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Autore: Scarlet Heaven    03/07/2013    1 recensioni
Sono passati due anni, due anni in cui entrambi non si sono rivolti parola, non si sono cercati, non si sono voluti, o almeno questo è quello che vogliono far credere.
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A Darren Criss non piace mentire, lo considera un gesto poco intelligente e senza stile, ma quando incontra di nuovo gli occhi azzurri di Chris Colfer dopo ben due anni si rende conto che la sua vita, in tutto e per tutto, è la più grande menzogna che lui abbia mai sentito.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Would you be a liar for me?
- Scarlet Heaven.




Se c’era qualcosa al mondo che Darren Criss proprio odiava era dover mentire. Odiava le menzogne più di ogni altra cosa. Perché mentire ad una persona se poi, si sa, la verità viene sempre a galla? Non ha senso, giusto? Ma allora perché c’era gente che proprio si ostinava a mentire a destra e a manca? Non si può essere onesti una buona volta?
Le bugie che lui poi odiava immensamente erano quelle che si usavano per celare un tradimento. Dio che nervi che gli facevano venire. Se non sei più felice con una persona basta dirlo, ma che cazzo! Un po’ di onesta gente! Fa meno male sentirsi dire “non provo niente per te” che trovare la persona che si ama a letto con un altro. Darren Criss, infatti, non aveva mai mentito in tutta la sua vita. Lo considerava uno stile di vita poco adatto a lui e, soprattutto, non l’aveva mai fatto perché proprio non ci riusciva a tenersi tutto dentro. Certo, le innocenti bugie che si dicono da piccoli le aveva dette anche lui, ma alla fine si infilava sempre nel letto dei genitori per chiedere perdono mentre piangeva e diceva la verità. Cosa poteva farci se era un tipo onesto?
Eppure quell’onesta sarebbe stata distrutta da lì a poco; ma questo lui non lo sapeva.
Stava tranquillamente camminando per le strade di New York, si era appena trasferito lì con la sua ragazza, Mia, e stava leggendo un giornale appena comprato sul quale c’era un enorme scandalo. Madonna aveva tradito il suo attuale compagno con un altro. Ora capite il senso del discorso che vorticava nella testa di Darren? Alcune fans lo avevano riconosciuto mentre pagava il giornale e subito li si erano lanciate addosso a mo’ di missili. Certe ragazze avevano dei radar peggior della NASA, cristo. Mentre stava cercando di non sbattere contro qualche palo e continuare a leggere il giornale, Darren sentì qualcuno sfiorare la sua giacca. Quando alzò lo sguardo per vedere chi fosse rimase paralizzato sul posto. Un paio di occhiali da soli neri si abbassarono rivelando dei stupendi occhi azzurri. «Darren?» La voce interrogativa del ragazzo lo fece risvegliare all’improvviso riportandolo sul pianeta Terra. Il riccio stava per ribattere, davvero, voleva, ma un altro ragazzo si avvicinò a colui che non era niente di meno che Chris Colfer e lo portò via con un semplice «Chris, dobbiamo andare.» Darren non si mosse dalla sua posizione, in un momento migliaia di ricordi affiorarono nella sua mente, belli, brutti, piacevoli, tristi. Di tutto e di più. Perché … vedete … la relazione tra i due era parecchio complicata, talmente che ormai pensava non esistesse più. Da quando si erano incontrati sul set di Glee, i due erano stati sempre complici, fin troppo