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Autore: arwen5786    18/01/2008    12 recensioni
“Scusami. È che tu…mi ricordi molto lui.”
Neji la fissò torvo; paragone azzardato, anche se andava per la maggiore.
“Io… Sasuke?”
Sakura annuì, tristemente.
“Certi tuoi sguardi, certi tuoi modi di fare…persino la tua voce così grave e profonda. Prima per un attimo mi è parso di averlo davanti.”
“E?...”

[Una neji-sakura, coppia molto crack, ma che amo e per la quale ho una specie di particolare passione; spero vi piaccia. dedicata a kaho e alla mia sempai]
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Neji Hyuuga, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SIMILAR…BUT SO DIFFERENT




“Vedo che ti sei svegliato.”
Neji Hyuga si girò lentamente
perché lui non aveva mai fretta, lui faceva tutto con posatezza e compostezza
a vedere chi gli avesse rivolto la parola, per capire di chi fosse la voce tranquilla che l’aveva colto alle spalle.
Aggrottò le sopracciglia sottili.
“Haruno.”
Sakura annuì, posando sul comodino vicino al letto la cartella clinica.
Neji era tornato dall’ultima missione con il suo team decisamente malconcio: lo scontro all’ultimo sangue con due membri dell’Akatsuki aveva avuto conseguenze piuttosto gravose: Tenten era ancora in sala rianimazione, Rock Lee aveva una gamba rotta e il maestro Gai era senza forze per aver utilizzato le sette porte.
Neji se l’era cavata ancora peggio.
Per difendere i compagni si era fatto squarciare il petto dalla terribile spada di Kisame.

Lui che una volta pensava solo a come proteggere sé stesso

Dopo averlo salvato con un’operazione tempestiva, ora, come eterno ricordo dello scontro, una lunga cicatrice obliqua deturpava vistosamente l’addome liscio e teso.
Ma era vivo.
Di quei tempi, un lusso.
Guardò severo la figura di Sakura, intenta a immergere in una bacinella un panno lindo; glielo passò con leggerezza sulle ferite superficiali che aveva sulle gambe e sulle braccia.
“Brucia.” Digrignò stizzito.
Lei sorrise.
“E’ acqua ossigenata. Perossido di idrogeno, se preferisci il termine tecnico. Disinfetta, per questo fa un po’ male.”
“Non fa male. Ho detto solo che brucia.” Le rispose altero.
“Fa differenza?”
Impertinente.
La lasciò fare, mentre poi con estrema cura gli medicava le ferite, gli toglieva le bende sostituendole con le nuove, picchiettava delicata la cicatrice con un unguento.
Si vedeva che sapeva il fatto suo, e Neji dopo un po’ si rilassò.
Per un po’stettero in silenzio, entrambi concentrati sui propri pensieri.
Ma anche sui reciproci gesti, in una sorta di tacita e strana contemplazione.
Non avevano poi mai avuto molto da dirsi, loro due.
Non avevano molte cose in comune, ed era forse la prima volta che si ritrovavano da soli.
Apprezzando comunque la reciproca presenza, ma nessuno dei due l’avrebbe mai ammesso. Meno che mai uno come Neji.
Sakura scostò un ciuffo che le nascondeva gli occhi, e finalmente mise via tutti i medicinali.
“Finito.”
Neji annuì.
“Ti ringrazio.”
Lei guardò divertita quel viso così bello, liscio, dagli occhi trasparenti ma decisi. Strano ragazzo, lo era sempre stato.
“Non mi devi ringraziare Neji, è mio dovere.”

