00 - (Prologo)

« Può accadere che i ricordi si ribellino, spezzando il filo quotidiano della tua esistenza. »

Un quaderno. Un altro. Di quelli in cartapaglia ecologica, con la copertina che sa di farina sulle dita.
Deve scrivere. Che cosa? Appunti di storia dell'arte, schede presentative di romanzi assegnati come compito e mai letti, solo scuola, stronzate.
Si piega l'angolo della pagina. Ancora? Sta provando a curarsi meglio dei suoi oggetti, ad essere più delicata, meno incasinata.

Non può tornare a casa con un altro sacchetto, se lo nasconde dietro il culo e apre la porta.
Lo lancia sulla scrivania, cazzo, doveva essere delicata, cazzo.
Il quaderno in cartapaglia ecologica numero sette, manco scrivesse poesie, manco le piacesse scrivere, mancosapesse scrivere.

Il quaderno in cartapaglia ecologica numero uno era giallo, smorto, vomitato.
Letteratura inglese, Enrico VIII, la regina Elisabetta, vuoi favorire l'Early Grey delle 17? 
Giallo e vomitato, come lei.
Gli acidi nella gola, sulle gengive, il cesso da ripulire. Dita sporche.

Bulimia, dicevano. 
La vita, dicevano.

« Grazie per essere stato, anche per poco, ciò di cui avevo bisogno. »
Vomitava anche le frasi, quelle lagnose, quelle che il banale se lo indossano. 
Baciava il petto, gli leccava il collo, al verginello della porta accanto.
La lingua secca delle due di notte, la prima volta per lui, l'innumerata per lei.
Lo aiuta a mettersi il preservativo, lui non lo sa fare, il sacchetto unto abbraccia il prepuzio.
Le gambe lisce e piccole scavalcano il verginello. Un altro.
Deve dirglielo. Che cosa? Non è solo una scopata, forse lo ama, non è solo sesso, non sono stronzate.
Deve dirglielo, apre la bocca, vuole parlare, la richiude. Ancora?

Parla lui. « Non è solo una scopata » dice « Pervinca. Non è solo sesso. Io ti.. »
« Anche io. » vomita un sussurro.

Manco le piacesse l'amore, manco sapesse amare.