Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: BluRei    17/01/2008    13 recensioni
IN REVISIONE DAL 29/04/2020
"Come questo tuono la mia Dea urla dentro il mio petto, vuole vedere questo mondo, vuole vivere ancora il suo amore perduto ed io, con i miei capricci da bambina, non posso impedirle di manifestarsi. Devo ubbidire a lei ed alla sua anima tormentata e ritornare alla realtà. Mah così ogni mio sogno svanirà. E' questo il prezzo che pagherò per poter diventare la dea Scarlatta! Le sue parole risuonano nella mia testa come un eco infinito. "Chi mi sta chiamando?" "Chi mi sta chiamando?" L'amore la chiama, ed anche se sa che nulla andrà come lei desidera deve rispondere, anch'io risponderò Akoya, farò rivivere il tuo sogno d'amore uccidendo il mio." - dal capitolo 32
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ayumi Himekawa, Chigusa Tsukikage, Masumi Hayami, Maya Kitajima, Yu Sakurakoji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 – Le lacrime di una donna

 

 

 

Saeko Mizuki, la fidata segretaria di Masumi Hayami, stava ormai disperando di rivedere il suo capo uscire dall’ascensore all’ultimo piano dell’edificio della Daito. Dal giorno in cui l’aveva visto, disperato ed in preda alla rabbia, nel suo ufficio, non si era più presentato sul posto di lavoro. Aveva reagito in malo modo alla vista di quelle foto che ritraevano la sua adorata Maya e Yuu Sakurakoji durante quello che, quasi sicuramente, poteva essere definito un appuntamento romantico. Nessuno l’aveva mai visto tanto scosso ed era per questo che Mizuki non riusciva a darsi pace. Ad aggiungere ulteriore ansia ai suoi pensieri ci pensò la telefonata che ricevette quella stessa mattina! Il telefono squillava ormai da alcuni minuti ma lei era così intenta a scartabellare tra le carte che ricoprivano la scrivania, tutti documenti dei quali avrebbe dovuto preoccuparsi Masumi ma vista la sua assenza lei stessa stava cercando di occuparsene al meglio sapendo quanto il lavoro che avevano in corso fosse importante per il suo capo, che non si era neanche resa conto di quel suono fastidiosamente persistente. Quando finalmente lo percepì alzò la cornetta e nel sentire la voce aldilà del filo si maledì di aver risposto ed anche di averlo fatto con così tanto ritardo.

 

- Pronto? Signor Hayami! - con le dita sottili, lunghe e pallide riportò il ponte dei suoi occhiali su per il naso e si alzò dalla sedia come se l'altro potesse scoprirla, troppo comoda, sulla quella che era la poltrona del figlio.

Perché quell’uomo l’aveva chiamata? Lei lavorava ormai da anni alla Daito Art Prodaction ed anche se all'inizio il vecchio presidente l'aveva fatta assumere perché tenesse sotto controllo il figlio con il tempo la donna si era dimostrata per quest'ultimo una fedele spalla nonché una spina nel fianco per Masumi, sempre pronta a ricordargli i sentimenti che quest'ultimo non voleva ammettere di provare per Maya Kitajima e che lei non mancava mai di sbattergli in facci spesso in modi anche poco ortodossi per una sottoposta. Non ricevendo ciò che si aspettava e non potendola oramai più licenziare, visto l'attaccamento del figlio, senza esporsi troppo e far scoprire il suo piano di spiare quest'ultimo, il vecchio si era arreso smettendo di aspettarsi notizie compromettenti e lealtà dalla giovane donna, quindi, perché adesso la stava chiamando personalmente? Era sicuramente successo qualcosa!

