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Autore: Marla Lannister    18/01/2008    2 recensioni
questa fic su bellatrix e su siriu mi è venuta in mente leggendo hp e l'ordine della fenice. quando lui urla a lei,per l'appunto, "puoi fare di meglio". poi rivedendo il film e l'espressione che faceva lei (guadatela con attenzione) quando l'ha ucciso mi è venuto un flash e mo svritto. spero vi piaccia.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Sirius Black, Voldemort
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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“Fare di meglio”

Ogni anno il Signore Oscuro affida ai suoi adepti una missione speciale. O meglio una prova di fedeltà, un compito difficile e sofferto che dimostrasse che gli eravamo leali. A me lo aveva chiesto solo i primi anni, poi aveva compreso che non serviva, che gli dimostravo quotidianamente la più assoluta fedeltà, più di ogni altro mangiamorte e smise di chiedermi quella che noi chiamiamo “La conferma”.
Quest’anno però fu diverso. Mi convocò a sorpresa nel suo attuale nascondiglio, un edificio sotterraneo, situato sotto le fondamenta del collegio dove aveva saputo che era un mago. Mi accolse nella stanza delle conferenze, un luogo lussuoso e bellissimo, arredato con gusto. Era seduto su una poltrona rossa, di spalle al camino. Appena entrai mi inginocchiai al suo cospetto.
Con un gesto della mano mi fece immediatamente rialzare. Non voleva che mi inchinassi, non io.
“siediti mia prediletta…” sembrava gentile, ma era in realtà un ordine glaciale.
Mi sedetti su una poltrona più piccola, di velluto nero.
“bevi…” mi indicò un piccolo bicchiere poggiato su un tavolino alla mia destra contenente un liquido verde, trasparente: assenzio, liscio.
Bevvi gustandomi a pieno il mio liquore preferito.
“lo sai perché sei qui, mia amata?”
“si, mio signore, anche se, se mi è concesso, non ne vedo il motivo, sai che io sono la tua serva più fedele”
“non è la tua fedeltà che metto in dubbio ma il tuo cuore”
“…E il mio cuore è privo di ogni amore se non per il mio signore…” citai un pezzo del giuramento di noi mangiamorte, che facevamo il giorno della marchiatura
“ricordo il giuramento Bella, ma so anche che un cuore privo d’amore è l’unico in grado di potermi servire e che i piccoli sacrifici che io vi chiedo annualmente sono indispensabili a tal proposito”
“ma a me, a parte i primi anni, non li avevate mai chiesti”
“i tempi cambiano, come cambiano le cose, le persone, le situazioni. La guerra è impellente e io ho bisogno di avere la conferma della fedeltà di ogni mio adepto e ho deciso di chiedere un rinnovo del voto a chiunque , tu compresa”
“come desidera il mio signore…”
“solo che…”
“solo che cosa mio signore?”
“so che stavi per aggiungerlo e che lo stavi pensando…solo che cosa? Che sei delusa? indignata? Io mi fido ciecamente di te, la tua lealtà nei miei confronti è smisurata, lo so bene Bella, ma, come ti ho già detto, io sono il tuo signore e ti comando questo. E poi, infondo, se sei la mia più fedele servitrice non ti sarà di peso soddisfarmi giusto?”
“giustissimo mio signore” presi la busta contenente il mio compito e lo lessi. Sospirai, lo sapevo. Alzai lo sguardo e fissai gli occhi del mio signore. Lasciavano sfacciatamente trasparire una crudele perfidia.
“puoi andare”
Mi alzai, lo bacia sulle labbra in segno di fedeltà assoluta e lo lasciai con lo stereotipato saluto di noi suoi servitori: “Ti venero e obbedisco mio signore”
“te lo avevo detto che prima o poi saresti uscita con me!” disse il giovane Sirius all’uscita di Hogwarts.
“non vedo che c’è di male ad uscire con mio cugino…” ribattei
“io non sto uscendo con mia cugina chiaro? Sto uscendo con una ragazza!”
“con una ragazza? Perché è la prima volta che esci con una ragazza? Da quello che si sussurra nei corridoi non mi risulta…”
“bè è la prima volta che esco con una serpeverde!”
