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Autore: Julia_Phantomhive    02/07/2013    2 recensioni
Lal Mirch e Colonnello sono stati sempre il Maestro e l'Allievo. Non si potevano innamorare, finché non avrebbero superato quello stadio. A complicare le cose, Lal è chiamata a seguire il suo destino e Colonnello glielo vuole impedire, come avrebbe potuto lasciarle fare ciò che avrebbe cambiato a lei la sua intera vita? All'inizio tenta di convincerla con le parole, ma lei non gli darà ascolto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Colonnello, Lal Mirch
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciò che è proibito e ciò che non lo è

Prima che fui scampata dal fato, dal destino prescelto da noi 7 candidati, quello sciocco con un insensato gesto mi volle salvare da quella terribile sorte che le 7 persone più forti al mondo dovettero subire.
Perché quell'incosciente mi volle sostituire?


<< Lal! Dai, aspettami! >>
Una figura alta, dai capelli biondi e occhi azzurri avanza verso di me. Portava la divisa militare e una fascia, sventolava la mano pur di attirare l'attenzione. Tsk, quell'allievo indisciplinato.
<< Ohi, Colonnello. Che cosa vuoi? >>
<< Ti accompagno, Lal. >>
Lo guardo con espressione infastidita. Io, che ero un suo superiore, dovevo essere accompagnata da lui, un mio allievo? Questo era uno scherzo. << Di che diavolo stai parlando? Mi devi più rispetto, che cos'è tutta questa confidenza? Lasciami in pace, ho molte cose più importanti da sbrigare che badare a te. Colonnello, hai finito i giorni in cui eri mio allievo, quindi smettila di perseguitarmi! >>
Mentre sto per allontanarmi, il ragazzo mi afferra il polso e mi ripete: << Non importa. Ti accompagno. >>
Mi libero dalla stretta e quando tento di aprir bocca, Colonnello mi ferma continuando a parlare: << Lal, ho saputo dove stai per andare e cosa stai per fare. Non te lo permetterò. >>
<< Non ho bisogno della tua autorizzazione. Non sono affari che ti riguardano, quindi vattene. >>
<< No. >>
Alzo lo sguardo per spingergli la voglia di andarsene, era un ordine e lo doveva rispettare, ma quando incontro i suoi occhi, mi fermo a osservare i suoi occhi azzurro cielo, sono incredibilmente chiari che riuscivo a vedere nella profondità della sua anima. Era davvero preoccupato per me.
E se era vero che sapeva tutto, di sicuro avrebbe fatto di tutto per impedirmelo.
<< Lal, ti prego. >>
<< No, Colonnello! >>
Mi affretto a continuare la mia strada, senza via d'uscita e senza di lui. Il mio destino era di diventare un Arcobaleno, ero una delle sette persone più potenti del pianeta e mi avevano chiamata.
Il mio allievo mi ferma nuovamente, bloccandomi la strada.
<< Quanto sei ostinato! >>
<< Che cosa ti avevo detto tempo fa? >>
Non rispondo, perché non era necessario e lui l'aveva capito scrutandomi negli occhi.
<< "Almeno quando mi spedisci in battaglia augurarmi un In Bocca Al Lupo... A uno studente basta quello per essere felice". Allora, ricordi Lal? >>
<< Non capisco cosa c'entri in tutto questo. >>
<< Ho sbagliato. Non è vero che basta quello per essere felice. Non a me. Io voglio che tu resti qui con me, che continuiamo a combattere insieme, fianco a fianco come abbiamo fatto finora; non voglio che tu debba cambiare perché sei la più forte, è sbagliato. Lal resta qui con me. >>
<< Che cosa vai dicendo?! >>
Gli sferro uno schiaffo, ma non va a buon fine, poiché lo blocca e non molla la presa. Tiene stretto il polso, non si muove di un centimetro e rimaniamo immobili: lui, con il suo sguardo fisso su di me, ed io, come una codarda a guardare il terreno.
Eravamo in mezzo ai boschi, dovevo raggiungere quel posto, così riunirmi agli altri 6 e compiere il mio destino. Invece no, Colonnello vuole rendermi le cose più difficili. Non riusciva a capire che neanche a me piaceva il destino che mi toccava? Non riusciva a comprendere i miei sentimenti?!
<< Lasciami. >>
<< No. >>
<< Ti comporti in modo strano, Colonnello! >>
Avevo alzato la voce, non ne potevo più di quella situazione: mi sentivo soffocare da una tensione che non c'era mai stata prima tra noi due. Forse perché eravamo maestro e allievo. Tuttora, però, lo siamo. Non possiamo essere altro che quello. Allora perché mi stava disubbidendo? Perché mi stava facendo questo?!
In quel momento tutti i miei pensieri trasparivano, se mi chiede: << Cosa c'è che non va, Lal? >>
<< Lasciami andare. >>
<< Lal, sei stato il mio maestro e lo sei fino a ora. Anche se tu continuerai a negare l'evidenza, tu tieni a me come studente che come persona. >> No, smettila, ti prego. Non continuare discorsi inutili. Mi sento alle strette, tant'è che mi accorgo solo ora del contatto tra i nostri due corpi: mi aveva afferrato con la mano libera i fianchi ed ero costretta a guardare quel suo viso così tanto famigliare. Conoscevo tutti i motivi di ciascun graffio e cicatrice in quel viso. Era maledettamente serio. Quel cielo non si distoglieva nemmeno un attimo nel guardarmi.
Diversamente, però, dal cielo o firmamento, connesso all'armonia, quello azzurro-celeste mi trasmette una certa malinconia, mista a un'irrequieta calma. Che cosa hai in mente, Colonnello?
<< Non mi rispondi, Lal? >>
<< L-Lasciami! >>
<< Preferisci fuggire, al contrario di affrontare la questione? Vuoi davvero seguire il destino e non ribellarti? Questa non sei tu, Lal. Sei proprio una testarda che non ammetterà mai i suoi sentimenti. >>
Lo sguardo si era indurito e la bocca aveva fatto una smorfia amara.
<< Non voglio Colonnello!! >>
Mi aveva lasciato libero il polso.
<< "Affrontare la questione" dici, quale questione?! Vuoi che mi opponga al destino e rimanere al tuo fianco come una balia? Stai ascoltando ciò che vai blaterando?! >>
<< Non è corretto il termine "balia", ma "compagna", ma io preferirei fidanzata, o sposa, o moglie. >>
Che cosa? F-fidanzata? S-s-sposa? E non oso pensare la parola che le succedeva!
Speravo nel mio autocontrollo, nel mio sangue freddo, ma le mie guance s’infiammano ed è talmente evidente che Colonnello lo nota, facendo uno di quei suoi sorrisi divertiti. Mi sta prendendo di sicuro in giro. Ne sono sicura!
<< Non diventerò mai una di quelle che hai citato! Ti ricordo che noi siamo maestro e allievo! Quindi Colonnello, addio e non ti azzardare d'inseguirmi. >>
Colonnello mi richiama con tono offeso: << Lal, sei un istruttore davvero freddo. >>
Quelle parole mi paralizzano le gambe, ma ho quella poca forza per voltarmi e provare a recitare che non m’importava, ma il risultato era scadente: << N-niente da fare. T-te l'ho detto, siamo maestro e allievo, non ci sono rapporti sentimentali tra di noi! L'amore è proibito! Nonché sbagliato! >>
<< Ciò che è sbagliato e ciò che non lo è. L'amore tra maestro e allievo è proibito. Mi sembra di sentire quell’hitman, Reborn. Ho sentito che stavate discutendo di un qualcosa di grosso, "Arcobaleno" giusto? E' per lui che vuoi seguire il tuo destino? E' con questo Reborn che vuoi stare per il resto della tua vita? >>
<< N-Non hai capito niente! Reborn mi ha solo detto che potevo tirarmi indietro, e sai per quale motivo me l'ha detto? Perché aveva visto che non volevo lasciarti. Pensavo che non si notasse e invece si vede, tanto che me lo viene a dire uno sconosciuto! Non hai capito davvero niente, sciocco! >>
<< Perché non gli dai ascolto? >>
<< Lo faccio per il tuo bene. Qual è il compito di un maestro, se non quello di migliorare il futuro del proprio allievo, eh, Colonnello? Ora lasciami andare, ti prego. >>

