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Autore: Sophos_    05/07/2013    1 recensioni
Ho preso spunto dall'omonima canzone dei Linkin park per dar vita a questa mia one shot, basata sullo sviluppo di una storia che sta riuscendo a far riemergere il lato puro della mia vita.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Leggete ascoltando questa.


                                                      Castle of glass                                   

Dopo tanto tempo speso in un’attesa estenuante, eccoti finalmente varcare la soglia della mia dimensione.
A lungo ho atteso questo momento, aspettando qualcuno che riuscisse a mettere ordine in questo mio universo troppo scombinato e trascurato.
Eccoti finalmente, giunta da un pianeta remoto, per congiungere la tua mano con la mia, camminando insieme.

    Portami fino all’ansa del fiume, portami fino alla fine della lotta, lava via il veleno dalla mia      pelle, mostrami come essere di nuovo completo.
Alla fine di questo viaggio non posso che sentirmi sollevato, impiegando tutti i miei sforzi affinchè tu potessi ritornare da me. Un cammino impegnativo, ancora in corso.
Aiutami con la tua presenza a combattere i miei scheletri nell’armadio, a trovare una pace interiore fino ad ora stentata e fittizia.
Fammi ritornare ad essere quell’anima innocente che ero, troppi peccati hanno cicatrizzato il mio volto, ormai reso irriconoscibile.
Insieme a te credo di poter ritornare ad essere felice, ad abbandonare il mio cinismo e la mia indifferenza. Insegnami ad abbandonare a volte la mia razionalità e a fidarmi dell’istinto, a vivere ogni giorno con la curiosità di un neonato.

    Perché sono solo una crepa in questo castello di vetro.
Comprendo di non essere l’anima più pia che tu abbia incontrato, ma nonostante tutto tu rimani vicino a me.
Il mio passato, rispetto al tuo è fangoso e pieno di vortici tenebrosi, che spesso hanno la forza di risucchiarmi in quella perdizione che tempo fa mi assaliva.
Il tuo, invece, è come un castello di vetro, trasparente e puro. La luce riesce a filtrare da ogni singolo angolo, anche il più remoto, rendendoti immune da tutto quel male che invece sono stato costretto a fronteggiare molteplici volte, spesso risultando sconfitto.

    Fammi volare su un’ala argentata, oltre l’oscurità, dove cantano le sirene, riscaldami sotto l’incandescenza di una supernova.
Voglio riprovare quella sensazione di libertà che si ha nella spensieratezza. Riuscire a diventare quell’aquila sognata tante volte, che accarezzava con le sue ali le nuvole osservando il mondo dall’alto e vedendo quanto ciò che la spaventava fosse in realtà minuscolo agli occhi di tutto l’universo.  Ma la mia ala si è spezzata anni fa, sono stato incapacitato al volo rimanendo al sicuro nel mio nido sperando che nessun bracconiere potesse scorgermi. Ma la tua presenza ha sostituito il mio handicap. La tua ala argentata si adatta perfettamente alla mia, finalmente riesco a volare, e la sensazione è indescrivibile. Questo primo volo, però ha qualcosa di più rispetto a quello che ricordavo, un’emozione nuova accompagna le mie ali: la gioia di volare con una persona che amo. Il freddo dell’altitudine è compensato dal calore che il tuo sguardo emana, ogni tuo abbraccio mi riscalda come una supernova, mi permette di avere più sicurezza in me stesso.
Ti porterò lontano, in luoghi in cui nessuno potrà ferirci.

    Portami a casa in un sogno abbagliante, attraverso i segreti che ho visto.
Il viaggio insieme ha una lunga durata, ma so che insieme a te io potrò considerarmi a casa. Il tepore del focolare è superato dall’ebrezza dei nostri baci, le tue carezze sono più soffici del nostro letto. Il buio è l’unica cosa che ci incute timore, ma ogni notte è superata da uno scambio di segreti reciproci, neppure la notte può sopraffare il nostro desiderio di scoprirci sempre di più, nel tentativo di diventare una sola entità. Forse l’amore è questo.

    Perché sono solo una crepa nel tuo castello di vetro.
Lentamente stai imparando ad amare le mie imperfezioni, riesci a non far uscire il lato peggiore di me. Per la prima volta il mio cuore è tinto da quel candore perso da tempo, i miei occhi lo rendono tali riflettendo il candore della tua stessa pelle, troppo delicata per le mie mani ruvide.

    Io non sono solo una crepa nel tuo castello di vetro, voglio essere le fondamenta sulle quali regge.


                                                                                                                          
Alla mia Pucca.
  
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