Come Acqua
Non esistevano gli addii nel loro mondo.
Qualcosa di simile, forse.
Ma nessun addio.
“ Tornerai?”.
Lui ricambiava il suo sguardo, senza fretta, tanto sarebbe arrivato in ritardo comunque.
Il vento giocava con i capelli amaranto della giovane mentre gli occhi castani acquistavano una consistenza simile all'acqua, tanto erano lucidi.
Vento e acqua.
Il ragazzo si ritrovò a pensare che, togliendo il vento, aveva fatto fatica a imparare l'arte dell'acqua.
Era indomabile e sfuggevole.
Anche se lei, non era esattamente così.
Pensò alle parole del suo maestro.
“ L'acqua non è esattamente forte come elemento, ma è per lo più difensivo. Usalo con prudenza, Kakashi”.
“ Farai tardi” la voce di Rin lo riscosse dai suoi contorti pensieri.
Un sorriso aveva lasciato il posto alle labbra strette, di poco prima.
“ Quando tornerò...”.
Era scontato che accadeva.
Era un tipo sicuro, Kakashi.
Non esistevano i -se o i -ma per lui.
La Kunoichi attese paziente.
“ ...migliorerò l'elemento dell'acqua”.
“ Sono sicura ci riuscirai, come tutte le altre volte”.
“ Sì...” fece un passo in avanti, i loro volti erano molto vicini, “...l'acqua è un'ottima difesa sul campo di battaglia”.
Si detestava per non riuscire a esporre chiaramente quello che provava.
Come, al contrario, faceva lei.
“ Senpai!” un Anbu era apparso al fianco dei due.
“ Arrivo” sbottò secco.
Lei gli strinse brevemente il polso, “ vai”.
Kakashi le fermò la mano, “ fai attenzione, Rin”.
Come risposta, annuì verso di lui un paio di volte, “ torna presto, Kakashi”.
“ Kakashi, non hai mai pensato che l'acqua sia un po' come la nostra Rin?” lo stuzzicò Minato.
“ Cosa sta insinuando, maestro?”.
“ L'acqua ci protegge, ci da una carica fuori dal comune. E devastante la sua potenza, non è il caso di Rin, questo. Ma lei è limpida e infonde conforto alla squadra, soprattutto da quando Obito non è più con noi”.
“ Non ci ho mai fatto caso”.
“ Guarda più a fondo, Kakashi”.
“ Tenzo, cosa pensi di Rin?”.
“ Rin?” domandò questo, sorpreso.
Kakashi lo fissò.
“ Penso sia una persona senza ombre, è abbia un sorriso rassicurante” ammise sincero,
“ perchè?”.
“ Come l'acqua?” azzardò il capitano.
Il sottoposto rise, “ sì, esatto”.
Come promesso, Kakashi tornò, allenandosi duramente con l'elemento dell'acqua mentre Rin lo osservava di nascosto, dietro un albero.
Il ragazzo imprecò, buttandosi a sedere per terra.
“ Accidenti!” sibilò.
La compagna si avvicinò a lui, leggera.
“ Posso esserti d'aiuto, Kakashi?”.
“ Ciao, Rin...cosa ci fai qui?”.
“ Ti stavo guardando da là dietro” rispose timidamente, indicando con il dito il tronco dietro di sé.
Kakashi la scrutò assorto.
“ Il sigillo del leone...”.
“ Cosa?”.
“ Mi sono ricordato” si alzò, tranquillo.
Rin lo fissò senza capire.
“ Mi ero dimenticato un sigillo”.
“ Oh, capito”.
“ Mi sei stata d'aiuto, comunque” e stranamente, le sue labbra si stirarono in un sorriso che la giovane notò.
“ Molto bene, ne sono felice, ora è meglio che vada. Buona continuazione, allora, Kakashi”.
E sparì.
Forse ha ragione, maestro.
Rin è come l'acqua.
L'unica differenza è che tocca a me, proteggerla.
Sarò prudente nei suoi confronti.
Promesso.