 

- Signorina Mizuki, vorrei che lei diramasse un comunicato stampa da parte di mio figlio - gli occhi della donna si spalancarono, sapeva perfettamente che tra padre e figlio non scorreva buon sangue quindi doveva valutare molto bene se accettare o meno la richiesta dell'uomo. Un unico passo falso avrebbe potuto compromettere il lavoro di tutta una vita fatto da Masumi - Ma signore, - si convinse a rispondere consegnando una piccola notizia riguardante il suo capo per poi cercare di ottenere una qualche informazione utile che a lei stava sfuggendo - sono ormai due giorni che il signor Masumi non viene in ufficio. Aveva indetto una conferenza stampa ma non si è presentato. Questo non è da lui. Lei sa forse qualcosa che io ignoro? - sperò che l'uomo cadesse nel suo sciocco tranello e che parlasse più di quanto non volesse fare, confidandosi con lei ma solo Masumi sapeva quanto infido, bugiardo e poco incline a fidarsi del prossimo Eisuke Hayami sapesse essere. - Si limiti a fare il suo lavoro! Comunichi ai giornali che mio figlio non tornerà a casa fino al giorno della rappresentazione della Dea scarlatta.-

 

 

Ignara di tutto ciò che stava accadendo al di fuori del suo cuore e di quella sala prove, al Kids studio, Maya continuava con indolenza le sue prove, aveva tanto desiderato interpretare quel ruolo ma adesso, ad un passo dal raggiungere il suo sogno, ogni battuta d'amore ed ogni gesto, fatto verso un uomo che non fosse il suo ammiratore delle rose, pesavano come un macigno sul suo cuore.

 

- "Ogni volta che le tue mani toccavano le mie ferite, chissà perché, il dolore se ne andava…sono guarito magicamente in fretta…ma ora che le ferite sono guarite, dovrei andar via da qui, e se ci penso, sento così male da strapparmi il cuore. Avrei preferito che le mie ferite non guarissero mai." - la voce di Sakurakoji le arrivava attutita come se provenisse da una qualche dimensione lontana e sconosciuta, avrebbe dovuto dire le sue battute, ricambiare gli sguardi pieni d'amore del suo Isshin ma tutto il suo essere era volto ad altri pensieri, ad un altro uomo e ad un'altra storia d'amore. - ¨ Sono ormai due settimane che non lo vedo. Sicuramente sarà impegnato ad organizzare il suo imminente matrimonio e non avrà tempo per pensare ad una ragazzina insignificante come me¨ - Maya! MAYA! Dove sei con la testa, il tuo Isshin è qui ed aspetta le tue battute. - la voce del regista, sempre poco propenso a dimostrare pazienza e che si irritava facilmente per ogni distrazione dei suoi attori, tuonò all'interno della piccola stanza che era stata adibita a palcoscenico provvisorio, tanto da far sobbalzare tutti i presenti Maya inclusa che così si risvegliò dal suo sogno ad occhi aperti. - Mi scusi signor Kuronuma, - cominciò a torturarsi le mani ben consapevole di non essere in grado, in quel momento, di proseguire con le prove facendo un buon lavoro - ma credo di aver bisogno di andare a rinfrescarmi il viso. L'uomo la squadrò attentamente, non era da Maya chiedere di fermarsi ed allontanarsi dal suo lavoro, qualcosa la stava distogliendo dalla recitazione e già questo bastava per farlo preoccupare, niente mai aveva occupato la mente della ragazza più del teatro. - Va pure, ma quando torni voglio vederti determinata.-

 

Maya sapeva che non sarebbe bastata un po' d’acqua per eliminare i suoi dubbi e che rinfrescarsi non avrebbe risvegliato la dea ancora sopita in lei ma cosa poteva fare? Nessuno poteva capirla, ne tanto meno aiutarla, chiunque avrebbe cercato di persuaderla a smettere di fantasticare su quell'uomo tanto più grande di lei e così lontano dal suo stato sociale. E per di più nessuno era a conoscenza della scoperta che aveva fatto e che la tormentava ormai da più di un mese: Masumi Hayami era il suo ammiratore segreto! Cercò di farsi forza, non era il momento di pensare all’identità del suo ammiratore, si asciugò il viso completamente bagnato e tornò in quella stanza dalle pareti troppo buie e piena di persone che le erano diventate indifferenti da renderle impossibile immaginare ancora i sentimenti che era riuscita a sviscerare nella valle dei susini perpetuamente in fiore.