Non ci vedemmo più per tanto tempo, finché non scoprii che stava seguendo noi prescelti e fece per sostituire la mia sorte da predestinata. Che sciocco...
Grazie alla famiglia di Vongola Decimo, però, la maledizione è stata sciolta da tutti gli Arcobaleni e finalmente ognuno di noi poteva vivere e così per dire, una seconda possibilità.

<< Lal! Kora! >>
Ero seduta su una panchina del parco e vedo Colonnello, ancora in versione infante, che è trasportato dal suo gabbiano. Quando arriva, atterra sulla panchina e si mette subito seduto sulle mie gambe così velocemente che non riesco a controbattere, ma almeno avevo il coraggio di chiedergli:
<< Oi, Colonnello, che cosa ci fai qui? Non avevi detto che avresti vissuto la tua nuova vita in un'isola sperduta per allenarti, per poi battere Reborn? >>
<< Per battere Reborn c'è tutto il tempo, ma per chiederti quello che sto per dirti, no. Kora! >>
<< Non metterti di nuovo a fare discorsi così strani, Colonnello! Parla chiaro! >>
<< Lal, diventa mia moglie! Kora! >>
C-cosa?! Aspetta... Non avrei avuto più rimorsi.
Io... Ho sempre voluto starti accanto, Colonnello.
<< Lal, rispondimi! Kora! >>
Mi prende con le sue piccole mani la guancia e mi guarda dritto negli occhi. Erano gli stessi di quel tempo.
<< Non siamo più maestro e allievo. Kora! >>
<< Sì, Colonnello. Sì. >>

Nota d'Autrice
Salve, spero che vi sia piaciuta!
Questa è la mia prima fiction qui e ho da molto amato questa coppia, più che ovvio che la loro storia era già bella che fatta (ovvio solo per quelli che hanno letto tutto il manga, per quelli che hanno appena incominciato, mi scuso! >.<), ma volevo approfondire quello che era successo tra questi due. Sperando di non aver scritto la "solita fan fiction tra LalxColonnello", grazie per aver letto! A presto!
Bye and Kiss
Julia_Phantomhive

  
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