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Autore: Akane    03/07/2013    3 recensioni
Mike è un emotivo e come ogni bravo emotivo sopprime per benino tutte le cose che lo stressano e lo mettono in ansia finchè non succede un casino. Ma non è tutto qua. La conseguenza del tenere dentro ciò che stressa, è il somatizzare. Rendere ciò un malessere fisico ciò che in realtà è solo psicologico e mentale. Ecco cosa succede a Mike quando vengono fuori i problemi degli STP...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Reanimation'
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NOTE: la fic è un regalo per Ceinwein19, perchè è stata la 450esima commentatrice di Esseri Viventi. Allora mi ha fatto una richiesta... il tema è Mike geloso, mi aveva dato carta bianca ma mi aveva anche indirizzato un po' sulla questione STP. Io volevo essere molto sadica ma poi mi sono ricordata che lei mi aveva chiesto dolcezza, così mi sono trattenuta. La fic è stranamente venuta in terza persona, quindi risulterà sicuramente diversa dalle mie altre bennoda. È bella lunga ma non la divido in due che tanto sempre di questa si tratta...
Avevo già scritto cosa è successo riguardo l'unione di Chez agli STP, però l'avevo fatto presto, prima che venissero fuori dei nuovi dettagli. Dettagli esplicati in questa fic. Per cui diciamo che sarebbe la mia versione ufficiale di come sono andate le cose.
E' vero che Mike... ha quello che dico qua... vi lascio leggere.
Spero che la fic piaccia a Ceinwein19...
buona lettura.
Baci Akane

Scusate, errata corrige. Alla fine troverete un pezzo in cui dico che Mike fa dei volantini degli Hybrid Theory con la special degli Xero intendendo che la special degli Xero era Chester... ERRORE MADORNALE! Gli Xero erano il gruppo di Mike, Brad e Rob, Chez non c'entrava. Sostanzialmente Mike fa dei volantini senza senso...


SOMATIZZARE

Solamente uno sguardo stupito e niente di più.
Mike non mostrò altro.
Era bravo a controllarsi, del resto.
Era il migliore.
Non che fosse inespressivo, però se voleva aveva tutto sotto il suo dominio.
Specie il suo volto.
Chester ci rimase male, si era aspettato una scenata, un diniego oppure un appoggio. Qualcosa, insomma.
Invece non aveva detto nulla.
- Non dici nulla? - Chiese sorpreso. Mike, che nel frattempo era tornato a guardare il monitor del proprio computer, alzò di nuovo gli occhi sui suoi. Anche lui era stupito di quella domanda. O per lo meno così sembrò.
- E cosa dovrei dire? -
Chester cominciò ad innervosirsi.
- Dannazione, ti sto dicendo che sono furioso con Scott, che voglio dargli una lezione ed aiutare i ragazzi che sono al tracollo e tu che fai? Mi guardi stupito e poi torni a lavorare! Andiamo! Dì qualcosa! Cosa ne pensi? - Mike si strinse nelle spalle e si grattò la nuca, rifletté attentamente su cosa dire, poi decise per un vago:
- Aspettavo il resto dello sfogo... pensavo che non avessi finito... -
Chester sospirò seccato sedendosi sul divano rosso alle spalle di Mike, che si voltò seguendolo.
- Allora guardami! -
- Posso fare due cose insieme, lo sai... - Chester si morse il labbro nervoso, un tripudio di sensazioni interiori contrastanti si alternavano in lui, non era facile sceglierne una e buttarsi su quella.
Da un lato era furioso con Scott, dall'altra era seccato dalla quasi indifferenza di Mike.
- Cazzo, sono sconvolto! Sapevo che aveva problemi di tossicodipendenza, ma non pensavo potesse arrivare a questi livelli! È da anni che i ragazzi della band lo gestiscono... ora se ne esce con questa stronzata che si appropria dell'ultimo album fatto tutti insieme e del tour della band intera! Si mette fuori come solista quando non è vero un cazzo! È così fuori?! Non me l'aspettavo da lui! So che quando ti fai è difficile uscirne se non hai i giusti aiuti, ma gli altri hanno avuto molta pazienza con lui, è da vent'anni che stanno insieme... è pazzesco che poi se ne esca così! È una bastardata! Nemmeno io avrei osato! - Mike ascoltò con attenzione domando molto bene la sua stessa espressione.
- Quando sei fatto non sai cosa fai, dovevano internarlo... - Disse cercando di non sbilanciarsi molto. Era faticoso perchè in realtà Mike voleva insultare pesantemente Scott che odiava da tempo. Però non aveva mai osato perchè per Chester lui era il Dio della musica, lo adorava sin da ragazzino e naturalmente, bravo o no che fosse, non poteva dire quello che pensava di lui.
Trattenersi non era molto saggio per Mike, ma ci riusciva ancora.
- Dai, se è contro la volontà del tossico non serve ad un cazzo, appena esce torna a farsi! È lui che deve volerlo e lo sai, deve scattare qualcosa a livello psicologico! Tu sai bene com'è, non è facile... però andiamo, come può voltare le spalle ai ragazzi in questo modo? Hanno fatto faticosamente un album insieme e scelto le date e lui lo piazza come solista e vuole farlo da solo... ma non è giusto! Vuole tagliare fuori gli altri! È da venti anni e passa che lo sopportano e gli stanno vicino e poi non è vero che c'è solo lui! Lui è il cantante ed è importante perchè senza di lui il gruppo vale la metà, però gli altri contribuiscono con le musiche e sono eccezionali. -
Chester sarebbe andato avanti per tutta la vita, se non si fosse fermato per riprendere fiato e scuotere la testa. Era deluso. Era amaramente deluso, perchè adorava Scott, era stato il suo cantante preferito, era stato il suo esempio, insomma. Quando l'aveva incontrato coi Linkin Park in tour era stato un sogno e poi diventare amico suo, amico del gruppo intero... era stato stupendo, l'esperienza migliore dopo un concerto. Li aveva idolatrati da sempre.
E pur di restare attaccato al suo idolo, aveva fatto anche cose molto discutibili con lui.
Si erano 'intossicati' un paio di volte insieme nel backstage e poi Scott si era divertito con Chester usandolo per certi servizietti che non si era nemmeno mai reso veramente conto di fare. Era il periodo in cui Chester non aveva idea di dove fosse e cosa facesse. Soprattutto chi si facesse.
Si era divertito anche con Fred e James!
Era stato il periodo di rottura con Mike e con il gruppo, era stato infernale sotto molti punti di vista e lui per far reagire Mike aveva fatto di tutto, toccando il fondo.
- Si sta comportando davvero di merda, hai ragione... - Disse alla fine, sempre evitando con cura di dare tutti gli insulti del caso.
