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Autore: Bluemask    03/07/2013    8 recensioni
C'è un ragazzo alla fermata del pullman.
C'è ogni lunedì, mercoledì e venerdì pomeriggio.
Rimane seduto tutto il tempo sulla panchina con gli auricolari nelle orecchie, anche se Harry l'unica volta che si è seduto accanto a lui non ha sentito nessuna musica.
Ha gli occhi grigi che rimangono fermi sulla strada; raramente si alzano, incrociando quelli di studenti impazienti o passanti tranquilli, e quando accade si riabbassano subito.
Harry ha incontrato il suo sguardo cinque volte: le ha contate. Una a scuola e quattro alla fermata.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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The bus stop.

 

 

C'è un ragazzo alla fermata del pullman.
Il ragazzo è slanciato, magro – forse troppo – e biondissimo. I suoi capelli sono quasi bianchi.
Harry non conosce il suo nome, nonostante lo abbia incrociato più volte nei corridoi. A volte si chiede se il suo nome sia bello come lui.

C'è un ragazzo alla fermata del pullman.
Ha gli occhi grigi che rimangono fermi sulla strada; raramente si alzano, incrociando quelli di studenti impazienti o passanti tranquilli, e quando accade si riabbassano subito.
Harry ha incontrato il suo sguardo cinque volte: le ha contate. Una a scuola e quattro alla fermata.
Non desidera altro che annegarci di nuovo, in quel lago grigio e ghiacciato.

C'è un ragazzo alla fermata del pullman.
C'è ogni lunedì, mercoledì e venerdì pomeriggio.
Rimane seduto tutto il tempo sulla panchina con gli auricolari nelle orecchie, anche se Harry l'unica volta che si è seduto accanto a lui non ha sentito nessuna musica.
Probabilmente la tiene bassa, oppure Harry è troppo preso dal guardarlo di nascosto per accorgersene.

C'è un ragazzo alla fermata del pullman.
Indossa le maglie a maniche lunghe anche se c'è il sole e le sue labbra non si sono mai piegate in un sorriso.
Harry vorrebbe farlo sorridere. O farlo ridere, o sentire la sua voce.
Se la immagina, la sua voce. Fredda, dolce e bellissima, come la prima nevicata dell’anno.
Si immagina anche la sensazione delle loro mani intrecciate e di quella bocca pallida posata sulla sua.

C'è un ragazzo alla fermata del pullman.
A volte tiene un libro in mano; Harry ha intravisto la copertina, ci sono disegnate le stelle.
Le sue dita lunghe girano le pagine con cura, sembra che abbia paura di strapparle. Harry, spesso, chiude gli occhi e si immagina quel tocco leggero sulla sua pelle.

 C’è un ragazzo alla fermata del pullman.
È seduto sulla panchina quando Harry arriva ed è seduto sulla panchina quando Harry se ne va.
Harry si chiede quale pullman potrebbe prendere, o se in effetti ne prende uno.

C'è un ragazzo alla fermata del pullman.
C'è dall'inizio dell'anno e Harry si siede per la seconda volta vicino a lui a metà maggio.
Gli tocca una spalla con la mano e i loro occhi si incrociano per la sesta volta – una volta a scuola e cinque alla fermata. Le ha contate.

Ci sono due ragazzi alla fermata del pullman.
Il primo è slanciato, forse troppo magro e con i capelli quasi bianchi; si è tolto gli auricolari e l'accenno di un sorriso gli increspa le labbra.
Il secondo è un po' più alto, appena, è moro e porta degli occhiali dalle lenti ridicolmente rotonde; agita le mani, parla – tanto – e spesso arrossisce, si chiama Harry.
Ha scoperto che il nome dell'altro è Draco: pensa sia bellissimo, come Draco stesso, ma non gliel'ha detto.
Ha perso il conto delle volte che si è perso nel suo sguardo e di quelle che si è seduto vicino a lui.
Ha scoperto anche che gli occhi di Draco brillano quando parla di astronomia, che il suo frutto preferito sono le more e che non gli piace la granita al limone.
Ha scoperto di amare la sua risata.
Ha scoperto di amare lui.

C'è un ragazzo alla fermata del pullman.
Gli occhi grigi sono puntati sulle persone intorno a lui e un sorriso gli illumina il volto.
Ha ricominciato a mangiare, non salta più i pasti con l'ossessione di farsi male.
Tante piccole cicatrici gli ornano i polsi sottili, nascosti da una felpa a causa del vento di settembre.
Le porte di un pullman si aprono davanti a lui con un fischio, un ragazzo con i capelli neri e gli occhiali rotondi scende e Draco si alza in piedi; lo bacia sulla bocca e intreccia le loro mani, camminando verso il Liceo che frequentano entrambi per il primo giorno di scuola del quarto anno.
Non si sente più sbagliato, anzi, Harry lo fa sentire giusto.
Giusto come le loro mani che si incastrano perfettamente: appoggiate sul tavolino di un bar, sulle lenzuola di un letto sfatto o sulla panchina alla fermata di un pullman.

 

  
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