Anime & Manga > Vocaloid
Ricorda la storia  |      
Autore: Nivees    03/07/2013    6 recensioni
{ Kaito/Len one-sided | Gakupo/Len one-sided | Lovelessxxx version~ }
Aveva confessato il suo amore a Kaito.
Ricordava che era una giornata nuvolosa e il sole non splendeva alto nel cielo, dunque la residenza aveva un'aria scura, quasi cupa.
[...]
Aveva confessato il suo amore a Gakupo.
Un acquazzone come non si era mai visto imperversava fuori dalla finestra, ma a Len poco importava.

Prompt: Essere respinto.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gakupo Kamui, Kaito Shion, Len Kagamine
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
- Questa storia fa parte della serie 'Senza amore//Loveless'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un eco lontano risuona come una ninna nanna

 

Aveva confessato il suo amore a Kaito.
Ricordava che era una giornata nuvolosa e il sole non splendeva alto nel cielo, dunque la residenza aveva un'aria scura, quasi cupa. Non sapeva cosa fosse passato nella sua mente in quell'istante, ma il solo vedere uno dei suoi cavalieri da solo, davanti alla finestra, con un'espressione che rispecchiava perfettamente quel tempo che annunciava pioggia imminente, lo aveva attratto come una calamita. Un po' come una falena ad una fonte di luce.
Len era sempre stato attratto da Kaito, fin dal primo istante che si era presentato innanzi a lui. E con quel viso triste e solo, il suo amore non riusciva a non essere persino maggiore.
Per questo non aveva resistito e si era avvicinato a lui. Quel corpo snello e slanciato che aveva sognato molte volte continuava a restare immobile nonostante Len sapesse bene che si fosse accorto della sua presenza, e il biondo quasi non vedeva l'ora di guardare dentro i suoi occhi blu e affogarci dentro, le sue labbra muoversi e i suoi capelli del colore del mare ricadere sulla fronte in piccole ciocche.
Gli fu così tanto vicino che non resistette a prenderlo per mano, stringere le piccole dita attorno al suo palmo e sentire quanta differenza ci fosse tra loro due, prima di alzarsi sulla punta dei piedi e accarezzare con le labbra quelle di Kaito.
Len di solito non usava molto le parole. Lui preferiva agire e esternare i suoi sentimenti con azioni sicure, perché con le parole si poteva fraintendere con estrema facilità, ma con i gesti era più difficile. Sentì quelle calde labbra a contatto con le sue e un brivido gli corse lungo la schiena, immaginando di poter toccare quei capelli, di poter sentire con più consistenza la sua pelle sotto i vestiti e altro, altro ancora perché di Kaito non ne avrebbe avuto mai abbastanza.
«Cosa fa, signorino?».
Quelle parole furono mormorate contro le sue labbra, prima che con gentilezza lo stesso Kaito cercò di allontanarlo da sé. Len lo guardò dritto negli occhi, non riuscendo a capire cosa albergasse nella sua mente, cosa celassero i suoi occhi tristi. Ma restò in silenzio, attendendo una qualsiasi spiegazione da quella calda voce.
«Non può farlo, signorino. Ora torni nella sua stanza, si sta facendo tardi».
Fu come se una cascata di acqua gelida gli fosse stata gettata adosso. Len sgranò gli occhi, con qualcosa di non ben definito stringere in una morsa il suo petto, ma continuò a restare zitto. Osservò i movimenti delicati di Kaito nell'allontanarlo e il suo sorriso a mo' di scusa nascere appena sul suo viso. Cos'altro poteva fare, adesso?
Continuando a non dire niente, gli diede le spalle e andò via da lì, mantenendosi la parte sinistra del petto e respirando a fatica. Kaito aveva respinto il suo amore, lo aveva rifiutato.
Faceva così male, non essere ricambiati?