- Cosa faresti al posto mio? Se il tuo gruppo preferito che adori di cui sei un grande amico si distruggesse in questo modo per colpa del cantante? - Mike sospirò e cercò una risposta al di là del suo coinvolgimento con gli STP.
- Se il cantante fosse anche un mio grande amico, voglio dire più degli altri, penso che cercherei di aiutarli in qualche modo. Non so bene come, però. Con te ho fatto di tutto ed ho sbagliato lo stesso, ma tu eri tu. Io ti amavo e poi era il mio gruppo, capisci? Non so fino a che punto mi spingerei e come li aiuterei... qualcosa lo farei di sicuro... - Mike non voleva indirizzarlo perchè lo conosceva e sapeva dove stava andando a parare, però non poteva certo rispondere falsamente... anche Chester lo conosceva e sapeva cosa avrebbe dovuto dire.
Arricciò le labbra pensieroso. Anche lui credeva di dover fare qualcosa ma era così arrabbiato che non sapeva cosa.
- Ho parlato coi ragazzi e sono furiosi, non sanno bene cosa fare. Il loro legale ha detto che ci sarebbe una soluzione. Loro possono licenziare Scott. Dal momento che il gruppo subisce il volere della maggioranza, se loro decidono di mandare via Scott, possono farlo. E, naturalmente, si tengono l'album e le date del tour.
Però comunque è una cosa radicale, rinunciano a Scott e non risolvono molto. -
- Questa sarebbe una rottura totale... - Mike non era d'accordo, era una cosa meschina. Anche Scott lo era stato ma alla guerra non si rispondeva con la guerra, perchè poi non si tornava più indietro. Mentre pensava a queste cose, una lampadina d'allarme si accese nella mente.
Chester stava pensando a qualcosa che non gli sarebbe piaciuto.
Ebbe la sensazione guardando la luce strana dei suoi occhi.
- A cosa pensi? -
- Se l'è voluta Scott. Ha deluso tutti, i fan per primi, oltre che i suoi amici. Cosa pensi che succeda quando i fan sapranno cosa ha fatto davvero? Se la prenderanno! Guarda che io ragiono da fan! Quando Dean mi ha chiamato ci sono rimasto di merda! - Mike raddrizzò le antenne.
- Ti ha chiamato lui?! Pensavo fosse una delle vostre uscite solite... - Da cui Mike stava prontamente lontano.
- No, mi ha chiamato... - Mike sentiva che dietro questo c'era di più.
- Perchè?! -
- Mi ha detto cosa è successo... - Disse semplicistico.
- Dai, non ti chiamerebbe apposta per quello! Sono cose che si dicono quando esci con gli amici, ti sfoghi, ci bevi su... ma non chiami uno apposta per dirglielo per telefono... cosa voleva veramente? - Chiese impuntandosi. Chester strinse le spalle.
- Ha detto che il legale ha proposto di cambiare cantante... - Mike inarcò le sopracciglia.
- E? -
- E basta! Cosa vuoi, Mike? Non ho registrato la conversazione! - Sbottò seccato Chester. Mike si alzò altrettanto seccato, prese qualche respiro ed andò in cucina cercando di evitare la discussione. L'altro lo seguì a ruota. Quando si alterava se ne andava. A lui mandava in bestia.
- Mike! Guarda che non mi hanno detto nulla! -
Alla fine, sempre cercando di non esagerare, si voltò e bevendo una birra per calmarsi, asserì:
- E perchè credi che ti abbiamo chiamato per dirtelo? - Chester lo fissò senza capire, quando era così criptico lo odiava!
- Che cazzo ne so, non sono un indovino! Penso per rendermi partecipe! Boh! -
Non voleva dirlo, non voleva indirizzarlo lui ma era assurdo che Chester non ci fosse arrivato da solo! Non poteva essere così ottuso!
- Chester, vogliono che tu sia il loro nuovo cantante, dannazione! È così ovvio! L'album c'è, devi solo impararlo e sei bravo in questo. Oltretutto le altre canzoni le conosci già perchè ti piacciono e le sai cantare! E tu di tuo sei un cantante eccezionale, specie nel loro genere. Tu puoi cantare qualunque cosa ma è assodato che il rock ed ogni branchia del rock è il tuo pane! E poi la voce di Scott non ha un timbro poi così diverso dal tuo. Sono differenti, ok, però non è che la tua è profonda e grossa e la sua acuta e sottile! Hanno più o meno un timbro che si richiama a vicenda. È logico il motivo per cui ti hanno chiamato! -
Mike scosse il capo mentre Chester si rivelò cadere dalle nuvole.
Rimase a bocca aperta, sconvolto e sotto shock.
Non ci aveva pensato, si era preso male alla notizia di quello che aveva fatto Scott e basta.
- Sono un idiota! - Esclamò alla fine.
Mike scosse il capo e tornò allo studio, al suo computer. Non voleva dimostrarsi arrabbiato né contrariato. Solo che ora sapeva cosa sarebbe successo e gli seccava molto. Voleva evitarlo ma non poteva...
La sua voce lo scosse dai suoi terribili pensieri. Mike si odiava per quello che gli stava uscendo dalla testa.
- Il mio modo di cantare è stato influenzato da lui. È per questo poi che ricordo lui. Ovviamente ho un mio modo di cantare, una mia voce. Però di base io ho imparato a cantare sulle sue canzoni... imitavo Scott, capisci? Io... io... loro sono i miei idoli oltre che dei grandi amici... e sono sconvolto da sapere che mi vogliono... - E lo era davvero. Mike chiuse gli occhi e sospirò per poi girarsi. Aveva messo da parte il proprio fastidio.
Odiava Scott. Aveva contribuito a drogarlo in quel periodo in cui Chez era distrutto e poi se l'era anche fatto quando erano in rotta. Era anche antipatico come persona. L'aveva sempre disapprovato. Riconosceva il suo talento come cantante, ma Mike non l'aveva mai perdonato. Se l'era portato a letto, dopotutto.
- Lo so che lo adori e che se sei questo un po' lo devi anche a lui... cosa vuoi fare? - Disse con dolcezza in totale contrasto con la sua parte interiore che urlava.
Chester era seduto sul divano, di nuovo, e guardava in basso confuso. La sua mente elaborava mille cose diverse e non sapeva orientarsi su una ed unica.
Pensava che gli dispiaceva per Scott ma che era arrabbiato con lui, pensava gli servisse una lezione me anche aiuto. Pensava che se a suo tempo i ragazzi l'avessero licenziato e rimpiazzato, lui si sarebbe ucciso. Pensava anche però che non aveva fatto una cosa così grave come Scott. Oltretutto gli STP erano gli STP per lui... i suoi preferiti... una specie di sogno di ragazzino. Chi non aveva sognato di poter essere Scott?
