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Autore: Miss Black_Lady Riddle    17/01/2008    0 recensioni
E se il giovane Malfoy non si trovasse bene nella sua casa e volesse passare dall'altra parte? E se Severus l'aiutasse, mettendolo in condizione da scontrarsi con un'altro stile di vita, totalmente diverso da quello in cui era abituato a vivere?! Come 'sopravvivere' nella stessa casa con una pazza Grifondoro e una studiosa Corvonero? Ed una volta di nuovo a Hogwarts?!

[Fic iniziata dopo l'uscita dell'OotP, quindi non tiene conto dei due libri successivi]
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco, Malfoy, Nuovo, personaggio, Serpeverde
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta
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(Draco)

Eccoci finalmente, Severus sarebbe venuto a prendermi quel giorno, purtroppo ero dovuto tornare a casa lo stesso. Speravo di andare direttamente con lui... Comunque finalmente me ne sarei andato via da lì.
Ne avevo parlato con Silente prima che finisse la scuola, non avevo più intenzione di seguire mio padre e i suoi ideali, anche se tutti credevano che sarei diventato come lui.
Io non volevo diventare come lui! Guardai l'orologio, le sei e trentacinque. Presto, troppo presto! Severus sarebbe venuto solo alle tre di quel pomeriggio ed io avevo paura che mio padre potesse scoprire qualcosa.
Non era facile ingannare Lucius Malfoy ed anche se aveva fiducia in Severus, non so quanta ne avesse in me....
Rimasi nella mia stanza il più a lungo possibile, non volevo rimanere con loro ora che sapevo quel che stavo per fare, restavano sempre i miei genitori... Mi dispiaceva soprattutto per mia madre, lei non è come lui.

"Draco, scendi a colazione, infondo questo è l'ultimo giorno che rimarrai con noi prima che Severus ti porti a casa sua." disse mia madre dopo aver bussato alla porta.
"Arrivo madre." risposi. Scesi a colazione, mio padre era distante come sempre, come se il fatto che io passassi le vacanze fuori casa, dopo il tempo che sono stato a scuola, non fosse stato importante.

(Evi)
La mattinata per me iniziava tardi, come sempre.
Ma quella sarebbe stata fortunatamente una giornata diversa dalle altre in quella noiosa casa di campagna. Sospirai pensando ai tiri giocati alla Umbridge insieme ai gemelli… che spasso!
Sospirai pensando che loro e gli altri miei amici di Casa non sarebbero stati molto contenti se fossero venuti a sapere la novità… ma la sarebbero venuti sapere prima o poi.
Io, Eveline McLigth= , da quel giorno avrei ospitato a casa mia Draco Malfoy
. Il perché loro non avrebbero dovuto saperlo, ma sarebbe bastato il fatto per farli arrabbiare me lo sentivo. Ma in fondo di certo non l’avevo scelto io di ospitare quel Serpeverde che avevo visto si e no un paio di volte, non mi interessava sapere chi fosse nonostante zio Severus dicesse che erano buone compagnie… Zio Severus, che ironia, io Grifondoro convinta ero nipote del professore di pozioni… infatti, stranamente, non mi venivano mai tolti punti che non meritassi.
“Evi è mezzogiorno dovresti scendere, o hai intenzione di fare i funghi nel letto? Dovresti anche studiare…” sentii la voce di mia sorella Kathleen provenire da dietro la porta contro la quale scagliai un cuscino.
Va bene che Hogwarts mi piaceva e andavo bene a scuola, ma proprio quell’arpia corva di mia sorella mi dovevano mettere alle calcagna i miei per controllare che studiassi tutto?
M’infilai un vestito lilla che aveva il sopra largo e lasciava le spalle per metà coperte e scesi a fare quello strano pranzo-colazione che finì con una sorella che scappava a fare i compiti, un padre a lavoro, una madre che impartiva ordini agli elfi e io da sola a finir di mangiare: CHE FAMIGLIA PERFETTA… pensai sorridendo.
Certo però che non l’avrei cambiata con nessun’altra.

 (Draco)
"Allora te lo affido, Severus." disse mio padre. "Le cose per la scuola che sono rimaste qui te le spediremo noi."

"Va bene. Ciao madre, ciao padre." dissi allontanandomi con il professore.
Una volta saliti sulla carrozza mi rilassai.
"Tranquillo, è tutto a posto." mi disse. "Non preoccup= arti, non sei solo." annuii.
Anche se era strano, non ero mai andato contro mio padre, ma sapevo cosa comportava.
Durante il viaggio rimasi in silenzio, mi avevano detto avrei passato le vacanze a casa di alcuni parenti di Severus, non ho capito bene il perché, ma m'importava solo star lontano da casa.
Non era proprio dietro l'angolo il posto, passammo un paio d'ore in carrozza per ritrovarci davanti ad una villa in campagna, la carrozza ci fece scendere davanti al cancello.

"Una volta superato questo, non potrai tornare indietro.", i miei pensieri presero la voce del mio professore di Pozioni.
"Okay, andiamo." dissi dopo un momento di silenzio, non era con le incertezze che sarei riuscito a staccarmi da lui. Entrammo e percorremmo il breve tragitto fino alla porta che si aprì ancora prima che si suonasse il campanello.
"Severus, sei arrivato finalmente!" disse una donna mora, i capelli che le arrivavano poco sotto le spalle, gli occhi scuri e profondi, molto diversi da quelli di mia madre, avrà avuto sì e no 35 anni.
Si voltò verso di me, mi guardava inquisitoria e poi si sciolse in un sorriso.
"Tu sei Draco, immagino." disse "Eh, sì, non ci sono dubbi, sei un Malfoy... Non mi sarei mai aspettata di dover nascondere un Malfoy, ma conoscendo tuo padre..."