 

Quando entrò nella stanza passò inosservata, tutti erano rivolti verso il regista che era intento a rimproverare Sakurakoji per aver compiuto un'azione che secondo l'uomo era troppo rude per un uomo tanto pacifico e placido come Isshin, si mise in un angolo ed anche lei osservò la scena ,come tutti gli altri, fino a quando la voce di Kuronuma non la riportò sull'attenti, - Avanti, riprendiamo. Maya tocca a te! - Aveva desidera restare inosservata, sperava che il regista intento al suo lavoro non si fosse accorto del suo ritorno ma doveva abbandonare ogni pensiero e ritornare a recitare. - "Sarebbe stato meglio se non ti avessi curato" - disse cercando di tornare ad essere l'Akoya che tutti si aspettassero che lei fosse - "Akoya, perché vuoi andartene da qui? Io sono un estraneo. Nemmeno il capo villaggio mi vuole." Sakurakoji si bloccò non appena vide i movimenti sconnessi e lo sguardo perso della ragazza, in quella strana giornata starle accanto era stato più difficile di quanto si aspettasse e non perché, come la solito, Maya si rivelava essere un'attrice fuori dal comune talmente brava, concentrata e perfetta da intimidire qualsiasi partner ma perché sembrava distratta, quasi una qualsiasi comparsa che si aggirava per il palco senza una meta. Spalancò gli occhi e la guardò allontanarsi da lui a grandi passi per raggiungere le ragazze che ridacchiavano in un angolo della stanza.

 

Nessuno avrebbe potuto ignorare quelle voci squillanti, tanto meno Maya che sentendo pronunciare il nome di Masumi perse del tutto la sua già esigua concentrazione. Tese l’orecchio verso quel gruppo di ragazze che, intente a leggere una rivista non si curavano di seguire le prove - Avete visto? - disse la prima indicando la foto che si trovava al centro della rivista patinata che teneva in mano - Cosa? - chiese l'altra avvicinandosi ancora di più al gruppo per poter osservare meglio l'oggetto della curiosità delle altre senza essere sentita dal regista - Ah! Quant’è fortunata quella ragazza! - gli occhi sognanti intenti ad osservare la coppia ritratta nella foto - Ecco perché Masumi Hayami non si vedeva in giro da un po'! - tutte le ragazze si interessavano alle storie d'amore che coinvolgevano le persone famose ed ancor di più se queste storie riguardavano persone belle come il presidente - Dai, dimmi cosa stai leggendo? - chiese una ragazza che si era aggiunta quasi contemporaneamente a Maya la quale la ringraziò mentalmente per aver posto quella domanda - La Daito Art Production ha comunicato che il presidente Masumi Hayami si è sposato due giorni fa. -

 

Il cuore di Maya a quelle parole trasalì, non poteva essere vero. Doveva esserci un errore, lui le aveva detto che si sarebbe sposato solo dopo lo spettacolo dimostrativo. Fino ad allora lei avrebbe potuto considerarlo ancora suo. Si scordò di Sakurakoji, di Kuronuma e delle sue battute e senza neanche pensare si rivolse a quelle ragazze sperando di aver sentito male. - ¨ Può capitare, io sono un tipo distratto!¨ - si disse dando al suo cuore un ultimo barlume di speranza, spintonò un paio di ragazze portandosi al centro del cerchio ed allungò le mani verso la rivista - Scusate, posso leggere anch’io questa notizia? - sentendo il tono agitato della ragazza la proprietaria della rivista si preoccupò, se Kuronuma si fosse accorto di quello che stavano facendo sarebbero finite nei guai - Ma Maya, le prove non sono ancora finite, torna da Sakurakoji - la ragazza, alzando ancora un po' la voce strattonò con più tenacia la rivista rischiando addirittura di strapparla - Ve ne prego! - gli occhi erano pieni di lacrime ed il tono tremante e strozzato non ammetteva repliche o risposte negative - Certo, tieni pure il giornale a noi non serve più. - E lei speranzosa di cambiare il corso degli eventi solo grazie ad i suoi occhi innamorati lesse per la prima volta l'articolo che le fece crollare il mondo addosso.

