è molto che non scrivo in questa categorie e sono ben felice di tornarci sperando che la mia idea vi piaccia.
Glowing
Never gonna stop ‘til the clock
stops ticking
Never gonna quit ‘til my leg stars kicking
I will follow you and we’ll both go
missing
No, I’m never giving up
‘til my
heart stops beating
Never letting go ‘til my arm stops
breathing
I will follow you and we’ll both go
missing
And we don’t even know where
we’re
going
But I’m fleeing with you and
I’m
glowing.
(Glowing- The Script)
Damon
socchiuse gli occhi quando
ancora era l’alba e il sole iniziava a sbirciare timido tra
le montagne.
Sorrise
alla figura accanto a lui che
ancora dormiva indisturbata con un lieve sorriso che piegava le labbra
leggermente dischiuse, Elena.
Probabilmente
il vampiro non si
sarebbe mai abituato alla presenza della ragazza nel suo letto, nemmeno
dopo
tutti questi anni, ma d’altronde dopo aver passato 150 anni
solo, 50 anni
risultavano una sciocchezza in confronto.
Avevano
lasciato Mystic Falls da anni
ormai, la gente aveva iniziato a spargere strani pettegolezzi ed
eravamo stati
costretti ad andarsene.
Tutti
l’avevano fatto: Tyler con la
sua nuova fiamma, Caroline e Klaus che ora giravano il mondo, Stefan
che dopo
aver affrontato il problema “Silas” era tornato se
stesso e aveva mantenuto la
promessa fatta, perfino Matt e Rebekah.
Ovviamente
erano rimasti tutti in
contatto, ma ormai ci si vedeva solo durante le feste o in casi
eccezionali.
Damon
sentii il respiro di Elena
cambiare e si accorse che stava per svegliarsi.
-Ehi-
sussurrò la giovane sorridendo e
godendo delle sue carezze.
-Buongiorno
signora Salvatore- rispose il
vampiro calcando
piacevolmente sull’ultima parola.
-Signor
Salvatore sta per caso
cercando di ricordarmi i miei doveri come moglie?- chiese fintamente
innocente.
-Assolutamente
no, stavo constatando
come fosse delizioso dirlo- ribatté onestamente il giovane.
La
vampira si avvicinò a Damon
baciandolo dolcemente, assaporando lentamente del suo sapore.
Qualche
mese prima
Damon
Salvatore nervoso era veramente un evento, qualcuno avrebbe
dovuto filmarlo.
Quella
sera, però, era davvero importante e tutto doveva essere
perfetto.
-Ehi,
sei qui, mi hai agitata con quel messaggio criptico- esclamò
Elena raggiungendo il tavolo dove il vampiro stava sorseggiando del
bourbon in attesa
della ragazza.
-Scusa
piccola, hai ragione- si scusò Damon posandole un bacio
casto sulle labbra.
-Volevo
semplicemente distrarti un po’ ok? E ho pensato che una
“cena”
a lume di candela facesse al caso nostro- spiegò invitando
la ragazza a sedersi
di fronte a lui.
-Sei
molto carino Damon, grazie- disse sincera la giovane.
Dopo
quasi 50 anni erano dovuti tornare a Mystic Falls perché
Jeremy
non stava affatto bene.
Il
ragazzo, che ormai considerava come un fratello, era stato
l’unico
che non aveva voluto sapere di trasformarsi in un vampiro, perfino Matt
aveva
cambiato idea.
April
ci aveva chiamati allarmata dicendo che non sapeva quanto
gli rimasse da vivere, infatti dopo pochi giorni morì.
Inutile
dire quanto Elena ne fosse sconvolta, sapeva che prima o
poi sarebbe successo, ma perdere un fratello, per la seconda volta, non
era
stato facile.
-Andrà
tutto bene vedrai- sussurrò Damon alla ragazza stringendole
la mano.
Ordinarono
al cameriere solo del vino e un dolce per non destare
troppi sospetti anche se il giovane prese le ordinazioni con
un’espressione
leggermente accigliata.
-Va
tutto bene?- chiese Elena vedendo il suo fidanzato leggermente
agitato.
