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Autore: _Giuls17_    02/07/2013    3 recensioni
Hermione non si sarebbe mai aspettata che la sua vita potesse cambiare all'improvviso durante la sua monotona estate. Epuure per quasi un gioco del destino, si ritrova in una situazione che non aveva previsto, lei la ragazza più intelligente di Hogwarts innamorata persa dello studente più famoso del Quidditch Viktor Krum.
Perchè lui e lei si ritroveranno uniti, in un modo che nessuno si sarebbe masi aspettato, e che un giorno gli regalerà la felicità.
La storia partecipava al contest Marry Me, indetto molto tempo fa, mai portato a termine
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Viktor Krum | Coppie: Vicktor/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Capitolo 1: un amore può sbocciare in mille modi...basta solo un segno.

-Hermione vuoi sposarmi?.- mi chiese proprio davanti a tutti.
L'attenzione di tutti i presenti si spostò su di noi, aspettavano la mia risposta ma non riuscii a parlare, troppa era l'emozione che provavo, e l'unica cosa che feci fu annuire per poi buttarmi tra le sue braccia.
Mi aveva chiesto di sposarlo, non ci potevo credere, non ci volevo credere, il mio sogno era diventato realtà.
****

-Dovresti farti più amici Hermione, non ti farebbe male.- disse mia madre con un pó d'acidità.
-Non ti vanno più bene i miei amici?.- chiesi seccata.
Era insopportabile quando si metteva a fare certe discussioni.
-Si certo, ma mi piacerebbe vederti frequentare altre persone.- disse come se fosse la cosa piú ovvia.
-Ma cosa intendi? Dovrei andare via dal paese per avere degli amici, secondo te?.-
cercai di usare un tono scherzoso ma senza molto effetto.
-Tesoro, su cerca di capirmi, è estate e tu i tuoi amici non li vedi mai
in questo periodo e mi piacerebbe vederti uscire di piú.- disse con il solito tono da mamma preoccupata.
-Lo so, non li vedo, ma sto bene anche così.- dissi cercando di fargli capire che stavo bene anche sola.
-Lo so, ma a tua madre non va, devi cercare di capire anche a me, stai praticamente chiusa tutta l'estate, non esci mai, non ti diverti mai, non puoi fare questa vita.-
Stavolta rimasi quasi meravigliata dalla sua frase, di solito le madri sono felici se le proprie figlie non escono o cose del genere, ma solo a me poteva toccare la madre che la pensava diversamente!
-Mamma ma perchè non provi a capire che cosi io sto bene?!.- risposi avvilita.
-Perchè non ti credo.- disse semplicemente.
-Oh fantastico.- troncai quella discussione tanto ridicola e assurda e salii in camera mia.
Mi chiusi la porta alle spalle sbattendola piú forte che potei e mi buttai sul letto. Io stavo bene così, nella mia stanza, con i miei libri e col mio gatto. Non ho bisogno di altro perchè mia madre non mi capisce, pensai avvilita ancora di più.
Io non sono come lei, non ho bisogno di sentirmi importante ogni giorno o di vedere gente ogni giorno, a me piace la solitudine, il silenzio e la tranquillità.
-Sono fatta così.- dissi a me stessa per cercare di convincermi della mia stessa idea.
-Certo quando vado a scuola, sono sempre presa da mille cose, ma il motivo è semplice sono circondata da persona, ma quello è il mondo magico, invece questo no, qua non ho bisogno delle stesse cose, qua voglio solo stare sola.- usai un tono piú alto per farmi sentire da mia madre.
-Ma a quanto pare non è possibile.- dissi alzandomi.
Mi sedetti alla scrivania e svogliatamente aprii il computer, non ero quasi piú abituata ad usarlo, con il fatto che la maggior parte del tempo usavo una bacchetta.
Provai un attacco di malinconia e guardai l'armadio che conteneva il baule con le cose della scuola. Certo mi mancava, ma non si puó vivere di sola magia.
Appena sentii il suono di accensione del pc mi voltai e mi sorpresi per non aver notato subito qualcosa, sulla mia scrivania c'era una lettera. E non era una lettera proveniente dal mondo babbano.
La presi con mani tremanti, il motivo mi era sconosciuto, non sapevo del perchè reagissi cosi, ma sapevo per certo che non era nè di Harry nè di Ron, non conoscevo quel timbro.
Presi il taglierino per aprire le lettera, e con un solo colpo l'aprii. Mi aspettai una strillettera e infatti chiusi gli occhi aspettando le urla di qualcuno, ma ció non avvenne, la lettera rimase dov'era, sulla mia scrivania.
Cosi mi feci coraggio e l'aprii, la scrittura fu la prima cosa a colpirmi, era semplice ma anche fine, ma con quell'accenno di mascolinità, la seconda cosa che mi colpii fu il paese di provenienza e terzo il suo nome.