- Non lo so... da un lato sarebbe una bastardata ma non certo peggio della sua. Gli serve una lezione, una forte scossa per capire cosa ha fatto. Se lo ripagano con la stessa moneta, forse, lo capisce, no? Oppure si ammazza... in ogni caso non merita nulla... ha passato il segno... - Chester parlava a ruota libera di tutto quello che gli passava per la testa, Mike scosse il capo, alzò le mani e si sedette con lui circondandogli le spalle col braccio.
- Non devi pensare se sia giusto o sbagliato. Devi solo pensare se lo vuoi fare o no! Scott si fotte, dannazione! Si è comportato malissimo! È sempre stato uno stronzo, andiamo! E quello che ha fatto con te io... io non l'ho mai digerito! Quindi sappi che se vuoi la mia opinione, quello si merita una gran bella lezione! Ma al di là di questo... tu lo vuoi fare? Vuoi essere il loro nuovo cantante? Se sì fallo, altrimenti no! Semplice! - Chester ci rimase di stucco. Aveva pensato in una scenata o qualcosa del genere, invece l'aveva stupito con quello.
Lo guardò a bocca aperta col cuore che cominciava a battere.
- E tu saresti d'accordo? - Chiese con un filo di voce. Questo intenerì Mike che sorrise. Certo che non lo era e non voleva che andasse con loro, ma era ovvio che Chez invece lo volesse. Era un'esperienza da sogno.
- Ascolta, io ho potuto lavorare con alcuni dei miei artisti preferiti... coi Fort Minor ho dato fondo a questo mio lato e so cosa significa realizzare questo sogno. È giusto che tu realizzi questo se è quello che vuoi. Te ne pentiresti di rifiutare. -
Era vero, però Mike associava sempre gli STP a Chez che lo tradiva con Scott. Anche se ora Scott non c'era più.
Però loro poteva farseli andare giù. E poi per Chez era una cosa importante.
Poteva sopportare di vederlo contare con altri.
- Odi vedermi cantare coi Dead... - Disse poi indagando circospetto. Mike si strofinò le labbra e lo lasciò ma non si alzò, si mantenne calmo.
- No senti... i Dead rappresentano il tuo dolore ed il mio fallimento, tutti i miei errori sono riassunti nelle tue canzoni ed io soffro quando tu ne canti. Capisci? - Però era anche molto geloso. La verità era che Mike non sopportava di vedere Chester cantare con qualcun altro. Anche da solo. Chester doveva cantare solo con lui e basta ma sapeva razionalmente che era una pretesa assurda.
- E con gli STP ti andrebbe bene di vedermi cantare? -
Mike alzò le spalle e si grattò la nuca.
- Tante delle cose che fai non mi stanno bene ma te le lascio fare, sei libero di decidere da solo, non sono il tuo padrone. Non posso certo pretendere che tu scelga in base ai miei capricci. - Era molto lucido e razionale.
Chester pensò che fosse proprio da Mike ragionare in questa maniera, quindi sorrise e lo baciò ringraziandolo con entusiasmo crescente. Stava realizzando due cose.
Quanto fortunato fosse ad avere un ragazzo così e quante belle le cose potessero essere ogni tanto.
Da un po' di tempo a quella parte per lui lo erano sempre!
Mike rise.
- Sei un amore! Cosa farei senza di te? Io non saprei lasciarti libero! Ti terrei il guinzaglio! È che anche se fai molte cose, non te ne vai con altri gruppi! Coi Fort dici sempre che non farai più niente e per il resto si tratta o di attività di pittore e grafico o di compositore, di conseguenza non vedo uno che prende il mio posto a livello musicale! Sono fottutamente fortunato, amore! Sei troppo buono davvero! - Lo riempì di baci ancora un po' e la risata di Mike gli piacque.
- Scusa ma se lo volevi così tanto bastava dirlo... - Mike lo conosceva.
- Non l'avevo realizzato, davvero non avevo capito un cazzo della conversazione con Dean... - rise ancora sforzandosi. Era un fastidio illogico ed interiore ed anche molto egoista.
Mike sapeva che non era giusto negarglielo, ci teneva tanto, lo voleva con tutto sé stesso e lui amava Chester, quindi, come al solito, si sarebbe sforzato di accettare anche quello che non digeriva.
Sorrise e gli baciò la punta del naso con molta tenerezza.
- Sei uno scemo! Parti subito in quarta e ti perdi discorsi per strada! Chiamali subito... -
Chester si alzò di scatto saltando entusiasta, felice di quello che stava per realizzare. Un sogno fantastico coltivato sin da ragazzino. Delusione di Scott a parte, era comunque una cosa bellissima.
Poi però si girò di nuovo verso il suo compagno ancora seduto che tratteneva il fiato.
- Sicuro che ti vada bene? Forse devo chiedere anche agli altri! - Mike scosse il capo e gli diede un calcio nel sedere.
- Vattene! -
Chester andò a chiamare con una luce che poteva illuminare la notte più buia, sentì la sua voce allegra dal soggiorno. Rimasto solo sospirò e si rabbuiò.
Era ovvio che non gli piaceva vederlo cantare con altri gruppi e con gente che non era lui. Però era una gelosia stupida e quindi non certo degna di nota.
E poi lui era contento ed era una cosa obiettivamente giusta.
Non poteva negargliela e non l'avrebbe mai fatto.
Si morse il labbro venti volte, mentre cercava scarsamente di concentrarsi al computer. Senza successo.
Alla fine ci rinunciò.
Ovviamente non ne parlò con nessuno, di questa sua contrarietà.
Mike faceva così. Teneva per sé le proprie gelosie e poi somatizzava fino a starci male fisicamente.
Ma testardo com'era, non ci sarebbe stato verso di cambiare, non sotto questo aspetto.

- E poi è solo per quest'album e questo tour che sono già pronti, è per parar loro il culo ed impedire a Scott di fare il bastardo. E non buttare tutto il duro lavoro fatto fino ad ora. Finito di registrare il nuovo album e fatte le tappe stabilite, tutto tornerà come sempre. Anche perchè Chez per fare le canzoni che vuole, canzoni personali, e cantarle in modo diverso, ha i Dead... non avrebbe senso fare la stessa cosa anche con gli STP. È una cosa momentanea. Non starà sempre con loro. Il mondo lo penserà ma la realtà è che Chez dopo quell'album non farà altro con loro! -
Mike se lo ripeteva da solo di continuo, quando sapeva di non avere nessuno intorno. Se non suo figlio che piegava la testa di lato e lo fissava senza capire che dicesse.
