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Autore: heihemmo    05/07/2013    1 recensioni
Oggi io non sono parte di questa classe; oggi io non sono solo spettatrice; oggi alla quarta ora diventerò la protagonista di questa commedia chiamata vita e dovrò recitare bene. Nella mia testa ho già fatto le prove, provato i sorrisi, le cose da dire, il modo in cui muovermi e so già che sarò in grado di gestire il mio personaggio alla perfezione. So che quando sarà calato il sipario, e tornerò ad essere una comparsa, la commedia sarà finita.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi alzo dal letto e scaravento contro la parete la sveglia. No, non sono di buon umore e ho bollato il muro; ma qual è il problema? Vorrà dire che lo coprirò con l'ennesimo poster, anche se mio padre si arrabbierà tantissimo perché ho riempito la stanza e non si vedono neanche le pareti!
"Ha mai avuto un idolo lui?" inizio a pensare.
Vado in bagno e mi butto l'acqua congelata in faccia. E poi urlo. E poi chiudo l'acqua. E mi vesto in fretta e furia. E se uso un altra "E" mi sparo.
 "Forse è meglio utilizzare le congiunzioni, che ne dici Alex?"
Giusto, quasi dimenticavo. Io sono Alex. Ho 16 anni, vivo a Manchester e frequento il Liceo Musicale e dell'Arte. In questa scuola, oltre alle solite e noiose materie, ci insegnano canto e a suonare gli strumenti che scegliamo al primo anno. Io avevo scelto chitarra e batteria.
Uscii di casa con lo zaino in spalla e con le chiavi di casa fra le dita fischiettando "What makes you beautiful". Arrivata davanti all'abominevole costruzione delle nevi , meglio conosciuta come scuola, Chloe mi salta addosso.
«Alex, Alex, Alex! Ho fatto un sognaccio...poi ti racconto.» mi grida contro «Alex, Alex, Alex! Ho comprato le mutande nuove...poi te le faccio vedere.» grida Stefano con voce femminile e acuta «Mh...sei simpatico come un gatto appeso alle palle!» soffia Chloe «Scusami Chloe, ma è vero, lo dici anche tu quando dove e perché hai comprato un reggiseno! E fai dei paragoni davvero orrendi.» «Wow,ti ricordi proprio tutto...» li interrompo «No, mi ricordo solo del suo reggiseno a fiorellini.» dice Stefano divertito «Erano farfalle!» «Ah ma sei cieca allora?!» «Frenare! Ho mal di testa, la gamba mezza dolorante e la mano sbucciata, quindi, per favore, oggi fate le persone normali, capito?» li interrompo di nuovo. «Ceeeeerto! Contaci.» dice ironico Stefano.
Gli tirai un pugno sulla spalla.
«Cos'ho appena detto?» dico scocciata «Scusa!» Stefano mi abbraccia forte stritolandomi tra le sue braccia.
La campanella suona e la bolgia si riversa nelle aule.
Entrata in classe non faccio in tempo a posare lo zaino che quella capa pelata del prof. Harris mi ferma e mi dice «Signorina Alex, devo metterla al corrente del fatto che non mi ha ancora consegnato la sinfonia inventata che era per ieri. Non vorrei essere costretto a farle un richiamo.»
Io che immancabilmente non perdo mai l'occasione per chiudere la bocca gli rispondo «E io la informo che nella giornata passata ero impegnata in attività  alternative al venire a scuola. Difatti ho la giustificazione da farle firmare.»
Il prof, pelato già alla tenera età di 34 anni, mi squadra con sufficienza e ritira il compito nella sua fedele valigetta nera. Ricordo ancora con felicità immensa quando è entrato trafelato e con gli occhi da drogato nella nostra classe perche l'aveva dimenticata chissà dove. «Povero soffre di alzaimer.» disse qualcuno seduto in fondo. Che bei ricordi.
Ora, invece, aspettava composto che tutti si fossero accomodati per annunciarci qualcosa.
Mirko sta posando la chitarra sul fondo dell'aula.
«Studenti.  -non posso farci niente,quando lo dice sembra troppo Albus Silente.-  Ho il piacere di annunciarvi che la nostra scuola, il Liceo Musicale, ospiterà da domani 4 artisti emergenti in arrivo dal Liceo di Sidney. Abbiamo però bisogno che qualcuno di voi li ospiti in casa propria. Ci scusiamo per la scarsità di anticipo con cui è data la notizia. Ci sarebbe qualche volontario?»
Mi arriva una palla di carta addosso. Esausta mi alzo per gridare contro il maledetto che mi ha colpita ma non faccio in tempo.
«Bene signorina Alex, grazie per essersi offerta; chiameremo i suoi genitori per ulteriore conferma.»
Ma porca miseria! Sbuffai insofferente e passai la restante ora fingendo di seguire il discorso sui 4 ragazzi benedetti.