-Hermione perchè non rispondi, è la terza volta che ti dico di scendere a mangiare.- disse mia madre entrando come un uragano in camera mia.
La guardai, senza molto interesse e continuai a guardare il soffitto dalla mia postazione. Il cuore non smetteva di battere.
-Hai sentito?.- mi chiese irritata.
-Sì.- dissi piano.
-Cosa ti prende?.- chiese capendo che c'era qualcosa che non andava.
-Niente, solo che non ho molta fame mamma.- dissi cercando di convincerla.
-Sei sicura? Se vuoi ti salgo la cena e vedi se ti viene fame.-
-No davvero in caso scendo io.-
-Va bene, tesoro chiamami se stai male.- disse uscendo da camera mia.
Appena chiuse la porta tirai un sospiro di sollievo, e la questione madre era risolta.
Uscii da sotto le coperte la lettera e me la rigirai tra le mani, cosa voleva dirmi? Cosa voleva dirmi veramente?
Il contenuto era chiaro e anche abbastanza, era migliorato molto, dovetti ammettere a me stessa, ma il motivo mi era ancora oscuro. È vero pensai buttandomi sul letto, avevamo deciso di sentirci, ma fino a oggi non avevo mai avuto il coraggio di farlo.
-Che ragazzo strano.- dissi sorridendo.
Aprii di nuovo la lettera e ripresi a leggerla per la decima volta:
"Ciao Hermione,
sono Viktor Krum, come stai? Spero che Inghilterra vada tutto bene, qua in Bulgaria c'è la passiamo bene, spero anche che si sia risolto tutto dopo la nostra partenza, mi dispiace ancora che il torneo tre maghi sia finito cosi male.
Non ci voleva per niente.
Forse ti darà fastidio ricevere questa lettera o forse no, essendo che ci eravamo promessi di scriverci una volta tanto, e io ho voluto mantenere questa promessa.

Capisco benissimo se non risponderai alla lettera, ma avevo cosi tanta voglia di parlarti che non c'è la facevo piú ad aspettare, anche se è passato solo un mese dal nostro addio.
Dalla prossima settimana mi ritroveró in Inghilterra per uno stage di Quidditch, quindi se risponderai a questa lettera sarò ben lieto di incontrarti per scambiare quattro chiacchiere.
A presto mia cara Hermione.
Tuo Viktor"

-Questo ragazzo ha imparato come comportarsi.-
Era inutile deprimersi, era inutile far finta di niente, lui voleva vedermi e a me come aveva detto mia madre, non mi avrebbe fatto male uscire di casa per qualche ora, e poi ero davvero curiosa di rivederlo.
Cosi mi sedetti alla scrivania e iniziai a pensare a cosa scrivergli.
Dopo quasi un'ora e piú di cinque fogli avevo trovato le frasi perfette, niente di troppo avventato, semplice e carino pensai, era la tipica risposta che tutti si potevano aspettare,