Ma convincersene non bastò al suo stomaco di lavorare sul nervoso.
Vedere Chester incontrarsi tanto con Dean e gli altri, sentirlo cantare con loro, vederlo imparare altre canzoni. Vederlo registrare con loro.
Non era bello.
E la cosa peggiore era che Chester se lo portava spesso dietro. Non poteva inventarsi sempre delle scuse.
Detestava tutti i complimenti che i ragazzi gli facevano.
Apprendi in un modo incredibile, sei eccezionale, non sei come lui ma sei ugualmente fantastico, sei perfetto...
Certo che lo sapeva!
Altrimenti non sarebbe IL SUO CHEZ!
Mike, dopo questi pensieri, si rimproverava.
Si sentiva un idiota, oltre che egoista.
Chester non faceva niente di male, cantava con degli amici.
E registrava canzoni con loro.
E parlavano dei live.
Sopportò i primi tempo e sopportò molto più di quello che lui stesso aveva immaginato.
Poi evitò i giorni in cui volevano provare anche altre canzoni in vista dei famosi concerti interi che avrebbero dovuto fare.
Quello proprio non poteva assistere.
- Ma ti dà fastidio? No perchè non vieni mai! I ragazzi vogliono un parere esterno esperto ed obiettivo, quindi mi chiedono perchè non vieni a sentire le prove... - Chester un po' lo conosceva ma Mike gli aveva detto mille volte che andava tutto bene. E poi in effetti il più delle volte era venuto.
Era un po' confuso nonostante normalmente non lo sarebbe mai stato.
Il problema era la sua totale concentrazione sugli STP ed il nuovo progetto.
Gli piaceva, lo esaltava e lo entusiasmava.
Era più bello di quello che aveva osato immaginare da ragazzino quando si cantava le loro canzoni in camera da solo.
Si sentiva così al settimo cielo da non poter negarsi davvero, non ne era capace.
Quindi Mike era una sagoma confusa nella sua vita. Ci teneva che ci fosse e che gli desse il suo continuo consenso, ma non approfondiva i suoi sbrigativi 'ottimo'.
Non usava mai quella parola. In quell'ultimo periodo l'aveva utilizzata spessissimo.
Cosa significava?
Chester era confuso ma aveva troppe cose a cui pensare e Mike si ostinava a nascondere tutto molto bene dentro sé stesso.
Sorrideva quando voleva solo fare delle smorfie di disgusto.
Erano bravi, erano maledettamente bravi insieme... Chester poteva essere il cantante perfetto di tutti!
Certo, non era l'originale, ma la verità era che funzionava molto bene.
Si ripeteva che comunque gli STP non erano il gruppo di Chester, era il gruppo di Scott e quindi quando fai una cosa che non è tua, per quanto ti piace non sarà mai la stessa cosa di quando fai la tua.
Per cui i Linkin Park sarebbero sempre stati i Linkin Park.
Ovvio.
Non aveva paura che li mollasse per loro, che assurdità. E poi stavano insieme, fra l'altro.
Era solo pura e semplice gelosia.
Chester che cantava accompagnato da altri individui. Che camminava da solo. Che si esaltava per altri.
Già quando cantava coi Dead era una tragedia, lo stomaco si contorceva come non mai.
E questa volta gli capitava di avere spesso nausea e acidità.
Quando gli cominciò l'acidità di stomaco, Mike ovviamente l'ignorò troppo concentrato a non far capire nulla a Chester del suo stato d'animo egoista e meschino.
Lui era felice, non poteva dirgli 'vai da solo che vederti cantare con loro mi fa star male'.
Era così idiota. E più si rimproverava, peggio era.
Si biasimava da solo ma al tempo stesso non riusciva a fare a meno di essere infastidito da loro.
Quando andò dal medico e gli prescrisse il classico medicinale per la gastrite che gli aveva detto di essersi procurato, Mike pensò che fosse la ciliegina sulla torta.
- Deve rallentare in generale tutte le sue attività, prendersela con più calma. Se pensa di fare un tour pieno di date si sbagli. La gastrite deriva da stress psicofisico e non c'è niente di più stressante per voi cantanti che i vostri tour. Può fare la vita di sempre ma se continua a stressarsi e ad esagerare, il farmaco non basta e finirà per bucarle lo stomaco con una bella ulcera! Si tenga da conto, rallenti e si calmi! - Aveva dato per scontato che fosse solo quello, il problema.
Non sapeva, il dottore, di quanto Mike somatizzasse gli stati d'animo negativi.
E più negativo di quella gelosia, c'era poco.
Mike aveva deciso di non dare retta al medico.
Prendeva le pillole come prescritto ma lo faceva in segreto. Tutto lì.
Non aveva annullato date ed impegni col gruppo né personali.
Soprattutto non aveva detto a Chester che gli era venuta la gastrite e che volendo rischiava un'ulcera!
Avrebbe capito subito di cosa si trattava... non voleva farlo sentire in colpa. Ci si sentiva lui da solo.
Somatizzare la gelosia fino a bucarsi lo stomaco.
Come poteva?
Solo un idiota!
“E' che mi viene acidità ogni volta che lo sento cantare con loro o che ne parla e visto che è un lungo periodo che non fa che far quello... non ne esco bene... “

Mike andò avanti ancora un po', cominciò coi tour come niente, spedito come un treno, piazzando come sempre periodi di date vicine in mezzo a delle pause non eccessivamente lunghe ma nemmeno così corte.
Ricominciare coi concerti fu una manna dal cielo. Per quanto stressanti fossero veramente, specie per un perfezionista come lui, fu sempre meglio che vedere Chester con gli STP.
Il solito idiota, si ripeteva quando sentiva lo stomaco in una morsa nel pensare a loro.
Un idiota integrale.
Bastava parlarne con Chez. Sì, e farlo sentire in colpa!
No, era stato lui a dirgli di farlo.
Così lentamente la gastrite peggiorò e divenne sempre più difficile nascondere che prendeva delle pillole. Si sentiva un drogato anche se era un medicinale e non godeva nel prenderlo.
I primi tempi andò tutto bene, poi la cosa sfuggì di mano.
Mike non era bravo a tenere nascoste certe cose. Gli stati d'animo sì ma se si trattava di nascondere qualcosa che faceva, la cosa cambiava.
E poi cercava di controllare la sua dieta un minimo. Evitava certe cose troppo pesanti, cosa che non sarebbe mai stata da lui.
- Mike, ma ti sei messo in dieta? - Chiese stranito Chez. - Non mangi più molte schifezze! -
- Ho solo un po' di mal di stomaco... - Però la scusa non aveva retto per molto.
