Pasticci con la macchina del tempo
Era un giorno
tranquillo come altri. Dopo la sconfitta di Majin Bu,
sulla Terra era tornata la pace e i nostri amici trascorrevano le
giornate tra doveri
e piaceri quotidiani.
Quel giorno,
come d’abitudine, Goten e Trunks dopo aver studiato si
incontrarono a casa di quest’ultimo per allenarsi. I loro
padri infatti anche
se erano in tempo di pace, insistevano molto sul continuare gli
allenamenti.
“Potrebbe
accadere qualsiasi cosa da un momento all’altro e noi
dobbiamo essere pronti a difenderci!” Dicevano infatti Goku e Vegeta.
Dopo
più di un’ora di allenamento Trunks e Goten furono
interrotti
dalla signora Brief.
-Trunks, tesoro
ho preparato una deliziosa merenda. Naturalmente ce
n’è anche per il tuo amico. Vi aspetto in cucina-
loro annuirono.
-Mi tratta come
se avessi ancora cinque anni.-
-Beh, che
c’è di male?
Una
merenda è sempre una merenda. Poi tua nonna è
formidabile con i dolci- rispose
Goten leccandosi i baffi già all’idea dei
succulenti manicaretti.
Così
si avviarono verso la cucina e dopo aver ingurgitato quattro
dessert ciascuno uscirono di nuovo all’aperto per continuare
l’allenamento, ma
un grosso marchingegno catturò l’attenzione di
Goten.
-Trunks?-
-Uhm?-
-Cos’è
quello? Una nuova super camera gravitazionale per tuo padre?- disse
indicando lo strano e gigantesco oggetto.
-Ah!
No… E’ la nuova macchina del tempo che ha
costruito la mamma.
Deve ancora perfezionarla.-
-Capisco.-
Si guardarono,
nessuno si capiva come loro due al primo sguardo.
-E
se… -iniziò Trunks
-…dessimo
un’occhiata- concluse Goten.
-Piccola,
piccola. Che ci può succedere, no?-
-Già,
non ho mai visto una macchina del tempo all’interno.-
-Andiamo! Ma
Goten… la mamma non lo deve sapere. Non ho voglia di
sentire le sua urla isteriche.-
-Sarà
un nostro segreto! Sbrighiamoci!-
Si diressero
verso la macchina del tempo di soppiatto, stando ben
attenti a non farsi vedere da nessuno. Tutto taceva intorno a loro, fissavano con
interesse quella che
doveva essere la porta d’ingresso, dopo alcuni secondi
trovarono il pulsante di
apertura e finalmente entrarono.
-Wowww che
spettacolo!-
L’interno
era grandissimo ed immenso. C’erano tutti i confort
possibili. Oltre alla cabina di comando, c’era la cucina, una
camera da letto
davvero ampia e al secondo piano un grandissimo osservatorio.
-Tua madre
è davvero una forza!- esclamò Goten esterrefatto
-Ci vivrei
qui dentro.-
Dopo aver
visitato la navicella, tutta la loro attenzione fu catturata
dalla cabina dei comandi.
Il primo che si
avvicinò fu Trunks.
-Secondo te come
si guida?- chiese Goten scrutando i comandi.
-Non saprei-
rispose l’amico grattandosi
il capo -ma un giorno imparerò!-
Trunks si
sedette al posto del pilota e finse di guidare.
-Sembri un
bambino!- disse Goten ridendo sotto i baffi.
-Che questo
rimanga tra noi!- rispose serio.
-Dai, premi un
pulsante, fallo! Fallo!- Goten incitava il suo amico.
-Solo uno
però!- rispose dopo essersi fatto convincere.
Il pulsante
prescelto era situato in basso a destra rispetto al
volante ed era di colore verde.
“Non
c’è scritto nulla” pensò
Trunks “sarà innocuo.”
-Allora sei
pronto?-
-Vaiii!-
Trunks lo
premette. Un attimo dopo la navicella iniziò a tremare.
-C…
che… su.. succedee…-
-Noooo…
non lo sooo!- entrambi si agitarono. Non capirono il danno
fino a quando non guardarono il computer della navicella che
iniziò un conto
alla rovescia.
“Meno
due minuti alla partenza”… “ Meno un
minuto”… “Meno 30
secondi…”
-TRUNKS FA
QUALCOSAAA…- gridava Goten.
Trunks
iniziò a premere tutti i pulsanti per cercare di fermare
quella
macchina infernale, ma la navicella si alzò e
partì… nel tempo.
…
… …
…
… …
…
… …
Poco dopo tutto
cessò, il tremore e i rumori.
Trunks si
riprese, si avvicinò timoroso allo schermo e lesse
“35
years.”
-Goten, Goten??-
il ragazzo chiamava a gran voce il suo amico, senza distogliere
lo sguardo dallo schermo.
-Uhmmm, mhmmh.-
Trunks si
voltò, il Saiyan corvino era completamente disteso a terra a
pancia in giù.
-Ahi, la testa.
Ho battuto la testa.-
Il povero Goten,
durante il viaggio inaspettato, aveva perso
l’equilibro ed era caduto, a differenza di Trunks che era ben
ancorato alla
sedia di comando.
Non curandosi
dello stato di salute dell’amico, esclamò -Goten,
credo
che abbiamo viaggiato… nel futuro.-
Goten si
alzò di scattò e corse verso l’amico.
Ora fissavano entrambi
spaventati lo schermo.
-Tre…
trentacinque anni??- disse infine.
-Che facciamo
ora? Dobbiamo tornare indietro.-
-Trunks, devi
fare esattamente quello che hai fatto prima!- disse Goten
in un tono tutt’altro che tranquillo.
-Ok…-
Trunks fece tutto quello che aveva fatto poco prima della
partenza, ma la navicella era ferma. Immobile.
-Cavolo!!! Non
funziona- imprecò battendo i pugni sui comandi.
-Ohh, che
facciamo ora…- Goten iniziò ad agitarsi
seriamente.
Trunks lo
bloccò- dobbiamo uscire e… cercare di risolvere
la
situazione.-
-Lì
fuori?- disse sottovoce, come se non volesse sentire ciò che
aveva
appena detto.
-Sì.-
-Ma…ma…è
il futuro…e se…-
-Dobbiamo
rischiare…-
Presero fiato,
si guardarono ed uscirono timorosi.
Cosa sarebbe
accaduto ora? I nostri due Saiyan riusciranno a
tornare indietro?
NDA
Buonasera a tutti voi. Spero che questo primo capitolo introduttivo
abbia
attirato la vostra attenzione. Grazie a tutti coloro che sono arrivati
fin qui.
Spero che leggiate il seguito
Un abbraccio
Kjria