Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ciel__    03/07/2013    8 recensioni
- Sofia, Sofia..- Mi accarezzò con l’indice la guancia. -Lo sai che odio vederti così triste, ma io non posso proprio fare niente.-
Matto. Pazzo. Maniaco.
- Potresti liberarmi.- dissi decisa.
- E da cosa dovrei liberarti? - domandò ironicamente confuso.
- Da te.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

It’s a new dawn
It’s a new day.
It’s a new life.

Feeling good- Muse

Prologo:

 
Avevo sette anni quando Federico si trasferì nell’appartamento a fianco al mio. Mi ricordo di quando mia mamma mi disse di fare amicizia con quel bambino: “Sofia cerca di fare amicizia con Federico, ha più o meno la tua stessa età e poi è il figlio del capo di papà. Tu vuoi aiutare papà, non è vero?” Risposi con un cenno del capo. Papà aveva trovato un lavoro grazie all’ azienda che quell’uomo aveva aperto, aveva dato lavoro a molti abitanti della città e per questo tutti gli erano riconoscenti, ma il lavoro era poco e i cittadini erano tanti, quindi il lavoro che aveva trovato mio padre poteva facilmente essere perduto. La mamma mi spiegò che facendo amicizia con quel bambino di nome Federico, potevo aiutare papà, perché l’ultima cosa che doveva succedere era che in famiglia non ci fosse più qualcuno che portasse a casa i soldi.
Il pomeriggio di quello stesso giorno dovetti andare a casa del mio futuro amico. Non potevo che assecondare i miei genitori e se quello che dicevano era di fare amicizia con un bambino io l’avrei fatto. Ero molto debole e accondiscende da bambina, come una perfetta figlia mi comportavo sempre in maniera impeccabile, facendo quello che gli altri mi dicevano di fare anche se non sempre d’accordo.
Entrai nell’appartamento e subito fui colpita dalla grandezza della sala, niente a che fare con il buco in cui io mi trovavo a vivere.
- Sonia è in casa?- domandò mia madre che trovando la porta aperta non sapeva se entrare.
- Celeste! Dammi pure del tu! Sono contenta che abbiate accettato di venire a prendere un tè con me e Federico!- disse una signora giovane e bella, con i capelli biondo cenere e gli occhi azzurro cielo. Aveva un fisico slanciato e si muoveva con un’eleganza perfetta, la tipica moglie di un personaggio ricco e potente.
-Ci mancherebbe altro… Mia figlia era impaziente di fare la conoscenza di Federico, vero cara?!- disse con falso entusiasmo.
Sofia ricordati di apparire gentile e amabile mi ricordò la vocina dentro me, ma io questo ormai lo sapevo fare molto bene, dolce ed educata.. Quella malgrado tutto ero io.
- Salve signora Sonia. Sono molto felice che ci abbia permesso di passare questo pomeriggio con lei e non vedo l’ora di conoscere suo figlio.- sorrisi con naturalezza. Come da copione la signora incominciò con una serie di “Oh” e “Ma quanto è educata e carina questa bambina.” Poi ci fece accomodare e chiamò suo figlio. Un bambino  dall’aria scocciata fece il suo ingresso in sala. Parve guardare con indifferenza i presenti, ma quando arrivò a me i suoi occhi verdi parvero illuminarsi e sul suo volto si disegnò un sorrisetto divertito. Non mi piaceva quel bambino, volevo chiedere a mia madre se potevo andarmene,ma sapevo che non avrei potuto. Si avvicinò a me, mi prese per il braccio, mi trascinò fuori dalla sala e gridò a sua madre:
-Io vado a giocare!
In che senso sarebbe andato a giocare?! E io allora, cosa avrei dovuto fare? Pensai, a quel tempo, angosciata.
 
 
Eravamo lì, nella sua stanza, da almeno un quarto d’ora. Cominciavo a sentirmi stanca e confusa. Perché mi aveva trascinato con lui se da quando eravamo entrati si era precipitato a cercare qualcosa negli scatoloni sparsi della sua camera?
Mamma mi aveva detto che aveva otto anni, ma mi sembrava strano che fosse così piccolo, i suoi lineamenti erano dolci e i capelli castani si sparpagliavano disordinati sulla sua testa regalandogli un’ aria ancora più infantile.. Eppure, qualcosa lo faceva apparire hai miei occhi più intelligente e vispo di come appariva, ma d’altronde ero una bambina e non m’importava molto di Federico; a me bastava solo ritornare a casa il più presto possibile. D’un tratto esclamò:
-Eccolo qui!-
Tirò fuori una penna e un quaderno a quadretti. Se mi avesse detto cosa gli serviva lo avrei preso da casa mia e avremmo fatto più in fretta… Forse avevo sopravvalutato la sua intelligenza.
Scrisse qualcosa sul quaderno e poi si rivolse a me:
-Ora devi soltanto firmare.-
Ci misi un po’ a leggere, avevo appena imparato e la sua calligrafia tremolante di certo non aiutava.
 
“Io Sofia prometto di essere la sola amica di Federico. Non potrò avere altri amici o amiche, parlare con qualcun altro o fare qualsiasi altra cosa che Federico non mi permetta di fare. Federico può decidere tutto quello che riguarda me e cosa più importante io dovrò sempre volere bene a Federico.”
 
Ero spaventata. Era uno scherzo? Non sapevo cosa fare; la mamma aveva detto di fare amicizia ma quello che c’era scritto lì mi spaventava, quelle frasi non mi piacevano per niente e per quanto fossi accondiscende decisi di non firmare niente.
-Non posso, mi dispiace.- dissi educatamente.
Il bambino si arrabbiò, il suo sguardo gelido mi fulminò. Sembrava irritato.. Forse non era abituato a ricevere una risposta negativa.
-Invece sì che lo farai! Tuo padre lavora per il mio; posso sempre dirgli che mi hai fatto male oppure che mi stai antipatica o più semplicemente di licenziare il tuo caro papino. Vuoi veramente che io faccia questo?- ringhiò con disprezzo.
Non volevo che si ripetesse la stessa situazione di qualche mese fa quando papà aveva perso il lavoro e noi rischiavamo di perdere la casa. Non volevo vedere mamma piangere e sentire le urla di mia sorella maggiore che mi accusavano di essere la colpa di tutti i loro guai. Non volevo.
-T-tu lo faresti veramente?- chiesi con le lacrime agli occhi.
-Certo! E se in futuro non rispetterai questo patto tuo padre sarà licenziato.- Sorrise trionfante. Impugnai la penna e con la mano tremolante scrissi il mio nome. Sofia. Iniziò quel giorno il mio incubo personale.
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ciel__