"Ciao Viktor sono molto felice che tu mi abbia scritto e si qua va tutto bene e sono contenta che da voi sia lo stesso, anche a me dispiace per la perdità che abbiamo subito, ma si deve andare avanti.
Comunque mi farebbe molto piacere vederti, e come vedi sto ripondendo, quindi fammi sapere tu quando sarai qua a Londra, cosi ci potremmo mettere d'accordo.
A presto Hermione"
-Non risponderà mai a una lettera cosi.- pensai avvilita, ma dovevo almeno provare, cosi scesi silenziosamente le scale, dato che si era fatto davvero tardi e detti la lettera al gufo di casa.
Questo mi guardó un pó interrogativo ma alla fine la presa e partí per la Bulgaria.
Soddisfatta me ne tornai in camera e mi sistemai nel letto, pronta per andare a dormire, e cosi sorridente e felice caddi nelle mani di morfeo.
Appena sveglia sentii che quella di oggi sarebbe stata una bella giornata.
Mi alzai dal letto sorridente e mi ritrovai tra le gambe una lettera.
Sorrisi. Mi aveva risposto. L'aprii subito, volevo sapere a tutti i costi la sua risposta.

"Hermione sono cosi felice che tu mi abbia risposto, non puoi capire quanto. Non vedo l'ora che arrivi lunedì, comunque arriverò per le nove del mattino, ma sarò disponibile subito dopo pranzo. Dimmi dove ci possiamo incontrare e io mi farò trovare lì.
Tuo Viktor"
Mi precipitai immediatamente sulla scrivania, presi carta e penna e risposi alla lettera, gli dissi che ci saremo incontrati davanti al British Museum per le due del pomeriggio. Chiusi subito la lettera e la diedi al gufo, che partì immediatamente per un altro viaggio.

