Libri > Harry Potter
Segui la storia  |      
Autore: 2Tinker_Bell    18/01/2008    5 recensioni
[...]Hermione rispose per prima:
“Professoressa, quanti posti vacanti ci sono?”
“Esattamente quattro signorina Granger.” Sorrise fra sé, Hermione era sempre stata la studentessa migliore e nemmeno stavolta si smentiva.
“E noi siamo in quattro. Non per precederla, ma per caso ha intenzione di offrirci un lavoro?” disse Hermione, un po’ sconcertata in effetti.
“Esatto signorina Granger, sapevo che mi avrebbe compresa subito!” [...]
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Il trio protagonista
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 1: Una richiesta inaspettata
Hogwarts. Cara, vecchia Hogwarts… Dopo la sconfitta di Voldemort era tornata a essere quella di sempre: gli studenti iscritti erano aumentati, la professoressa McGranitt era una preside perfetta e non faceva mancare nulla al suo istituto… A parte gli insegnanti! Eh sì, dopo la guerra molti avevano abbandonato il posto, la professoressa Sprite aveva abdicato a favore del suo allievo prediletto Neville Paciock, che fu entusiasta di diventare il nuovo insegnante di Erbologia, mentre restavano ancora vacanti il posto di Trasfigurazione, Difesa contro le Arti Oscure, Pozioni e Volo e l’inizio dell’anno scolastico era ormai alle porte… Ma Minerva McGranitt era piena di risorse e aveva già in mente i futuri professori.



Quella mattina Hermione Granger era di fretta: aveva un appuntamento troppo importante per arrivare in ritardo, ma all’improvviso mentre si ingozzava con la fetta di crostata, arrivò un gufo urgente.

Accidenti! Ma proprio adesso! E va bene, va bene gufo dispettoso, ora leggo la lettera.

Prese la busta dal becco del piccolo animale volante e dopo averla aperta velocemente, lesse:

Cara signorina Granger, Spero di non averti recato troppo disturbo, ma ho bisogno che tu mi raggiunga qui a Hogwarts stamattina stessa, ho bisogno di una mano da te e dai signori Potter e Weasley; se per qualche motivo non doveste essere più in contatto la pregherei di avvertirmi subito, in modo che io stessa possa provvedere a chiamarli. Attendo risposta, grazie della attenzione.

Con ossequi,

Minerva McGranitt

Preside di Hogwarts


Hermione non credeva ai suoi occhi… Rimase a bocca aperta, tanto da far cadere la crostata che stava masticando. Rispose prontamente, tranquillizzando la professoressa, dicendole che avrebbe avvisato lei stessa Harry e Ron.
Chiamò immediatamente i suoi amici e decisero di incontrarsi a Hogsmeade esattamente un quarto d’ora dopo la ricezione della lettera.
Si Materializzarono tutti quanti di fronte alla Testa di Porco e ne approfittarono per salutarsi, dato che da un po’ di tempo non si vedevano.

“Ragazzi! Come state? Sono felice di vedervi!” Hermione abbracciò entrambi i suoi amici con grande affetto.

“Ehi Hermione, piano! Rischi di staccarmi il collo così! Anche tu mi sei mancata.” Disse Ron, sorridendo alla reazione dell’amica e ricambiando l’abbraccio.

“Sono d’accordo, anche a me siete mancati tutti e due!” disse Harry, salutando Ron, dopo aver ricevuto l’abbraccio soffocante di Hermione.

“Beh, eccoci qui. Chissà cosa vorrà la McGranitt. Sembrava urgente.”

“Sì Ron, devo dire che sembrava piuttosto ansiosa nella lettera, quindi muoviamoci e sentiamo di cosa ha bisogno.”
Si diressero verso la loro ex scuola. Tanti ricordi affioravano alla loro mente, belli o brutti, i tre ragazzi sorridevano in silenzio, ma non c’era bisogno di dirsi qualcosa, sapevano benissimo a cosa stavano pensando gli altri perché tutte le avventure le avevano vissute insieme.
Arrivati al grande ingresso, videro Gazza che spolverava un po’ le statue all’entrata, ma non appena vide i tre ragazzi fece loro un cenno con la mano per farli avvicinare.

“Salve signor Gazza, quanto tempo!”

“Eh sì Potter, sembra un’eternità. Prego entrate, la preside vi attende, la parola d’ordine è Molliccio.”

“Grazie mille! E’ stato un piacere rivederla.”

“Altrettanto, signorina Granger.”