Aveva confessato il suo amore a Gakupo.
Un acquazzone come non si era mai visto imperversava fuori dalla finestra, ma a Len poco importava. Era all'interno nella sua stanza, al sicuro: quei tuoni e fulmini non potevano raggiungerlo. La stanza, illuminata appena da qualche lampo ogni tanto, era completamente immersa nel buio, ma l'unica cosa che gli dispiacque fu di non riuscire a distinguere per bene i contorni della figura di Gakupo, accanto alla finestra che tentava di chiudere le tende.
Len era sempre stato infatuato di Gakupo, fin dal primo istante in cui lui si era inginocchiato ai suoi piedi e gli aveva giurato fedeltà incondizionata. E adesso che gli era davanti, poteva persino scorgere quella nota triste che stonava sul suo volto di solito placido e pacato e ciò rese Len persino più innamorato, se possibile.
Gli aveva fatto un semplice gesto per invitarlo a farsi più vicino al letto, dov'era lui steso in procinto di addormentarsi. Lo voleva così tanto accanto a sé, voleva così tanto toccare quei capelli lunghi e setosi e quella pelle del viso liscia come il petalo di una rosa che non riuscì a resistere alla tentazione di scostare le coperte di dosso e gattonare verso di lui.
Fu veramente questione di un battito di ciglia che sentì le sue labbra a contatto con le proprie e i capelli a solleticargli le spalle.
Era un gesto semplice e coinciso, che tentava di far capire a Gakupo cosa alenava di più al mondo. Avrebbe tanto desiderato poterlo trascinare su di sé, sentire la sua pelle priva di vesti strusciare contro la sua e molto, molto di più. Perché Len desiderava solo una cosa, una cosa semplice che ogni persona esistente ne aveva bisogno: voleva essere amato, totalmente.
«Cosa fa, signorino?».
Quelle parole gli misero i brividi, ma per una volta non gli portarono alcun piacere. Qualcosa nella sua mente, che aveva cercato disperatamente di dimenticare, bussò con insistenza, ma cercò di ignorare quell'orrenda sensazione e lo guardò dritto negli occhi blu, aspettando che dicesse qualcos'altro, qualsiasi cosa.
«Non può farlo, signorino. Ora ritorni sotto le coperte e si riposi».
Sentì con chiarezza lo spezzarsi di qualcosa di indefinito da qualche parte nel suo petto, tanto da riecheggiare nelle sue orecchie e non fargli sentire così più niente. Continuò a guardarlo in silenzio, senza nemmeno riuscire a respirare, mentre Gakupo gli rimboccò le coperte con gentilezza e sparì dalla stanza, augurandogli la buonanotte.
Anche lui, infine, aveva rifiutato il suo amore. Cosa c'era che non andava in ciò che sentiva? Perché nessuno riusciva a ricambiarlo, finendo con l'ucciderlo sempre più dolorosamente?
Come poteva continuare a vivere, senza l'amore di chi amava?

 


Okay, popolo, sono tornata. So bene che ho roba in sospeso (ngh) ma tornerò anche con quest'altra roba, don't worry.
Questa è la prima di un serie di oneshot dedicate alla mia cara OT3, e ovviamente io questi tre li vedo con troppo tanto angst che spunta da tutte le parti. Mi scuso, ma non riesco a vederli felici a farsi le coccole come tanto vorrei, mki.
Come si può ben intuire, è ambientata in
Lovelessxxx. L'amore. Oddio, adoro quella canzone, come d'altronde TUTTE quelle dei Vanan'Ice. E basandomi appunto su quella canzone e su quel video, Len Kaito e Gakupo avranno comportamenti... particolari. E già da questa oneshot - che fa diciamo da 'prologo' alla serie - si può capire già come io stia facendo impazzire il povero Len. Sarà leggermente un tantino schizzato e mentalmente istabile. Gente, vi ho avvisati~
Ultima cosa: partecipa alla challange
10 Challange x Addicted - tabella Angst, con il prompt 'Essere respinto'.
Stay awesome, e spero tanto che vi piaccia! Un parere è sempre gradito, ovviamente.
Niv.
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Vocaloid / Vai alla pagina dell'autore: Nivees