 

¨Masumi Hayami, direttore generale della Daito Art Productions la società artistica più importante dell'Asia, si è sposato con la signorina Shori Takamiya, nipote del magnate miliardario proprietario del gruppo Takamiya. Gli sposi sono partiti il giorno stesso per un lungo viaggio di nozze in una località sconosciuta. Il presidente ha dichiarato che tornerà solo poco prima dello spettacolo dimostrativo della Dea Scarlatta.¨

 

Pur avendolo letto con i suoi stessi occhi, Maya non riusciva a credere a quella notizia, del resto quante volte aveva trovato, anche su riviste importanti, notizie che poi si erano rivelate false, tanti giornalisti usavano questo metodo per aumentare le copie vendute. Non poteva averlo fatto davvero, per lui non era significato niente quello che era successo tra di loro nella valle? Tutto quello che aveva fatto per lei in quegli anni nascosto dietro la figura dell'ammiratore delle rose a cosa era servito? Il battito del cuore le rimbombava nelle orecchie, tanto da sentire tutte le voci intorno a se come ovattate e lontane. Cos’era successo? Perché aveva cambiato idea? Solo la voce tuonante del regista riuscì a riportarla alla realtà. - MAYA, INSOMMA, LE BATTUTE! - lasciò cadere la rivista ormai stropicciata e si diresse verso il centro della stanza davanti al suo compagno, chiuse gli occhi per cercare di riconquistare la concentrazione oramai persa e cominciò a pronunciare le sue battute ma nella sua voce non c’era nulla della dea che Maya avrebbe dovuto interpretare, niente partecipazione, né volume, né enfasi, solo un leggero sibilo di tristezza, un rantolo. Sakurakoji la guardava incredulo, doveva davvero rispondere ad una Akoya tanto assente? Si sentiva rifiutato, il suo Isshin non era sufficientemente appassionato da farla sentire amata? Avevano passato molto tempo insieme in quell'ultimo periodo anche fuori dal teatro e lui si era convinto di aver fatto breccia nel cuore della ragazza ma forse si era soltanto illuso perché adesso davanti a se non c'era un briciolo di sentimento. La recitazione è finzione ma gli attori devono crederci in quella bugia ed Isshin non riusciva più a credere nell'amore della sua Akoya. Volse uno sguardo al regista che, con un piccolo cenno, gli intimò di proseguire. - "Fino a oggi non mi era mai capitato di essere triste. Ma al solo pensiero che tu te ne vada, il mio cuore sprofonda nella solitudine" - Il volto di Maya si raggelò e tutto il suo corpo si irrigidì, due lacrime silenziose caddero sul suo kimono. Quanto era simile al suo cuore quello di Akoya. Intorno a lei tutti potevano vedere le lacrime di una donna solcarle il viso e sentire distintamente il rumore della sua maschera di vetro andare in frantumi.

 

Improvvisamente una mano gelida calò sul suo viso colpendola pesantemente, tutti si voltarono verso la ragazza che sembrò non reagire neanche a quello schiaffo - Maya, meritavi questo schiaffo, a cosa stai pensando? Non sei professionale! La vita privata deve restare fuori dal palcoscenico. - Sapeva di meritarsi quel trattamento, per la seconda volta, nella sua vita di attrice, Maya aveva dismesso la sua maschera lasciandosi trasportare da sentimenti reali e dolorosi, ma anche se l'avessero picchiata e rimproverata per tutto il giorno niente avrebbe potuto scacciare dalla sua mente il doloroso suono di quelle parole né il battere rimbombante del suo cuore - Scusatemi - disse rivolta ai suoi compagni, e corse via lasciando tutti senza parole.

