Film > Ralph Spaccatutto
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Autore: Claudia123    04/07/2013    2 recensioni
'devi sapere, caro Turbo... Che i tuoi trofei, le tue vittorie... Sono tutto quello che hai, e sai cos'è tutto quello che hai?! MATERIA. semplice, tangibile, inutile materia. Nulla di indispensabile! E tu, volpone, sai essere solo questo: materia." la ragazza prese in braccio Vanellope e si allontanó, non degnando il pilota di uno sguardo.
Turbo stette zitto. Si rese conto solo in quel momento che la sua fama non gli sarebbe servita. Ne in momenti simili, ne contro una ragazza come quella, che se avesse voluto, l'avrebbe morso, masticato e risputato dopo averlo più volte investito col kart... Lo riconosceva, già, che era una ragazza forte e con fegato, ma ripetè più volte a se stesso che non era degna di sentirselo dire da uno come lui.
//attenzione questa storia non ha molti spazi e quindi letta in blocco potrebbe apparire un po' scomoda. Tuttavia vi invito a leggerla e se c'è qualche anima pia disposta a darmi una mano con questo piccolo problema, sappiate che accetto volentieri l'aiuto ... ^^' //
Genere: Comico, Generale, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ralph Spaccatutto, Re Candito/Turbo, Un po' tutti, Vanellope von Schweetz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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//il titolo lo capiranno in pochi :3 // Quando fratello e sorella entrarono nel bar di Tapper, la loro discussione continuava ancora, tuttavia molto più contenuta e meno animata per evitare di catturare ulteriormente l'attenzione della gente, come se un fratello con una coda e squamato da capo a piedi, per Nemesis , non bastasse già ad attirare l'attenzione. "io voglio proprio capire, comunque, perchè hai aiutato quei due tizi nella foresta, l'altra sera! Sono 2 giorni che te lo chiedo ma tu divaghi sempre!" sbuffó Nemesis, dirigendosi al primo bancone più libero fra i 3 del bar. "cosa c'entra?!! Si erano persi , dovevo aiutarli!" "ma potevano benissimo trovare la strada da soli!" "certamente! Sssenti, sorellina, l'hai visto quello Spaccatutto! E non dire di no, perché so che eri li... Magari non nella tua forma umana, ma eri li... Ora, dimmi, ad occhi e croce se quell'individuo , in orientamento non lasciasse molto a desiderare!" la sfidó Soren. Nemesis, voltandosi ed incrociando le braccia, avvistando finalmente un posto dove potersi piazzare per poter ordinare qualcosa, sospiró "ma per favore... Che cosa patetica! Li avrai spaventati a morte!" "io? Sssspaventare loro?!! Nemesis, io li ho aiutati... Eri tu che passavi fra gli alberi vicini nella tua forma da lupa e ululavi terrorizzando Vanellope a morte! Per non parlare di Ralph... Era cadaverico quando sei sbucata dagli alberi latrando e ringhiando contro di loro!" "erano intrusi, io sono una lupa! Cosa ti aspettavi? I convenevoli?" "io sono incrociato con un mamba nero! Il serpente più velenoso e veloce della terra, eppure ho portato quella ragazzina sulle spalle per il resto del viaggio!" Nemesis alzò la mano per controbattere, ma si costrinse a chiudere la bocca e sedersi irritata, ringhiando a braccia conserte, fra se e se "colpita e affondata." Bastó un sospiro rassegnato della sorella per far capire a Soren che il buon umore le era colato a picco. Già da tempo, ormai , era così. Quindi Soren domandó "lo hai finito di aggiustare il tuo kart?" "wally? Oh no..." rispose. " mi sta dando una mano Roù il Vichingo, ma una cosa è certa... Se Rudy van Hellsing non la pianta con i suoi scherzi da deficiente decerebrato, giuro che faccio irruzione in casa sua e lo massacro a calci in culo finchè non sanguina!" "è un vampiro, Nemesis... I vampiri non hanno sangue!" " beh, allora dovrà volerci più del previsto!" ribattè Nemesis, pensando a quel folle vampiro che le aveva frantumato i tubi di scarico del suo adorato kart. Nemesis aveva persino affibbiato un nome fortunato, quando nel suo videogioco nessuno commetteva atti talmente infantili da chiamare il proprio Kart 'Wally'. La ragazza si ripromise più volte di non permettere