Angolo Autrice
Ciao a tutti!
Oggi ho aggiornato la long "You'll always be my son" *
Si tratta di uno slice of life senza troppe pretese, ambientato tra il prologo e il primo capitolo della long. Qui Vegeta inizia a capire cosa comporti l'aver deciso di crescere il piccolo Goten e la cosa non lo rende troppo felice XD
Non ho molto altro da dire, spero che chi segue la long apprezzi questo piccolo missing moment :)
Grazie a chiunque legga, a presto!
~ Mancanza di sonno
« Smettila di piangere, stupido moccioso! »
Nel cuore della notte, Goten continuava a strillare come un’aquila e Vegeta voleva solo una cosa: dormire.
Peccato che, a causa di quel piccolo terremoto che sembrava non avere intenzione di starsene zitto, non fosse possibile.
Si alzò dal letto, fumante di rabbia e frustrato per la mancanza di sonno, si avvicinò al lettino del bambino e lo sollevò, minacciandolo: « Se non chiudi all’istante quella boccaccia ti zittisco io e non sarà una cosa piacevole! »
Il bambino continuò a piangere, imperterrito.
Vegeta ringhiò.
« L’hai voluto tu! »
Tenendo il bambino stretto in una sottospecie di abbraccio mal riuscito, il Saiyan si diresse al piano di sotto, afferrò dei cuscini, li depositò sul tavolo e vi “adagiò” il bambino, per poi prendere una coperta sotto la quale lo seppellì.
Certo di aver risolto il problema, poiché il bambino sembrava essersi calmato, Vegeta tornò in camera sua, sogghignando: « Tsk, non sarà certo un moccioso qualunque a mettere i piedi in testa al Principe dei Saiyan. »
Si rimise a letto, felice di potersi godere qualche ora di sonno, quando il pianto di Goten riprese, più potente di prima.
Frustrato, Vegeta si coprì le orecchie con il cuscino, ma le urla erano perfettamente udibili, neanche il marmocchio fosse stato in camera con lui.
Con un urlo esasperato, scalciò il via le coperte e si fiondò di sotto.
Afferrò il bambino e lo portò al piano di sopra, sollevò il lettino e, sceso nuovamente di sotto, spalancò la porta d’ingresso con un calcio.
« Adesso vediamo se riuscirò a dormire! » berciò, dopo aver lasciato lettino e bambino in giardino.
Goten era un mezzo Saiyan, non sarebbe certo schiattato per un po’ di freddo.
Tornato nella camera finalmente avvolta dal silenzio, Vegeta si distese con un sospiro.
Occuparsi di quel moccioso si stava rivelando più sfiancante del previsto.