 

Quando giunse a casa era ormai sera, sbattè la porta e si diresse, senza dire una sola parola, davanti alla finestra per cercare di appartarsi e chiudersi nella sua solitudine rumorosa. La reazione della sua coinquilina però non tardò ad arrivare - Ah Maya, finalmente sei tornata! Non credi che queste prove durino troppo a lungo? Di questo passo ti verrà un esaurimento. - quando si avvicinò Rei si accorse di come il volto dell'amica fosse sconvolto, gli occhi rossi e gonfi per le troppe lacrime versate - Stai bene? - Maya alzò il viso puntando gli occhi in quelli dell'amica e quando ne lesse la preoccupazione decise di mentire recitando un sorriso falso e retorico - Si Rei, sto bene - Non ci voleva certo un critico teatrale per capire che quel sorriso fosse una bugia ma Rei decise di assecondare l'amica cercando di tirarla su di morale con quella sorpresa che sapeva avrebbe apprezzato di cuore, dopotutto le prove per uno spettacolo tanto importante potevano essere dure e spossanti e quello strano comportamento di Maya poteva essere dovuto alla stanchezza. - Ne sei certa? Non ti sei neanche cambiata e devi essere proprio stanca per non esserti accorta dei fiori che ci sono sul tavolo, guarda. - Con lo sguardo raggiante, sicura di aver fatto, all'amica, una sorpresa gradita e che l'avrebbe tirata su di morale indicò il tavolo dietro di lei.

 

Sul tavolo da pranzo, avvolto in una splendida carta vellutata, c’era un grande mazzo di rose color porpora. Rei aveva avuto cura di metterle in un vaso di vetro forse troppo piccolo per accoglierlo al meglio ed adesso erano lì in tutta la loro bellezza che gridavano a gran voce l’ultimo saluto del suo caro ammiratore. Maya le guardò con sguardo vacuo ed assente e non ricevendo alcuna risposta l'amica la spronò a leggere il biglietto ma la risposta che ricevette la mise ancora di più in allarme - Leggilo tu Rei - la ragazza osservò attentamente quella figura che continuava a stringersi sempre più su se stessa, le mani sul grembo intente a torturarsi, sospirò ed annuì incerta su cosa fosse meglio fare - E va bene, ma poi mi racconti quello che è successo perché ti vedo molto strana.-

 

"CARA SIGNORINA, A CAUSA DI UN VIAGGIO DI LAVORO IMPROVVISO MI VEDO COSTRETTO A LASCIARE PER MOLTO TEMPO IL GIAPPONE. PER QUANTO MI SARA’ POSSIBILE CERCHERO’ DI RESTARLE ACCANTO, LEI SI IMPEGNI NELLA RECITAZIONE, UN ABBRACCIO. IL SUO AMMIRATORE DELLE ROSE SCARLATTE."

 