Io poi detesto la parola grazie. Grazie…

“L’educazione prevede che io ti esprima gratitudine, comunque.”
“Già. E' che non ci ho mai fatto l'abitudine.”
Si mise improvvisamente pensierosa una mano nella tasca del camice, ed estrasse soddisfatta delle bustine bianche, che strappò con i denti.
“Devi bere queste diluite in acqua, adesso. Ti faranno dormire.”
“Non ne ho la minima intenzione.”
“Ma…”
“Voglio andarmene da qui. Sto bene.”
“Ma se sei tutto…”
“Non un attimo di più. Odio gli ospedali.”
Con stupore vide gli occhi di lei farsi improvvisamente lucidi. Le uscì un sussurro involontario.
“Anche lui odiava gli ospedali.”
Neji aggrottò la fronte.
“Lui..chi?”
Era come se Sakura fosse entrata in uno stato catatonico. A quel punto Neji capì, e sbuffò.
“Sasuke.”
Lei annuì, chinando il capo.
“Odiava gli ospedali. E quando l’ultima volta avevo cercato di farlo restare a letto…poi…si sa cosa successe dopo quel maledetto scontro con Naruto.”
Certi tarli dolorosi non lasciano mai stare, si ritrovò Neji a pensare guardandola.
Lui aveva sempre quello sguardo quando pensava a suo padre. Solo non l’avrebbe mai e poi mai fatto davanti ad altra gente.
Ma Sakura, era noto, era fatta così. Incapace di nascondere quello che provava.
Certo era strano che lo facesse con lui, ma non se ne ebbe male. Perdere le persone amate e ricordarle all’improvviso

per quanto Sasuke potesse meritare tanta dedizione

era sempre doloroso. Soprattutto se si ritenevi stupidamente colpevole della loro partenza.
“Scusami. È che tu…mi ricordi molto lui.”
Lui la fissò torvo.
“Io… Sasuke?”
Sakura annuì.
“Certi tuoi sguardi, certi tuoi modi di fare…persino la tua voce così grave e profonda. Prima per un attimo mi è parso di averlo davanti.”
“E?”
Sakura lo guardò confusa.
“Come scusa?”
“E allora?”
Lei ammutolì. Perché ora Neji aveva quell’espressione ostile? Avrebbe fatto meglio a tacere, tanto per cambiare.
Poi tutto d’un tratto lui si rilassò. E sorrise, un sorriso ironico ma pur sempre un sorriso.
“Scherzavo, non temere. Non sono Sasuke, ergo rimango qui a farmi curare. Non vedo molte altre soluzioni.”
Sakura rise, porgendogli un bicchiere d’acqua.
“No. Lo so che non sei lui.”

Sasuke non sorrideva mai. Nemmeno per sbaglio. Tu invece lo fai, anche se raramente; ma questa è una di quelle poche volte, evidentemente.

Neji trangugiò la medicina, storcendo la bocca per il sapore amaro e stendendosi.
“E quindi dormirò. E poi mi risveglierò ancora qui in questa stanza opprimente. Il destino oggi mi è alquanto amico, non c’è che dire.”
Lei scosse la testa divertita, sistemandogli il cuscino.
“Non sarai solo quando ti svegli.”
“Ah no?”
“Preferisci restare solo?”
Lui scosse le spalle.
“Bah. Tanto non conosco gli infermieri, quindi chiunque ci sarà non fa differenza.”
“Oh. Ma ci sarò io.”
Lui la scrutò. Iridi bianche fisse su iridi verdi.
“Tu?”
Lei annuì, un leggerissimo accenno di rossore sul viso.
“Se ti fa piacere.”
Neji stette un attimo in silenzio.
E poi, il secondo impercettibile sorriso.
“Mi fa piacere, sì.”
E Sakura attese che si addormentasse.
No, decisamente non era Sasuke.
Sasuke si era sempre addormentato e svegliato come se lei non esistesse, come se lei non avesse mai vegliato su di lui mentre giaceva in quel letto d’ospedale.
Neji, prima di chiudere gli occhi, la guardò.
E quando si risvegliò, la guardò di nuovo.
Iridi bianche fisse su iridi verdi.





Sono fissata con questi due, lo ammetto. Se devo fare un crack pairing, scelgo loro! Ma chissà poi perché…Forse perché trovo sempre che abbiano diverse affinità(e cosa da non sottovalutare Neji è molto simile a Sasuke…Ma ha lati migliori:-)
Dedicata a kaho, amante di questo pairing( la neji-saku è contagiosa, leti...), e a robi, che mi sprona sempre, e che sarebbe in grado di farmi scrivere quasi tutto(e tu sai cosa è quel quasi...niente lee-ten!)
Comunque, è un mio pairing-fissa, e spero vivamente che mi lascerete un commentino per farmi sapere come l’avete trovato!baci a tutti












  
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