“anche questo non è vero….insomma, Polly Darcy dove la mettiamo?” chiesi ben informata.
“oh ma lei non conta…” disse lui scuotendo la mano “è una scommessa che ho fatto con James, Peter e Remus…insomma, dovevamo uscire con una ragazza di serpeverde e lei è abbastanza carina…”
“abbastanza carina? Si, con il chilo di trucco che si usa, il reggiseno stra-imbottito, i tacchi da dodici sotto i pantaloni e le ore che passa in bagno ogni mattina…”
Sirius sorrise “sembreresti gelosa!”
Gli puntai il dito contro “eh no caro! Io non sono gelosa di te!”
“già perché sai che tu sei l’unica per me!” br> “smettila! Le tue frasi da latin lover non hanno nessun effetto su di me!”
“allora dovrò farmi insegnare dal professor Verner una pozione…ummm….peccato che lui ami soltanto voi piccoli serpeverducci e odi noi grifoni…”
“già…che peccato! Non hai nessuna possibilità di conquistarmi!”
“mah…mah…ma se sei già pazza di me!” disse lui sicuro
risi divertita, ignorando che non era mai stato così vicino alla realtà.

Crudele fino in fondo. anche con chi lo ha sempre servito ciecamente. Anche con me. Perché aveva richiesto anche a me una grande prova, come un dio pagano aveva richiesto il suo sacrificio di sangue. Si era sbagliato però. Il mio “ma…” non era riferito al fatto che lo avesse chiesto anche a me. Certo ne ero rimasta delusa ma neppure tanto. Non di certo quanto credeva lui. Era tuta una copertura. La cosa su cui dubitavo era perché avesse scelto proprio quel sacrificio. Perché io lo sapevo che mi avrebbe chiesto di fare quella cosa. Bussai all’imponente portone di casa Malfoy e uno scialbo elfo domestico mi venne ad aprire. Mi fece un riverente inchino e con voce referenziale mi disse “Buona sera signora Black. La porto subito da sua sorella”
Mi condusse fra i corridoi di quell’immenso maniero fino ad un soggiorno dove, seduta su una poltrona trovai Narcissa.
“Cissy!” l’abbracciai con calore. Era notevolmente dimagrita da quando Draco aveva iniziato il cammino per diventare un mangiamorte. Quella era la sua Prova: immolare suo figlio, il suo adorato figlio al signore oscuro. L’addestramento era iniziato l’estate scorsa e finita la scuola, fra qualche mese, sarebbe proseguito e si sarebbe concluso. Era un addestramento duro e doloroso, sul piano fisico ma soprattutto su quello mentale.
“Bella…ho saputo che hai ricevuto anche tu “la conferma”…cosa ti ha chiesto?” mi disse con voce incolore fissando il vuoto.
Le porsi la lettera e lesse il mio compito. “naturale no?”
“si…”
“come si? Perché? Perché mi ha chiesto quello?”
“lo sai benissimo perché”
“no, non lo so, non è poi così pericoloso…”
“lo è, lo è, lo sai benissimo quanto è pericoloso” impassibile. Fredda e inattaccabile. L’esatto contrario di come era normalmente.
Evidentemente stava proprio soffrendo per Draco.
“è solo Sirius black! Non è pericoloso! È ricercato da tutta la comunità magica! Deve nascondersi, non può fornire informazioni segrete a Silente né a nessun altro perché lo arresterebbero”
Sorrise, un sorriso triste, senza un briciolo di felicità “non mentire a me, non mentire a te stessa, sono altri i motivi per i quali è pericoloso e li conosci bene”
“no maledizione! Non so perché devo uccidere proprio lui!”
“perché lui è l’unico che ti sa prendere, che sa incantarti davvero…potrebbe addirittura portarti a tradirci tutti, a tradire Il signore oscuro….e lui vuole evitarlo a tutti i costi!”
“io non tradirei mai La Via”
“no, ora no, ma in un futuro…chissà…lui sa renderti così diversa…più buona…più umana”
“pazzia! Sei diventata pazza! Lui non ha nessun potere su di me, lui non ha quel genere di potere!”
