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Autore: muoricontuamamma    03/07/2013    2 recensioni
se ti piacciono le storie romantiche come me,questa non puoi non leggerla ;)
DA UN CAPITOLO:
Sentivo il suo corpo sfiorare il mio , non sapevo cosa fare il panico e la voglia di andare avanti erano in totale conflitto dentro di me.
Se solo avessi potuto vederlo , vedere i suoi occhi anche per un solo minuto cosi da trasmettermi il coraggio che evidentemente a me mancava,
Improvvisamente senti Niall allontanarsi , abbassai la testa tristemente pensando "è tutto cosi complicato" e questo lo sapeva anche lui,rialzai la testa velocemente a causa del' rumore del' interruttore che si spegneva.
Niall : ora siamo pari.
disse lentamente al mio orecchio, facendo scivolare contemporaneamente la sua mano dal'mio seno hai miei fianchi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: Cross-over | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
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                                                                                                     live independently
 
 
erano le 10:30 di sera , ero fuori al mio terrazzo con mia madre godendomi quel'bel venticello di fine maggio che faceva muovere leggermente i miei capelli , per poi lasciarli cadere dolcemente sulla mia schiena.  
Ero in silenzio,ad ascoltare la voce di mia madre che mi descriveva il bellissimo paesaggio che si poteva ammirare dalla nostra terrazza , un paesaggio che purtroppo non ho mai visto in vita mia,  insieme al resto della città.
Sono cieca fin dalla mia nascita , quindi se vi dovrei spiegare come sono fatta è un po' complicato perche vedete,  non lo so nemmeno io . Mia madre dice che sono una bellissima diciottenne ma è una cosa che la mamme dicono a tutte le figlie presumo. ma da come mi ha spiegato la mia migliore amica vi posso dire che ho dei boccoli neri abbastanza lunghi e un fisico niente male , non so se vi basta come descrizione ma e tutto quello che so.
Riguardo la mia vita sociale non sono messa poi cosi male ,ho qualche amica qui e la ,il ragazzo del'bar che mi offre un cornetto ogni mattina , ma sopratutto ho una migliore amica  e credetemi una come lei e difficile da trovare, mi aiuta praticamente in tutto visto che ogni cosa che per voi sembra una sciocchezza come prendere un bicchiere d'acqua per me diventa un azione molto più complicata da fare.
Parlando di  ragazzi non credo ne potrò avere mai uno , perche ? e facile,nessuno vuole una ragazza cieca , e non provate a dire che non è vero perche in fondo e la verità. Si avvicinano a me solo perche gli faccio pena,e questa è la cosa che più al mondo mi fa infuriare, non sono immobile , non ho perso i miei genitori in un incidente , non sono deficiente!
A farmi uscire da questo trans in cui ero finita ci pensò mia madre. 
" Tesoro , tutto bene ? ".
Mi chiese appoggiandomi una mano sulla spalla.
" Si, mamma tutto bene ".
Risposi indirizzando gli occhi dalla parte in cui avevo sentito la voce.
" Principesse, a tavola ".
Sentì gridare mio padre dalla cucina e automaticamente mi scappò un sorriso.
A casa mia era un po diverso , mia madre era dell' tutto negata hai fornelli , mentre mio padre era chef in un bellissimo ristorante nel' centro di Londra, quindi ogni sera era come stare in un ristorante con una sola differenza , qui ti sentivi in famiglia.
La cena passo tra una risata e l'altra come sempre , finito di mangiare mi sentivo veramente stanca cosi chiesi a mia madre di accompagnarmi in camere mia.
" Mamma mi accompagni in camere par favore ".
" Certo tesoro ".
Odiavo chiedere ogni secondo qualcosa , ma non potevo farne a meno , ero cieca e dovevo accettarlo , anche se dopo diciotto anni era ancora difficile farlo.
Con Arrivo della luna , puntualmente arrivavano anche un mare di pensieri che frullavano  nella mia testa , ma una domanda teneva testa a tutte.
" Perche ? "
perche a me , perche proprio io sono destinata a non vedere il colore del' sole , delle stelle e di qualsiasi altra cosa al mondo ? ogni notte mi addormentavo con questa domanda che non avrà mai una risposta , e anche questa notte fu così.
Con gli uccellini appoggiati alla ringhiera della finestra che mi davano il buongiorno,  mi svegliai,mi stiracchiai per bene e mi tolsi le coperte di dosso.
Decisi di scendere in cucina a fare colazione da sola senza l'aiuto di mia madre , anche perche non ero immobile,volevo essere autonoma per una volta. 
Mi alzai piano piano mettendo le mani contro la parete della stanza ,la mie mani diventarono i miei occhi per un istante,arrivai allo stipite della porta e dopo un po toccai una cosa di legno è  intuì che doveva essere il corrimano e che quindi iniziavano le scale , le feci molto lentamente   cercando di non inciampare, e quando finirono dissi un sorridente.