***

Come previsto, tornata a casa, mia madre mi ha dato la lieta notizia che aveva accettato di ospitare Caio, Tizio, Sempronio  e il loro amico. «Non mi ringrazi per questo favore?» «Ahahahaha! Ma neanche per sogno.» «Così ti farai dei nuovi amici, lo sai che non mi piacciono quelli squilibrati della tua compagnia.» «A me vanno bene loro, non sei tu a decidere che amici devo avere.» «Come vuoi.»
Scaravento lo zaino sul tavolo della cucina e mi attacco alla bottiglia di coca-cola ghiacciata. Mi avvio verso la dispensa munita di cucchiaio e attacco la nutella.
"Io me la sposo la nutella."
 Fingo di guardare i compiti che ho sul diario e mi attacco alla tv e inizia lo zapping. Dopo aver cambiato canale almeno 50 volte, spengo insoddisfatta. Mi alzo, vado in camera e accendo l'MP3. Sparata al massimo volume "Irish celebration" di Macklemore. Salto sul letto come un'indemoniata cantando la canzone. Mio fratello fa irruzione nella mia stanza e mi urla dietro qualcosa che non capisco così spengo l'MP3.
«Come prego?»
«Tu mi farai impazzire. Smettila di cantare urlando. Sei brava,ma non quando urli! Basta!»
«No, non fare così con la tua amica vena che mi spaventi! »
Esce sbattendo la porta e io riprendo a saltare. A cena evito si scendere e grido che non ho fame.
3 piani. La mia casa ha 3 piani e al terzo, che non usiamo, ci salgo solo io. Non ho nessuna voglia di dividerlo con 4 intrusi.

***

Stamani mi sono svegliata di buon umore. Forse perché la mia sveglia sparava a tutto volume “Live while we're young”.
Salto giù dal letto, corro in bagno, colazione a base patatine al formaggio e ora la parte cruciale della giornata: la scelta dei vestiti.
Apro l’armadio con il cuore in gola e sussurro «Signori, è un momento importante.»… e come al solito non succede niente.
"Ma perché il mio armadio non è un locale a quattro piani come quello di London Tipton?"
Sbuffo e sbatto i piedi.
La mia attenzione viene attirata da una canotta viola da basket dei Lakers, a mezze maniche. Sotto ci metto dei jeans scuri, le vans viola e per completare il tutto metto un filo di matita nera sugli occhi.
Prendo la cartella, scendo le scale e l’ ultima parte la faccio in scivolata mettendomi a cavalcioni del corrimano. Saltata giù, do un bacio a mio fratello Greg, saluto a gran voce mamma e papà ed esco sbattendo la porta. Oggi vado a scuola con l'autobus, non ho voglia di farmela tutta a piedi...ogni mattina, ridi e scherza, sono venti minuti di scarpinata.
L'autobus arriva dieci secondi dopo e monto su. Mi accolgono, a parte le urla dei diversi personaggi assurdi che prendono l'autobus abitualmente (o come lo chiamano loro, la limousine privata), da un coro di ciao e di insulti.
«Brava, brava, fai passare i mesi prima di farti rivedere tu, brava!»dice Christian.
Butto lo zaino per terra dove sono radunati tutti gli altri e mi siedo sulle gambe di Chris sorridendo
«Certo, io mi faccio desiderare.»c'è una risata generale da parte del resto del gruppo, ossia Mary, Jessica, Aldo, Alex e Eddie. Jessica mi porge il pugno e io le sbatto il mio contro «Che potenza, a quanto pare suonare la batteria è meglio del pugilato.»dice lanciando un’occhiata di  sfida ad Aldo che fa pugilato da 5 anni.
«Come no! Se vuoi ti spacco un braccio, però in un altro posto.» interviene Aldo scocciato«Aletto ad esempio.» dice Eddie serio. A questa battutaccia scoppio a ridere anche io. «Come vedi non è cambiato proprio nulla.» dice Mary rivolgendosi a me.«Già, Chris ti muore ancora dietro. Ad esempio» aggiunge Aldo.Altra risata e occhi al cielo per Christian.
«Jess è la solita lancia con le sue frecce velenose, Aldo il solito campione e Mary non ha ancora rinunciato alle sue minigonne inguinali con mia grande soddisfazione.» dico «E Eddieè il solito pervertito-maniaco!»dice Mary sporgendosi verso di me. Nonostante tutto, Eddie aveva ragione: Mary era proprio una bella ragazza e anche con una gonna-fazzoletto riusciva a non sembrare volgare.
«Ok, ok, noto anche che Chris è diventato più comodo, ma che si dice di importante?»
Chris mi stringe forte tenendomi per la vita e faccio fatica a respirare. «Scimmietta, mi sei mancata!» «Anche tu koala!»«Ma che cuccioli.» Mary ci interrompe.«Dai che arrivano le scene piccanti!» dice Eddie.Mary e Aldo ridono, io e Chris arrossiamo.
 I soprannomi che ci siamo dati derivano dal fatto che siamo sempre stati appiccati l’uno all’altro da quando siamo piccoli e a volte non ci accorgiamo che adesso che siamo cresciuti queste nostre dimostrazioni di amicizia vengono scambiate per amore.
«Vabbè, vediamo… ah, Mary si è lasciata con Max, io e Jennifer abbiamo litigato alla stazione, Aldo a vinto un'altra medaglia d’oro al pugilato, i genitori di Eddie -intona l’Alleluia- si sono finalmente separati e…Chris… questo dovresti dirglielo tu.»dice Mary tutto d'un fiato. Chris sbuffa, allenta la presa e lo sento tremare un po’ sotto di me. L’aria si è fatta tesa e il suo sguardo e cupo da far paura. «Cosa c’è?» dico preoccupata. «Alex io… devo dirti una cosa.» mi dice scoppiando a piangere. Lo abbraccio. «Sai che a me puoi dire sempre tutto, vero?» 

  
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