08.15 am
Il professor Harris aveva appena iniziato l’appello quando Stiles Stilinski bisbigliò al suo migliore amico, il licantropo Scott McCall, di aver visto due Lydia nel parcheggio della scuola.
Scott non gli aveva dato retta più di tanto, era da un bel po’ che Stiles si stava comportando in una maniera un po’ strana, molto più strana del normale.
Poco dopo l’inizio della lezione, la spiegazione fu interrotta da tre battiti regolari sulla porta, che si aprì cigolando. Entrò una ragazza dai capelli rossi, del tutto somigliante alla popolare Lydia Martin.
“Questa è la lezione di Fisica,” chiese con un certo imbarazzo la ragazza.
Il professor Harris indicò un banco vuoto nel centro della classe, di fianco al banco di Stiles, e le chiese il nome per segnarlo sul registro.
“Mi chiamo Charline Martin.”
Stiles si girò verso l’amico e gli lanciò un’occhiata che parlava da sola.
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Charlie stava mettendo via dei libri nell’armadietto quando Lydia le si avvicinò e sbatte la mano sull’anta chiudendo l’armadietto.
“Charlie,” esclamò sprezzante, “sei venuta a rovinarvi la vita?”
La ragazza guardò Lydia e sorrise, “No cugina, sono venuta per restare.”
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09.30 am
Il camion dei trasporti era parcheggiato da un’ora davanti a una casa bianca appena acquistata, mentre un uomo sulla quarantina stava scaricando degli scatoloni impilandoli diligentemente davanti le scale dell’ingresso.
KITCHEN UTENSILIS; CHARLIE’S CLOTHES; CHARLIE’S BOOK; CHARLIE’S DVDs AND GAMES…
Quando lo sceriffo uscì di casa per prendere il giornale, si fermò ad osservare l’uomo che scaricava dei grandi cuscini dal camion.
Avvicinandosi salutò, “Piacere di conoscerla, sono il suo nuovo vicino, Gregory Stilinski. Vuole una mano con quelle poltrone?”
L’uomo si girò verso lo sceriffo e sorridente rispose al saluto, “Piacere mio, sono Nataniel Martin, e ora gradirei un caffè.”
Greg scoppiò in una risata bonaria e seguì il nuovo vicino in cucina.
“Vedo che avete imbiancato, ma la cucina gialla non è una cosa un po’ esagerata?”
Nataniel rise, “Idea di Charlie, pensa che sia un colore allegro.”
Lo sceriffo annuì, “Anche mio figlio Stiles ha idea un po’ strane. Dovrebbero conoscersi! Quanti anni ha Charlie?”
“Diciassette ad Ottobre, e suo figlio?”
“Ha la stessa età, probabilmente sono anche negli stessi corsi alla BHHS.”
I due uomini parlarono per un po’ bevendo caffè e si accordarono per una grigliata alla sera nel giardino della famiglia Stilinski.
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04.50 pm
“Papà?! Sono a casa, vado in camera mia a mettere a posto,” urlò Charlie volando su per le scale.
Varcata la porta ammirò la colorazione delle pareti, tre bianche e una blu notte con qualche striscia più chiara.
Poggiò la borsa sul letto e cominciò a svuotare gli scatoloni.
I libri nella libreria vicino ai DVD e ai videogiochi, il computer sulla scrivania e i vestiti appesi nell’armadio.
Dopo due ore che svuotava scatole e metteva ordine si sdraiò sul letto con l’intendo di dormire, ma venne chiamata subito dal padre.
“Charlie, fatti carina, i vicini ci hanno invitato a cena.”
Un’ora dopo Charlie uscì dal bagno con addosso un corto vestito nero a pois bianchi e delle scarpette a punta tonda con un po’ troppo tacco per i gusti di suo padre.
“Vedo che hai fatto presto,” disse il padre con sarcasmo, “andiamo o faremo tardi.”
* Lydia’s corner*
Buona sera!
Ecco a voi la mia prima fanfiction, so che questo capitolo è deludente, ma non ho avuto tempo di scrivere di più, aggiornerò domani con il secondo capitolo.
Bacioni,
Ly