I pochi giorni che mancavano a lunedì passarono velocemente e raccontai anche a mia madre che sarei stata con un mio amico che veniva da lontano, avevo omesso però che veniva dalla Bulgaria ed era un affermato giocatore di Quiddith, ma erano dettagli che gli avrei raccontato dopo se ci sarebbe stata l'occasione.
E cosi fra sogno e realtà arrivò quel lunedì tanto atteso.
Mi svegliai presto, stranamente il sonno mi aveva abbandonata e per un bel pó di ore non riuscii a pensare ad altro che a lui, che probabilmente era già arrivato a Londra e che anche lui come me stava aspettando con ansia le due.
Per le undici iniziai veramente ad annoiarmi, il tempo non passava abbastanza velocemente e io volevo invece essere già da lui.
Stufa andai in camera mia e cominciai a scegliere cosa indossare.
Ma mi resi subito conto che non avevo idea di cosa mettere ed andai in crisi, per quasi un'ora non feci altro che provare e togliere vestiti, magliette e jeans, per poi decidere ad andare sul sicuro.
Shorts e maglietta, niente di piú, niente di meno.
E l'ora successiva la passai a prepararmi esteticamente, senza rendermi conto che si era fatto tardi, cosi sistemai le ultime cose e corsi via.
Grazie al cielo non trovai traffico e arrivai in meno di mezz'ora. Appena scesi dal bus i miei occhi iniziarono a cercarlo, certo era ancora un pò presto.
E istintivamente si posarono su una figura alta e ben muscolosa, con capelli molto piú lunghi della prima volta e con un filo di barba, ma che gli dava un'aria sempre matura.
-Non ci posso credere.- dissi attraversando la strada.
Era davvero lui, era davvero Viktor Krum, il ragazzo che quasi non riusciva a parlare e che aveva anche problemi a farsi capire, ma oggi non sembrava proprio lui.
Appena fui abbastanza vicina, lui si accorse di me e potei notare la sua reazione, anche lui mi trovava diversa. E poi vidi apparire un bellissimo sorriso e non potei non ricambiare.
Ormai eravamo l'uno di fronte all'altro e ci sorridevamo come dei bambini, ma aveva il sorriso piú bello che avessi mai visto.
-Ciao Hermione.- mi disse senza smettere di sorridere e con un gesto cosi semplice prese la mia mano e la baciò.
Io arrossii a quel contatto, ma riuscii a dire -Ciao Viktor.-
-Ti trovo stupenda.- mi disse senza lasciare la mia mano. Potevo sentire il suo calore e anche se era estate non sentivo per niente caldo.
-Anche tu sei...come dire sei molto cambiato, non che prima dico ci fosse qualcosa di male, ma odio che sto dicendo.- dissi distogliendo lo sguardo, grande Herm che figuraccia!
-Lo so e grazie di averlo notato.- disse semplicemente.
Gli sorrisi, solo lui era cosi galante da non far notare a una ragazza che aveva sbagliato.
-Ti va di fare quattro passi?.- chiesi.
-Certamente.- disse senza staccare gli occhi dai miei.
Cominciammo a parlare del piú e del meno, senza mai fermarci era passato solo un mese ma avevano molto da dirci, e mi raccontò che si trovava a Londra per uno stage che materialmente serviva solo per fare pubblicità niente piú.
-E quanto ti fermi?.- chiesi speranzosa, volevo che si fermasse molto.
-Parto domenica.- disse.
-Mmm bene, abbiamo quasi una settimana.- dissi in modo diabolico.
-Per fare cosa?.- mi chiese preoccupato.
-Per divertirci, ovvio!! Non pensare che ti lascerò ai tuoi compagni, eh no tu sei mio per questa settimana.- dissi un po’ accattivante.
-Per me sarà un onore passare del tempo con te Hermione.- disse baciandomi nuovamente la mano.
-Sei troppo galante.- risi in un modo così naturale che quasi mi preoccupò.
-E perchè non dovrei esserlo in presenza di una bella ragazza.-
-Mi trovi...bella?.- chiesi esitante e avvicinandomi a lui.
-Si e non solo, per me non sei solo bella sei pure intelligente, brillante e una maga con molto talento.- disse serio.
-Lo stai dicendo solo per farmi contenta.-
-No Hermione, non ti mentirei mai.- disse fermandomi dal braccio e guardandomi.
Osservai i suoi occhi e potei vedere che erano sinceri al cento per cento.
-Ti credo.- dissi in un sussurro.
Non riuscii a distogliere lo sguardo dai suoi occhi, mi avevano influenzato e li trovavo davvero affascinanti. Unici.

Quella sera lo portai a mangiare dell'ottimo fish and chips e lui ne rimase cosi sconvolto che mi disse che domani dovevamo tornarci assolutamente e io non potei che concordare con lui.
La serata passò cosi, tranquilla fra un risata e uno scherzo, finché non arrivò il momento di rientrare.
Gli indicai la strada che avrebbe dovuto prendere e un po’ esitante lo salutai, ma lui non I stave neanche ascoltando, voleva che tornassi a casa con lui e non solo.
Nessun ragazzo si era mai comportato in quel modo, ma non esistono ragazzi come Victor nella mia scuola, pensai guardandolo distrattamente e mi accorsi di trovarlo bello da mozzare il fiato.
Appena arrivammo sotto casa mia, mi resi conto che con Viktor le cose stavano prendendo una strana piega, non era il rapporto che avevo con Harry o con Ron, sentivo che c’era qualcosa in più.
Lo guardai si era fermato davanti a me, e mi fissava, sentii il mio cuore battere forte, voleva uscire dal mio petto.
Cosa stava succedendo? Mi chiesi, perchè sono cosi agitata? È per lui? Sì...forse si. -A che ora ci vediamo domani?.- mi chiese dolcemente.
-Direi per le dieci e mezza, e andiamo a fare colazione assieme.- dissi sorridendo. -Perfetto.- e stavolta invece della mano mi diede un bacio in guancia.
-Buonanotte Hermione.- disse cominciando a indietreggiare.
-Buonanotte Viktor.- staccai gli occhi da lui solo dopo aver chiuso la porta di casa. E in quel momento un urlo di gioia mi uscii dalla bocca, non ero mai stata così bene con un ragazzo in tutta la mia vita, per meglio dire che non mi era mai capitato nulla del genere. Ma ancora non sapevo se lui ci sarebbe stato o meno nel mio futuro.
E questo piccolo dubbio mi tormentò per tutta la notte.

