Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |       
Autore: serClizia    04/07/2013    13 recensioni
Una strana storia che mi ha portato via un'estate, un pezzo di cuore, e tante risate tra le lacrime.
Non fatevi ingannare dal primo capitolo, non c'è una storia di passione tra la protagonista e Damon Salvatore. Mi sono attenuta rigorosamente al telefilm. Ok, quasi rigorosamente. Ma tanto al Beremy non ci crede più nessuno, no?
Genere: Azione, Comico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 1 - COME UNA CATAPULTA

Premessa:

Questa è la mia prima fanfiction, quindi siate clementi! Mi è venuta in mente durante una notte insonne e ho deciso di pubblicarla, perché non mi era mai venuto in mente in vita mia di scriverne una. Invece, quella sera, a rigirarmi nel letto, ho scritto tutto nella mia macchina da scrivere invisibile (cit).

Non l'ho ancora finita, quindi non vi garantisco che abbia un senso tutto quello che sto facendo!

In ogni caso, tutto questo parto della mia mente malata è dedicato al Team No Expectations (TNE), senza di loro… non saprei nulla come Jon Snow.

 

CAPITOLO 1 - COME UNA CATAPULTA

 

Apro gli occhi, in un risveglio molto in stile “Harry Potter”[1]. Ho la testa vuota e mi sento offuscata, come se qualcuno mi avesse acceso una luce abbagliante in testa.

Sono sdraiata su quella che penso sia erba, sento il terreno sotto di me e dei suoni provenire da un bosco vicino. So di essere sdraiata perché le leggi di gravità non mentono: gli alberi non possono fluttuare nel nulla in orizzontale. Ricapitolando, ho il senso del tatto, della vista e dell’udito.

Bene. E ho anche dei vestiti addosso, che male non fa.”

Mi guardo intorno. Questo posto lo riconosco…” penso. Ma sono troppo stordita per capirci qualcosa.

Mi siedo e mi prendo del tempo per pensare. Piano piano nella mia mente si fa notte, i pensieri razionali tornano dal bagliore della luce. Mi rilasso un po’: ora so chi sono, ma non so DOVE sono.

“No, in realtà questo posto lo conosco… ma non riesco proprio a metterlo a fuoco. So solo che è giorno.
Dalla luce, direi mattina presto.”

Mi alzo, spolverandomi i vestiti. Provo a fare qualche passo verso gli alberi, spaventando qualche animale, che fugge come se non ci fosse un domani. Mi fermo, incerta.

Dove diavolo sono?” Pensa, ragazza, pensa. “L’ultima cosa che ricordo? Sono andata a dormire. Ma non ricordo di essermi alzata, lavata, vestita né di essere uscita.”

Eppure… eccomi qui.

“Poi, perché questo bosco mi è così familiare? Dannazione, ho passato 8 anni negli scout… però i boschi sono tutti uguali.”
“Perché uscire da casa per andare in un bosco? E comunque non sono in montagna, qui è tutto in pianura.”

“Vabbè”.

A testa bassa ritorno sui miei passi. Anche se è giorno, non mi va di entrare nel bosco. “E non voglio spaventare altri animali.”

Vedo dell’erba schiacciata, capisco che è il punto dove mi sono svegliata. Alzo lo sguardo… e sono davanti a Villa Salvatore. BAM. COSI’.

“Ecco perché riconoscevo il bosco, cazzo! Qui ci hanno girato delle scene!”

Il risveglio mi ha rincoglionita parecchio, quindi non ho la più pallida idea di come sentirmi, emotivamente parlando. Sono venuta ad Atlanta? Sul set? Is this the real life… or is this just fantasy?”[2]

“Ma ti pare normale pensare ai Queen in un momento così?” Scuoto la testa per schiarirmi le idee, fallendo miseramente.

Mi avvicino alla porta. Non so nemmeno cosa sto facendo. La guardo, intontita, per svariati minuti. Sento le orecchie che fischiano, in sottofondo. Dopo aver tentennato per svariati altri minuti, cambiando il peso da una gamba all’altra, decido di bussare. Dall’assurdità del momento, mi viene in mente Sheldon.
“Quasi quasi busso così. Sai ganzo? Toc-toc-toc, Damon? Toc-toc-toc, Damon? Toc-toc-toc, Damon?”[3]

Ridacchio da sola come una cretina. Mi sento un po’ fumata, a dirla tutta. Infatti, non mi sono nemmeno accorta che ho la mano alzata, stretta a pugno, pronta a bussare da chissà quanto. "Va bene, va bene, busso."