- Non hai mal di stomaco! E se ce l'hai ti dura da troppo e devi farti vedere! Dai, chiamiamo un medico! - Era partito Chester dopo qualche altro tempo. Mike era saltato su.
- Dai, non serve. - Vago e per nulla convincente.
- Sì che serve! Quando io avevo problemi di salute tu mi dicevi che dovevo curarmi! - Mike scosse il capo testardo.
- Non è niente, dannazione! - Sbottò alzandosi ed uscendo dalla stanza.
Chester, esterrefatto di uno scoppio assurdo che non avveniva da molto, guardò gli altri in cerca di spiegazioni. Alzarono tutti le mani non sapendo cosa pensare.
Così lo seguì.
Mike era in una gran lotta interiore. Non sapeva cosa fare.
Se glielo diceva Chester capiva subito e si sarebbe sentito in colpa. Se non avesse detto niente, avrebbe capito lo stesso. Lo doveva depistare.
Decidendo con lucidità la cosa migliore da fare, secondo il suo disastroso cervello, si girò incontro a Chester quando lo sentì arrivare.
- Cosa succede? Sei strano! Non devi nascondermi le cose... -
Mike sorrise e lo prese per la vita, quindi l'attirò a sé e lo baciò sulle labbra distraendolo.
- Non ti nascondo niente! È solo un po' di stress normale, le solite cose che ho quando riprendo i tour dopo le pause... - In una di queste pause era nato il problema con gli STP, infatti. E velocissimo Chez aveva passato tutto quel periodo a provare, imparare ed incidere con loro. Aiutando la gastrite di Mike.
- E perchè mangi sano? - Era una domanda davvero assurda, Mike rise.
- Dai, ti preoccupi perchè mi prendo cura di me? - Chester era serio. Annuì circondandolo con le braccia a sua volta. Gli occhi di Mike erano strani, non glielo poteva nascondere. Sapeva che aveva qualcosa.
- Sì! In tour mangiamo merda, perchè non lo fai? - Mike rise ancora, non sapeva cosa rispondere.
- Volevo cambiare un po' ma se vuoi torno al mio solito cibo... -
- Se stai bene... - Mike si morse le labbra.
- Certo che sto bene... - Chester non se ne convinse molto, infatti Mike si limitò a baciarlo di nuovo, questa volta approfondendo.
Ma a convincerlo fu il suo menù tornato ai soliti livelli.
E il mal di stomaco aumentò esponenzialmente.
Doveva resistere, disse Mike.
Per Chester.
In tour fu fattibile, nonostante tutto.
Era vagamente sotto controllo poiché la fonte di stress era lontana. Quella maggiore.
Però durante una delle pause che previde il loro ritorno a casa e di conseguenza quando tornò a vedere Chester con gli STP fra studio e prove, le cose peggiorarono per il suo stomaco.
Il dolore aumentò e dovette farsi dare delle pastiglie più forti contro la gastrite.
Sembrava un'idiozia ma non lo era.
Per un emotivo era un dramma lo stress. E lo stress per un emotivo era causato sempre da cose generalmente sciocche, eppure erano quelle che lo demolivano.
- Ok! Siamo pronti per uscire! - Tuonò Chez allegro entrando in sede. Mike inarcò le sopracciglia e smise di bersi la birra.
- Ma se sei appena entrato! -
Chester rise e si sedette a cavalcioni su di lui, Mike imprecò perchè aveva appena preso le pastiglie e pensando che Chez sarebbe stato impegnato con gli altri, non si era preoccupato di nasconderle.
Cercò di catturare la sua attenzione che per il momento era tutta per i suoi occhioni neri.
- Se vuoi entro meglio... - Disse basso e sensuale avvicinando le labbra al suo orecchio. Ovviamente leccò e Mike rabbrividì.
- Non ti sei nemmeno scaldato... -
Chester rise erotico, solo lui sapeva farlo in quel modo. Era erotico qualunque cosa facesse, se voleva.
- Rimedierò subito... - da lì scese sul suo collo chiudendo gli occhi. Succhiò mettendo a dura prova Mike il quale era stato messo da parte da Chester proprio per ultimare le ultime cose con gli STP. Era un periodo molto pieno e come se non fosse bastato, con Mike avevano già cominciato a lavorare sulle canzoni nuove.
Durante il tour era questo che facevano.
Grazie all'attrezzatura portatile per la registrazione, avevano cominciato anche a incidere alcune parti vocali.
Questo aveva incredibilmente calmato Mike che si era quasi dimenticato degli STP.
Comunque avevano cominciato coi testi nuovi molto prima dell'avvenuta del nuovo progetto di Chester.
Con quello aveva dovuto lasciare tutte le pause da tour a loro ed anche questo mettersi da parte aveva alimentato lo stress di Mike.
Fortunatamente nel tour Chester era solo suo.
Fosse stato per lui avrebbe fatto solo quello tutta la vita. Tour e tour e ancora tour.
Però era vero che era al tempo stesso una vita frenetica, viaggiare tanto, mangiare cose discutibili, dormire spesso molto poco e vedere di tante cose.
Per non dire che i concerti in loro stessi erano sempre più sfiancanti, con l'età che avanzava. Chez a volte non era nemmeno in formissima sul palco. A volte lo vedeva stanco ed un po' la cosa con gli STP lo preoccupava anche per quello.
Come avrebbe potuto far fronte a tutto?
Alla fine aveva annullato le tappe europee e dell'America del nord decidendo che avrebbero potuto prendersi più calma.
Avevano tutti pensato fosse strano ma sapendo di quanto Mike fosse protettivo con Chester avevano pensato che fosse un modo per non stancarlo troppo e permettergli di fare tutto.
D'altronde Joe stava facendo un film e loro la sua colonna sonora. Tutti avevano vari altri impegni.
Rallentare era sembrato normale.
Eppure Mike aveva nascosto qualcosa e la sensazione in Chez era sempre rimasta.
Fino a quel giorno.
Mike cercò febbrile la scatola di medicine per nasconderle mentre Chester gli succhiava un punto sul collo e lo frugava sotto la maglia. Ma non fu facile, non la trovava alla cieca e quando Chester si rese conto che stava trafficando invece di spogliarlo, smise di assaggiarlo ed infastidito guardò la sua mano.
- Che diavolo stai facendo? - In quel momento successe.
Mike chiuse gli occhi consapevole e si fermò.
Chester vide la scatola, la prese e non dovette leggere le istruzioni, sapeva per cosa si usavano quelle medicine. Lui le aveva usate tanto per molto tempo.
- Allora era questo che nascondevi! - Disse con un tono carico di tutto ed al momento indecifrabile.