forse. Presto entrambi si resero conto di provare dei sentimenti l’uno per l’altro, ma non era semplice, affatto. Iniziando dal fatto che i media sapevano dell’omosessualità di Chris, ma non sapevano nulla sulla sessualità di Darren e lo preferivano sicuramente da etero. In più, non era facile nemmeno per lo stesso Darren. Insomma, fino a qualche mese prima di Glee gli erano sempre piaciute le ragazze e, in quel momento, all’improvviso, ritrovarsi a provare dei sentimenti per un altro uomo, beh, lo aveva sconvolto non poco e soprattutto non era pronto ad ammetterlo apertamente. Una sera però, successe. Darren aveva litigato per l’ennesima volta con la sua “fidanzata” e, senza sapere dove altro andare, si diresse a casa di Chris, alle due e mezzo di notte. Il ragazzo gli aveva aperto la porta leggermente assonnato e lui non ci aveva pensato molto prima di fiondarsi sulle sue labbra e spingerlo in casa richiudendo la porta dietro di loro. La mattina dopo, il risveglio, fu uno dei più dolci della loro vita, sentire il ‘buongiorno’ di Chris seguito da un bacio era tutto ciò che il riccio potesse desiderare … fin quando, non arrivarono i pettegolezzi, i paparazzi, i gossip. Foto in cui veniva avvistato uscire dalla casa di Chris la mattina presto, domande insolenti durante le interviste, il ragazzo che tanto amava che non riusciva più a tenere tutto ciò segreto, non riusciva più a sopportarne il peso, Mia che era completamente ignara di tutto. Ecco, quello fu uno dei periodi più brutti della sua vita, perché mentiva ogni giorno, ogni ora, ogni secondo. Mentiva su chi era, su chi amava, su come si comportava. Mentiva su tutto. E, come avete letto prima, a Darren Criss non piace mentire. Immaginate come si sentiva, cosa provava a dover sempre cambiare l’argomento ‘crisscolfer’ con un semplice «Siamo soltanto migliori amici.»
Eppure lui sapeva che non erano migliori amici, ma erano molto di più.
Certo, essere svegliato la mattina dal dolce profumo di Chris che dormiva sdraiato sul suo petto, con le gambe intrecciate alle sue, era un’emozione che non si poteva paragonare a nient’altro, ma tutto quel mentire, mentire e ancora mentire lo logorava dentro, lo faceva stare male, davvero male. Così un giorno, dopo aver fatto l’amore per l’ennesima volta con la persona che amava, si era alzato dal letto e si era vestito attento a non svegliare Chris che dormiva beatamente, perché Darren avrebbe dato tutto l’oro del mondo per poterlo vedere mentre dormiva, ma non poteva. Si era diretto un cucina e gli aveva lasciato un biglietto prima di scappare via. Sapeva di essersi comportato male, da schifo, però non poteva continuare questa messa in scena, ma non poteva nemmeno dire la verità.
Il biglietto che aveva lasciato diceva:
Amore mio, scusa se non ti ho aspettato, ma stavi dormendo così dolcemente che non ce l’ho fatta a svegliarti. Il problema è che non riesco più ad andare avanti così, non riesco a portarmi più dietro tutta questo fardello. So che il modo in cui te lo sto dicendo è da codardi e forse è così, forse sono un codardo, ma non ce la faccio più. Mi dispiace, davvero, ci soffro davvero tanto, non puoi immaginare quanto. So che appena me ne andrò da questa casa me ne pentirò, ma ormai non posso più tornare indietro. Non devo impedirti di vivere la tua vita solo per qualche mia stupida paura, ma ricorda che io ti amo e ti amerò sempre.