a Rudy di farla franca più di una volta con il solito, stupido scherzo. Tuttavia la sua attenzione fu attirata dalla pesante e quasi imbarazzante sensazione di essere osservata da capo a piedi. Tapper passó dai due e chiese cortese come al solito "cosa vi porto ragazzi?" ma Nemesis era completamente voltata a squadrare la folla. Soren ordinó "per me un tè freddo alla pesca e per mia sssorella..." ma notó poco dopo 'l'assenza' mentale della ragazza. Tentó di richiamarla "Nemesis? Che vuoi?" ma senza successo. "ssenta, Tapper... Se puó essere così cortese da portare una Coca alla vaniglia per mia sssorella glie ne ssaremmo veramente grati!" "nessun problema ragazzo! Vi porto le vostre bevande fra un'attimo... Per ogni evenienza chiamate!" rispose l'ometto, che dai grandi occhi azzurri ricordava molto un lontano parente di Mario e Luigi. Soren annuì sfoderando un sorriso labiale, per non mettere in mostra le sue zanne acuminate e dall'aspetto decisamente poco amichevole. Dopo di chè si voltó a fissare la sorella per qualche breve istante, prima di picchiettarle sulla schiena con la lunga coda e domandarle "sssorellina, tutto bene?" Finalmente Nemesis degnó il fratello di un segnale 'di vita': si voltó anche lei e strinse il braccio al fratello. "qualcuno mi osserva!" spiegó. Subito Soren tiró fuori la sua parte difensiva , agitó nervosamente la coda e sibiló aggressivo "dimmi chi è che lo faccio nuovo!!". "non lo so!" "come fai a non sssaperlo!?" "non lo vedo ma... Ne sento lo sguardo!" Soren si avvicinó al volto della sorella, guardandola dritta negli occhi e sibilando nuovamente, innervosendo parecchio Nemesis "a me non sembra affatto, Nemmy, ne Sssei ssssicura?? Non è una delle tue sssolite paranoie?" La ragazza lupo gli afferró la lingua stringendola forte e facendo lacrimare Soren. "ho la faccia di una che scherza? E poi piantala di s-s-s-s-s-sibillarmi in faccia! Lo sai che lo trovo anti igienico!" quando Nemesis lo lasció andare, anche Soren cominció a guardarsi intorno, cercando di individuare uno sguardo, in mezzo alla clientela del bar, che fosse rivolto pesantemente contro di loro. Nemesis, finalmente, dopo essersi data tante noie, nel cercare lo sguardo sospetto con il solo aiuto del suo sesto senso , trovó quello che cercava: un paio di occhi gialli accesi, ed in sogghigno nel buio del bar, in un posto nell'ultimo bancone della fila, che parve a Nemesis parecchio isolato e desertico. Lo osservó per bene: sembrava un ragazzo sui 23-25 anni, aveva dei capelli neri molto scombinati ed apparentemente ingarbugliati, una tuta bianca con due strisce rosse lungo i due fianchi, degli stivali rossi ed il casco bianco, posato sul tavolo, aveva una 'T' stampata sulla parte frontale del casco. La cosa che più colpì la ragazza lupo, fu' la carnagione grigia del ragazzo, che nessuno, in quel buio, apparte lei, sarebbe riuscito a vedere. Il ragazzo distolse lo sguardo con aria di sufficienza, si portó il boccale di birra alla bocca e tracannó qualche sorso, senza neppure dare la dimostrazione di un minimo stordimento. Evidentemente era abituatissimo alla birra. Proprio quando il fratello si alzó dirigendosi in qualche tavolo su cui aveva poggiato dei sospetti, ignorando e sconoscendo la 'rivelazione' che ebbe la sorella, fu' proprio la stessa Nemesis ad afferrargli velocemente e con forza il braccio "Soren!" lo chiamó mentre l'uomo rettile per poco, a causa dello strattone e della mezza piroetta che fece su se stesso trascinato da Nemesis, non cadde a faccia in avanti sul pavimento. Quando attanagliò lo sgabello con la coda, portandolo velocemente sotto al sedere, ascoltó la sorella continuare "guarda all'ultimo tavolo! All'angolo li a destra... Quel pilota mi stava osservando!" "lui?? E chi è?!" "ho un vago sospetto... Chiedilo a Tapper!" Nonostante il fratello e la sorella sapessero chi fosse il nemico mortale della sala giochi in quel momento, non lo ebbero mai visto prima di allora, perció quando Soren chiamó con discrezione Tapper, mentre lui e Nemesis non staccarono gli occhi di dosso dal tizio, e quando chiese a Tapper chi fosse quel tizio, rimasero