La mattina successiva mi svegliai col sorriso, nonostante l’insonnia della sera precedente e mi preparai velocemente per lui, stavolta non andai sul sicuro, sapevo che mi trovava bella, e quindi non c'era nessun motivo per nascondere tale bellezza.
Indossai un vestito beige con uno scalda cuore blu e uscii di casa.
Ci incontrammo pochi minuti dopo davanti a casa mia, ci fermammo in un bar a prendere due cappuccini belli caldi; oggi Viktor indossava dei jeans scuri e una maglietta senza maniche che tendeva all'indaco.
Mi soffermai di più stavolta ad osservarlo, potei notare i suoi muscoli, scolpiti armonizzare tutta la sua figura, assomiglia a un Dio Greco, pensai scrutandolo meglio.
Dopo colazione cominciammo a girare per tutta la città cominciammo dal London Dangerous al London Eye's per poi finire a fare shopping.
La giornata con lui era passata cosi veloce che manco me ne resi conto, ma la verità era che stavo cosi bene da non volerlo lasciare andare, poteva sembrare puro egoismo, ma il fatto era che gli stavo iniziando a volere bene.
I giorni si susseguirono e non lo lascia riposare un momento, anche perchè il giorno della partenza di faceva sempre più vicino ma nonostante tutte le passeggiate e le escursioni sentivo che non era abbastanza, sentivo di dover fare qualche altra cosa, così da farmi ricordare sennò me ne sarei pentita per sempre.
E quel pensiero cosi strano e contorto venne anche lui, poiché un pomeriggio si presentò all’appuntamento con un mazzo di rose rosse.
Non appena lo vidi rimasi con la bocca aperta, non ci potevo credere, mai nessuno aveva fatto una cosa del genere per me e glielo dissi e senza pensare troppo, con il cuore che andava a mille gli buttai le braccia al collo e lui ricambió quello strano abbraccio. sentivo il suo corpo sul mio, sentivo il suo calore, riuscivo a percepire perfino il suo battito cardiaco, e sentivo che mi piaceva, si mi piaceva veramente.
Quando la sera tornai a casa con tutte quelle rose mia mamma volle sapere ogni singolo dettaglio e io fui costretta a raccontare ogni singola cosa, anche il motivo per cui era venuto.
E fui sorpresa nel costatare che lei non si arrabbió, anzi stranamente fu felice per me.
Ma quando salii in camera mia, mi resi conto che non c'era niente bello, perchè da domani mancava un solo giorno alla sua partenza e poi non lo avrei rivisto mai piú.
E una sensazione di vuoto e di paura si sostituì alla gioia e felicità dei giori appena trascorsi.

L'indomani non ero dell'umore giusto per vederlo, sapevo che la colpa non era sua ma non avevo previsto di legarmi a lui in così poco tempo, anche se già a scuola avevo notato una certa sintonia solo ora avevamo avuto la possibilità di essere noi stessi, senza pressioni e senza inganni.
Quando mi svegliai mi resi conto che la mia vita da quel momento non sarebbe piú stata la stessa senza Viktor, mi aveva colpita in un modo che manco io potevo comprendere.
Appena quella mattina lo vidi trattenni con tutta me stessa le lacrime, anche se sapevo che nel profondo lui stava male quanto me, solo che neanche lui riusciva ad ammetterlo.
Quel giorno mi stette molto piú vicino del solito, prendendomi la mano. Fui felice di quel gesto, perchè voleva dire che non mi ero immaginato niente, e che anche lui molto probabilmente provava le mie stesse cose.
Sorrisi a quel pensiero. Era bello essere apprezzata da qualcuno.
Anche se quel qualcuno ti avrebbe dovuto lasciare, in un modo o nell'altro.
La penultima sera mi portò a cena fuori e mi fece conoscere i suoi compagni, ed io fui emozionata e lusingata da quel suo gesto. Tanto che non riuscii a staccare quasi mai la mia mano dalla sua, lo volevo accanto a me.
Ritornai a casa davvero tardi, ma non ci badi perchè quella sera ero stata davvero felice.