Sempre tuo, Darren. xx
E mentre si allontanava da quell’appartamento le lacrime iniziarono a scendere copiose sul viso del ragazzo, ma come aveva scritto nel biglietto, non poteva più tornare indietro. Non poteva rovinare la vita della persona che amava, proprio non poteva. Per cosa poi? Per la sua stupida paura di essere giudicato. Anche se aveva interpretato la parte del saggio e intelligente Blaine Anderson, da lui, non aveva ereditato proprio niente, altrimenti ora non sarebbe fermo in mezzo ad un marciapiede di New York, con un’espressione stravolta sul viso mentre vede l’unica persona che abbia mai amato salire su una limousine ed allontanarsi da lui, ancora una volta. Non sa nemmeno il perché, ma uno strano impulso lo spinge a correre verso la sua macchina e premere il pulsante sull’acceleratore. Anche se sono ormai due anni che non si parlano, Darren è tutt’altro che disinformato sul conto di Chris, come invece vuole far credere. Sa dove abita, ha il suo numero di telefono e sa perfino quale banca è solito usare. Si precipita velocemente verso la casa del ragazzo e, non appena fu davanti alla porta del suo appartamento, preme ripetutamente il dito sul campanello fin quando la voce di un alquanto infastidito Chris non rimbomba da dietro la porta mentre mugugna «Arrivo! Arrivo! Datemi un momento per arrivare alla por-» deve interrompersi quando due occhi color nocciola lo fulminano. Il ragazzo dagli occhi azzurri sente groppo all’altezza della gola e un altro allo stomaco. Quasi gli manca il respiro. Si vergogna perfino di come si è presentato alla porta, in pantaloni di pigiama e accappatoio. Vorrebbe non aver mai aperto quella porta visto che un ragazzo riccio e affannato lo sta guardando con occhi supplichevoli e non capisce nemmeno il perché. «D-Darren. C-Cosa ci fai q-qui?» Perfetto, ci mancava che si mettesse a balbettare. «Ho bisogno di parlarti. Ho bisogno di vederti. Ho bisogno di te, Chris.» Parla a scatti, ha il fiatone a mille. Ma nonostante un lato di lui vorrebbe solo saltargli al collo, abbracciarlo e non lasciarlo più andare, un’altra parte prende il sopravvento. Quella triste, ferita, delusa perché lui se n’è andato, perché l’ha abbandonato lasciandogli uno stupido pezzo di carta, perché ha preso il suo cuore, l’ha accartocciato e l’ha buttato nel secchio della spazzatura. «Non abbiamo niente da dirci.» dice freddo e cerca di chiudere la porta, ma un braccio di Darren lo blocca. Dopo due anni sicuramente è diventato più forte e, stranamente, più alto di lui. Il riccio spinge la porta verso il dentro seguendola per poi richiudersela alle spalle una volta dentro l’appartamento. Chris indietreggia. «Darren, devi lasciarmi in pace. I-Io ormai ho una vita nuova e tu non ne fai parte.» Sente già le lacrime premergli agli occhi azzurri color cielo, ma cerca di reprimerle in ogni modo possibile. Darren, dal canto suo, si avvicina sempre di più e cerca di essere forte perché anche lui sa che potrebbe iniziare a piangere da un momento all’altro. «Chris, ascoltami, per nessuno è stato così difficile lasciarti andare quanto per me. Credimi.» L’altro abbassa lo sguardo e «BUGIARDO!» grida. «Se davvero era difficile, non l’avresti fatto!» sta urlando, gridando. Sono gridi pieni di triste e frustrazione che ha portato dentro di se per due fottutissimi anni. Perché nonostante il fatto che dopo aver trovato quel biglietto aveva sentito il suo cuore frantumarsi in mille pezzi, nonostante aveva passato notti e notti a piangere su quelle lenzuola che ancora profumavano di lui, di loro, del loro amore, nonostante tutto Chris ama ancora Darren. E Darren ama ancora Chris.
Eppure stanno continuando a mentire a se stessi, come se non sapessero che il loro sentimento esiste ancora.