entrambi molto sorpresi ed esterrefatti nel sentire da Tapper di chi si trattasse. "ma come ragazzi? Non avete mai visto Turbo?non si puó certo dire che non sia conosciuto..." "Tapper," ribattè Nemesis "ti ricordo che siamo stati collegati da appena 3 giorni. Il nostro non è un gioco molto visitato." "già scusatemi ragazzi..." pogió le bibite dei due sul tavolo, si chinó avvicinandosi al ragazzo rettile e alla ragazza lupo e confessó "se volete accettare dei consigli da amico da un umile NPC vissuto come me... Stategli alla larga! È un'individuo pericoloso, specie per il suo bel caratterino!" Detto ció si allontanò verso la sua prossima ordinazione. Nemesis si voltó verso il fratello e domandó ironica: "credono veramente che lui sia più pericoloso di me?" "non saprei, Nemmy... Nel frattempo ti suggerirei calorosamente di non constatare di persona!" Nemesis si portó il bicchiere alla bocca e bevve un piccolo sorso, poi un'altro meno piccolo, poi un'altro ancora meno piccolo, finchè un ragazzo biondo, dalla tuta da corsa rossa e gialla, che sotto al braccio teneva un casco rosso e nero coprente sino al mento, con una visiera scura, ed al suo fianco per lo meno 4 ragazzi con tute da corsa altrettanto strane e colorate in diversi stili e colori, non fece irruzione nel bar, attirando l'attenzione di molte persone, compresa Nemesis ed in primis suo fratello Soren, in stato di allerta per la situazione sgradevole che stava per accadere. "oh Madonna... E questi altri??" domandó lievemente avvilita, Nemesis. Il fratello non accennó a risponderle, ascoltó ció che stava per accadere: molto probabilmente una rissa che prometteva male. "salve a tutti ragazzi! Ci siete mancati durante questi anni di isolamento, sapete? Io dico che sapete anche chi stiamo cercando!" Nemesis, nel bar, fu l'unica a notare che turbo tossì un sorso nel suo stesso bicchiere. " cerchiamo una tale carogna che si chiama Turbo! Penso che la conosciate, perchè io ed i miei compari pensiamo che si nasconda qui dentro..." Tapper saltó fuori dal bancone principale dove preparava i suoi drink e cercó di calmare la situazione, tuttavia senza grande successo. Quell'ometto cercó comunque di dare il buon esempio e tentare di non consegnare turbo ai guai, visto che di guai, il pilota ne aveva già combinati molti. "Django, non devi preoccuparti.. Qui in questo bar non si regolano conti, quindi se siete venuti già con questo comportamento vi comunico che potete andarvene di qui di gran carriera!" "oooh, ma Tapper! Sei così di poca fede... Noi non vogliamo regolare nessun conto... bensì CHIUDERLO una volta e per tutte!" rispose uno dei piloti affianco a Django. Nemesis lo osservó con attenzione e notó con sorpresa che ognuno dei piloti accanto al 'biondino' sulla tenuta da corsa avevano un ricamo dello stesso colore su cui stava scritto 'road blasters' ed in quel momento la ragazza realizzó che il casino che stava per scoppiare poteva essere di dimensioni colossali. "Nemesis," la richiamó il fratello. "la situazione sta prendendo una svolta che non mi piace" affermó una volta che richiamó l'attenzione della sorella, ma non lo sguardo. I loro sguardi stavano piantati sui piloti che, facendosi rudemente largo fra tutti gli NPC presenti, raggiunsero il tavolo di Turbo. Django picchió forte i pugni sul tavolo e, notando che il pilota non si era spostato neppure di un millimetro, ansi lo guardava con sufficienza, il biondino cominció a parlare "allora, gran testa di cazzo! Credevi che non ti avremmo trovato qui dentro?!" "veramente" inizió turbo, con voce aguzza e affilata "sapevo che mi avreste trovato... Ma ora che ci siete riusciti cosa farete? Starete a guardare negli occhi quello che vi ha rovinato la vita per 30 anni?!" Sia Nemesis che Soren pensarono che quando Tapper l'aveva definito "bel caratterino" non aveva poi tanto torto. Ma Nemesis fu' particolarmente colpita nel notare che Turbo si fosse creato un vero e proprio nascondiglio, con le sue risposte sicure e pungenti: Nemesis era per metà animale e percepiva che sotto a quella maschera di cera, si celava un crescente nervosismo e la paura