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Autore: Nami_88    03/07/2013    9 recensioni
Sono trascorsi già due giorni.
Due lunghissimi giorni da quando ti sei ammalata.
È da allora che non chiudo occhio.
Mai nemmeno un secondo.
Non riesco.
La colpa è solo tua.
Non mi sono mai sentito così.
Per nessuno.
Eppure.
Eppure è da quando ho sentito la voce di Bibi urlarci che stavi male.
È da allora che il mio cuore ha smesso di battere.
Sembra si sia fermato.
Una sensazione orribile.
Sospiro.
Sono sul ponte.
Fisso l’oceano davanti a noi.
Spaventosamente immenso.
Afferro con forza la balaustra di legno.
Sfogo su lei la mia tensione.
Dobbiamo far presto.
Eppure questa maledetta nave non si decide a muoversi.
Poco vento.
Troppo poco.
Se dipendesse da me.
Se potessi trascinarla io stesso.
Lo farei.
Non posso più resistere.
Quest’orribile sensazione d’impotenza.
Eccomi di nuovo! Questa volta per festeggiare il compleanno della nostra navigatrice preferita!
La fic si riallaccia alla saga dell'isola di Drum!
Spero vi piaccia! :)
Commentate!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono trascorsi già due giorni.
Due lunghissimi giorni da quando ti sei ammalata.
È da allora che non chiudo occhio.
Mai nemmeno un secondo.
Non riesco.
La colpa è solo tua.
Non mi sono mai sentito così.
Per nessuno.
Eppure.
Eppure è da quando ho sentito la voce di Bibi urlarci che stavi male.
È da allora che il mio cuore ha smesso di battere.
Sembra si sia fermato.
Una sensazione orribile.
Sospiro.
Sono sul ponte.
Fisso l’oceano davanti a noi.
Spaventosamente immenso.
Afferro con forza la balaustra di legno.
Sfogo su lei la mia tensione.
Dobbiamo far presto.
Eppure questa maledetta nave non si decide a muoversi.
Poco vento.
Troppo poco.
Se dipendesse da me.
Se potessi trascinarla io stesso.
Lo farei.
Non posso più resistere.
Quest’orribile sensazione d’impotenza.
Tu peggiori di minuto in minuto.
La febbre non accenna a diminuire.
Ormai non hai più nemmeno la forza di parlare.
Nemmeno la forza di aprire gli occhi.
Ti sto perdendo.
E la cosa peggiore è che questa volta non posso proteggerti.
Non posso fare nulla per te.
Nulla per allievare i tuoi dolori.
Soffri.
E lo fai come sempre in silenzio.
Di notte, quando pensi che nessuno possa vederti.
Piangi.
Hai paura.
Eppure sei ancora tu a darci la forza di andare avanti.
Come sempre del resto.
Sollevo lo sguardo.
Nevica.
La temperatura è scesa.
Però è un buon segno.
Questo significa che stiamo per raggiungere un’isola.
Finalmente una buona notizia.
Devo muovermi.
Non riesco a star fermo.
Scendo le scale che portano nella tua cabina.
Piano.
Non voglio disturbarti.
C’è Rufy ora con te.
Non ti lascia sola nemmeno un secondo.
Sta soffrendo tantissimo anche lui.
Come tutti noi del resto.
È seduto di fronte a te.
Non so cosa diavolo si sia messo sul viso.
Mi terrorizza la sua faccia.
Ma il suo obiettivo è uno solo.
Sempre lo stesso da giorni.
Farti ridere.
Le sta provando davvero tutte.
Mi fa tenerezza.
È così disperato.
Vuole solo vederti sorridere.
Non lo fai da troppe ore.
“Zoro non mi guarda neanche... ”.
Fa deluso il nostro capitano.
Sai per lui c’è di mezzo anche la promessa a quel poliziotto del tuo villaggio.
Glielo giurò.
Avrebbe sacrificato la vita per la tua dolce risata.
La verità è che lo faremmo tutti per te.
Se solo questo bastasse per farti guarire Nami, ti giuro, morirei ora.
A un tratto è la voce di Usopp a ridarci una speranza.
“TERRA!”.
Annuncia entusiasta.
Mai prima d’ora ci è sembrata così bella la sua voce.
Rufy sta impazzendo.
Non riesce a fermare la gamba.
La muove freneticamente.
È felice.
Anch’io lo sono.
Finalmente potremo trovare un medico e salvarti Nami.
Sorrido chiudendo gli occhi.
Mi poggio all’armadio dietro di me e incrocio le braccia al petto.
“Resto io con lei, va pure”.
Faccio sereno al nostro capitano.
Lui tentenna poi accetta la mia offerta.
Lo vedo correre per le scale.
È sempre il solito bambinone.
Alzo lo sguardo su te.
Ora siamo soli piccola.
Sei nascosta da questo enorme piumone azzurro.
Tremi.
Senti freddo.
Sei completamente sudata.
I tuoi bellissimi capelli sono bagnati.
Si arricciano sul tuo collo.
Il viso è scavato.
Fai fatica a respirare.
Eccolo.
Ecco il motivo per cui non riesco a chiudere occhio.
Mai.
Temo che tu smetta di respirare.
Ho bisogno di vedere la coperta alzarsi.
Ogni istante.
Non posso dormire, lo capisci vero?
Non riesco, per quanto mi sforzi.
Non riesco proprio a trovare una ragione.
Perché, tra tanti, proprio tu?
Così piccola.
Delicata.
Fragile.
Poi una voce.
Flebile.
La tua.
“Zoro…”.
Mi stai chiamando.
Svelto mi allungo verso di te.
Gli occhi socchiusi.
Sono rossi.
Ti bruciano.
Lo so perché te li strofini di continuo.
Nonostante tutto hai lo sguardo sereno.
Sembri felice di vedermi.
Io entro nel panico.
Non so cosa fare.
Che cosa dire.
“Ehi…Nami…sei, sei sveglia…come ti senti?”.
Tentenno come un poppante.
Non riesco a finire una frase.
Sono agitato.
Impacciato.
Te ne rendi conto.
E ancora una volta mi sorprendi.
Finalmente rivedo un sorriso sul tuo piccolo viso.
La cosa più bella dei sette mari.
Senza ombra di dubbio.
Per un attimo restiamo così.
Per pochi secondi.
Arrossisco.
Come un idiota.
Tu ghigni.
Più o meno.
Non hai più la forza per farlo.
“Dovrei…”.
Inizio incerto.
“Dovrei chiamare Rufy…è stato qui fino a pochi minuti fa, ha tentato in tutti i modi di farti ridere, e ora…”.
Faccio cercando di togliermi dall’imbarazzo.
La mano a massaggiare la testa.
Cerco di fare un passo verso la porta.
Ma sei ancora tu a fermare la mia marcia.
Mi hai afferrato la mano con le tue piccole e fredde dita.
Mi volto di scatto.
Stai piangendo.
“Non andare ti prego…”.
Mi sento morire.
Le tue parole.
Ti giuro Nami.
Un misto di emozioni.
Rabbia.
Paura.
Disperazione.
Avvicino la sedia che prima era di Rufy.
Ti sono accanto.
Stringo forte la presa su te.
Non ti lascerò piccola.
“Scusa…”.
Riesco solo a dire.
Tu mi sorridi cercando di asciugare il viso.
È la cosa che più amo di te.
In qualsiasi situazione.
C’è sempre un sorriso sul tuo volto.
Allungo l’altra mano avvolgendo completamente la tua.
Intrecci le tue affusolate dita con le mie.
Hai chiuso gli occhi.
Ti sei sforzata anche troppo.
Riposati ora.
Devi resistere solo un altro po’ Nami.
Combatti ancora qualche altro istante.
Non mollare.
Tieni duro.
Fallo per te.
Per me.
La tua mano si fa più pesante.
Deglutisco a fatica.
Nami.
Mi stai morendo tra le dita.
Per la prima volta.
Per la prima volta in tanti anni.
Non desidero essere uno spadaccino.
Niente ha importanza.
Darei via il mio sogno.
Lo farei.
Per te lo farei.
 