Toc, toc. Busso timidamente, ho paura che ci sia qualcuno della crew a girare. Ma ho ancora più paura di non trovare nessuno. “Potrei essermi persa chissà dove in America, mentre ieri ero in Italia.”

“Oddio, forse sono in America!” Cerco mentalmente delle frasi in inglese da farmi venir fuori in caso apra qualcuno. Non me ne viene in mente neanche una. Sento dei rumori all’interno, cerco di riscuotermi un attimo. Due secondi dopo, Damon Salvatore apre la porta e mi guarda.

Sì, sì, avete letto bene. Damon Salvatore. Capelli neri, occhioni blu, maglietta nera, jeans, stivali. Ha un braccio appoggiato alla porta e mi guarda. Guarda ME. Ovviamente al momento non so nemmeno chi cazzo sono, io. “WHAT IS AIR?”

Cerco di recuperare la mascella dal pavimento e di pensare a qualcosa. “Ma come faccio? Cosa dico?”
Poi m’illumino d’immenso: “Idiota, è Ian. È qui a girare qualche scena, evidentemente.

“MIO DIO STO PER PARLARE CON IAN SOMERHALDER.” Quella cosa che prima era al posto del mio cuore si scalda. Ora non so cosa c’è al posto del mio cuore, forse un buco nero infinito del colore dei suoi capelli…

Non so esattamente quanto tempo passi, ma Lui mi guarda con quella faccia sarcastica e dice: «Sì?» Sottotesto: “idiota?”. Evidentemente è scocciato dal mio silenzio sbigottito. “PARLA, CRETINA!!!”

«Ian?»

Ho detto l’unica cosa che m’è venuta in mente: il suo nome. Brava, applausi, dieci più.

Lui: «Cosa?»

Io: «Ian? Ian Somerhalder?»

Lui: «Chi?»

«Che succede?» Elena appare sulla porta.

 

Elena. Ragazzi, non sto scherzando. Davanti a me ci sono Damon ed Elena. E non Ian e Nina, bellini loro, ma I FOTTUTI PERSONAGGI DEL TELEFILM. Oppure Lui è talmente “in character” che fa finta di non sapere chi sia Ian. Ma in ogni caso SONO DAVANTI A LORO. Forse dovrei svenire. Invece rimango lì, chissà come. Ferma, davanti alla porta di casa Salvatore con Damon ed Elena che mi fissano: lui scocciato, lei preoccupata. Lei è in maglietta, jeans, stivali, capelli un po' mossi. Damon ed Elena.

 

«Beh, è stato bello parlare con te. Ciao, ciao.» Sbam, porta chiusa in faccia. “Quell’adorabile figlio di puttana…”

«Damon, non essere scortese. Forse ha bisogno di aiuto.»

Elena mi riapre la porta. È da sola. “Ecco, forse così riesco anche a dire due parole.”

«Stai bene? Cerchi qualcuno che si chiama Ian?»

Mi viene da ridere. “Oh, non sai quanto, bella mia!”

Ma dallo shock ancora non dico niente.

«Vuoi entrare?»

 

Improvvisamente un pensiero fa breccia nella mia mente: “Sto per entrare in una casa con due vampiri (alla porta sbattuta in faccia, il mio inconscio ha evidentemente escluso l'ipotesi di un Ian particolarmente preso dalla recitazione), di cui uno è Damon Salvatore, e sono completamente sola. Potrebbe uccidermi in due secondi se sapesse che nessuno può trovarmi, qui.”

Allora le prime parole che pronuncio sono ovviamente un errore madornale:

«Sì, però vorrei della verbena.»

 

 

Note:

 

[1] Harry Potter, nell'ultimo libro, dopo essere stato colpito dalla maledizione di Voldemort, muore e si risveglia avvolto dalla luce bianca e piano piano torna alla conoscenza e alla consapevolezza di sé.

[2] Prima frase della canzone “Bohemian Rhapsody” dei Queen.

[3] Citazione da The Big Bang Theory: Sheldon bussa sempre tre volte alla porta di Penny. "Knock, knock, knock, Penny!"x3

Note dell'autrice:

Il titolo "Come una catapulta" è una citazione da Maccio Capatonda, precisamente da questo video: http://youtu.be/UJv_LVCLI3c

  
Leggi le 13 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: serClizia