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Autore: Pensieve    04/07/2013    2 recensioni
La capitolazione di Lily Evans: serve dire altro?
"Era bellissima vestita del suo orgoglio indistruttibile, della sua fredda alterigia. Ma James aveva imparato ad amarla per i suoi rari momenti di fragilità, quando lei, inconsapevolmente, si denudava di tutta quella pesante armatura indossata solo per piacere agli altri."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Solo l'inizio









Lily Evans era considerata una strega brillante, dai modi gentili e dall'animo generoso: difficilmente qualcuno l'avrebbe trovata odiosa. Serpeverde a parte, ovvio. Ammirata dagli studenti che si rivolgevano a lei per consigli e problemi, e indicata dai docenti come esempio da seguire, era indubbiamente una delle ragazze più popolari della scuola. Certo, non aveva la bellezza di Narcissa Black, né la grazia di Emmaline Vance, né tantomeno possedeva la simpatia travolgente di Alice Paciock*: no, Lily Evans si contraddistingueva per la sua sicurezza. Era impossibile non accorgersene, ad esempio, quando camminava: tenendo la schiena dritta e la testa alta, scivolava lungo i corridoi con un passo deciso e veloce, scambiando rapidamente qualche parola con i conoscenti che incontrava lungo il percorso. Sorrideva a tutti, concedendo indistintamente un assaggio della sua squisita educazione da brava ragazza: perfino ai Serpeverde, che comunque continuavano a sibilarle contro, da brave vipere quali erano.

James Potter, nel bene o nel male, aveva passato sette anni in stretto contatto con Lily ed era stato naturale per lui scoprire tanti suoi atteggiamenti, più o meno nascosti.

James si era accorto principalmente di una cosa: la Lily che tutti rispettavano e conoscevano era solo una farsa. Oh, certo, la signorina era molto brava a mostrarsi così soddisfatta della propria esistenza: ma lui, e solo lui, si era accorto che la inarrivabile e perfetta Grifondoro non era felice. Come era possibile che nessuno si fosse reso conto della sua tristezza mal celata e dilagante? Era bellissima vestita del suo orgoglio indistruttibile, della sua fredda alterigia. Ma James aveva imparato ad amarla per i suoi rari momenti di fragilità, quando lei, inconsapevolmente, si denudava di tutta quella pesante armatura indossata solo per piacere agli altri. Come quando leggeva: il ragazzo amava vederla leggere. Intanto, perdeva tutta la sua innaturale compostezza, acciambellandosi sulla poltrona con un libro in mano, poi, semplicemente, non riusciva a mascherare le proprie emozioni di fronte a quattro fogli di carta e un po' d'inchiostro. Quando un passaggio la commuoveva, reclinava la testa di lato e spostava una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio, quando la narrazione arrivava ad un punto cruciale si torturava le dita e, infine, si concedeva sempre un sospiro accompagnato da un sorriso quando cominciava o finiva un libro. James trovava commovente la sua rara sensibilità. Lily non l'avrebbe ammesso mai, ma era un'inguaribile romantica. Cinica, forse disillusa, ma lei nel vero amore ci credeva ancora: e James era il suo vero amore, lui ne era sicuro.

L'intensità del loro bacio era stata solo un'ulteriore prova.....

Non l'aveva detto a nessuno, neanche a Sirius. Erano appena tornati dalla ronda, dopo la festa di Halloween: avevano solo sorpreso qualche coppietta a baciarsi e dopo aver tolto qualche punto e averli spediti nei propri dormitori, il castello sembrava deserto. Conversavano civilmente, in fondo anche lei si era resa conto di quanto fosse maturato in quell'ultimo anno: parlavano del futuro, argomento ricorrente nei discorsi  degli studenti prossimi ai M.A.G.O. Lily era anche piacevolmente sorpresa dalla determinazione di James di diventare Auror, pensando a quanto sembrasse un uomo con quello sguardo serio quando....

SPLASH!