“e allora perché non hai già svolto la missione? Sono passati ben nove giorni da quando sei stata convocato…nove…un’immensità!”
“perché io? Perché ha chiesto a me di ucciderlo?”
“perché è una prova di fedeltà assoluta. Vuole vedere se gli sei così leale come dici. A me ha chiesto di rinunciare a Draco, a Leopold Zaini di uccidere sua moglie Astra e a te Sirius. Non c’è prova più estrema che fare uccidere a qualcuno colui che….”
“NO! NON DIRLO!”
“colui che ama, sorella”
Scossi la testa, senza guardarla
“il Signor oscuro è crudele e perfido, dovresti saperlo. Un cuore sterile ripudia ogni sentimento che non sia l’odio”
“ti sbagli!”
“siamo destinati all’infelicità noi marchiati…infondo siamo suoi servi!”
L’afferrai per le spalle e iniziai a scuoterla “non dire così! Non puoi dire così! Sai che è pericoloso! Sai che potrebbe farti ammazzare perché stai diventando debole…”
Sorrise di nuovo mentre calde lacrime scendevano sul suo volto. Mi porse una busta. Era “la conferma” per Lucius. Avrebbe dovuta ucciderla
“no!” scoppiai a piangere accasciandomi al suolo, trascinandola con me. Piangemmo assieme, in silenzio. Come facevamo da bambine.
Andai a casa Black, la casa di mia zia, sorella di mia madre. La casa dal quale Sirius era scappato a sedici anni. Mi smaterializzai nelle cucine e in un angolo polveroso trovai Kreacker.
“la…la mia padrona!” esclamò l’elfo emozionato, inchinandosi fino a toccare terra con il suo naso a matita.
“Sirius Black è solo?”
“Si! Quella marmaglia di filo-babbani e mezzosangue che insudiciano l’onorevole casa black se ne sono andati!” disse con gioia.
“Bene, dove si trova?”
“E’ in soffitta, con quel pulcioso uccello con cui è scappato…”
Mi diressi in soffitta en entrai. Era appoggiato alla parete. Dormiva. Il suo respiro era come un leggero fischio. Era a causa del suo naso. aveva il setto nasale leggermente deviato
"Il sole era già sorto da molto e lui stava ancora dormendo. Dalle sue labbra usciva un leggero fischio
Sfiorai la sua anca sinistra. una piccola M argentata.
M di Malandrini. era una piccola cicatrice che lui e i suoi amici si erano incisi con un coltellino.
pensai che era stato davvero fortunato
aveva trovato 3 amici che gli volevano davvero bene, come lui ne voleva a loro
Io non sarei mai stata così fortunata.
Brontolò appena e si voltò dall’altra parte continuando a dormire come una persona ottusa, che si rifiutava di capire.
Come noi che ci rifiutavamo di capire quanto la nostra storia era sbagliata.
Tutto era sbagliato: era mio cugino inanzitutto.
Tra purosangue era usanza il matrimonio fra consanguinei per mantenere la purezza della razza…ma lui…lui era un Black rinnegato, non era adatto per una come me.
E io non lo ero per lui.
Troppo debole, troppo paurosa per mollare tutto, per fare come aveva fatto lui.
Sbuffò ancora. Ora era sveglio
“buongiorno rose”
Ritrassi la mano in fretta alzandomi a sedere “Rose? Rose? Hai passato la notte con me e non ricordi neppure come mi chiamo?” “so perfettamente il tuo nome solo che…” e indicò il mio petto. Una piccola rosa nera, d’alabastro, era appesa ad una catenina dorata. “e questo che cos’è?” chiesi io mortificata.
“una rosa direi”
“e quando me l’hai messa?”
“mentre dormivi…ti piace?” si alzò anche lui a sedere.
“si…”
Sorrise soddisfatto e si avvicinò a me baciandomi con la stessa passione di ieri sera “ehi! Smettila! Non c’è tempo! Fra poco arriverà qui il tuo amichetto e rivorrà la sua stanza da prefetuccio…”
"no, non penso…anche lui è impegnato…” mi spiegò con noncuranza. Ma d’altronde lui era così, semplice e diretto.