-Certo
Elena- rispose con uno dei suoi ghigni maliziosi.
-Ok
senti, te lo dico subito perché quest’ansia che
decisamente
non mi si addice mi sta uccidendo- esclamò il vampiro
cancellato tutti i suoi
buoni propositi.
Elena
lo guardò incuriosita.
-Vuoi
sposarmi?- chiese Damon senza troppi giri di parole
porgendole un anello meraviglioso con un lapislazzulo lucidato e con
dei
diamantini incastonati.
La
ragazza rimase senza parole e portò le mani a coprirsi la
bocca
per lo stupore.
-Si
lo so, come proposta fa schifo, ti meriteresti una location
perfetta, della buona musica, delle paroline dolci e magari dei fiori,
ma lo sai
che non sono bravo con certe cose e…-
-Sì,
mille e mille volte sì Damon!- lo interruppe la ragazza
saltandogli al collo per poi baciarlo.
-Non
mi importano tutte quelle cose, mi basti tu- aggiunse
sorridendo commossa.
Il
vampiro sorrise infilandogli l’anello nell’anulare
sinistro al
posto dell’anello solare.
-Solo
una cosa, perché?- chiese Elena curiosa.
-Oh
sai dicono che il sesso da marito e moglie sia una bomba-
disse malizioso il giovane.
-Damon-
lo riprese la ragazza lievemente divertita o forse
sollevata nel constatare che il suo ragazzo era tornato il solito.
-La
morte di Jeremy mi ha fatto pensare, so che noi non moriremo
mai, ma ho voluto cogliere l’attimo- spiegò il
vampiro.
-Carpe
Diem allora- sussurrò Elena appropriandosi nuovamente delle
sue labbra.
-Sai
che Caroline vorrà organizzare tutto nei minimi dettagli,
vero?- esclamò Elena staccandosi solo per qualche secondo.
Damon
ridacchiò annuendo, non era stato facile
all’inizio andare d’accordo
con la biondina, ma ora andava decisamente meglio.
Le
loro labbra si riunirono nuovamente per non lasciarsi più.
-Che
ne pensi di Cuba?- chiese Elena
voltandosi mentre faceva le valigie.
-Troppo
scontata- replicò Damon quasi
annoiato.
-Damon
dobbiamo decidere in fretta,
non possiamo permetterci di tornare ancora a Londra, la gente inizia a
domandarsi come mai i neosposi Salvatore non invecchiano-
esclamò la vampira
leggermente frustrata.
-Che
ne dici se allunghiamo la luna di
miele?- chiese il giovane.
-Qui?
In Italia?- chiese la ragazza.
-Sì,
insomma non ci siamo ancora stati
e sembra che ti piaccia, potremmo girarla ancora per un po’ e
poi scegliere la
città in cui vivere- spiegò Damon entusiasta.
-Mi
sembra perfetto- disse Elena
richiudendo la valigia.
-Allora
da dove iniziamo?- chiese
emozionata.
-Da
dove vuoi piccola, abbiamo tutto
il tempo che vogliamo- rispose Damon porgendole una cartina.
-E
tu mi segui senza battere ciglio?-
disse la ragazza sapendo già la risposta.
Infatti
il giovane annuì
immediatamente.
-E
se ti portassi in un posto orrendo
con dei vicini di casa che non si fanno i fatti loro?- chiese Elena
sapendo
quanto Damon odiasse avere dei vicini di casa, infatti le loro 5 case
precedenti, compreso il pensionato, erano piuttosto isolate.
-Beh
in quel caso gli spezzerò il
collo- ribatté malandrino.
-Ehi-
la richiamò un attimo dopo.
-In
qualsiasi posto andremo sarò
felice perché ci sarai tu al mio fianco e non ho bisogno di
altro- sussurrò
sincero.
Elena
lo baciò piano grata, non
capitava spesso che Damon ne uscisse con certe smancerie, ma a lei
piaceva
proprio per quello.
I
coniugi Salvatore lasciarono la
stanza d’albergo mano della mano andando in contro alla loro
nuova e prima vita
da sposati, la prima fra tante altre.