- È stato gentile a ricordarsi di te prima di partire, non credi? - disse l'altra credendo di farle cosa gradita ricordandole quanto quello sconosciuto tenesse a lei ed alla sua carriera. Rei non ricevette risposta, Maya aveva vagato per molte ore in giro per la città nella speranza di ritrovare un po' di tranquillità e solo quando cominciò a sentire freddo pensò di tornata a casa senza però aver ritrovato uno sguardo umano ed adesso quel biglietto non aveva fatto altro che peggiorare al situazione. - ¨Un viaggio d’affari? È così che dice? Cosa crede che io sia così fuori dal mondo da non ascoltare una notizia così importante dai telegiornali o forse che io sia così stupida da non saper leggere una rivista di gossip? Mi ha abbandonata questa è la realtà! Ho già perso così tante persone nella mia vita. Cosa mi resterà del mio Masumi, solo un mazzo di rose? Perché non può amare me invece di apprezzare solo la mia recitazione?¨ - gli occhi oramai erano pieni di lacrime, la voce tremante e incerta, strinse i pugni lungo il suo corpo e puntando lo sguardo in quello dell'amica urlò quelle parole che le torturavano l'anima da giorni - PERCHE’ NON PUO’ AMARE ME! - Rei spalancò gli occhi guardandola quasi con paura, non l'aveva mai vista in quelle condizioni - Maya, ma di cosa stai parlando? È successo forse qualcosa con Sakurakoji? Smettila di piangere e parlami. Mi stai facendo preoccupare! - ¨Sakurakoji?¨ - pensò Maya, cosa c'entrava adesso lui? Perché mai la sua amica avrebbe dovuto pensare che i sentimenti che la stavano sconvolgendo in quel momento potessero essere minimamente riconducibili alla sua amicizia con il ragazzo? Cercò di fare chiarezza con quell'affermazione - Lui si è sposato! - Rei era frustrata, più la sua amica parlava più le sue idee si confondevano - Ma di chi stai parlando? - Maya si sorprese, era convinta, dentro di se, che ormai chiunque in Giappone alla parola matrimonio capisse il riferimento a Masumi Hayumi - Il signor Masumi si è sposato ed è partito. - eccolo lì ancora quello sguardo incerto, Rei proprio non riusciva a capire cosa stesse succedendo e pure era sempre solita consolare l'amica proprio perché riusciva a comprenderla meglio di chiunque altro - Si ho letto la notizia sui giornali. Ma, Maya non mi dire che sei ridotta così a causa di Masumi Hayami? - La risposta era semplice da dare, si, ma l'amica l'avrebbe capita e consolata anche questa volta? Oppure l'avrebbe giudicata stupida per essersi infatuata di un uomo tanto più grande, ricco e potente di lei? Disse la verità Maya, perché nascondendo dentro di se quel segreto questo avrebbe continuato a lacerarla nel profondo. - Io lo amo! Il mio cuore non riesce a pensare a nient’altro che lui. - Disse d'un fiato e diventando rossa in viso - Ma com’è possibile? Tu hai sempre sostenuto di odiare quell’uomo. Cos’è che ti ha fatto cambiare idea? -

 

Maya si nascose tra le sue braccia piangendo e singhiozzando disperatamente e quando finalmente riuscì a calmarsi aprì il suo cuore all’amica che in tutti quegli anni non l’aveva mai delusa, le raccontò di come aveva scoperto l’identità dell’ammiratore e del sogno fatto nella valle dei susini. Rei l’ascoltò in silenzio contemplando ogni lacrima versata dall’amica ed accarezzandole dolcemente la schiena. Da quanto tempo non aveva visto Maya così disperata? Cosa poteva dirle? Non poteva assecondare quel dolore e quindi decise di riportarla con i piedi per terra - Maya non devi fare in questo modo, mandandoti le rose il signor Hayami ha voluto farti capire che ci tiene ancora a te. Non puoi deluderlo. Adesso è il momento di pensare alla tua interpretazione della Dea Scarlatta! Lui si è sposato e tu non puoi fare più niente. Potresti torturarti tutta la vita ma questo non cambierebbe le cose. Quello che puoi fare è recitare al meglio delle tue possibilità per non deluderlo! -

 

Maya alzò lo sguardo ancora una volta e fissò l'amica negli occhi che erano fermi e tranquilli, davvero pensava di averla consolata sbattendole in faccia quanto il suo sogno d'amore fosse disperato e quanto fosse inutile piangerci sopra? Pensava davvero che l'avrebbe calmata sapere di non avere alcun'altra speranza se non recitare nel ricordo di lui e nella speranza della sua futura ammirazione? - IO, io - avrebbe voluto perorare la sua causa, urlarle che si sbagliava che c'era ancora una speranza che forse, parlandogli faccia a faccia lo avrebbe convinto a tornare sui suoi passi ma le parole gli morirono in gola soffocandola con la loro ingombrante presenza - Vuoi gridare Maya? Grida! - Maya si portò le mani alla gola ed la petto stringendole e battendole contro il suo corpo inerme, Masumi era ossigeno e senza questo non si sopravvive - No, vorrei solo poter tornare a respirare -

   
 
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