Un’isola assurda.
Alla fine ci hanno permesso di approdare.
Avrei raso al suolo questo postaccio altrimenti.
Hanno deciso.
Ti porterà Sanji in spalla.
“Zoro tu sei ancora ferito, resterai a bordo con Karl!”.
È chiaro l’ordine del mio capitano.
Mi mordo la lingua.
Come posso restare sulla Merry sapendoti così.
Come pretendere che resti fermo.
Ancora più impotente.
Eppure so che ha ragione quel ragazzino con il cappello di paglia.
Non sono in grado ora.
Non sono in grado di proteggerti.
Mi avvicino agli altri.
Stanno cercando un modo per trasportarti senza crearti troppi disagi.
Quegli idioti.
Non sanno dove farti poggiare.
Tu di certo non hai la forza per reggerti alla schiena del biondino.
Dovrei essere io.
Solo io a tenerti stretta.
Eppure questa volta devo lasciarti nelle mani di quel damerino.
Per quanto odi ammetterlo, so bene che sei al sicuro.
Lo sguardo cade sulle bende che mi avvolgono le caviglie.
Questa volta lo faccio per te.
Estraggo la spada porgendola a Sanji.
“Usate questa…”.
Faccio scontroso.
Lui si volta di scatto.
Allunga la mano.
Capisce al volo la mia intenzione.
Mi fa un cenno con la testa.
“La tua spada preferita?”.
Mi chiede Usopp sbalordito dal mio gesto.
“Già…”.
Il mio tono sempre più scocciato.
“E la cedi così? Sarà usata come seggiolino lo sai?”.
Fa incuriosito.
“Beh mi sembra che sia il modo migliore per usarla oggi, non trovi?”.
Sono rabbioso.
Non gli conviene farmi spazientire.
Lo sguardo che riservo al mio amico nasone è simile a quello che ho durante i duelli.
È truce.
Nero.
Se la mia Wado può essere utile.
Se in qualche modo posso aiutarti.
Niente ha importanza.
Piccola.
Vorrei poter essere con te sempre.
Non posso lasciarti sola.
Ti proteggerò, comunque.
In qualche modo.
Bibi ti sta legando una sciarpa alla vita, bloccandoti al torace del biondino.
“Sarà meglio per te se non la fai cadere cuoco della malora…”.
È una minaccia la mia.
L’ha capito anche lui.
“Non scocciarmi idiota…”.
È innervosito dal mio atteggiamento.
“Fa attenzione e trovate subito un dottore…”.
Riprendo fiato.
Una piccola pausa.
“Tornate solo dopo aver curato Nami... altrimenti vi uccido io!”.
Questa non è più una minaccia.
Ma una certezza.
Una promessa.
Sono serio.
È un compito importante.
Sanji si limita ad annuire.
Sbraita tanto, ma alla fine ha capito bene ciò che intendo.
Mi allungo al tuo viso.
Sei così piccola.
Completamente coperta.
Solo il naso e gli occhi si riescono a vedere.
Non ho il coraggio di toccarti.
Sei così fragile.
Potrei farti male.
“Nami…”.
Sussurro sottovoce.
Tu apri piano gli occhi.
Non del tutto ovviamente.
Il respiro è debole.
La febbre altissima.
Non so che dirti.
Vorrei solo stringerti forte a me.
E pregarti di non lasciarmi.
Ma ancora una volta sei tu a sorprendermi.
“Grazie…per la spada…”.
Un soffio il tuo.
Quasi impercettibile.
Quasi impenetrabile.
Vuoi sdrammatizzare.
Vuoi vivere.
Anche ora.
Sei tu la più forte tra i due.
Mi sorridi.
“Ti proteggerà…”.
Faccio solo prima di vedervi allontanare di corsa.
Ti difenderà.
Ti riporterà da me.
È a questo che serve.
È solo a questo che serve.
 