Mike aprì gli occhi, il compagno lo fissava accigliato cercando di capire. Ma capire cosa?
Stava elaborando.
- Cosa credevi che nascondessi? - Provò a distrarlo in qualche modo dalla questione.
Chester, nel dover rispondere, si strinse nelle spalle e ci pensò.
Ne aveva pensate tante in quel periodo...
- Che ne so, cazzo! Non mi hai mai nascosto niente! Non sapevo cosa cazzo pensare, dannazione! Eri strano ma non... non mi facevi capire un cazzo! Non sapevo dove orientarmi! Hai la gastrite, si può sapere perchè diavolo non me l'hai detto? Da quanto ce l'hai? - Chester ancora non ci era arrivato e Mike pensò che forse poteva cavarsela.
Lo spinse per alzarlo da sé e si tirò su a sua volta dalla sedia, andò in cucina e buttò la birra vuota.
- Ma niente, è una sciocchezza... da qualche mese... solo che sai com'è... quando hai qualcosa sono tutti lì iperprotettivi a dirti cosa fare e a trattarti come se avessi chissà cosa! Era solo una gastrite! Tutti ce l'hanno! Il medico mi ha anche detto che la birra giapponese è leggera e la posso bere lo stesso... - Chester lo seguì e scosse il campo.
- Sei un'idiota, potevi dirlo almeno a me... -
- Eri quello che mi sarebbe stato più addosso! -
- Sì però ti sei mangiato delle schifezze solo per depistarmi! Ti sarà peggiorata! - Ormai era esperto di quelle cose. Mike alzò le spalle e mitigò la cosa.
- Dai, non importa. Ora va tutto bene... cosa... cosa volevi dire, quando sei arrivato? -
Mike cambiò discorso senza sapere di essersi scavato la fossa da solo.
Chester se ne ricordò e tirò fuori il suo i-phone, poi con gran entusiasmo gli fece vedere un'applicazione specifica.
- Questa è la traccia Out of time, il primo singolo dei nuovi STP! Quando mi danno l'OK la posso mettere in rete nei miei profili e pubblicizzarla. Stanno preparando delle cose, poi sono in programma delle interviste per spiegare cosa è successo e... però ormai è praticamente pronto! - Era felice e al settimo cielo e quando fece partire la traccia che aveva già sentito fin troppe volte, Mike si sforzò per non dargli le spalle.
Era da studiare in laboratorio. Bastava sentire quella traccia che le fitte allo stomaco cominciavano.
Era un idiota integrale.
Cercò di rimanere tranquillo ma a metà le fitte furono troppo forti e dovette per forza sedersi. Questo attirò l'attenzione di Chez che già visionava la sua espressione per capire se gli piacesse quello che sentiva. Che aveva già sentito mille volte. Ci teneva molto che a Mike piacesse veramente.
La canzone proseguiva, la voce di Chester cantava con gran padronanza di sé, tirando fuori versi non suoi, non loro. In uno sfondo musicale che non gli apparteneva. Non aveva messo lui mano a quella canzone, ma qualcun altro.
E lui non l'avrebbe accompagnato né con la chitarra, né con le tastiere, né con la sua voce.
Si morse il labbro ed alla fine dovette cedere. Il dolore allo stomaco era troppo, così forte non era ancora stato. Si mise la mano sullo stomaco e si piegò esternando finalmente il dolore. Un dolore somatizzato ma che in realtà era tutto interiore.
Era la prova fisica di quanto idiota fosse, si disse Mike furioso con sé stesso per quella scenata!
Ma era proprio insopportabile, quella volta.
Maledettamente insopportabile.
Chester fermò la canzone e impallidito si precipitò da lui, si inginocchiò e gli prese le spalle fra le mani, dopo di che alzò gli occhi preoccupati.
- Mike, cosa ti prende? Lo stomaco? - Era in ansia, adesso.
Mike annuì.
- E' solo una fitta, ora farà effetto la pastiglia... - Chester corrugò la fronte mentre gli massaggiava le spalle per avanti scendendo sulle braccia e poi proseguendo con le mani.
- Pensavo che stessi guarendo, hai detto che stavi meglio... - Mike abbassò lo sguardo e fu imbarazzo. Chester si contrasse in quella reazione insolita.
- Mica è colpa tua se stai male... però dovevi curarti meglio... ti sei trascurato? - Era molto dolce, voleva metterlo a suo agio per farlo parlare. Stava macinando qualcosa, ormai lo capiva subito.
- Non è questo... - Mormorò vergognandosene.
Chester non capiva proprio.
- E cosa allora? - Non ci sarebbe di certo mai arrivato, del resto era stato bravissimo a non fargli mai pensare a nulla.
Mike non sapeva dirlo, lo stomaco gli faceva ancora male come avesse tanti aghi che lo perforavano dall'interno, però non riusciva a parlare per pura vergogna. Si sentiva meschino ed egoista eppure non sapeva che farci.
Così alla fine guardò il suo cellulare abbandonato accanto.
Chester lo fissò senza capire.
- Il mio cellulare ti fa star male? - Mike lo fissò esasperato. Davvero non ci arrivava? - No, non mi dirai che canto così di merda! Dai sono bravo, so di essere bravo! Non è una mia canzone ma mi hai sempre detto che faccio mio tutto quello che canto... - Chester pensava di star dicendo un'altra cazzata ma Mike sospirò insofferente, era una tortura anche quella, così lo allontanò seccato e si alzò arrabbiato con sé stesso, si mise a debita distanza perchè non si sentiva meritevole di essergli vicino.
- Non è il modo in cui la canti, sei bravissimo, dannazione! - Chester si alzò esasperato anche lui, proprio non capiva.
- E allora?! -
- E allora a me manda fuori di testa che sei in un altro gruppo, ok? So che non ci hai lasciati e non ci lascerai mai, so che noi saremo sempre il tuo primo gruppo. E non è una questione di gruppi! E nemmeno fra noi, so che non c'è nessuno che potrebbe portarti via da me... io... io non so cos'è! Da quando ti vedo cantare con loro, da quando so che stai tanto con loro... io... non so! Ti ho sempre sostenuto, so quanto sia importante per te, so tutto e non voglio assolutamente contrastarti! Voglio che tu faccia questa cosa! Ma mi dà fastidio vederti con loro, va bene? Tu sei mio, sei nostro! Ed è una cosa così stupida, ma così stupida... e soprattutto egoista ed infantile, che ho sempre soffocato questa mia sensazione! E nel soffocarla l'ho somatizzata fino a bucarmi lo stomaco! Dannazione! E sapendo che lo stress per questa cosa degli STP mi aveva provocato la gastrite mi sono sentito un imbecille e l'ho nascosto a tutti, ma quando sto con te e non ti devo condividere con loro va tutto bene. Quando facciamo il nostro nuovo album, quando facciamo il tour... però quando parli di loro, mi canti le loro canzoni, mi chiedi pareri su di loro io... io mi sento male! Sono un idiota! Un maledetto egoista! - Con questo esplose e poi si girò di schiena vergognandosi come un ladro di quello che aveva detto ma ancora più di provarlo.