"Lena!" la richiamò Severus, mi aveva detto che saremmo andati da sua sorella.
Si sentirono dei rumori provenire da dentro e poco dopo apparve dalla porta una ragazza con i capelli lunghi e neri e gli occhi verdi.

 

(Lena)
Era mezzogiorno quando Evi scese a pranzo, lei e Kath<= /span> stavano discutendo come loro solito ed io ero occupata con le pulizie, infondo dovevo far trovare la casa in ordine, stavano pur sempre arrivando degli ospiti. Silente mi aveva chiesto di ospitare il figlio di Lucius perché Severus non poteva.
Ma sì, tanto avere due o tre adolescenti per casa cosa cambiava? Heric
non ne era proprio entusiasta, non ha mai sopportato i Malfoy, ma visto che era per una buona causa....
"Heric, mi raccomando, non cominciare con i tuoi soliti terzi gradi quando arrivano." dissi a mio marito spaparanzato sulla poltrona.
"E non metterti a battibeccare con Severus."
"Sì, tesoro." risponde; sorrido, non gli credo neanche un po'.
Non si sono mai sopportati molto, Heric era uno dei compari di Potter e Black ai tempi della scuola .
Erano le cinque passate quando vidi dal la finestra che i miei ospiti erano arrivati, uscii e corsi a salutare mio fratello, poi mi rivolsi al giovane Malfoy. Assomigliava tutto a suo padre nell'aspetto non c'era che dire, ma Severus mi bloccò.
In casa si sentivano due diverse voci e rumore di passi rincorrersi, mi stavo per voltare e dire alle due pesti di smetterla, ma Evi arrivò alla porta aperta e con un "Ciao zio." mi superò.
"Ragazzina, quante volte ti ho detto di non correre in casa?"

"Scusa mamma." disse sorriden= te mentre il gatto che aveva in braccio avrebbe preferito di sicuro una centri= fuga al trattamento che probabilmente aveva subito.
"Bene, accomodatevi." asserii rivolta a Seve= rus e al giovane Malfoy "Io vado a preparare d= el tè, Evi accompagnali in salotto." e così dicendo mi sepa= rai da loro per andare a preparare la bevanda.

(Evi)
Dopo pranzo mi ero ritirata in camera mia a scrivere una lettera a Fred e George con richiesta di rifornimento dal loro negozio di scherzi quando dec= isi di uscire a svolacchiare un poco. Percorsi tutta l’area sopra la vill= a un paio di volte prima di allontanarmi. Volevo essere sicura di non venire sorpresa da mio padre, di regola ero in punizione ma… io non le rispettavo mai le punizioni, forse solo quelle di Gazza… mi faceva se= nso quell’uomo. Le rispettavo solo per assicurarmi di non essere sfiorata= da lui nemmeno per un attimo!
Atterrai sul tetto e tornai di volata in camera mia; erano le quattro passa= te e dovevo spedire la lettera prima che arrivassero gli ospiti altrimenti corre= vo il rischio di veder volar via il gufo di famiglia, visto che il mio falco e= ra già in volo…
Mi ritrovai a pensare ai miei amici, mi sarebbero mancati quest ’anno. Stranamente avevo legato più con loro che con il fratel= lo, Hermione e Potter… nonostante mio padre fosse s= tato grande amico di suo padre, io ero… bah non lo sapevo perché non avevo legato con loro, inutile scervellarsi.
Chiusi e spedii la busta, poi mi affacciai alla camera di mia sorella, non = era alla scrivania e scambiai l’inchiostro con uno trasparente e mi nasco= si in corridoio.
“EVELINE!” urlò quando si accorse dello scambio, al che = io presi il gatto dal letto e con una calma angelica le passai davanti giusto = in tempo per vederle prendere un oggetto pesante e sensibile a rottura immedia= ta per lanciarmelo contro e volai giù per le scale, ma frenai giusto in tempo per vedere gli ospiti.
"Ciao zio.” dissi con l’aria più innocente che rius= cii a trovare.

“Ragazzina, quante volte ti ho de= tto di non correre in casa?" disse mia madre se pur sorridente "Scusa mamma." risposi sempre sorridendo mentre con la coda dell’occhio squadravo il Malfoy e con una mano accarezzavo = il gatto.

Ebbi l’ingrato compito di assiste= re al primo incontro tra mio padre e mio zio… il primo impatto non era m= ai dei migliori, ma a chi vuoi prender= e in giro? I secondi sono anche peggio! disse una vocina nella mia testa.
“Perché ridi Eveline?”<= /o:p>

”Niente, niente zio.” dissi scuotendo i capelli e aggiustando l’orlo allargato del collo del vest= ito.

(Draco)
Chi è questa pazza? , fu ciò che mi chiesi quando la mora uscì da casa con il gatto in braccio.
Evi, così si chiamava, ci guidò fino al salotto dove sedeva un uomo con i capelli chiari, entrando potei notare che il rapporto tra lui e = Severus non era certo dei migliori.
Evi intanto continuava a ridere sempre in modo strano.
"Perché ridi Eveline?"le domandò Severus.
”Niente, niente zio.”
Eveline... Ma sì quella pazza di Grifondoro, sempre in compagnia dei gemelli! fina= lmente ricordai chi era la mora, proprio tra dei Grifondoro dovevo finire? Se non ricordavo male si chiamava McLig= th... suo padre era un Auror, ecco perché non = vedeva di buon occhio Piton.

  
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