" Buongiorno "
" Amore stai attenta " 
Disse subito mia madre aiutandomi a sedermi sulla sedia.
" Tranquilla mamma , visto sono scesa da sola sto bene non sono inciampata ".
" sono orgoglioso di te figliola ".
Mi disse mio padre abbracciandomi.
Forse per tanti può sembrare una sciocchezza ma per me l'abbraccio di mio padre e qualcosa che non puoi avere da nessuno altro al mondo se non lui , e una cosa ancora più magica è sentirlo dire che orgoglioso di me per una cosa che tutti fanno quotidianamente senza problemi.
Dopo aver fatto colazione ed essermi lavata e vestita sento la porta suonare ma non mi serve chiedere chi sia ,  già so chi è perche il mio cuore batte più forte e come se lui avesse gli occhi che mancano a me.
" Ciao Esmeralda ".
Disse per poi abbracciandomi come solo lei sa fare. strozzandomi!
Eccola lei e la mia insegnante personale, non che migliore amica da sei anni.
Vedete io non posso studiare come tutti gli altri ragazzi ,ho bisogno di libri con scritte piu sporgenti con cui io possa leggere con le mie mani , non so se avete capito bene ma andiamo avanti lo stesso .
" Lola oggi  che studiamo ".
Domando curiosa.
" Allora oggi a scuola ci hanno fatto fare una ricerca sull'origine dell nostro nome ".
" interessante ".
Dissi spostando lo sguardo alla mia destra dove sentì lo strusciare della sedia. 
" Tu che sai del' tuo nome ? ".
sorrisi.
" Niente di niente ".
" Perfetto "
Rispose facendomi ridere.
nemmeno a farlo a posta in quel' istante entro mia madre.
" Mamma mi dici qualcosa sul' mio nome ?".
" Cosa vuoi sapere di preciso tesoro ".
" non so .... perche mi hai chiamata Esmeralda? "
Buttai vaga.
"Quando nacqui ti chiamai Esmeralda perchè in spagnolo significa smeraldo è quando seppi della tua cecità decisi che sarebbe stato quello il tuo nome , perchè anche se non riesci a vedere rimani sempre un bellissimo smeraldo ".
Le mie labbra si aprirono in un grande sorriso e credo anche quelle di Lola.
" è una cosa bellissima signora Smit ".
Disse quest' ultima.
" Grazie mamma ".
Lei si avvicino e mi diede un bacino sulla guancia.
" OK , ora prima che mi metta a piangere vado a fare i letti , buon lavoro ragazze "
Chiuse la porta è io e Lola iniziammo a ridere , per poi calmarci e iniziare a studiare.
Le ore passarono e verso le 4:00 finimmo di studiare.
"Lola andiamo un po' nel'parco ".
Chiesi speranzosa. 
Anche se non vedevo amavo uscire a passeggiare.
" Certo ".
Rispose prendendomi la mano , presa dal' euforia le tirai la mano e l'abbracciai forte.
" Grazie, grazie , grazie ".
Mi diede una mano ad infilare le scarpe e scendemmo in cucina. 
" Mamma vado a fare un giro con Lola ".
" Va bene , ma per piacere state attente ".
Lola si mise sotto al mio braccio e rispose
"Non si preoccupi è nelle mie mani ".
Gli diedi una pacca sulle spalle e mi misi a ridere.
Finalmente fuori , aria fresca, gente che chiacchierava e le risate dei bambini che giocavano , era fantastico.
" vieni Esmeralda, andiamoci a sedere su quella panchina "
sorrisi e annui.
Iniziammo a parlare del' più e del' meno , quando sento il suo telefono squillare.
" chi è? "
" Luca ".
Rispose, probabilmente sorridendo.
" posso ". mi chiese.
"Si rispondi pure tranquilla ,nessuno mi sposta da qua "
Dissi ironica.
Mi diede un bacino e poi disse sottovoce un
" ti adoro " per poi andarsene qualche metro più in la.
Dopo qualche minuto pensai di sgranchirmi un po le gambe giusto due passi ,Feci un lungo respiro. 
" solo due passi, non succede niente ".
Dissi convincendo me stessa che alzarmi per un attimo non era la fine del' mondo, e così feci. Appogiai le mani su un albero per aiutarmi ad alzarmi e poi lo lasciai , feci un passo piccolissimo per prendere coraggio poi iniziai con il secondo è via dicendo , iniziavo a essere un po' più sciolta , quando un rametto sotto la scarpa mi fece perdere l'equilibrio , istintivamente chiusi gli occhi avevo paura , l'ansia mi saliva sempre di più mancava poco e mi sarei messa ad urlare  , ma di colpo la sensazione di cadere scompari ,percepivo solo delle mani dietro la schiena , feci coraggio e apri gli occhi ma era come se non l'avessi fatto,  perchè quello fondo nero era sempre li. 
 Improvvisamente senti una voce a pochi centimetri da me.
" Stai bene ? "
  
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