente, promessa di un cielo sull'orlo del pianto.

Un cappello fermo, immobile.

In attesa di essere ripreso, in attesa di volare via, in attesa...semplicemente in attesa.



Una ragazza passa veloce fra le bancarelle.

L'abito candido in contrasto con la malinconia lagunare che si respira fra le correnti umide.

La pelle carezzata dal sole si tinge di bronzo ed i capelli castani catturano i riflessi dorati di alcuni raggi, sfuggiti a pacifiche e sonnolenti nubi.

I suoi occhi d'agata si poggiano sul vostro quadro.

Lo scrutano con attenzione e in quel dialogo muto si innamorano della sua grigia anima.

Dopo averlo acquistato lo porta via con sé, così mentre il tempo trascina via i suoi anni di fertile gioventù, divengono inseparabili compagni nelle stagioni che si susseguono con inesorabile prepotenza.

La ragazza un giorno però si ammala.

Nessuna struggente, poetica tragedia, nessuna epica avventura o fatale disgrazia.

Solo il normale compiersi di un destino che accomuna molti uomini e donne.

La sua pelle ingiallisce, i capelli si diramano e gli occhi diventano cerulei e vitrei.

La malattia si nutre di lei come le correnti ed i flutti logorano le fondamenta di questa antica città sospesa sulle acque.

Eppure le scarne guancia si arricciano ancora in un pallido sorriso quando gli occhi d'agata sfiorano il piccolo quadro appeso alla parete di fronte al letto.

Ha pochi amici e nessun parente.

Non è fuggita di casa o regge sulle spalle un doloroso passato.

Non è né un'eroina, né una vittima.

Solamente una persona come tante, sopravvissuta alla propria famiglia e senza avere avuto il tempo di crearsene una nuova.

Veglia su di lei, appoggiandovi sopra la mano fredda e scheletrica, la compagna di sempre, la solitudine, mentre sul bordo del letto attende silente l'ombra di sua sorella morte.

Nessuno scriverà un libro o girerà un film sulla sua vita, infondo ben poco ci sarebbe da raccontare...solo il frugale riscatto di un banale personaggio elevatosi attraverso un'infelice conclusione.

Ciononostante quel lieve sorriso increspa ancora i suoi lineamenti martoriati, anche nell'attimo in cui la morte la coglie prematuramente dal ramo dell'esistenza.

Passano le ore e la vicina si accorge che la ragazza se ne è andata via per sempre.

Presto arriveranno le forze dell'ordine ed i medici, pronti ad archiviare l'ennesimo infelice ed ingiusto decesso.

Ormai potete andare via anche voi.

Distrattamente però volgiete un'ultima volta la vostra attenzione verso il dipinto dimenticato sulla spoglia parete.

Eppure...

Eppure voi non ve lo ricordavate diverso?




Un piccolo tramonto perfora un cielo sereno, sanguinando sulle acque della laguna.

In lontananza alcuni gabbiani danzano con sinuose movenze, le maestose ali distese in un abbraccio totalizzante ed avvolgente.

Sulla ringhiera un cappello da gondoliere ha infine cessato di aspettare.

Infatti, un elegante e femminile cappello di paglia, s'appoggia al suo fianco.

Una brezza gentile si leva nell'aria, scuotendo i loro nastri ed unendoli in un bacio senza età.


Questo quadro, ora, non vi appare felice?




  
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