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Autore: EclecticFirst    02/07/2013    1 recensioni
Da quando aveva memoria, Elizabeth aveva sempre vissuto in quel luogo, senza conoscere nulla del mondo esterno: lei esisteva solo per essere l'assistente di Igor, e custodire un misterioso libro, il Persona Compendium. Tutto il resto sembrava non avere alcuna importanza.
...Un ipotetico prologo alle vicende di Persona 3, che vede come protagonisti i misteriosi Igor ed Elizabeth...cosa si nasconderà nelle carte dei Tarocchi? (Avvertenza: piccoli spoiler sulla trama)
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quel blu, che adornava ogni centimetro quadrato, ogni spazio, il più piccolo interstizio di quella stanza, era quasi l'unico colore presente nella sua vita: tuttavia, non lo odiava, né lo amava in modo particolare, semplicemente era parte di lei.
La Velvet Room.
Da quando aveva memoria, Elizabeth aveva sempre vissuto in quel luogo, senza conoscere nulla del mondo esterno: lei esisteva solo per essere l'assistente di Igor, e custodire un misterioso libro, il Persona Compendium. Tutto il resto sembrava non avere alcuna importanza.
"D'altronde, sono solo una bambola creata per un particolare scopo" continuava a ripetersi, giorno dopo giorno, "non un normale essere umano, con dei sentimenti. Non ho bisogno di cose del genere..."
Le ore scorrevano lente, contrapponendosi alla velocità della stanza, che si muoveva ininterrottamente verso l'alto, senza sosta: all'inizio, quella particolarità poteva risultare alquanto eccentrica, o destare perplessità, ma l'abitudine l'aveva resa noiosa, simile ad un soprammobile che si osserva ogni giorno, di cui si dimentica la presenza.
In uno di quegli immensi, interminabili giorni, sempre uguali a se stessi, mentre sfogliava con un movimento meccanico le pagine del libro affidatole, il silenzio della Velvet Room fu spezzato da un filo di voce di Igor: "Sembra che, a breve, i miei servigi saranno nuovamente necessari...sta per cominciare."
Solitamente, il signore e padrone di quel luogo al confine tra fantasia e realtà, simile all'ultimo sogno prima del risveglio, così realistico eppure pronto ad infrangersi in un attimo, ingannava il tempo cercando sprazzi di futuro tramite i Tarocchi, ma nessuna scoperta appariva in grado di entusiasmarlo...incuriosita, Elizabeth si alzò dal divano color blu oltremare sul quale si era accomodata (era piuttosto singolare, constatò, il fatto che conoscesse quella tonalità di blu e sapesse distinguerla con facilità dalle altre, pur non avendo mai visto il mare), e si avvicinò al tavolino situato al centro della sala.
La sua attenzione fu catturata dalle carte coperte che Igor aveva disposto in modo peculiare sul tavolino. Erano nove, e formavano un circolo, al cui centro era presente un'ulteriore carta.
Non potè fare a meno di lasciarsi sfuggire un commento: "Ma...questa lettura..."
"Oh, sei forse incuriosita? Aspetta e vedrai, Elizabeth cara...finalmente, si prospettano eventi che varrà la pena vedere. Molti tentativi falliti hanno portato a questa precisa disposizione."
Il retro di tutte le carte era blu, ornato da alcuni semplici motivi, ma ciò che maggiormente colpiva era una maschera bicolore,bianca e nera, simile a quelle utilizzate in alcune rappresentazioni teatrali, che occupava esattamente il mezzo della carta.
Dopo quelle parole, con un gesto lento ma fluido, avvicinò la mano (coperta da un guanto, come per non rendere impuri con il proprio tocco quei sacri frammenti di futuro) alla carta centrale. La scoprì.
"Il Matto. L'inizio di tutto. Una forma incompleta. Un nuovo Viaggio sta per cominciare. Gli eventi che si susseguiranno d'ora in poi vedranno il loro fulcro, il loro Sole, in questa persona scelta dal Destino.
Ma...cosa...?"
Non era mai successo, prima d'ora. La miniatura del Matto, un viandante morso da un cane, era scomparsa, lasciando il posto alla...Morte. Elizabeth non poteva credere ai propri occhi. Qualche attimo più tardi, la carta divenne completamente bianca, vuota, poi tutto tornò alla normalità.
"Una...Wild Card...Non può essere un caso..." la voce di Igor, come sempre impostata, tradiva una certa apprensione, ed Elizabeth non mancò di notare questo particolare.
"Tutto bene, Signore? Cosa è successo? Era forse...un'allucinazione?"
"No." Nessuna esitazione, in quella risposta. "Semplicemente, la persona che incarnerà questo Folle sarà un po'...diversa dalle altre. Ma andiamo con ordine. Voglio prima osservare gli altri attori di questo spettacolo." Procedendo in senso orario, scoprì le altre carte, una ad una.