di essere fatto a pezzi, tuttavia il suo inguaribile orgoglio non permise al pilota di rispondere altrimenti. "senti, bastardo... Sarà pur vero che siamo stati scollegati per trent'anni ma anche la tua console è stata staccata per tutto questo tempo!" "oh, davvero credevate che mi sarei fermato alla vostra console? Tsk... Per tutto il tempo che voi perdenti siete stati a poltrire in un magazzino di un meccanico con la mia console, io saltavo da un gioco all'altro!" rispose prontamente il pilota. Django ringhió e lo afferró per il colletto "sei solo un bambino immaturo che cerca di fare il ruffiano, pensi che noi non abbiamo neppure fatto qualcosa in questi ultimi trent'anni che TU ci hai rovinato?!!" "che tristezza!" osservó polemicamente Turbo. "ragazzi piano!" insistette Tapper. "vel'ho già detto : non voglio casini in questo bar!" "TAPPER PIANTALA." ringhió furibondo Django. "tu, invece, microbo... Devi ringraziare che ci siano delle regole in questo bar altrimenti ti avremmo già preso a sprangate!" La frustrazione era alta, nei codici dei piloti di Road Blasters. Si vedeva. Si intuiva e lo si percepiva. Il tasso di nervosismo era solleticato dalle affermazioni affilate del pilota di Turbo-time, che nonostante avrebbe voluto evitare di farsi pestare , l'occasione per controbattere, per lui era sempre buona: "ti sfido, figlio di puttana! Ti sfido proprio a prendermi a sprangate! Voglio proprio vedere che figura ci fate d'avanti a mezza Arcade!" con uno strattone liberó il colletto dalla presa di Django e si alzó in piedi. Django ribattè ad un passo da un attacco di follia e di aggressività "non lo faccio solo perchè non ne vale la pena di sporcarsi le mani di uno come te! E poi io non sono come te! Non ho intenzione di fare figure di merda d'avanti a buona parte della sala giochi!" E se quando quei piloti entrarono da Tapper fecero calare un'assoluto silenzio, quando il suddetto botta e risposta fra i due piloti di console differenti di fece più animato, il silenzio che caló fu' tombale se non siderale. Nemesis sospiró silentemente, analizzando ogni tratto di turbo, attirando così un po' della sua attenzione, e poi ogni tratto di Django ... Turbo se ne accorse e non appena vide la ragazza sillabare senza voce una parola, senza interrompere il silenzio, turbo le rubó la suddetta 'analisi' e la rielaboró a modo suo per irritare il biondo. "no, tu non mi picchi perché hai paura di essere esattamente come me!" e da questa sua osservazione rubata ne seguì un ghigno compiaciuto. Nemesis scosse il capo ed osservó esterrefatta ed incuriosita, vedendosi rubare sotto al naso anche una parola dalla bocca. Django arricció il naso, assottiglió gli occhi e guardo il pilota malissimo "io. Non sono. Come. TE!" detto ció gli assestó un doloroso e prepotente pugno nello stomaco. Turbo si piegó in due tossendo, e quando Django rimase immobile a guardarlo mentre si contorceva caduto in ginocchio dal dolore, Turbo riprese le forze e contraccambió quel gesto alzandosi di scatto e 'regalandogli' una forte ginocchiata negli zebedei , approfittando del piegamento in avanti che eseguì istintivamente il biondino per scaraventarlo contro al tavolo. "strano, non me ne ero accorto!" ribattè in seguito. Gli amici di Django partirono al contrattacco, e cercarono di immobilizzare Turbo mentre questo dava loro un motivo per non mollare la presa mentre incassavano calci e pugni da parte sua: Django si alzó e gli tiró un calcio nello stinco. Nemesis vide le stelle solo a pensare quanto dolore avesse potuto provare Turbo nel ricevere un tale calcio. Soren la richiamó "Nemesis, appena la situazione degenera... Tu scappa!" Proprio in quel momento, Tapper si avvicinó alla rissa imbracciando un fucile che di solito i baristi tengono sotto al bancone per ogni evenienza. "d'accordo ragazzi! Mi avete seriamente rotto le scatole! Ora la domanda è la seguente, dobbiamo usare le maniere forti, o la dolcezza?!" Turbo, che si trovava con il collo stretto dalla morsa potente e irremovibile del braccio di Django, si trovó a scegliere una sola cosa da fare. Una cosa che odiava e detestava con