Angolo dell’autrice
 
Allora!!
Si lo so, ho una long da terminare T_T ma sappiate che il capitolo è in pratica pronto, devo solo trovare il tempo per rileggerlo e pubblicarlo! :D
Mi direte… invece di scrivere sta menata mentre eri al mar, potevi concentrati sulla vecchia fic… avete ragione XD
Ma oggi come molti sapranno, è il compleanno della nostra Nami :D e per festeggiarla come si deve ho voluto scrivere questa cosuccia, anche se un po’ triste!!
Ovviamente mi riallaccio al manga in questa storia, è la saga (per i pochi che non lo sanno XD) dell’isola di Drum dove la nostra rossa si ammala gravemente! :D
Sono due momenti distinti che racconto, il primo quando Zoro resta in camera solo con Nami (e di questo abbiamo una piccola immagine original del caro Oda XD) mentre la seconda parte è il momento in cui i ragazzi si dividono lasciando solo Zoro e Karl sulla Merry.
Come avrete notato Nami è trasportata su una spada, e la mia testolina bacata di zonamismo mi ha fatto vedere del buono anche lì XD
In questa fic i nostri due beniamini non si sono ancora dichiarati, c’è ammmore nell’aria ma siamo agli inizi! :D
Quanto parlo!!
Spero vi sia piaciuta!!!
Commentate!!
Bacioni
Nami_88
 
 
 
 
  
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