"Gli Amanti. Esternamente, mostra un carattere solare, ma...questa maschera cela un'immensa sofferenza, dovuta alla perdita una persona importante.
Il Bagatto. Cerca di farsi notare con un comportamento a dir poco...infantile, ma lo fa per non restare da solo.
L'Imperatrice. Grandi responsabilità, da sempre, unite ad aspettative a dir poco pesanti come macigni. Una volontà di ferro.
Le Stelle. Un fisico benedetto dagli dei, una costanza encomiabile. Un cuore che fatica ad aprirsi con gli altri.
La Luna. Una colpa imperdonabile, il tentativo di reprimere le proprie potenzialità, per non ripetere gli errori del passato. La sua strada, un tempo, si intersecava con quella delle Stelle.
La Papessa. È timida, e ancora non conosce le sue reali facoltà, e per questo motivo si sente un peso inutile per chi la circonda.
La Forza. Oh...curioso...un legame di fedeltà indissolubile. Un guardiano.
La Giustizia. Una giovane vita in cerca di verità. O...in cerca di vendetta?
Le loro strade stanno per incrociarsi con quella del Folle."


Mentre commentava con queste brevi sentenze le carte rivelate, Igor aveva uno sguardo quasi inamovibile, concentrato sui piccoli segni che si stavano dipanando di fronte ai suoi occhi.
La sua era l'espressione di chi stava cercando la verità: tempestava di domande quei rettangoli apparentemente muti, formulando poi nella mente risposte che continuavano a formarsi, sciogliersi, unirsi, contraddirsi, come un rito arcano.
L'ultima carta fu fonte di sorpresa per il vecchio.
"L'Arcano Maggiore "Aeon"? Non dovrebbe essere in questo mazzo dei Tarocchi! Elizabeth, ne sai qualcosa?"
"Nossignore. Non avrei mai osato toccare i vostri strumenti." Non vi era esitazione nella voce della donna.
Sapeva quanto fosse importante rispettare le carte altrui...sono oggetti molto personali, sebbene sia uso comune non procurarsi/crearsi di persona i Tarocchi. Lei li aveva ricevuti in regalo proprio da Igor, e si era sempre domandata chi avesse donato quella fonte di conoscenza all'uomo...
Il proprietario della Velvet Room riprese il discorso, voltandosi verso le carte: "Perdonami, è stata una domanda piuttosto scortese...Aeon...sostituisce il Giudizio nei Tarocchi di Crowley, ecco il perché della mia reazione. Di certo, la sua presenza in una sede fuori dall'ordinario non è una casualità da sottovalutare...
Aeon. Un'anima insolita, creata artificialmente. Incapace di provare sentimenti umani, ha come priorità assoluta una missione, una "programmazione" stabilita da altri...". La domanda di Elizabeth fu posta con incredibile spontaneità, dopo quelle parole: "Signore...questo essere artificiale di cui sta parlando...è simile a me? Sarà per sempre identico a se stesso? Non avrà mai la possibilità di...cambiare?"
"Sai, Elizabeth, questa...è la prima volta che mi interrompi, mentre parlo..."
"Oh, mi perdoni, signore, non intendevo mancarle di rispetto..."
"Non preoccuparti, anzi...questa curiosità per te stessa...in quanto tuo artefice, non posso che esser lieto del tuo sviluppo...significa che sei forse pronta per un certo incarico?"
"Pronta...per cosa?"
"Con calma, forse è meglio procedere un passo alla volta...mi chiedevi informazioni sull'individuo rappresentato da Aeon, giusto? Ebbene, credo che il nostro Folle giocherà un ruolo fondamentale nella sua esistenza, stravolgendola per sempre, come farà con quella degli altri Arcani Maggiori che sono stati svelati...questo prescelto...o prescelta...sembra avere un potere incredibile..."
"Questo è dovuto alla "Wild Card"? Si riferisce alla trasformazione della carta di qualche attimo fa? È...un potere simile al mio, giusto? Chi lo possiede, può modellare la propria anima, evocando diverse Person-".
La donna si interruppe bruscamente, quando vide davanti a sè la mano di Igor, in un gesto che la invitava all'ascolto.
"Non è solo questo, Elizabeth...proverò a porre la questione diversamente...è frustrante per me ammetterlo, ma...il Destino di di questa persona è quasi imperscrutabile, come testimoniato dalla carta bianca.
Potresti paragonarla...ad uno zero: un incredibile potenziale che attende di disvelarsi e che, non avendo ancora scelto il proprio cammino, ha davanti a sè infinite vie..." Fece una breve pausa, prima di continuare. Sentiva il peso delle parole che stava per pronunciare.
"Individui del genere possono...unire le persone, cambiarle e...decidere le sorti del mondo."
Elizabeth sorrise. Quel discorso non le era nuovo: "Tutto questo tramite la forza dei legami, giusto?"
"Esatto, cara...si vede che le mie lezioni teoriche non sono state vane...è l'incontro, o lo scontro, con l'Altro, che permette ad una persona di comprendere la propria natura, di formulare idee, di compiere scelte ben precise: sono i legami, in particolare quelli che si decide di approfondire, a rendere ogni vita unica ed irripetibile."< BR>