Gazza felice di vederci? Siamo entrati in un mondo parallelo forse?
Pensava Harry fra sé e sé, ma preferì non esternare questo dubbio.
Arrivarono di gran carriera di fronte all’ufficio della preside, e dopo aver pronunciato la parola d’ordine arrivarono alla porta ed aprirono.
La sala era sempre la solita, solo un po’ più personalizzata da parte dell’attuale preside.
I quadri dei precedenti presidi erano appesi e ce n’era uno nuovo: il ritratto di Severus Piton, a fianco a quello di Silente.
Ma ci fu qualcosa che attirò la loro attenzione. La poltrona di fronte alla scrivania era occupata… Nientemeno che da un ragazzo biondo con un postura arrogante, che non appena sentì lo scricchiolio della porta si voltò verso i nuovi arrivati, con il suo solito ghigno presuntuoso, ma anche lui sembrava cresciuto, d’altra parte avevano tutti 23 anni, erano degli adulti.

“Ehi, che ci fai qui Malfoy? Noi abbiamo un appuntamento.”

“Ciao anche a te Weasley, si dà il caso che anche io abbia un appuntamento e mi pare, ma magari mi sbaglio, che io sia arrivato prima di voi, ergo state in fila e attendete il vostro turno.” Si voltò con noncuranza, lasciando Ron senza parole.

Ergo? Da quando Malfoy usa un linguaggio sofisticato?
Ma anche Ron preferì non esternare la sua osservazione.
La porta si aprì nuovamente e, per fortuna, entrò la McGranitt togliendo un po’ tutti dall’imbarazzo.

“Salve a voi, grazie per aver risposto così in fretta al mio richiamo. Vado subito al dunque: come ricorderete, sta per iniziare l’anno scolastico e fra poche settimane arriveranno orde di ragazzini vecchi e nuovi, ma c’è un problema… Ci sono delle cattedre scoperte…” La preside, rimase un attimo in silenzio, per cercare di far comprendere ai ragazzi cosa aveva intenzione di chieder loro.
Hermione rispose per prima:

“Professoressa, quanti posti vacanti ci sono?”

“Esattamente quattro signorina Granger.” Sorrise fra sé, Hermione era sempre stata la studentessa migliore e nemmeno stavolta si smentiva.

“E noi siamo in quattro. Non per precederla, ma per caso ha intenzione di offrirci un lavoro?” disse Hermione, un po’ sconcertata in effetti.

“Esatto signorina Granger, sapevo che mi avrebbe compresa subito!”

“Scusi se la interrompo professoressa, ma esattamente quali sono le cattedre vacanti?” intervenne Malfoy, alzandosi dalla poltrona, anch’egli leggermente sorpreso.

“Le cattedre scoperte sono quelle di Volo, Trasfigurazione, Pozioni e Difesa contro le Arti Oscure. Qualche idea a riguardo?”

“A me piacerebbe prendere la cattedra di Volo! Sempre che lei sia d’accordo…” disse Ron, con entusiasmo.

“Se si può scegliere, mi piacerebbe molto acquisire la cattedra di Trasfigurazione, sarei onorata di prendere il suo posto.”

“Signorina Granger, signor Weasley, siete assunti! E i signori Potter e Malfoy? Potete esprimermi ogni vostro dubbio in proposito.”

“Io non ho alcun dubbio professoressa. Vorrei la cattedra di Pozioni, Potter non ne sarebbe all’altezza. Naturalmente, sta a lei decidere.”

“Io sono d’accordo, mi farebbe molto piacere acquisire la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure, almeno potremo star certi che ai ragazzini non venga insegnato come mettere in atto una Maledizione Senza Perdono dal primo giorno…”

“Potter, stai per caso insinuando qualcosa?”

“No, non per caso, lo sto facendo volutamente.”
“Ti ricordo che se il Signore Oscuro è morto è anche merito mio.”

“Va bene, basta signori. Le disposizioni sono perfette, deduco che tutti abbiate intenzione di accettare. Ora scendete nella Sala Grande. Il signor Gazza vi spiegherà tutto quello che dovete sapere, questo pomeriggio ci ritroveremo qui nel mio ufficio verso le cinque, vi darò le ultime disposizioni. Arrivederci e buon proseguimento.” e li congedò, sedendosi nella sua scrivania e iniziando a firmare scartoffie. I quattro ragazzi salutarono e uscirono, dirigendosi verso la Sala Grande.

“Sentite ragazzi, vorrei mettere in chiaro alcune cose. Siamo adulti ormai e da oggi siamo colleghi. Lavoriamo nella scuola di Magia e Stregoneria più importante che ci sia in Gran Bretagna e anche oltre. Non possiamo lasciare che delle sciocche inimicizie infantili ci impediscano di lavorare seriamente e in maniera corretta, dobbiamo rispettarci a vicenda e aiutarci l’un l’altro in modo che Hogwarts continui a essere una scuola utile e perfetta. Harry, Malfoy ha ragione, è stato anche grazie a lui se Voldemort è stato sconfitto, quindi cerchiamo di dimenticare i dissapori passati e iniziamo a vivere la nostra nuova vita, senza rancori, d’accordo?” disse Hermione, tentando di allentare la tensione.

