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Autore: TypeStateOfMind    03/07/2013    1 recensioni
We'll never fall apart,cause we fit together like, two pieces of a broken heart.
I know where we could go and never feel let down again.
We can build sancastles, i'll be the queen, you'll be the king.....
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La fede è speranza.La speranza è quella parte di me che non morirà. Morte e qualcosa di inferiore rispetto alla speranza. Ricordati, la musica salva sempre.
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Il mioo cuore non è un giocattolo, non giocarci, può farmi male.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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<< There's a boy, lost his way,looking for someone to play
There's a girl in the window tears rolling down her face
WE're only lost children, trying to find a friend
Trying to find pur way back home>>


Hold.on

Fui svegliata da delle urla, quelle di Michael e mamma. Dopo di chè una porta sbattè. Sentii mia madre venire su per le scale. L’appartamento di Michael era piccolo , ma piuttosto confortante. Sentii i passi di mia madre andare fino al balcone. Mi alzai in pigiama e la raggiunsi. Era in lacrime con una sigaretta accesa.
-Hey. Dissi  avvicinandomi a lei, ma lei guardava verso la strada, io rimasi lì a vederla, poi finita la sigaretta se ne andò via, non voleva che la vedessi debole.
-Questa cosa deve finire. Disse a bassa voce dirigendosi con passo deciso verso le scale. La solita litigata, magari questa volta un po’ troppo brusca che aveva fatto traboccare il vaso. Michael era un egoista,egocentrico cretino, per di più donnaiolo.
Verso l’ora di pranzo Michael tornò ma non degnò mamma nemmeno di uno sguardo, questo non sembrò interessarla, era concetrata a tagliare il pane, e lo faceva con moltaaa rabbia, direi.
In pomeriggio mamma entrò nella mia camera, mentre io suonavo la mia chitarra, era il mio unico tesoro, era tutto per me, mi aiutava nei momenti di grande difficoltà ,salvandomi.
-Demi. Disse dolce.
-Si , mamma.
Prese un bel respiro come per prendere coraggio.

-Ho deciso che andremo a vivere altrove, perché qui non è più il nostro posto. Disse, mi brillarono gli occhi,anche se mi dispiaceva per il modo in cui mia madre mi raccontava le cose, sembrava lei ci tenesse a quel bastardo.
-Dove andiamo?. Chiesi
-Londra, da dei buoni amici, la famiglia Horan. Vaghi ricordi mi fluttuarono nella mente, un ragazzo dagli occhi color oceano, un sorriso, e un’anima così allegra.


-Ti mando prima a te, poi io ti raggiungo, devo prima sistemare le cose qui. Disse con voce ferma.
-No, io non ti lascio da sola, non si lascia un soldato in battaglia. Protestai io,lei levò gli occhi e vidi tutta la sofferenza in volto.
-Devi. Disse, i suoi bei occhi verdi dalle sfumature marroni erano spenti, il loro colore non era più vivido come prima,anzi erano quasi neri. Eravamo alla fine di Giugno, avevo lavorato sodo e potevo permettermi di non fare nulla.
 

A una settimana da quell’annuncio mi trovavo fuori dal nostro vecchio appartamento, con le valigie in mano, e dato che ero certa di non tornare mi portai tutta la mia vita con me. Alla porta mi avvicinai a Michael, il quale guardava altrove, gli presi il collo della camicia e lo guardai fisso negli occhi.
-Falle del male, era la pagherai cara bastardo. Lui mi restinse, facendo un segno di sdegno verso me.
In macchina mamma non parlò affatto, pensava. Questo mi distruggeva , perché sapevo perfettamente a cosa pensava.
Arrivammo, il volo mi aspettava, dato che avevo 18 anni compiuti , potevo gironzolare dappertutto. Mia madre rimase in macchina,non pretendevo nulla da lei. La salutai e feci per andarmene.
-Demetria. Odio essere chiamata così, ma era mamma.
-Si mamma. Dissi


-Reggiti forte, lo so che lo puoi fare, non mollare. Rimasi sorpresa.


Il volo prosegui bene, non prendevo spesso l’aereo ma non né avevo affatto paura.
Appena arrivata, andai a prendere la valigia e uscii, mi resi conto che ero sola, nessun viso amico mi avrebbe accolto con un sorriso e della limonata,quando improvvisamente notai una famiglia, e quel ragazzo, Niall.
Una donna mi corse incontro abbracciandomi.
-Demi, Dio quanto sei…..sei ammirevolmente forte!. Esclamo abbracciandomi, mi ricordai di lei, lei era quella donna che per il mio compleanno era la prima a farmi gli auguri.
-Maura!. Esclamai. Poi mi vidi Niall.
-Hey Demi, come sei cresciuta, come sta tuo padre?. Mi chiese. Rimasi tra uno stato di rabbia e senso di essere presa in giro, poi però mi ricordai che lui , non sapeva nulla dell’incidente, mamma mi disse solo 2 mesi dopo che mio padre era morto, quel giorno ricordo di essere stata a casa loro.
-Niall!. Lo rimproverò la mamma.
-Che c’è…..Suo padre gli sussurrò una cosa all’orecchio. Io presi la mia valigia e me ne andai di fuori per prendere una boccata d’aria.
-Scusa, e che…non lo sapevo. Mi disse dispiaciuto.


-Beh…sorpresa. Dissi io.Guardando per terra.
-Andiamo ragazzi. Disse Maura. Andammo nella loro macchina,era al quanto spaziosa e confortante. Io mi trovavo dietro con Niall. Arrivati a casa, Maura disse a Niall di portarmi alla mia camera, lui mi accompagno per le scale mentre io portavo la valigia, la prese.
-Non abbiamo fatto un buon inizio eh?. Mi disse.

-Tutto dimenticato. Dissi io sorridendogli. Volevo solo girare pagina e avere dimenticare il passato, oh almeno tutti i brutti ricordi.

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Tratto da una storia vera, la mia.
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Ciao belli, mi sono impegnata affinchè qualcuno sapesse la mia storia.
Se foste così gentili da dirmi cosa ne pensate, giusto per apprezzare il lavoro.
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A ogni persona che si trova in un momento difficile: HOLD ON
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