~ ~ ~
Qualche tempo dopo, Elizabeth ripensò a quella particolare conversazione con Igor, e al fondamentale ruolo che le era stato affidato in quell'occasione: lei sarebbe stata la guida della persona scelta dal Destino, e l'avrebbe aiutata nella gestione delle Personae create, tramite il Compendium. Ma questo...significava forse che il suo destino era rimanere per sempre in quella prigione di velluto? Di non vedere mai il mondo esterno?
Tuttavia, non poteva fare a meno di chiedersi come sarebbe stato rapportatsi con il suo protetto (o protetta): era forse possibile, per una creatura artificiale come lei, stabilire dei legami?
Mentre questi pensieri ondeggiavano nella sua mente, lo sguardò si posò sui Tarocchi, lasciati in bella mostra sul tavolino.
"Solo...una domanda"
La sua voce tremava.
Poiché lei ed Igor non erano altro che osservatori del mondo umano, obbligati ad intervenire solo parzialmente per guidare i mortali, non era per loro necessario conoscere il proprio destino: il loro unico compito era vegliare sui prescelti, restando nella Velvet Room.
Decise, soltanto per quella volta, di contravvenire alle regole.
"Una sola carta sarà sufficiente".
Respirò profondamente, prima di scoprire quel minuscolo frammento di possibilità donatole dal Destino.
"Il Folle. Un viaggio che inizia. Che inizierà. Oppure, inconsciamente iniziato da tempo."



***
Note dell'autore:
Una precisazione: per Akihiko ho utilizzato come Arcano Maggiore di riferimento le Stelle, come avviene in Persona 3 Portable, laddove nell'originale Persona 3 vi era l'Imperatore: ho fatto questa scelta perché la one-shot può fungere da prologo sia per Minato che per Minako, perciò ho rispettato l'impostazione di P3P. (Inoltre, mi intrigava molto la contrapposizione Stelle/Akihiko e Luna/Shinjiro, che è un Social Link solo nel Portable, quindi...)
Il tema dei Tarocchi, nella serie Persona, mi ha sempre affascinato: questa one-shot è nata dall'idea di descrivere brevemente i personaggi principali del gioco, e del protagonista, tramite i rispettivi Arcani Maggiori, senza menzionarli direttamente...ecco perché ho scelto Igor come "voce narrante" della Lettura dei Tarocchi, visto il carattere criptico della sua figura, e delle parole che utilizza rivolgendosi al giocatore...
Tuttavia, mentre scrivevo, mi sono trovato di fronte alla necessità di descrivere la Velvet Room, ragion per cui il personaggio di Elizabeth, man mano, occupando sezioni sempre più estese, si è fatto strada fino a diventare importante ai fini della one-shot (è una figura particolare, ed è stato molto bello cercare di descrivere la nascita della sua curiosità nei confronti del mondo)...ed è per questo che la lunghezza prevista inizialmente è stata stravolta.
Sperando che questa piccola storia sia stata di vostro interesse/piacevole da leggere, vi saluto, alla prossima!
(P.S. Ringrazio monobear per l'aiuto con il controllo finale)
   
 
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