Di provare tutte quelle cose.
Come poteva?
Era così infantile!
Farsi venire addirittura il mal di stomaco!
Pensò di sentire Chester ridere o fare una piazzata o andarsene. Invece, dolci le sue braccia lo cinsero da dietro e la sua guancia si appoggiò delicata alla sua spalla. Da quando era diventato così dolce?
Da quando era cresciuto, cambiato e maturato fino a quel punto?
Sconvolto sin nel profondo, Mike smise di respirare ma non riuscì a trattenere le lacrime nel sentire la sua voce autenticamente piena di tenerezza e amore.
- Perchè non me ne hai parlato? -
Mike scosse il capo e si coprì la bocca pensando di poter smettere di piangere come uno stupido.
Aveva trattenuto tutto così per tanto tempo fino a farsi venire la gastrite ed ora... ora nel parlarne con lui, piangeva.
Nel sentire che non se la prendeva.
- Avevo paura di deluderti, di ferirti in qualche modo... io non volevo che andassi contro il tuo grande desiderio... -
Chester gli baciò il collo, sul bordo della maglia. Mike rabbrividì e si sentì subito meglio. Come che dopo aver tolto il coperchio l'acqua uscisse straripante.
Fino alla fine.
Liberatoria.
Le sue braccia lo strinsero intorno al busto e non lo lasciarono. Non l'avrebbero lasciato.
Dopo un po' riuscì a girarlo, gli prese il viso fra le mani e lo guardò con una fermezza e sicurezza che forse non aveva ancora avuto.
Mike si perse nel suo sguardo così adulto e sereno.
- Tu non mi deluderai mai! - Mike aveva solo sperato con ardore di sentirglielo dire ed ora si aggrappò al suo collo e vi nascose il viso continuando il suo pianto liberatore.
- Mi sento una merda, Chez... perdonami per non avertelo detto e... non so... sono così stronzo! - Chester rise continuando a carezzarlo e stringerlo a sé.
- Ehi, mi piaci perchè la gente pensa che sei perfetto e non sbagli mai... ma invece fai anche tu le cazzate e non solo... provi cose che non sono pulite e positive. Non sei perfetto... per questo siamo fatti l'uno per l'altro. Perchè anche io sono imperfetto. Non mi importa che ti stia bene o no... so che mi sostieni lo stesso. Ed è bello che sei geloso! Sai che amo quando sei geloso... quando faccio il fidanzatino innamorato di Talinda per i fotografi tu poi sei sempre seccato e mi dici 'niente'! Ed io so che tu sei geloso! E poi scopiamo come ricci per fare pace... ti adoro quando sei geloso! E mi fai eccitare tantissimo quando dici che sono solo tuo. Non me lo dici mai! Fammi sentire quanto sono tuo... - Mike sorrise fra le lacrime mentre si sentiva sempre meglio.
Non ci sarebbe mai riuscito, ora. Non era più arrabbiato, il fuoco si era spento del tutto.
Adesso voleva solo stare fra le sue braccia e basta.
- Perdonami... per non dirtelo e non ferirti mi sono tenuto tutto dentro ed ora devo prendere delle stupide pastiglie contro la gastrite e rallentare le date del tour... - Chester si separò per guardarlo, ma il suo viso era stravolto e prendendo della carta assorbente glielo pulì sia dalle lacrime che dal muco, proprio come faceva coi suoi figli.
Mike sorrise leggero. Chester aveva quel potere. Ormai era indispensabile.
- Il medico ti ha detto di rallentare? È per questo che hai rimandato tanto le date europee e dell'America del nord? - A tutti aveva detto che il gruppo in generale aveva troppi impegni e c'era bisogno di rallentare e che avrebbero approfittato per incidere il nuovo album, dato che c'erano e che avevano cominciato con le nuove canzoni in tour.
Era vero... a volte erano particolarmente stanchi nei concerti e l'idea di non essere sempre perfetti perchè non sapevano dosare bene le loro forze e perchè alla fine erano tutti oltre i 35 anni ed alcuni ne avevano passate davvero tante a livello di salute, non piaceva a nessuno. Avevano accolto la decisione di Mike di rallentare ben volentieri pensando che nessuno gli correva dietro e che non serviva fare la vita delle giovani rock star inarrestabili. Non erano delle rock star. Specie non erano più così giovani.
Erano dei musicisti. La cosa era molto diversa.
Mike annuì di nuovo colpevole.
- Sì, mi ha detto di rallentare. Dopo la seconda volta che mi ha aumentato il dosaggio delle pastiglie, mi ha caldamente suggerito di togliere qualche data e prendermi una bella pausa. -
Chester scosse il capo.
- Sei uno scemo! Pensi che per me sia più importante cantare con il mio gruppo preferito d'infanzia o sapere che tu stai bene? Dovevi dirmelo subito, non importava quanto scemo sembrassi! Ti mandavo a cagare e mi limitavo a non farti venire alle prove! Ti sei torturato tutte le sere, dannazione! Come hai potuto? - Ora si stava un po' arrabbiando mentre pensava a quello che gli aveva fatto passare, ma alla fine era meglio che fosse venuto fuori e sebbene Mike pensasse di meritarsi di peggio, per Chester quello era più che sufficiente.
Così dopo un po' di sospiri, se lo trascinò in soggiorno e sprofondò nel divano con lui accoccolandoselo contro.
Mike fu lieto di fare quella dolcissima fine e chiudendo gli occhi si abbandonò al suo abbraccio, la testa nell'incavo del suo collo, i suoi respiri regolari lo rilassavano e lo stomaco lentamente gli diede tregua.
- Tu sei troppo emotivo. Somatizzi tutte le tue angosce. Certo che sono angosce stupide, però sei così, quindi non devi tenerti dentro le cose. Sputale fuori. Non tenerti più niente, intesi? - Mike annuì sentendosi ancora in colpa ma molto più leggero.
Aveva temuto in un gran litigio o peggio di ferire davvero Chester ed invece era preoccupato che gli era venuta la gastrite e non che odiava vederlo cantare con altri.
Chester ci ripensò dopo un po' che se lo accarezzava e gli dava baci sulla tempia ad intervalli regolari.