Driiiiiiiiiin.
La mia sveglia aveva proprio deciso di fare i capricci, svegliandomi due ore prima del solito. La chiusi buttandola giú dal comodino e cercai di riaddormentarmi, ma fu inutile. Perchè mi ritornò in mente che oggi era sabato e che lui domani sarebbe partito.
Mi alzai dal letto e mi misi seduta.
-Hermione hai vissuto un bel sogno, ma ora devi tornare alla realtà.- mi dissi.
-È tutto inutile!!.- urlai a me stessa. Presi il cellullare e andai a vedere le foto di me e Viktor, fatte qualche giorno prima, stavamo così bene, eravamo così felice, allora perchè? Perchè deve andare via? Pensai tra le lacrime.
-Non voglio...non voglio.- continuai a piangere finché non fu il momento di prepararmi per uscire.
Sapevo di essere uno straccio, sapevo che si notava che avevo pianto, ma non mi importava, ero me stessa e non ci vedevo niente di male.
Appena mi vide, mi corse in contro e mi abbracció forte ed io come una bambina scoppiai a piangere.
Non poteva finire così mi dissi...
Quel giorno nessuno dei due parlò molto, entrambi sapevamo che niente avrebbe potuto modificare il futuro.
-A che ora parti?.- gli chiesi di punto in bianco.
-Alle otto del mattino.- mi disse serio.
-Capisco.- dissi abbassando di nuovo lo sguardo.
-Hermione se vuoi ci possiamo salutarci anche ora...-
-No!!.- urlai -Non voglio ti prego.- dissi guardandolo.
-Certo, scusa io non volevo.- disse davvero dispiaciuto.
-Non è importante, basta che stai ancora con me, non voglio dirti addio, voglio restare con te.- dissi sincera.
E in quel momento mi resi conto che non avrei avuto altre occasioni per esserlo, o ora o mai piú.
-Viktor voglio essere sincera con te, mi hai cambiata e mi hai reso una persona migliore, ma mi hai anche a legato a te, in un modo indissolubile ecco perchè non voglio che tu vada via.-
-Hermione, non sai quanto ho aspettato questo stage, solo il pensiero che ti avrei potuto vedere mi stava facendo impazzire e quando ti ho visto, ho visto una bellissima ragazza e anche io mi sento legato a te, credimi sono il primo che non vorrebbe partire.-
Sorrisi, presi un respiro profondo e mi avvicinai a lui, tanto da poter sentire il suo respiro sulla mia faccia.
-Se vuoi allontanarmi fallo ora.- dissi piano.
Per tutta risposta lui mi guardò e fece ciò che volevo fare io. Mi baciò.
E quello sancì ancora di piú il mio legame con lui.



Angolo autrice ∞: Ciao a tutti e tutte, era da un pò che non scrivevo su questo fandom, nonostante abbia ancora una storia in sospeso T.T, ma ho trovato sepolta nel mio pc questa storia, non l'ho mai pubblicata oerchè il conccorso per cui l'ho scritta non è mai "Finito" ovvero è stato abbandonato ecc...Ed ecco che ora ve la sto proponendo, nella speranza che vi piaccia e che lasciate qualche commentino se vi fa piacere!! =) Se trovate il capitolo un pò lungo ditemelo e il prossimo che inserirò sarà più corto, volevo solo avvertirvi che la storia ha pochi capitoli in quanto era stata pensata come long-fic!! Beh buona letturaaa=) -Giuls17_
   
 
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