“Sempre la solita Granger, cerchi di creare un mondo di favole dove tutti si amano e si rispettano. Comunque per me non c’è problema, io ho intenzione di affrontare il mio lavoro al meglio. Tengo a questa scuola tanto quanto voi, non voglio che finisca in rovina, quindi rispettatemi e io farò altrettanto, ora andiamo.” ribatté Draco, con molta calma è indifferenza. Sembrava davvero cambiato… In effetti dopo la battaglia avevano perso i contatti, solo Harry aveva saputo che Lucius era morto per cause sconosciute subito dopo la fine della guerra, ma oltre questo, il buio.
Entrarono nella Sala Grande e trovarono Gazza che li attendeva; si avvicinarono e lui, senza attendere nemmeno che si fermassero, iniziò a parlare:

“La nostra preside mi ha informato della vostra assunzione, mi congratulo con voi… Adesso devo mostrarvi le vostre stanze, prego da questa parte. Ah, una cosa… Signorina Granger e signor Malfoy, eravate a conoscenza del fatto che sarete i nuovi direttori delle Case di Serpeverde e Grifondoro?”
Hermione spalancò la bocca:

“Ehm, no in realtà!”

“Beh, è tradizione che i due professori di Trasfigurazione e Pozioni rappresentino le due Case che furono di loro appartenenza. Per quanto riguarda Corvonero, il professor Vitious manterrà la sua posizione di direttore e per quanto riguarda Tassorosso, dato che il posto di Erbologia è stato preso dal signor Paciock, appartenente alla Casa di Grifondoro, come ben sapete, la sua nuova direttrice sarà la professoressa Aurora Sinistra, di Astronomia. Bene, seguitemi, ora vi darò la parola d’ordine della sala comune degli insegnanti.” Vennero portati davanti a un quadro non nuovo ai tre ex Grifondoro.

“Sir Cadogan?!” esclamò Ron, che non aveva una profonda simpatia per quello strano cavaliere…

“In persona, messere! Volete per caso accedere alla sala comune? Io ne sono il guardiano, perciò, Parola d’ordine?”

“La parola d’ordine è Tiri Vispi Weasley, la preside ha deciso di mettere questa come omaggio al caduto Fred Weasley, come il signor Weasley qui presente saprà…” disse Gazza guardando Ron che, come prevedibile, si incupì. Aveva sofferto davvero tanto per suo fratello, forse ancora oggi la ferita era aperta, ma di certo era orgoglioso della scelta della McGranitt.
Entrarono nella sala comune, era molto bella: i muri erano tappezzati dai simboli di tutte le Case e c’erano ben due caminetti su due lati opposti della sala. Era più grande di quelle dei ragazzi, ma come esse dava accesso a due dormitori, femminile e maschile. Al centro della sala c’era un grande tavolo con otto sedie e dovunque erano sparsi tappeti. Era davvero molto accogliente e i ragazzi avevo dei visi a dir poco compiaciuti. I loro effetti erano già stati trasferiti nelle camere che, come videro appena salirono le scale, erano singole e contrassegnate dai nomi di ciascun professore. Per quanto riguarda gli interni erano molto simili ai dormitori degli studenti, solo molto più spaziose.

“Accidenti, è davvero fantastico! Abbiamo le stanze singole!” esclamò Ron girando attorno alla stanza.

“Sì Ron, è davvero fantastico! Io pensavo che i professori dormissero nei loro uffici.”

“Così può sembrare signorina Granger, ma in realtà sono sempre stati sistemati qui. Ora vi lascio sistemare le vostre cose, sono nel mio ufficio, ricordatevi il pranzo all’una e l’appuntamento con la preside alle cinque. Buon proseguimento.” Detto questo, Gazza abbandonò la sala.

“Ma è fantastico! Una stanza tutta mia! Vado subito a sistemarla, ci vediamo più tardi!” anche Hermione abbandonò la sala, dirigendosi verso la sua camera tutta pimpante.

“Beh, quindi dovremo convivere in tutto e per tutto.” Disse Harry, rivolgendosi a Draco.

“Perspicace Potter, non ti preoccupare, cercherò di non invadere i tuoi sogni.” Rispose Draco con un ghigno non troppo rassicurante.

“Fossi in te ci starei attento, o potrei ricambiare le tue visite. Buon proseguimento, collega… Ci vediamo a pranzo.” Detto questo, i tre uomini si rinchiusero ognuno nella propria camera con l’idea comune che non sarebbe stato un anno facile.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: 2Tinker_Bell