tutta l'anima di dover fare anche in una situazione di emergenza come quella... Si scompose in miliardi di pixel rossi e gialli, luminosissimi e si teletrasportó vicino a Tapper, strappandogli il fucile dalle mani e puntando Django, mentre recuperava ansimando, tutta l'aria venutagli a mancare fino a poco prima. Tutti, in quella stanza, rimasero senza fiato! Soren vide quel fenomeno così per come lo vide fare solo a Vanellope , qualche giorno prima. "un Glitch..." osservó il ragazzo rettile. Tapper, trovandosi da un momento all'altro senza fucile e sotto mira, deglutì perplesso "vada per le maniere forti...?!" Turbo sogghignó e portó un dito sul grilletto. Anche la sua frustrazione cresceva a dismisura... Le botte che gli avevano dato, quelle che avrebbero potuto dargli... Tutte le umiliazioni che aveva subito prima e dopo essere diventato un virus, troppe da poterle sopportare, guardandola riaffiorare dal passato. Era stato sconfitto sei mesi prima ed aveva visto la morte. Adesso nessuno gli avrebbe potuto dire cosa fare, se prima ci fosse comunque stata una piccola speranza, ora non c'era più, no. Neppure per tutti i trofei al mondo avrebbe deciso di fermarsi nel premere quel grilletto. Il suo sguardo si assottiglió e quegli occhi gialli sarebbero stati le ultime cose che quei piloti avrebbero visto... "sappiate che vi odio ragazzi!" si asciugó con una mano, del sangue che gli scivoló da un lato del labbro inferiore della bocca, quando poco prima gli amici di Django resistevano e rispondevano alle sue mazzate con altrettanti calci e pugni. "ci rivedremo all'inferno, fra un bel po'!" Un ringhio, un bagliore ed una fitta allo stomaco. Li sentì, Nemesis, e prima che Turbo potesse premere il grilletto, la ragazza lupo sfruttó il suo potere tramutandosi in una vera e propria lupa, dalle dimensioni esagerate quasi quelle di un cavallo, per una fissazione dei suoi programmatori. E prima che qualcuno potesse accorgersene, o nel caso del fratello, provare a fermarla, Nemesis spiccó un potente balzo verso al fucile... Il grilletto era stato premuto, il sorriso di turbo svanì del tutto. Un paio di zampe faunesche atterrarono sulla canna del fucile, facendolo letteralmente scattare via dalle mani del pilota, per finire per terra, premuto dalle grandi zampe, dotate di artigli. Il colpo partì finendo per conficcarsi in volo, solo sulla parte bassa della gamba destra di Django, che in quel momento stava a terra, inginocchiato, poi sdraiato a gemere e ad urlare dal dolore mentre il sangue usciva dal buco dello sparo e la pallottola, incastrata nell'osso del pilota, fumante e incandescente procurava una maggiore emorragia. Turbo fissó le sue mani, incredulo, poi la creatura che aveva di fronte: il manto grigio, delle zampe nere ed una cresta rossa. Nemesis si voltó a guardare il pilota a cui aveva sottratto il fucile. I due occhi più gialli, dorati e accesi di quelli dello stesso turbo, due occhi di una lupa creata dai programmatori per eliminare e sterminare la concorrenza aveva appena usato quel suo programma per difendere dei piloti appena passati dalla parte del torto. Il pilota deglutì quando la lupa gonfió il petto e gli ringhió sommessamente contro. Purtroppo Soren notó il grave pericolo a cui si era esposta la sorella: Django, aiutato dai suoi amici, riuscì ad alzarsi e lesse il suo labiale: "prendeteli entrambi, anche la 'scheggia rossa'!" "NEMESIS CORRI!" sibilló il fratello, allarmato. La lupa distolse lo sguardo dal pilota per rivolgerlo a suo fratello "cosa?" "CORRI!" La lupa spiccó un balzo poco prima che due piloti la atterrassero, salì sopra al tavolo e corse via, fino a raggiungere l'uscita, dove si ri-trasformó in una ragazza a tutti gli effetti e fece un teatrale e divertito inchino. L'ultima cosa che vide prima di fuggire fino alla stazione di servizio che percorreva la connessione fino alla Game Central Station, fu l'inizio di una poderosa rissa che non prometteva nulla di buono. Ma lei non c'entrava nulla, no. Se ne tiró fuori con molta semplicità. Solo... Soren se la farebbe cavata??
  
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