- E' maledettamente bello che sei geloso di questo! Sono la tua proprietà privata! Se fossi il mio padrone mi fiderei ciecamente. Farei tutto quello che mi comanderesti, anche le più assurde, perchè so che mi piacerebbero anche se sembrerebbero assurde. - Mike corrugò la fronte e alzò la testa per guardarlo sorpreso da questa sua sparata.
- E questa da dove ti è uscita? - Chester fece un sorrisino furbo.
- Ci pensavo da un po'... mi piacerebbe provare per un po'... - Mike scosse il capo e gli mise la mano sulla faccia come per dire di piantarla, Chester rise e lui gli si unì subito dopo.
- Sei un porco! - Questo lo fece ridere di più.
- E' vero! Ho bisogno di sfogare il mio lato porco! -
- E non hai i tuoi mille altri gruppi extra, per questo? - La frecciatina. La prima di una lunga serie. Chester tornò a guardarlo stupito dell'ironia malefica e della frase. Non era da lui visto che per mesi aveva evitato commenti di quel tipo!
- Ecco! Lo vedi che sei capace di fare battutine del cazzo per sfogare i tuoi bassi sporchi istinti? Non serve che ti trattieni! Mica me la sono presa! - Fece allora contento. Mike scosse sorpreso il capo.
- No ma sicuramente non subirai in silenzio. Tu non subisci mai in silenzio... - Chester allora lo spinse fino a liberarsi e alzarsi. Gli si mise davanti al divano mentre Mike rimase seduto a fissarlo senza capire cosa avesse in mente.
- Subirai la mia tremenda punizione tutte le volte che farai battute velenose perchè canto anche in altri gruppi. E anche quando sarai geloso per altre cose. - Chester stava pensando che Mike dopotutto fosse immensamente fragile anche se aveva una corazza di apparente forza. E lo era per molte cose ma i punti deboli li aveva anche lui.
Era bello proprio per questo.
Si sarebbe preso cura del suo punto debole. Che non era lo stomaco o il somatizzare i problemi.
Ma sé stesso.
Così cominciò a spogliarsi lento e sensuale, ammiccante e con l'aria da maniaco.
Mike rise e scosse il capo leccandosi però subito le labbra.
- Mmm... mi piacciono le tue tremende punizioni... allora penso che sarò maledettamente stronzo con i tuoi altri gruppi! E sarò geloso marcio per ogni scusa! - Chester rise insieme a lui mentre continuò il suo spogliarello sensuale, il suo pane quotidiano.
In effetti aveva sperato in qualcosa di simile.
Mike non lo deludeva mai.
- Non chiedo di meglio... - E con questo si chinò a baciarlo.
Un finale perfetto per una storia un po' strana.

Quando la notizia uscì, il mondo dei fan dei Linkin Park andò in subbuglio e nel caos più totale tutti credettero che questo fosse il preludio dell'addio di Chester al gruppo.
Nonostante lui assicurò che i Linkin Park sarebbero sempre venuti prima di tutti e che non li avrebbe mai lasciati e nonostante Mike stesso avesse pubblicizzato la nuova canzone di Chester nel suo profilo twitter, a tranquillizzare davvero fu il suo sdrammatizzare la cosa.
O, per lo meno, tutti la vissero così.
Uno sdrammatizzare.
Del resto come definire Mike che si prendeva Brad e Dave, faceva dei volantini a mano con la locandina degli Hybrid Theory che si esibivano in concerto ad Agosto con la special guest degli Xero?
Sdrammatizzare!
E che altro?
Hybrid Theory e Xero era l'operazione che aveva dato vita ai Linkin Park in quanto Chester veniva dagli Xero e si era unito all'allora Hybrid Theory.
Aveva fotocopiato tali volantini e li aveva portati in giro per la città coi fedeli amici, facendo foto e firmando autografi con chiunque incontrassero che li riconosceva.
Solo uno stupido gioco.
Peccato che quello che c'era dietro a questo stupido gioco era molto di più.
Era una delle sue solite provocazioni, una frecciata bella e buona. Tipo battuta al veleno contro i vari gruppi di Chester di cui Mike ora era apertamente geloso -ma solo in privato.-
Così quando Chester sarebbe tornato l'avrebbe severamente punito!

FINE


E' dunque vero che Scott ha prima fatto tutto il nuovo album col gruppo e deciso le tappe del nuovo tour (era il ventesimo anno di unione del gruppo se non sbaglio), e poi quello se ne esce con l'intenzione di prendersi l'album come solista e fare il tour da solo tagliando fuori il gruppo. Quindi il bastardo è stato Scott, non gli STP, loro hanno reagito tutelandosi. Hanno licenziato Scott per non andare in perdita. Però si sono trovati con un album nuovo, un tour confermato e deciso e senza cantante.
Chez è un grandissimo fan sin da ragazzino del gruppo, quando li ha conosciuti sono diventati amici e lui e Scott in quel periodo si facevano insieme... poi fortunatamente Chez ne è uscito ma Scott no ed è peggiorato. È vero che non ha un gran buon carattere, è una persona particolare. Facile che non vada d'accordo con uno come Mike...
Comunque... Scott è sempre stato definito da Chez il Dio della musica, ha influenzato il suo modo di cantare ed il loro timbro è simile, essendo che lui conosceva tutta la loro discografia, la sapeva cantare ed è eclettico e migliora ogni canzone che canta, hanno chiesto a lui una mano. Lui nei momenti di pausa del tour, quindi fra un gruppo di concerti e l'altro, li ha aiutati, ha imparato le canzoni nuove e le ha incise.
Nel tour dei LP, invece, cominciava con le nuove canzoni insieme a Mike.
Diciamo che si è oberato di lavoro ed è vero che in certi concerti (seppure pochi) era particolarmente stanco.
È anche vero che Joe sta facendo un film ed i ragazzi stanno facendo la colonna sonora. Ognuno ha svariati altri impegni.
E poi Mike ha la gastrite, prende regolarmente le famose pillole... la gastrite è causata dallo stress e da uno stile di vita poco rilassate e regolare, per un emotivo che somatizza ogni ansia e nervoso, il risultato è solo uno. Ho assistito a questo processo in mia sorella. Puro stress, nemmeno lo stile di vita sregolato... brutta bestia. Specifico che lo stress si crea soggettivamente. Quello che per uno è una stronzata, per un altro è fortissimo stress e provoca una gastrite coi fiocchi.
Il mio personale parere sulla questione STP e Chez, comunque, è che dopo non faranno altri album nuovi mentre al contrario Chez ne farà con i Dead By Sunrise. Con gli STP gli sta solo parando il culo... però magari mi sbaglio e farà nuovi album di suo pugno anche con loro, chi lo sa...
   
 
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