“Bella…che ci fai qui?” sembrava tranquillo ma la mano, appoggiata a terra, stringeva saldamente la bacchetta.
“devo ucciderti…”
Si alza in piedi ma anche questa volta tiene la bacchetta bassa, lungo il corpo “devi, o vuoi?”
“devo e voglio…”
“e allora fallo!” lascia cadere la bacchetta. Io non riuscivo a muovermi.
“non vuoi vedi? Non vuoi uccidermi e lo sai perché? Perché tu non sei un assassina!”
“ho ucciso i Pachok!”
“no! Li hai crucciati, ma eri sotto l’Imperius!”
“ora io sono una mangiamorte!”
“però la rosa l’hai ancora…”
Taccio ancora una volta
“Silente può aiutarti…”
“non farlo…”
“lui può davvero proteggerti”
“non aiutare Harry…”
“se solo mi amassi lo faresti…”
“se solo mi amassi non lo faresti…”
“io ti amo Bella!”
“io no!”
“bugiarda!” era furioso
“non aiutarlo, ti prego…non costringermi ad ucciderti!” stavo per piangere.
“io ho scelto da che parte stare, fallo anche tu, passa dalla nostra parte…tu puoi fare di meglio!” mi afferra le spalle e appoggia la fronte contro la mia “silente può aiutarti!” Mi bacia, appoggia con delicatezza le sue labbra sulle mie ma io lo allontano da me.
Il signore oscuro calpesta dell’amore. E io con lui.
Io e Sirius alla fine ci eravamo lasciati. Perché era impossibile una storia per noi.
Io uscita da Hogwarts avrei avuto un periodo di formazione per diventare mangiamorte della durata di cinque mesi e poi sarei diventata mangiamorte.
Era la mia strada, quella che mi era stata destinata dalla nascita e quella che infondo volevo seguire.
Decisi perciò ad una settimana dalla fine dell’ultimo anno di hogwarts di lasciare Sirius. Non potevo stare insieme a lui o sarebbe morto, lui era un intralcio e tutti lo sospettavano. Perché è l’amore per una persona che ti lega ad un ideale. E se io dovevo restare legata ad un certo ideale avrei dovuto amare la persona che incarnava quell’ideale. Amarla totalmente.
E così divenni l’amante del signor oscuro. Ma non fu facile. Non fu facile fingere di non pensare a Sirius mentre ero a letto con Voldemort. Ma lui si fidava di me. Si è sempre fidato. Dalla prima volta che mi ha visto si è fidato di me a causa di non so quale effetto che esercitavo su di lui.
Lui diceva che ciò che fregava Silente era la bontà e la fiducia sconsiderata nell’altro. Ciò che avrebbe potuto fregare il signore oscuro era invece il desiderio. . Il desiderio gli avrebbe fatto fare un grave errore se io non avessi creduto veramente nel Grande Ideale.
Ma io ci credevo. Credevo il lui e volevo salvare Sirius. Essere la sua amante era perciò un sacrificio che ero prontissima a fare. Come lo sono tuttora.

Mi alzai dal suo corpo bianco e scheletrico e mi rivestii.
“sei di fretta, come sempre, mia amata…”
“si…devo andare a prepararmi…domani parto, vado in Francia a cercare nuove reclute fra dei miei vecchi amici che frequentavano beaubeatoux…”
“non credo…”
Un brivido mi percorse… “cosa?”
“che stasera andrai in Francia…no…credo proprio che stasera non farai quello…stasera…sai…non è stato proprio soddisfacente…” si alzò anche lui per fronteggiarmi.
“cosa vuole che faccia allora, il mio signore?” mi stavo rispogliando.
“oh no…non hai capito…non lo è stato perché sei distratta…ciò che ti ho chiesto per la Conferma ti distrae…perciò meglio che te ne liberi subito…magari stasera…”
“come stasera?”
“si, mia cara, ho un delizioso piano in mente per recuperare l’Arma e l’esca di questo piano…è proprio il tuo vecchio amico Sirius…questa è l’occasione buona, stasera potrai ucciderlo!”