Darren vorrebbe davvero prendersi a schiaffi da solo e non solo perché sta mentendo anche in questo momento, sta mentendo a Chris su i suoi sentimenti, sta mentendo a Mia che lo sta aspettando a casa senza la minima idea di cosa stia facendo ora il suo ragazzo, ma soprattutto perché, per quanto Darren odi mentire, lo sta facendo e da parecchio anche. Sta mentendo a se stesso da due anni. «Lo so, sono stato un codardo, un vigliacco e di questo mi sono pentito e sto continuando a pentirmi da due santissimi anni.» esclama. Chris alza lo sguardo e il riccio si sente sprofondare. Lì, lucide sulle sue guance, stanno scendendo delle lacrime. Darren si precipita verso il ragazzo e lo abbraccia. L’altro non si stacca dall’abbraccio perché, per quanto lo voglia negare, gli è mancato quel contatto fisico, gli è mancato davvero tanto. Sente la mano del riccio sollevargli il viso e i suoi occhi azzurri si incastrano perfettamente con quelli nocciola dell’altro. Darren sente già il respiro del ragazzo sulle sue labbra, ma, proprio nell’istante in cui le loro labbra si sfiorano, Chris si allontana. Si libera dalla presa del moro e si allontana da lui. Si siede sul divano e ricomincia a singhiozzare. L’altro lo segue e si siede accanto a lui, ma quando cerca di posargli una mano sulla spalla l’altro si distoglie e «No!» quasi urla. «Non toccarmi, non guardarmi, anzi, vattene!» Afflitto, Darren fa per alzarsi ed avvicinarsi alla porta quando sente un sussurro appena percettibile. «Non è giusto. Non è giusto!» sibila Chris mentre sbatte un pugno sulla pelle liscia del divano. Si ferma sulla soglia della porta a pochi centimetri dalla maniglia e si gira. «Cosa non è giusto?» Azzarda il riccio. A quel punto il castano non ce la fa più. Si alza e si dirige verso la porta, nonostante ora sia più basso (anche se di poco) di lui riesce ad essere comunque quello più aggressivo. «Non è giusto che tu ti presenti qui, all’improvviso, dopo due anni in cui ho raccolto i pezzi del mio cuore e ho provato a ricomporli senza risultati. Due anni in cui ho imparato a crearmi delle barriere con le quali convivere. Non è giusto che dopo tutto questo tempo tu arrivi qui, mi dici un fottuto ‘mi dispiace’ e spezzi tutte le mie barriere, tutto ciò che ho costruito intorno a me. Mi fai cadere di nuovo nella tua trappola, senza scrupoli, senza avere a cuore ciò che provo io. E non è giusto che nonostante abbia pianto notte dopo notte dopo aver trovato quel biglietto ora, vederti qui, di fronte a me mi fa tornare in mente che non ti ho dimenticato come voglio farmi credere e che ti amo, ancora.» Dopo tutto questo discorso davvero Chris pretendeva che Darren si riesca a trattenere? Si avvicina leggermente alle sue labbra visto che ormai è incastrato tra il corpo di Chris ed il muro e «Tu sai quanto odio mentire, vero?» Il castano è spiazzato, non sa cosa dire, sente qualcosa nello stomaco iniziare a muoversi come ogni volta che lo vedeva due anni prima e così, incredulo, annuisce. «Bene, allora smettiamola.» Si guardano un’ultima volta negli occhi e in un attimo le labbra di Darren sono premute su quelle di Chris in un bacio, decisamente poco casto, che contiene la frustrazione, la tristezza, il dolore e sì, anche un po’ d’astinenza. Le loro lingue si cercano e combattono l’una contro l’altra, le mani di Chris iniziano a percorrere tutto il corpo dell’altro mentre lui inizia a slegargli l’accappatoio. Il loro cuori battono all’uniscono e i loro respiri iniziano a diventare sempre più irregolari. Sentono entrambe le loro erezioni premere sui pantaloni e Chris finalmente abbatte tutte le sue difese, si avvicina all’orecchio del riccio e «Fammi tuo.» sussurra. Così il suo amante lo prende in braccio e lo trascina fino in camera dove gli dedica tutte le attenzioni di cui l’altro ha sentito la mancanza per due anni, ventiquattro mesi, settecentotrenta giorni.
Ormai a Darren Criss non importa più del mentire, non se si tratta di Chris Colfer perché, per lui, sarebbe capace anche di diventare il bugiardo più grande della storia.


 



angolo autrice:
salve a tutti! bene, questa crisscolfer mi ruotava in testa già da un po' e finalmente mi sono decisa a scriverla.
questa storia è completamente dedicata a @itsiclemyer visto che è la più grande crisscolfer shipper che io abbia mai conosciuto ed è una delle mie migliori amiche :)
so! spero vi piaccia la fic, se ci sono errori ditemelo e, soprattutto, recensite, vi prego. (si, olga, lo sappiamo, se ripetitiva, sei banale. BANALE cc)
basta, mi dileguo.
a presto.
xx

  
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