Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Le_Chat_Noir    04/07/2013    3 recensioni
Mi ritrovai con Bella tra le braccia che urlava e vomitava sangue mentre qualcosa di vago e strano cominciò a farsi strada nella mia mente.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Breve visione dal punto di vista di Edward del parto e della trasformazione di Bella.
Buona lettura! ^^

 


A g o n y .


Quel giorno speravo non arrivasse mai ma, in cuor mio, o almeno quel che ne era rimasto non aspettavo altro. Non sapevo cosa sarebbe successo esattamente…Oltretutto le premonizioni di mia sorella erano svanite quasi del tutto a causa della continua presenza di Jacob e del…feto. Non vedevo l’ora che finissero tutte le pene infernali che Bella stava patendo. Non era giusto che soffrisse così, era solo colpa mia. Ogni giorno stavo male solo a guardarla…Sembrava essersi rimessa un poco dopo aver ricominciato a nutrirsi, anche se in modo del tutto innaturale per lei…
Ma quel giorno arrivò senza preavviso lasciandomi terrorizzato ed impreparato. Successe tutto troppo in fretta…Mi ritrovai con Bella tra le braccia che urlava e vomitava sangue mentre qualcosa di vago e strano cominciò a farsi strada nella mia mente. In preda al panico la portai nello studio di Carlisle attrezzato da sala operatoria. La misi sul lettino e da quel punto si susseguirono tanti di quei problemi che faticai a credere che Bella potesse sopravviverne…La bambina nacque sana e bella come non mai, con una incredibile intelligenza precoce. Ma non tutto andò per il meglio. Bella era squarciata per tutta la lunghezza del ventre e stava morendo…Ero disperato.
Alla fine mi rassegnai a fare quello che avevo sempre rifiutato di fare, ma era l’unico modo. Cominciai a morderla dappertutto: sul collo, sull’interno gomito, l’interno ginocchio…dove mordevo passavo la lingua per richiudere le ferite. Stava per morire. No. Non poteva…non doveva morire…sarebbe stata soltanto colpa mia e non me lo sarei mai perdonato. Sarei morto anche io. Presi una siringa d’acciaio e la riempii con il mio veleno: era il modo più veloce. Tornai e gliela infilai dritta nel cuore. Continuavo a ripetermi che era il modo più veloce. Lei oramai era priva di sensi e sarebbe parsa morta se non fosse stato per il lieve respiro e il cuore che batteva, anche se, di li a poco, avrebbe smesso di battere se non avessi fatto qualcosa. Ero terrorizzato…non sapevo che altro fare se non aspettare. Volevo tanto leggerle nella mente, ora più che mai, per sapere come stava, cosa provava. Durante tutta la trasformazione non si mosse. Sembrava veramente morta ed io ero sempre più agonizzante, ora per ora, minuto per minuto, secondo per secondo…L’unica cosa che mi faceva andare avanti era sentire il cuore continuare a battere. Carlisle cercava di confortarmi dicendomi che ce l’avrebbe fatta, che con Esme aveva funzionato, nonostante fosse rovinata contro gli scogli. Ma non mi consolava sapere che oltre la spina dorsale, il bacino e le due costole rotte, Bella fosse quasi aperta in due. Era una vista straziante. Nonostante le mie paure vidi che il veleno stava facendo effetto già nel giorno successivo. Le ossa sembravano a posto e la ferita stava rimarginandosi. Ero contento che stesse guarendo, ma continuavo ad aver paura che non resistesse al veleno, debole e provata com’era. Non volevo pensarci.                                                                                                                                      
Alice riusciva comunque a vedere come sarebbe andata a finire perché ora non c’era più la bambina ad oscurarle la “vista”. Lei era raggiante, non vedeva l’ora di conoscere ed ammirare la nuova Bella. Mi implorò di lasciare che la vestisse, cosa che la mandava su di giri, infatti vedevo già che aveva chiaro in mente cosa metterle. Le permisi di farlo a patto che non si facesse prendere dai suoi attacchi d’arte quasi fosse una stilista di moda. Volevo solo che la coprisse perché era ancora nuda, e sarebbe stato imbarazzante per lei mostrarsi così appena ripresa conoscenza. Le mise un elegante vestito di seta azzurra, e delle scarpe col tacco argentate. Mi venne da sorridere pensando al fatto che se Alice le avesse proposto di mettere quelle scarpe - con la quasi assenza di equilibrio che aveva - quando ancora era una normale ragazza umana avrebbe fatto una faccia a dir poco orripilata, aggiungendo che si sarebbe fatta torturare pur di metterle. E in effetti avrebbe avuto ragione, incapace com’era di fare 10 passi su una superficie piana e sgombra senza riuscire a non inciampare nei suoi stessi piedi.
Le ore passavano lente nell’attesa della fine. Per la maggior parte del tempo stavo seduto su una sedia, accanto a lei, ascoltando i battiti del suo cuore che correva verso una fine certa. Mi sarebbe mancata, la mia Bella. Sapevo che sarebbe stata una creatura ancor più bella di prima ma mi sarebbero mancate le volte in cui la sfioravo e le si tingevano le guance di rosso, oppure quando la facevo arrabbiare e sembrava un gattino vestito da tigre. Mi sarebbe mancata la sua pelle morbida e calda, quel tepore che tante volte sembrava quasi scaldare il mio cuore freddo ed immobile da più di 100 anni…
Ero triste.
Mi sarebbero mancate tutte quelle piccole cose che la rendevano unica e speciale, diversa dalle altre ragazze, diversa da chiunque, imprevedibile, misteriosa, con un carattere tutto suo. Era quella la ragazza di cui mi ero innamorato ed ero sicuro che, nonostante il cambiamento, avrebbe continuato a sorprendermi, anche se avevo ancora la piccola speranza di riuscire finalmente a leggerle nella mente.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Le_Chat_Noir