E il mio Signore oscuro mi spiegò ciò che aveva in mente…
“puoi fare di meglio!”
Puoi fare di meglio…me lo diceva sempre Sirius…me lo diceva quando non andavo ancora a scuola e cercavo di fare qualche incantesimo che sbagliavo clamorosamente, quando prendevo un brutto voto a scuola, quando non facevo punto con la Pluffa. Me lo diceva sempre, con dolcezza, indicandomi dove sbagliavo, senza criticandomi, senza correggermi per il semplice piacere di cogliermi in fallo ma bensì per migliorarmi. Lui credeva veramente che avrei potuto fare di meglio…essere meglio.
“puoi fare di meglio!” me lo disse anche quella sera.
“Avada kedavra!” lo ricambiai io.
Ecco ciò che so fare meglio.
Uccidere colui che amo. Perché io, si, lo amavo.
E ora lui…lui era morto.
Scappai teletrasportandomi assieme al mio Signore. E stanamente, mi sentivo in pace con me stessa…quasi…meglio. Infondo ora avevo fatto quello che mi era stato chiesto…ora…era tutto finito.
Passai la notte insonne e all’alba un piccolo gufo mi venne a fare visita. Era una lettera per me.

Cara mia Rose,
Se ti scrivo è perché mi hai ucciso. Ho scagliato, infatti, un incantesimo sul gufo in modo che ti inviasse questa lettera solo nel caso in cui tu avessi assolto quanto il tuo signore ti richiedeva e mi avessi, per l’appunto, ucciso.
Mi sembra stupido dire che preferirei di gran lunga che tu non ricevessi mai questa lettera, non solo perché ciò implicherebbe qualche anno in più per me ma soprattutto perché vorrebbe dire che finalmente hai scelto di fare di meglio.
Prima o poi tutti dobbiamo morire perciò che io muoia adesso o fra qualche hanno è poco rilevante. Sarebbe molto più apprezzabile che tu agisca al meglio. E questo è ancora possibile. Anche adesso che sono morto. Forse solo ora che sono morto.
Confido in te, nel tuo modo di agire al meglio che sono sicuro saprai far emergere.
Ti amo dal più profondo del cuore e non rimpiango nulla se non l’avertelo detto così poche volte.
Eternamente tuo
Sirius
Sirius si sbagliava. Io stavo già agendo al meglio…a ciò che IO ritenevo meglio…c’era una cosa sola però che non capivo, perché necessitassi così tanto di ripeterlo fra me e me.

Era passato una settima da allora eppure continuavo a sognarlo…era sicuramente tutta colpa di quella stupidissima, patetica e lacrimevole lettera mi dicevo. Tornai ancora dal mio Signore.
“te ne vai ancora di fretta?” mi chiese serpentino mentre mi rivestivo
“si…vado a cena da Narcissa”
“non sono…come dire…per niente soddisfatto da te ultimamente…” “davvero? Io ho sempre eseguito i tuoi ordini con la massima precisione sia qui in Inghilterra che all’estero…”
“sai benissimo che mi riferisco a ciò che accade fra queste quattro mura…” accennò un perfido sorriso. “sono convintissimo che…Puoi fare di meglio!”
Quel sorriso, quelle parole, il tono in cui le aveva pronunciate…sapeva tutto. Non sapeva solo che lo amavo ancora ma sapeva anche che non erano parole qualsiasi ma bensì le sue parole.
Credo fu pronunciare quelle parole il suo errore.
Oppure sbagliò fin da quando mi chiese di uccidere Sirius come Conferma.
Non mi è tuttora chiaro ma fece un grave, gravissimo errore.
Ma per ora non lo saprà.
Lo scoprirà fra molto, molto tempo. Troppo tempo.
Quando ormai sarà troppo tardi.
Quando avrò distrutto tutti gli Horcrux.
Quando sarà fragile e Il Bambino Sopravissuto potrà ucciderlo.
Quella sera decisì di fare di meglio.
Cambiai identità.
Non sarei più stata Black Bellatrix.
Sarei stata Black Alabastrum Rose.

  
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