Anime & Manga > Junjou Romantica
Ricorda la storia  |      
Autore: Nia    03/07/2013    3 recensioni
Dopo la partenza di Nowaki, Hiroki si ritrova da solo alle prese con i suoi nemici più temibili: i suoi sentimenti.
"Aveva conosciuto qualcun altro? Qualcuno in grado di fargli dimenticare cosa avesse lasciato in Giappone?
Nowaki poteva essere felice anche senza di lui?"
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hiroki Kamijō, Nowaki Kusama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Anche arrivare a casa stanco, distrutto, affaticato sotto ogni punto di vista – fisico e mentale – sembrava non essere più abbastanza.
Faceva gli straordinari, correggeva compiti in tempi record, stilava programmi delle lezioni, leggeva qualsiasi novità sui testi universitari di Letteratura.
La sua mente era in continuo lavoro, non si fermava mai. Mai, davvero.
Non poteva permettersi il lusso di fermarsi a pensare.
Per quanto fosse in grado di controllare ogni aspetto della sua vita – o almeno così si illudeva di poter fare – c’era qualcosa che lo colpiva dritto al petto. Un pensiero, un nome e un volto, in grado di paralizzarlo e intrappolarlo in una bolla senza aria.

I momenti peggiori arrivavano sempre alla sera. O meglio: notte. Aveva smesso di andare a letto ad orari decenti ormai da un pezzo.
Lentamente, ogni giorno, quella stanchezza davvero non sembrava più abbastanza.
Addormentarsi diventava sempre più difficile. Mettersi nel letto, avvolgersi nelle coperte, chiudere gli occhi e sperare di addormentarsi il prima possibile… una routine di movimenti che non riuscivano più a fargli raggiungere il suo scopo: dormire e non pensare. Dormire e non sognare.
Perché, purtroppo, era proprio in quei momenti che quel nome, quel viso, prepotentemente reclamava spazio nei suoi pensieri.
Ecco, era proprio questa una di quelle cose che non riusciva a controllare.
Quando mai, del resto, era stato in grado di controllare quel ciclone che aveva sconvolto ogni aspetto della sua esistenza?
Lo odiava in quei momenti.
Davvero lo odiava. Continuava a ripeterselo mentre serrava gli occhi.
Si rigirava nel letto più e più volte. Iniziava a fare calcoli mentali sul fuso orario che li differenziava. Sui chilometri che li separavano.
Cosa diavolo stava facendo adesso?

Ed era in quell’istante che iniziava il circolo vizioso delle sue domande.
Anche lui faticava ad addormentarsi la sera?
Esisteva ancora un po’ di spazio per lui, nei suoi pensieri?
Quello stupido riusciva, almeno vagamente, ad immaginare il disastro emotivo che aveva lasciato dietro di sé?

E alle domande susseguivano inesorabili le paure senza controllo. Quelle che lo catapultavano in un tunnel senza via d’uscita.
Aveva conosciuto qualcun altro? Qualcuno in grado di fargli dimenticare cosa avesse lasciato in Giappone?
Nowaki poteva essere felice anche senza di lui?

Ficcava la testa sotto il cuscino, tratteneva il respiro, odiandosi per lasciarsi sconvolgere così tanto.

Odiandolo, per averlo sconvolto così tanto.

Era in quei momenti che sentiva la mancanza dell’amore incondizionato che Nowaki riusciva a dargli.
Serrava gli occhi, sentendo il freddo invaderlo fino alle ossa. E non bastava avvolgersi nelle coperte, non bastava alzarsi e prepararsi un thé caldo sforzandosi di scacciare quel genere di pensieri.
Non bastava più.

Serrava gli occhi e cercava di ricordare quella sensazione. Di sentirla ancora sulla sua pelle.


“Nowaki… ho freddo.”


Lo borbottava appena, senza bisogno di aggiungere altro. Lui arrivava subito. Lui arrivava sempre.
Lo stringeva a sé, le sue braccia gli circondavano le spalle e Hiroki veniva circondato da quel calore che solo lui e nessun altro al mondo avrebbe mai potuto dargli.
Fermo così, fermi così.
Stretto a lui, lentamente, si addormentava.
Nowaki non gli avrebbe mai permesso di provare quella sensazione. Di sentire quel freddo. Di sentirsi solo.

No. Non l’avrebbe mai permesso.


Il momento peggiore in assoluto era quando arrivava il nodo alla gola. Quello arrivava sempre quando non riusciva a prendere sonno per così tanto tempo da far divenire il flusso di pensieri totalmente incontrollato.

E non c’era davvero niente di peggio per Hiroki che lasciarsi comandare dalle sue paure.
Quel nodo alla gola, quello, era la conclusione di quel turbine senza fine.

In quei momenti si concedeva qualcosa che non avrebbe mai mostrato a nessuno.
Uno sfogo di cui si vergognava terribilmente.



E ancora sentiva quel freddo.

Ancora sentiva Nowaki.
Ancora, per un’altra maledetta notte, sentiva Nowaki.
Sentiva il freddo e il vuoto che la sua assenza aveva lasciato.









___

 

Parole superflue:
Scritta di getto in una notte in cui avrei dovuto fare decisamente altro, ma la mancanza che sento per una certa persona mi ha imposto di buttare su carta (virtuale) delle sciocche parole.
A breve quella mancanza verrà colmata, e anche se quella persona riesce comunque ad essermi sempre -  davvero sempre - vicina, a volte manca in maniera indescrivibile.
Dedicata al mio “Nowaki” personale.
N.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Junjou Romantica / Vai alla pagina dell'autore: Nia