Molte
forme ha avuto l’inferno. Dante lo ha descritto come una
cavità nella terra suddivisa in gironi. Per il Dio della
Guerra Kratos, invece, rappresentava un labirinto ogni volta di forma
diversa. Nell’immaginario collettivo, tuttavia, viene
rappresentato sempre come un luogo tetro, ricoperto di fuoco e di
diavoli intenti a martoriare le povere anime dannate. Ebbene, nessuna
di queste interpretazioni è esatta. L’inferno
esiste, nella vita di tutti i giorni e con diverse forme: il malato
terminale costretto a letto in una stanza d’ospedale, il
disoccupato con una famiglia alle spalle, il pazzo che ha smarrito la
ragione, il disabile su di una sedia a rotelle, il soldato in guerra,
il bambino in mezzo alla povertà…. tutti loro
vivono un proprio ‘inferno’. E poi ci sono io. Io
che, quando vedo lei, vengo risucchiato in quel mio inferno.
Quell’inferno dove i diavoli, quando mi vedono…
piangono.