Un intero secchio di acqua gelida si rovescio sulla testa del bel Capitano della squadra di Quidditch. I due ragazzi rimasero a fissarsi in silenzio, mentre per il corridoio echeggiava la risata di Peeves il Poltergeist. Poi, inaspettatamente, Lily incominciò a sghignazzare. Era evidente che cercasse in tutti i modi di darsi un contegno, ma non c'era niente da fare: non riuscì a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata in faccia ad un James decisamente fradicio e decisamente offeso. La ragazza ormai si appoggiava alla parete e singhiozzava tenendosi la pancia -Ah Potter! Chi la fa, la aspetti!- ma James, riacquistato un po' del suo orgoglio malandrino, sogghignò e con un balzo prese la compagna di Casa tra le braccia che strillò al contatto con gli indumenti bagnati e gelati di lui: -Ride bene, chi ride ultimo, non si dice così, Evans?-. Presero a lottare, con Lily che ancora rideva e cercava di divincolarsi e James che cercava in tutti i modi di tenerla stretta a sè: poi, non si come, si ritrovarono a fissarsi negli occhi, ansimanti e sorridenti. -Lily...- sussurrò lui prima che lei gli posasse le labbra sulle sue. Fu un bacio che sorprese anche lui, fresco e dolce: la bocca della ragazza era morbida e si schiuse facilmente al delicato tocco della sua lingua.: persero la cognizione del tempo e dello spazio. C'era solo il profumo di lei e il suo corpo piccolo e snello tra le sue braccia, le sue mani che gli scompigliavano i capelli e il suo viso che, lo sapeva, non si sarebbe mai stancato di accarezzare. Poi finì all'improvviso, così come era iniziato:  James ebbe appena il tempo di vedere due occhi verdi da cerbiatta che lo guardavano con un'intensità straziante e la bocca rossa e gonfia che tremava. Non ebbe il tempo di dire o fare nulla poichè, in uno svolazzante turbinio di capelli e vestiti, Lily scappò, lasciandolo da solo con il suo sapore ancora sulle labbra.

Erano passate due settimane da allora e sia l'uno che l'altra avevano fatto finta di niente, come se non fosse accaduto nulla.

James le aveva concesso il suo spazio, per riflettere e mettere a posto le idee: in quei giorni, però, aveva sorpreso Lily a lanciare sguardi penetranti nella sua direzione: vedere quel misto di rabbia e delusione nei suoi occhi gli straziava il cuore ma, d'altra parte, gli infondevano speranza. Forse anche lei provava qualcosa.

Quella sera non ce la fece più. La ragazza stava leggendo un libro sulla sua poltrona preferita, vicino al camino, quando James le si avvicinò, con il volto tirato, gli occhi seri e le labbra secche.

-Lily-

Parecchi occhi curiosi si girarono istantaneamente verso di loro: gli approcci sfrontati di Potter, i rifiuti secchi della Evans e i loro continui battibecchi erano uno spettacolo comune per i Grifondoro, ma comunque uno spettacolo sempre interessante.

La ragazza non alzò neppure la testa, ma raddrizzò la schiena e mugugnò un distratto -Mh mh?-

-Vuoi uscire con me ad Hogsmeade, sabato?-

Questa volta Lily distolse l'attenzione dal libro e puntò lo sguardo su di lui: James si era reso conto da tempo che Lily Evans non amava guardare la gente negli occhi, probabilmente perché si rendeva conto che le sue occhiate erano sin troppo eloquenti e che, senza volerlo, riusciva a trasmettere i suoi pensieri e stati d’animo. Rimase quindi sorpreso quando lei gli concesse il lusso di farsi “scavare” dentro e lui poté chiaramente identificare un turbinio di emozioni:  paura, speranza e, forse, gioia.

-Sì-

La ragazza abbassò nuovamente la testa e riprese la sua lettura mentre James, con un sorriso raggiante, fece l'occhiolino a Sirius Black che, sconcertato, aveva assistito alla scena a bocca aperta.
 

James Potter ne era certo: questo era solo l'inizio.







 






* Ho usato il cognome Paciock perchè così è più facile identificare il personaggio e perchè non ho trovato il cognome da nubile di Alice.
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Note dell'autrice:
Allooooora: è un bel po' di tempo che non pubblico una ff. Anzi, diciamo la verità, sono passati secoli. Purtroppo sono fatta così: scrivere per me è una faticaccia. No, cioè, adoro scrivere, ma quando devo pubblicare qualcosa, divento paranoica e penso che la storia faccia troppo schifo per essere letta dagli altri. Sono un po' come la mia Lily Evans, sempre insoddisfatta e alla ricerca della perfezione.
Se la storia vi è piaciuta, lasciate una recensione. Se vi ha fatto schifo, lasciate una recensione. Se vi è indifferente, beh, peace. :)
Siate buoni, non lanciate pomodori e abbiate un briciolo di pietà nei confronti di una povera studentessa di Economia che non scrive da secoli.




P.
  
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